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Una lingua che combatte - DSpace@Unipr

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il senso di un distacco, di una lontananza connaturata nel rapporto tra l’io e il mondo,<br />

tra l’individuo e il proprio tempo: ciò di cui questi titoli ci parlano è l’impossibilità di<br />

stabilire un rapporto diretto con la realtà, di fare conoscenza delle cose, poiché la parola<br />

non può definirle ma solo sfiorarle. In tutti questi libri si riscontra la percezione di un<br />

mondo fissato nel momento <strong>che</strong> precede la fine, o rappresentato nel momento<br />

immediatamente successivo a un evento.<br />

Lasciamo parlare per tutti Caproni:<br />

Sopra i monti spaziosi<br />

le po<strong>che</strong> case disperse<br />

invidiano il colore caldo<br />

della tua pelle, all’ora<br />

<strong>che</strong> fa nostra ancora per poco<br />

la terra.<br />

Vorrei per non saperti<br />

tanto precaria,<br />

[…]<br />

almeno un’ora<br />

sola la tua fiorita<br />

carne credere pietra<br />

ferma: statua cui vita<br />

non fa caduca il fuoco<br />

del sangue<br />

– e la demente<br />

fuga del tempo, e il lampo<br />

rapido <strong>che</strong> ci colora<br />

l’ora<br />

(Giorgio Caproni, Altri versi a Rina, in Ballo a Fontanigorda)<br />

(Giorgio Caproni, A una giovane sposa, in Ballo a Fontanigorda)<br />

La dimensione temporale si dà nella lacerazione tra io e storia, o tra io e morte, e tra il<br />

prima e il dopo. Il presente vuole essere trattenuto sul limite del baratro tra essere e non<br />

essere, cercando – come ha scritto Caproni – di «fare poesia ad occhi aperti e guardare<br />

in faccia la realtà fino a metterne in dubbio l’esistenza». 28 Questo rapporto contrastato<br />

sarà presente an<strong>che</strong> nelle raccolte successive, in cui si sviluppa il tema dell’«antistoria»:<br />

Calorosa ragazza<br />

28 Così Giorgio Caproni in un’intervista a «Il Sabato», 1984, ora in Giorgio Caproni, L’opera in versi, edizione<br />

critica a cura di Luca Zuliani, introduzione di Pier Vincenzo Mengaldo, cronologia e bibliografia a cura di Adele Dei,<br />

Milano, Mondadori, «i Meridiani», 1998, p. 1058.<br />

20

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