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Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini

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Introduzione<br />

Il Convegno viene proposto per stimolare l’applicazione completa e l’utilizzo <strong>di</strong>ffuso delle<br />

opportunità offerte dalla Legge 8 marzo 2000, n.53, che ha introdotto nel nostro or<strong>di</strong>namento<br />

nuove ed importanti <strong>di</strong>sposizioni per il sostegno alla maternità e alla paternità, per il<br />

<strong>di</strong>ritto alla cura, alla formazione e per il coor<strong>di</strong>namento dei tempi delle città.<br />

L’obiettivo della Legge è quello <strong>di</strong> promuovere un equilibrio tra tempi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> cura,<br />

<strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> relazione, me<strong>di</strong>ante quattro principali assi d’intervento:<br />

1. l’istituzione dei conge<strong>di</strong> dei genitori e l’estensione del sostegno ai genitori <strong>di</strong> soggetti<br />

portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap;<br />

2. l’attivazione <strong>di</strong> misure a sostegno della flessibilità d’orario con il coinvolgimento<br />

delle imprese;<br />

3. il coor<strong>di</strong>namento dei tempi <strong>di</strong> funzionamento delle città;<br />

4. la promozione dell’uso del tempo per fini <strong>di</strong> solidarietà sociale.<br />

La conciliazione riguarda sia la qualità della vita che la competitività del sistema produttivo,<br />

in questo senso persone, aziende, pubbliche amministrazioni devono porsi un unico<br />

obiettivo: l’attivazione <strong>di</strong> politiche concordate per l’armonizzazione dei tempi, mettendo<br />

in campo tutti gli strumenti <strong>di</strong>sponibili, ma soprattutto una grande volontà.<br />

Le esigenze <strong>di</strong> flessibilità delle imprese devono conciliare con le necessità <strong>di</strong> flessibilità<br />

delle persone e delle famiglie: solo l’incontro <strong>di</strong> queste due esigenze porterà a dei benefici<br />

reali in termini sociali.<br />

La pluralità degli attori deve formalizzare un “patto sul tempo” che renda conciliabili i<br />

tempi <strong>di</strong> vita; occorre realizzare un sistema sociale <strong>di</strong> organizzazione del lavoro che sia<br />

amichevole e che sia inserito nell’intervento <strong>di</strong> programmazione degli enti pubblici,<br />

soprattutto degli enti locali, che attraverso le politiche dei Tempi ed orari delle città<br />

hanno le leve per “fare la <strong>di</strong>fferenza”.<br />

In questa ricerca <strong>di</strong> conciliazione, determinanti si rivelano i fattori esterni al rapporto <strong>di</strong><br />

lavoro, quali la quantità e la qualità dei servizi <strong>di</strong>rettamente funzionali alle azioni sociali,<br />

dai trasporti ai servizi <strong>di</strong> istruzione, sanitari, <strong>di</strong> assistenza, ecc., che, influenzano profondamente,<br />

i contenuti, le modalità organizzative e quin<strong>di</strong> il “costo” del tempo de<strong>di</strong>cato<br />

alle azioni sociali.<br />

Favorire una cultura che mette al centro della società la persona nella sua completezza<br />

e, non la persona nei singoli ruoli (lavoratore, genitore, citta<strong>di</strong>no, utente, ecc.), è l’elemento<br />

strategico per comprendere appieno l’importanza del grande lavoro <strong>di</strong> conciliazione<br />

dei tempi che occorre oggi portare avanti.<br />

La Consigliera <strong>di</strong> Parità L’Assessore alle Pari Opportunità<br />

Loredana Urbini Catherine Grelli

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