Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini
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<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Rimini</strong><br />
Assessorato alle Pari Opportunità<br />
Consigliera <strong>di</strong> Parità<br />
to dalle piccole imprese come ovviamente da quelle me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong>, nel settore privato<br />
e in quello pubblico dei Comuni, eccetera.<br />
Quello che oggi noto è che comunque, a monte delle piccole o delle me<strong>di</strong>e imprese, ciò<br />
che conta veramente è l’atteggiamento culturale <strong>di</strong> chi <strong>di</strong>rige l’impresa, sia che sia<br />
un’impresa <strong>di</strong> 35 addetti o <strong>di</strong> 250. Occorre superare - sono perfettamente d’accordo<br />
con la Beltrami - quella pigrizia organizzativa che sembra paralizzare gli impren<strong>di</strong>tori o,<br />
anche, gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> organizzazione del lavoro delle imprese. Essa, l’organizzazione del<br />
lavoro, oscilla da una parte tra forme particolarmente rigide sia nell’industria che in altre<br />
organizzazioni - ad esempio si <strong>di</strong>ce: “Non si può mo<strong>di</strong>ficare assolutamente, c’è la catena<br />
<strong>di</strong> montaggio, e dunque così è e non si può fare nulla”-, e all’estremo opposto forme<br />
molto flessibili; queste ultime sono più facilmente rintracciabili nelle imprese <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />
più piccole, dove sovente c’e’ un’organizzazione <strong>di</strong> carattere familiare.<br />
Vorrei insistere molto sull’aspetto dell’atteggiamento culturale che caratterizza tutto (o<br />
quasi)il mondo impren<strong>di</strong>toriale italiano, perche’ esso produce la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> superare<br />
quelle barriere iniziali che accomunano la maggior parte degli uni e degli altri.<br />
Forse nelle piccole imprese un ulteriore deterrente ad affrontare il tema <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> conciliazione<br />
è che esse non vedono dei gran<strong>di</strong> vantaggi, per esempio <strong>di</strong> immagine; mentre<br />
le imprese <strong>di</strong> un certo tipo, penso in questo momento alla Tod’s, tanto per fare un<br />
esempio, ricavano anche da questo aspetto un certo successo me<strong>di</strong>atico; che spendono<br />
sul mercato.<br />
In realtà, nell’un caso e nell’altro, l’elemento veramente fondamentale è che i vantaggi,<br />
le convenienze per l’azienda, una volta che si rendono conto <strong>di</strong> questo, sono in una più<br />
efficace organizzazione interna; il che significa migliore clima <strong>di</strong> lavoro, quin<strong>di</strong> un vantaggio<br />
per tutti; e poi, se si fanno anche conteggi in termini <strong>di</strong> assenteismo, la conseguenza<br />
e’ <strong>di</strong> una sua <strong>di</strong>minuzione, a volte <strong>di</strong> un aumento stesso della produzione. O <strong>di</strong><br />
migliori rapporti con la clientela. In alcuni casi sono stati trovati amche in<strong>di</strong>catori economici,<br />
per cui a certe misure “conciliative” corrisponde un innalzamento degli in<strong>di</strong>ci<br />
della produzione complessiva <strong>di</strong> un’impresa, ma anche del clima delle buone relazioni<br />
interne ed esterne (ad esempio i dati rilevati alla Società Ipermercati Cooperativi<br />
spa./Gruppo Unicoop Firenze, dopo l’introduzione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> conciliazione e <strong>di</strong><br />
autoorganizzazione delle cassiere col progetto “Isole”, misura che la coop Adriatica sta<br />
attualmente sperimentando anche in alcune se<strong>di</strong> dell’Emilia-Romagna).<br />
Le lavoratrici ed i lavoratori della Electrolux Zanussi <strong>di</strong> Forlì, dove sto lavorando in questo<br />
momento con LeNove in un progetto <strong>di</strong> cui e’ capofila Efeso - in questo caso siamo<br />
in una grande impresa metalmeccanica che fa montaggio <strong>di</strong> prodotti per la cottura, cioè<br />
<strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> forni e cucine, e sono 1.300 e piu’ addetti- sono, per esempio, estremamente<br />
convinti <strong>di</strong> questo risultato; hanno risposto in un questionario che presenteremo<br />
all’azienda la settimana prossima, che preoccuparsi <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> conciliazione<br />
lavoro/famiglia per i <strong>di</strong>pendenti non e’elemento estraneo all’organizzazione del lavoro,<br />
che risolvere i problemi personali consente a tutti, in effetti, <strong>di</strong> lavorare meglio (Progetto<br />
“La rete in/Comune” 2001-03).<br />
Un altro aspetto comune che io vedrei tra le piccole e le altre imprese è, a volte, la <strong>di</strong>fficoltà<br />
<strong>di</strong> avere un rapporto con le organizzazioni sindacali. So che questo non riguarda<br />
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