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602<br />

L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

– su impulso dell’amico Ferrando Mantovani – alla cattedra di diritto penale<br />

presso la Facoltà di Giurisprudenza e alla direzione del locale Istituto<br />

di diritto penale. Infine, nel 1977 egli ritorna definitivamente a Padova in<br />

occasione del collocamento fuori ruolo del Maestro Giuseppe Bettiol –<br />

dove egli concluderà la sua carriera con la nomina a professore emerito nell’autunno<br />

del 2009. In tutti questi anni di insegnamento al Bo’ generazioni<br />

di studenti hanno seguito le affascinanti lezioni tenute nel corso di Giurisprudenza<br />

e nella Scuola di specializzazione in Medicina legale e delle assicurazioni<br />

ed in quella per le professioni legali. Davanti alla porta del suo<br />

studio vi era sempre uno studente che ambiva a laurearsi con il prof. Calvi.<br />

E fino alle ultime settimane egli veniva quotidianamente nel suo ‘‘Seminario<br />

di diritto penale’’ per discutere con gli allievi e per dare un consiglio<br />

a laureati e laureandi.<br />

L’amore per la didattica è testimoniato poi dal fatto che fino al maggio<br />

del 2010 Sandro Calvi ha insegnato il corso di parte speciale del diritto penale<br />

presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Innsbruck, di<br />

cui già da molti anni era diventato professore onorario.<br />

Questa è la bella figura di Sandro Calvi. Nella sua straordinaria cultura<br />

giuridica, filosofica, letteraria e storica egli amava libri di autori molto diversi<br />

fra loro. Fra questi vi era anche Salvatore Satta, ed in particolare il suo<br />

romanzo ‘‘Il giorno del giudizio’’. Ebbene, conoscendo il carattere schivo e<br />

modesto di Sandro, sono sicuro che anche a lui sia venuto a volte il dubbio<br />

– cui fa riferimento il grande giurista sardo nella prefazione al suo ‘‘Diritto<br />

processuale civile’’- se il ‘‘talento’’ ricevuto fosse stato ben impiegato.<br />

Oggi la risposta sorge spontanea dal cuore. Sì, Sandro, il tuo talento di<br />

studioso e docente ha dato frutto. E di questo Ti saremo sempre riconoscenti.<br />

Enrico Mario Ambrosetti

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