28.05.2013 Views

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

qu’elle n’était pas primitivement un “s’exprimer”, mais d’entrée de jeu un<br />

“s’exprimer sur quelque chose”. 23<br />

La vita è determinata nel suo stesso essere-qualcosa in relazione ad altro. L’unità<br />

perduta si ricompone momentaneamente nello spazio poetico <strong>che</strong> individua le simmetrie<br />

tra l’io e il mondo, tra percezione e realtà. 24 La vita è il presente <strong>che</strong>, cercando di fissare<br />

in un punto un attimo còlto di sfuggita, diventa passato. 25 La vita è allora soprattutto<br />

ricordo, come recita il primo verso, cioè «aver veduto […] aver sentito»: la liberazione è<br />

sì improvvisa, ma il tempo non passa, si ripete, e un passato <strong>che</strong> ritorna è un passato <strong>che</strong><br />

non se ne è mai veramente andato, e <strong>che</strong> assume la qualità indefinibile del tempo<br />

pensato. 26 Si capisce allora <strong>che</strong> Caproni, come si accennava all’inizio, ha saputo<br />

cogliere l’essenza della poesia di Penna: «<strong>Una</strong> continua nostalgia del presente nel<br />

presente (quei due “ricordarsi” accoppiati e disgiunti dal “ma”; quel “marinaio giovane”<br />

<strong>che</strong> apre tutta un’infinita serie di armonici verso la fres<strong>che</strong>zza, ma non davvero per la<br />

via del simbolo) secondo quella formula […] <strong>che</strong> forse maggiormente potrebbe<br />

approssimarsi alla gioiosa malinconia di questo poeta: alla sua “pungente” (stimolante<br />

verso la vita) malinconia di sensi (una sottile, continua brezza o levitazione di<br />

figure)»: 27<br />

Nei vicoli notturni ove rimane<br />

un fanciullo superstite la mia<br />

vita si gonfia di malinconia.<br />

(Sandro Penna, Nei vicoli notturni ove rimane, in Poesie inedite)<br />

Malinconia d’amore, dove resta<br />

bianco il sorriso del fanciullo come<br />

un ultimo gabbiano alla tempesta.<br />

(Sandro Penna, Malinconia d’amore, dove resta, in Poesie inedite)<br />

23 Jacques Derrida, La voix et le phénomène, Paris, PUF, 2007 (1ª ed. 1967), p. 82.<br />

24 Cfr. Luigi Tassoni, L’angelo e il suo doppio. Sulla poesia di Sandro Penna, cit., p. 30: «Alla specularità delle<br />

due strofe, in un rudimentale abbozzo del “dentro” e del “fuori” di tante poesie penniane, contribuisce la simmetria<br />

delle equivalenze di segni <strong>che</strong> indicano la percezione dell’io <strong>che</strong> dice, vede, sente, ma an<strong>che</strong> si sente […] si<br />

percepisce, in relazione all’altro, vicino, <strong>che</strong> avvicina al mondo».<br />

25 Cfr. Daniela Mar<strong>che</strong>schi, Sandro Penna. Corpo, tempo e narratività, cit., p. 65: «Le poesie di Penna sembrano<br />

[…] tutte risolte nel bisogno impellente di dire nella sua immediatezza l’esistenza, di rendere immobili le immagini,<br />

di fermare sulla carta e concentrare il vissuto in un punto, in un pensiero, in un gesto: nell’attimo felice, carico di<br />

valori e risonanze affettive, emotive, eroti<strong>che</strong>. Per questo, nella sua immanenza e imminenza il presente è pronto a<br />

tradursi nel passato […] della memoria, di ciò <strong>che</strong> è già stato».<br />

26 Così Gaston Ba<strong>che</strong>lard, La dialectique de la durée, cit., p. 17: «Il y a donc, au-dessus du temps vécu, le temps<br />

pensé. […] On qualifie mal ce temps en disant qu’il est abstrait, car c’est dans ce temps que la pensée agit et prépare<br />

les concrétisations de l’Être».<br />

27 Giorgio Caproni, La scatola nera, cit., p. 110.<br />

46

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!