Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini
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<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Rimini</strong><br />
Assessorato alle Pari Opportunità<br />
Consigliera <strong>di</strong> Parità<br />
domanda, ma sono soggetti anche che possiedono competenze con le quali hanno una<br />
propria autonoma capacità <strong>di</strong> elaborare risposte alle domande che esprimono.<br />
E questo, guardate, non genericamente, quando <strong>di</strong>co capacità, risorse, competenze,<br />
intendo queste cose, capacità, risorse e competenze, in quanto pertinenti a quegli stessi<br />
problemi che danno origine ai servizi pubblici, e quin<strong>di</strong> risorse che possono, ma se<br />
possono devono anche, essere attivate insieme in un rapporto molto stretto, in un<br />
intreccio molto stretto con le risorse e le competenze che sono organizzate e gestite<br />
nell’ambito precisamente dei servizi pubblici, dalle Amministrazioni.<br />
Questo a me sembra vero in generale, sembra un punto vero in generale.<br />
Anche in situazioni in cui la con<strong>di</strong>zione dell’utente del servizio è particolarmente problematica,<br />
a ben vedere è sempre rintracciabile una sua autonoma capacità, una qualche<br />
sua autonoma capacità.<br />
Non a caso, per esempio, questo tema delle capacità residue è molto stu<strong>di</strong>ato, molto<br />
<strong>di</strong>scusso nel caso degli anziani non autosufficienti, anche degli anziani gravemente non<br />
autosufficienti.<br />
Anche soggetti che esprimono livelli, stati <strong>di</strong> bisogno così impegnativi, pur tuttavia, si è<br />
visto, hanno capacità residue.<br />
E questo riconoscere e valorizzare le capacità residue che ancora hanno è massimamente<br />
importante dal punto <strong>di</strong> vista sia dell’efficacia, dell’appropriatezza dell’intervento,<br />
sia dal punto <strong>di</strong> vista anche della sua efficienza e della sua economicità.<br />
Questo esempio, tra l’altro, che è solo un esempio per <strong>di</strong>re, è un caso limite, se è vero<br />
in queste situazioni a maggior ragione è vero in tante altre dove gli stati <strong>di</strong> bisogno sono<br />
meno impegnativi, <strong>di</strong>cevo, questo esempio fa anche vedere come non si tratti affatto <strong>di</strong><br />
giocare, <strong>di</strong> fare riferimento alle risorse degli utenti in alternativa alle risorse delle istituzioni<br />
pubbliche secondo quella che a me sembra la versione corrente della sussi<strong>di</strong>arietà,<br />
non si tratta <strong>di</strong> porre in alternativa queste due cose, ma proprio <strong>di</strong> cercare tra queste,<br />
come <strong>di</strong>cevo, un rapporto <strong>di</strong> complementarietà forte, <strong>di</strong> intreccio, metterle all’opera<br />
insieme in vista della soluzione <strong>di</strong> quei problemi che sono i problemi degli utenti dei<br />
servizi e che sono i problemi che mobilitano le Amministrazioni e che rientrano nelle loro<br />
competenze.<br />
Ora, a partire da questa riflessione, il punto può essere generalizzato però naturalmente,<br />
e cioè possiamo <strong>di</strong>re che non solo gli utenti dei servizi pubblici ma gli attori sociali<br />
in generale sono portatori, come <strong>di</strong>cevamo, <strong>di</strong> bisogni, <strong>di</strong> capacità, <strong>di</strong> problemi, <strong>di</strong> risorse,<br />
eccetera.<br />
Di risorse, che significa questo?<br />
Possiamo parlare, io credo, <strong>di</strong> due tipi <strong>di</strong> risorse, e cioè <strong>di</strong> risorse cognitive e <strong>di</strong> risorse<br />
materiali.<br />
Risorse cognitive è una parola forse inutilmente <strong>di</strong>fficile, significa semplicemente quello<br />
che sanno, le informazioni <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono, le percezioni che hanno, quello che<br />
sanno e, d’altro canto, ciò che possono fare invece le risorse materiali in questo senso.<br />
Quando parliamo <strong>di</strong> risorse cognitive, fatemi usare questo termine per como<strong>di</strong>tà, ci riferiamo<br />
in particolare a quel tipo <strong>di</strong> conoscenza dei problemi e delle opportunità, quin<strong>di</strong><br />
in sintesi delle situazioni, quel tipo <strong>di</strong> conoscenza delle situazioni che deriva dal farne<br />
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