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L'INDICE PENALE - Shop - Wolters Kluwer Italia

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SAGGI E OPINIONI<br />

7. Polinsky e Shavell e la teoria della pena più efficiente.<br />

Polinsky( 49 ) e Shavell si collocano sulla scia degli studi di Becker, ma<br />

la peculiarità dei loro studi riguarda l’attenzione riservata alla scoperta dell’impiego<br />

ottimale delle multe e della detenzione. I due studiosi cercano di<br />

teorizzare quale sia pena più efficiente, la combinazione di multa e prigione<br />

che abbia la maggior capacità deterrente, e che sia idonea a scoraggiare gli<br />

individui dal commettere azioni dannose per la società. Essi riprendono e<br />

sviluppano il concetto di comportamento individuale nella scelta tra compiere<br />

un azione illecita o lecita e proseguono tale analisi estendendola allo<br />

studio del benessere sociale.<br />

Analizzano approfonditamente soprattutto quale sia la strategia migliore<br />

che le autorità dienforcement dovrebbero attuare per massimizzare<br />

il benessere sociale, scegliendo opportunamente il livello di spese da dedicarvi<br />

(vale a dire la probabilità che l’autore della violazione sia scoperto), la<br />

tipologia e l’entità delle sanzioni ed il regime di responsabilità applicabile.<br />

L’obiettivo della massima deterrenza comporta la necessità di pianificare<br />

un efficiente impianto sanzionatorio( 50 ).<br />

Nella letteratura dell’analisi economica del diritto molta enfasi è stata<br />

posta sulle diverse potenziali sanzioni applicabili, vale a dire sulle sanzioni<br />

amministrative, civili e penali. Polinsky e Shavell affermano sulla base dei<br />

risultati dei loro modelli economici la preferibilità sociale delle sanzioni<br />

monetarie, poiché rispetto alle sanzioni non monetarie comportano un assorbimento<br />

di risorse economiche meno rilevante assicurando contemporaneamente<br />

la riparazione del reato.<br />

L’applicazione di sanzioni monetarie non è però esente da limitazioni,<br />

in quanto esse possono comportare problemi nel caso in cui il soggetto<br />

condannato non abbia risorse sufficienti per pagare la multa( 51 ) oppure<br />

nei casi in cui due soggetti, condannati per reati simili abbiano capacità<br />

di reddito sostanzialmente diverse. Spesso le sanzioni pecuniarie non possono<br />

addirittura essere imposte, come nel caso in cui, per esempio, la sanzione<br />

appropriata eccede l’assetto patrimoniale del reo e quindi, risulta necessario<br />

l’impiego di sanzioni non monetarie. In questi casi la combinazione<br />

di pene monetarie e pene detentive è senza dubbio molto utile,<br />

( 49 ) M. Polinsky, Una Introduzione all’Analisi Economica del Diritto, Zanichelli, Bologna,<br />

1987, pp. 11 ss.<br />

( 50 ) È doveroso a questo proposito ricordare l’approccio al diritto penale di Cesare<br />

Beccaria e Jeremy Bentham, per i quali la funzione dell’ordinamento penale non è infliggere<br />

tormenti gratuiti né ‘‘disfare delitti già commessi’’, ma piuttosto dissuadere in modo mirato<br />

ed efficace le persone dal commetterne altri.<br />

( 51 ) S. Shavell, The Judgement Proof Problems, in International Review of Law and<br />

Economics, 6, June 1986, pp. 45-58.<br />

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