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SAGGI E OPINIONI<br />

duali e si operano tre ordini di semplificazioni: il primo consiste nella riduzione<br />

dell’intera società in due gruppi, quello delle persone benestanti e<br />

quello dei non abbienti; il secondo è costituito dalla possibilità di prevedere<br />

allo stesso livello di probabilità di cattura e condanna sanzioni differenziate<br />

a seconda del gruppo di appartenenza; il terzo è l’assunzione che il<br />

costo privato della detenzione, cioè l’equivalente monetario dei costi sopportati<br />

dall’individuo nell’unità di tempo trascorso in carcere, vari in modo<br />

inversamente proporzionale con il livello della ricchezza.<br />

Polinsky e Shavell analizzano il passaggio dall’analisi del comportamento<br />

individuale a quello sociale e ritengono sia opportuno stabilire sotto<br />

quali condizioni conviene commettere un reato per poi individuare la frazione<br />

della popolazione che troverà conveniente fare ciò. Se, come detto,<br />

nell’ipotesi di indifferenza nei confronti del rischio, un individuo si impegnerà<br />

nell’attività illecita fintantoché i guadagni ad essa collegati superano i<br />

costi attesi (rappresentati dalla somma delle sanzioni pecuniarie e non pecuniarie<br />

e moltiplicate per la probabilità di essere scoperti); il guadagno derivante<br />

dal reato deve essere maggiore della probabilità di scoprire l’autore<br />

di un reato in rapporto con l’entità della multa comminata agli autori di<br />

reato scoperti; la funzione di social welfare può essere espressa semplicemente<br />

come l’insieme dei guadagni che gli individui derivano dalle loro attività,<br />

meno i costi sociali totali, i costi delle misure preventive, i costi di<br />

riparazione del danno e i costi di enforcement.<br />

Poiché gli individui differiscono nei guadagni che ottengono dalle loro<br />

attività, si stabilisce un livello di guadagno critico oltre il quale gli individui<br />

commetteranno l’atto dannoso e al di sotto del quale, invece, desisteranno.<br />

A livello sociale è possibile individuare quante persone troveranno attraente<br />

questa soluzione. Polinsky e Shavell adottano una funzione standard<br />

che rappresenta esattamente il numero di individui che sceglieranno<br />

di delinquere passando dalla somma dell’utilità attesa di ogni individuo alla<br />

specificazione della funzione del benessere sociale.<br />

Nel loro modello, dato che si è totalmente uniformata l’eterogeneità<br />

della popolazione, le componenti dell’utilità attesa sono quattro: i guadagni<br />

attesi dall’attività illecita; la tassa pro capite necessaria a finanziare la cattura<br />

dei criminali e la loro eventuale detenzione al netto del gettito derivante<br />

dalle multe; il danno che ciascun membro della società, con uguale probabilità,<br />

potrà subire in quanto vittima di un reato ed il costo delle sanzioni<br />

pecuniarie e non pecuniarie inflitte all’individuo qualora venga scoperto a<br />

compiere un reato.<br />

Sotto un regime di responsabilità oggettiva, il benessere collettivo<br />

viene quindi espresso come la somma di guadagni aggregati da parte di coloro<br />

che compiono gli atti dannosi a cui si sottrae l’aggregazione dei danni<br />

più la disutilità sofferta da coloro che vengono ritenuti responsabili e<br />

quindi reclusi, con relativi costi per la collettività di mantenimento nelle<br />

carceri. L’ultimo elemento di costo è quello relativo alle spese di enforce-<br />

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