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Manuale di Illuminotecnica Teatrale.pdf

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M anuale <strong>di</strong> <strong>Illuminotecnica</strong> <strong>Teatrale</strong><br />

Per luce concentrata/spot-flood: apparecchi (proiettori) costituiti dalla lanterna contenente un carrello<br />

portante la lampada e lo specchio riflettente e sul lato d’uscita del fascio luminoso una lente<br />

piano/convessa o fresnel il cui compito unitamente allo specchio è quello <strong>di</strong> far convergere il flusso<br />

luminoso in un fascio relativamente parallelo (cilindrico) <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni controllate.<br />

La funzione “spot” (fascio stretto) si ottiene allontanando dalla lente il carrello con lampada/specchio.<br />

La funzione “flood” (fascio largo) si ottiene avvicinando alla lente il sistema lampada/specchio.<br />

Alcuni apparecchi non <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> lente e la lampada e lo specchio si muovo reciprocamente, con le<br />

stesse funzioni degli altri ma con un controllo del fascio luminoso meno ampio e preciso.<br />

La luce <strong>di</strong> questi proiettori è concentrata ma con bor<strong>di</strong> sfumati, buon contrasto e ombre ben marcate.<br />

La <strong>di</strong>fferenza fra le lenti piano/convesse e le fresnel più che ottica è nel peso e resistenza agli urti e al<br />

calore. Anche se il teatro tende a privilegiare le prime per la maggiore incisività della luce rispetto alla<br />

maggiore morbidezza della fresnel.<br />

Per luce a fuoco/netta/sagomata: questi proiettori sono costituiti dalla lanterna contenente il<br />

complesso lampada/specchio fisso e da un apparato ottico paragonabile ad un obiettivo, con più lenti<br />

mobili che determinano le funzioni <strong>di</strong> messa a fuoco e zoom del fascio luminoso.<br />

Il risultato è un fascio concentrato, molto parallelo; con bor<strong>di</strong> perfettamente a fuoco, cioè niti<strong>di</strong>, con<br />

intenso contrasto e ombre dure e nette.<br />

Vengono comunemente chiamati “sagomatori” proprio per la caratteristica <strong>di</strong> poter controllare il fascio<br />

luminoso fino a dargli forme particolari e poter proiettare immagini come con un apparecchio per<br />

<strong>di</strong>apositive.<br />

Fondografi: sono come dei gran<strong>di</strong> proiettori per <strong>di</strong>apositive e vengono usati per proiettare scenografie<br />

virtuali ed effetti speciali fissi o in movimento come fuoco, acqua, nuvole, orizzonti ecc. con l’ausilio<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive, lastre, apparati vari.<br />

S canners: sono proiettori la cui particolarità è quella che per <strong>di</strong>rezionare il fascio luminoso non si<br />

muove l’intero apparato ma un piccolo specchio, permettendo estreme velocità <strong>di</strong> movimento del fascio<br />

e suggestivi effetti. Altre interessanti particolarità sono: - telecomando - sagomatore particolarmente<br />

attrezzato per figure luminose e gobos - colori ottenuti <strong>di</strong>rettamente con la “tricromia”.<br />

Brandeggiabili: in questi proiettori la <strong>di</strong>rezione del fascio luminoso avviene, (come in tutti i corpi<br />

illuminanti e <strong>di</strong>fferentemente dallo scanner), spostando l’intero apparato su speciali supporti<br />

telecomandati. Apparentemente può sembrare poco razionale muovere la massa del proiettore rispetto a<br />

quella trascurabile dello specchio dello scanner ma la tecnologia ha permesso anche ai brandeggiabili<br />

eccezionali prestazioni, compresa la tricromia, gobos, ecc. Oltre a riprodurre e gestire un fascio<br />

luminoso nel modo più vicino alla filosofia teatrale non trascurando il fatto che nelle forcelle<br />

brandeggiabili si possono montare proiettori tra<strong>di</strong>zionali. E’ intuibile che questa tecnologia del<br />

“telecomando”, è appetibile perché fa risparmiare manodopera e tempi.<br />

Ve<strong>di</strong> Fig. 13 - 14<br />

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