Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini
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<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Rimini</strong><br />
Assessorato alle Pari Opportunità<br />
Consigliera <strong>di</strong> Parità<br />
Moderatrice Natascia Ronchetti<br />
Giornalista:<br />
Grazie a Rita Bal<strong>di</strong>ni.<br />
Adesso le conclusioni a Roberta Donolato.<br />
Roberta Donolato<br />
Vice Presidente Commissione Nazionale per la Parità e<br />
le Pari Opportunità tra uomo e donna:<br />
Buonasera, siamo arrivati alla conclusione <strong>di</strong> questa giornata che è stata impegnativa<br />
per gli interventi che si sono succeduti da questa mattina e <strong>di</strong> cui in qualche modo le<br />
conclusioni sono, per certi aspetti, venute <strong>di</strong> per sé, proprio da questo scambio <strong>di</strong> esperienze,<br />
<strong>di</strong> riflessioni, <strong>di</strong> attività, <strong>di</strong> cui mi pare sia molto ricco questo territorio.<br />
Vorrei partire proprio dalla suggestione che richiamava questa mattina il Presidente<br />
della <strong>Provincia</strong> quando si richiamava alla legge che aveva istituito, ancora nei primi anni<br />
‘90, tra la 142 e poi appunto la 195 nel ‘91, e parlava della competenza del territorio,<br />
soprattutto dei Comuni, per fare il piano regolatore dei tempi, e <strong>di</strong>ceva che in fondo si<br />
era <strong>di</strong>mostrata un po’ velleitaria - mi pare che abbia usato proprio questa parola - perché<br />
<strong>di</strong> fatto c’era troppa volontà <strong>di</strong> creare la cornice, l’organizzazione, in realtà però non<br />
si arrivava alla sostanza dei problemi e quin<strong>di</strong> anche alla sostanza delle soluzioni dei<br />
problemi, quin<strong>di</strong> si creava un’organizzazione che poi non rispondeva <strong>di</strong> fatto ai bisogni<br />
del territorio.<br />
E questo probabilmente è vero, lui stesso richiamava sperimentazioni fatte anche poi in<br />
Emilia-Romagna, ed io in quel tempo ero già un po’ dentro a queste tematiche e mi<br />
ricordo che l’Emilia-Romagna era ai primi posti anche allora rispetto a questo tipo <strong>di</strong><br />
sperimentazioni, mi pare che il Sindaco <strong>di</strong> Reggio Emilia avesse proprio fatto una sperimentazione<br />
molto forte che era stata un po’ leader a livello nazionale.<br />
Questo però, <strong>di</strong> fatto, non ha avuto gran<strong>di</strong> gambe, cioè non ha camminato molto, si è<br />
un po’ arenata.<br />
La legge <strong>di</strong> cui abbiamo parlato oggi ha ripreso questo concetto, lo ha ripreso probabilmente<br />
anche sostanziandolo, cercando <strong>di</strong> dare risposte più locali e contemporaneamente<br />
a livello più alto, e mi spiego.<br />
Uno dei problemi veri è che, soprattutto sui temi del lavoro delle donne, il bisogno è<br />
quello <strong>di</strong> rispondere sostanzialmente - ma è emerso in maniera molto chiara nelle riflessioni<br />
- <strong>di</strong> rispondere ai problemi <strong>di</strong> quella zona, <strong>di</strong> quel gruppo <strong>di</strong> aziende, cioè <strong>di</strong> bisogni<br />
strettamente a volte particolari, chiaramente cercando <strong>di</strong> creare da questi bisogni<br />
del territorio locali, specifici, delle buone prassi, delle buone pratiche, che possono<br />
essere poi replicabili, chiaramente adattate.<br />
Però l’interesse forte è che non è che si può creare il modellino che poi è ripetitivo, perché<br />
mi pare che anche poi dalla relazione <strong>di</strong> cui si faceva...<br />
Mi pareva che emergesse in maniera molto chiara il fatto che c’è bisogno che le risposte<br />
siano strettamente collegate alle esigenze vere e reali del territorio.<br />
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