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L'INDICE PENALE - Shop - Wolters Kluwer Italia

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SAGGI E OPINIONI<br />

Polinsky e Shavell considerano il caso dell’avversione e della propensione<br />

al rischio.<br />

Se un individuo è avverso al rischio relativamente alla multa e alla reclusione,<br />

il guadagno e l’utilità derivanti dall’atto illecito dovrebbero essere<br />

di gran lunga maggiori rispetto al caso della indifferenza al rischio, dunque<br />

sarà ancora più valido l’argomento della sanzione più elevata possibile. Ciò<br />

è dovuto al fatto che se l’entità della multa o il periodo di reclusione sono<br />

elevati il livello di probabilità di cattura, processo e condanna può essere<br />

abbassato anche più di quanto avvenga nel caso di un soggetto indifferente<br />

al rischio senza che ciò possa inficiare la deterrenza. Ne derivano, dunque,<br />

da una parte grandi risparmi in termini di costi di enforcement, dall’altra la<br />

diminuzione del costo sociale derivante dall’imposizione della reclusione<br />

come sanzione, dovuto alla minore aspettativa di un periodo di carcere.<br />

Se invece un individuo è propenso al rischio relativamente alle sanzioni<br />

che possono essere imposte, il guadagno o l’utilità richiesta per spingerlo<br />

a commettere il reato tende ad essere minore e la sanzione ottimale<br />

sarà inferiore rispetto al livello massimale.<br />

Quando la sanzione è elevata, il livello di probabilità che mantiene la<br />

deterrenza non può essere diminuito proporzionalmente; ne deriva che l’aspettativa<br />

di sanzione detentiva aumenta. Affinché il costo sostenuto dalla<br />

società per imporre sanzioni detentive non ecceda il risparmio ottenuto abbassando<br />

il livello di probabilità di scovare chi delinque, il livello ottimale<br />

di sanzione dovrà essere inferiore al massimo possibile. Così come nel caso<br />

di sanzioni pecuniarie, quando la probabilità della pena detentiva è stabilita<br />

in modo ottimale potrebbe verificarsi un effetto deterrente inferiore.<br />

Un vantaggio nel fatto di diminuire la probabilità di essere scoperto è<br />

che ciò comporta un risparmio negli investimenti di enforcement, dal momento<br />

che il declino della deterrenza non comporta alcun effetto nel benessere<br />

sociale in termini di guadagno o danno. Polinsky e Shavell dimostrano<br />

anche come, definita l’ottimale probabilità di detenzione, non è ottimale<br />

l’uso della sola pena detentiva senza aver prima comminato il massimo<br />

possibile di pena pecuniaria( 56 ).<br />

Diversamente, se la pena detentiva è usata in modo esclusivo, non<br />

dovrà essere comminata al massimo livello possibile né qualora il soggetto<br />

sia indifferente al rischio né se il soggetto sia avverso al rischio. Infatti se il<br />

periodo di detenzione è prolungato e la probabilità di detenzione viene invece<br />

diminuita (in modo da mantenere costante l’equilibrio tra entità della<br />

pena e probabilità che venga comminata), l’effetto deterrente si sgretola<br />

perché il timore della sanzione diminuisce. Dunque per mantenere l’effetto<br />

( 56 ) S. Shavell, Criminal Law and the Optimal Use of Nonmonetary Sanctions as a Deterrent,<br />

Columbia Law Review, october 1985, vol. 85, pp. 1241-1245.<br />

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