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IN MEMORIA<br />

IN RICORDO DI SANDRO CALVI<br />

599<br />

In memoria<br />

L’undici dicembre 2010 Alessandro Alberto Calvi è scomparso.<br />

Sandro – così era chiamato affettuosamente da familiari ed amici – era nato<br />

il 26 gennaio 1934 a Pederobba in provincia di Treviso dove il padre esercitava<br />

la professione di primario ospedaliero.<br />

È Padova la città in cui egli trascorre quasi tutta la sua vita. Vi si trasferisce<br />

nel 1952 come studente universitario quando varca per la prima<br />

volta il portone del ‘‘Bo’ ‘’ per iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza.<br />

In questi anni universitari l’incontro con Giuseppe Bettiol segna la futura<br />

vita professionale di Sandro Calvi. Infatti, dopo la laurea nel 1956 segue il<br />

consiglio del Maestro patavino di dedicarsi allo studio del diritto penale e<br />

di iniziare la sua attività di ricerca a Freiburg in Germania. Durante tale<br />

soggiorno egli si iscrive alla facoltà giuridica e segue con assiduità le lezioni<br />

di Hans-Heinrich Jescheck e di Thomas Würtenberger.<br />

Questo legame con l’istituto di diritto penale straniero e comparato –<br />

il futuro Max-Planck-Institut für ausländisches und internationales Stafrecht<br />

continuerà per tutta la vita. Tradizionalmente a dicembre per la Nikolausfest<br />

e a volte a maggio per la Stiftungfest – l’anniversario di fondazione della<br />

corporazione studentesca, la ‘‘Ripuaria Verbindung’’, cui si era iscritto in<br />

occasione della sua immatricolazione presso l’ateneo friburgense – Sandro<br />

Calvi, accompagnato a volte da allievi o studenti, si recava per brevi periodi<br />

al Max- Planck-Institut per avere incontri con i colleghi – primo fra tutti<br />

quello con il ‘‘Maestro’’ Hans-Heinrich Jescheck – e per aggiornarsi sulle<br />

novità della scienza penalistica straniera.<br />

Sono sicuramente questi primi anni di studio fra Padova e Freiburg<br />

che segnano la sua formazione. Già i primi contributi testimoniano, infatti,<br />

l’interesse non solo per le problematiche di diritto positivo, ma anche per<br />

gli aspetti storici, filosofici e criminologici del diritto penale. Nell’ambito di<br />

questi primi lavori si segnala, fra tutti, la ricca introduzione alla ‘‘Teoria<br />

dello scopo nel diritto penale’’ di Franz von Liszt, da lui tradotta per la collana<br />

della Giuffré ‘‘Civiltà del diritto’’. In questa introduzione viene, da un<br />

lato, ricostruito il clima storico in cui nasce il c.d. Programma di Marburgo<br />

e, dall’altro, esaminato l’influsso che il pensiero di von Liszt ha avuto nella<br />

scienza penalistica europea.

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