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VECCHIE PAGINE, RICORDI E PROSPETTIVE STORICHEI
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trasgressiva dell’agente. E cioè: l’oblio delle norme che l’educazione civile
prescrive( 110 ).
Vero è tuttavia che in taluni settori di mestieri girovaghi – e si pensi
ancora all’attività di sensale o di intromettitore, incaricato notoriamente
di una serie svariata di affari – pignorare ad esempio, o spignorare effetti,
occuparsi della locazione delle case, della collocazione di personale di servizio
– potevano più facilmente rinvenirsi fatti delittuosi di truffa. E questa
circostanza spiegherebbe forse l’insistenza, la persistente imposizione da
parte della legge di P.S., di norme restrittive per l’esercizio della professione
di mediatore ambulante: nell’interesse politico della prevenzione
dei reati, certo, ma in concreto nell’interesse e per la tutela di una corretta
relazione dei traffici. Inevitabilmente compromessa, anzi negata quando a
tale attività si ascrivesse per principio una notazione di disvalore sociale –
ricorderei ad esempio l’intromissione per scopo di lucro nella ricerca e affidamento
di cause a determinati avvocati –, e se ne considerasse l’esercizio
in sé disdicevole, indecoroso( 111 ).
Ciò che lapidariamente si affermò per il mestiere di ciarlatano; ritenendo
inopportuna, irragionevole sempre, l’autorizzazione alla sua pratica.
Indovini, interpreti di sogni, visionari, ed altri girovaghi avrebbero infatti
giustificato il sospetto che la loro professione si riducesse ad una truffa,
ad un’impostura; ad un abuso, spesso, della credulità popolare capace di
recare pregiudizio ad altri.
E capace anche, di porre in discussione quelle regole di convivenza,
del buon andamento del vivere civile assegnate, nella versione più volte citata,
a quel concetto lato composito di ordine pubblico.
13. Dislocazione di competenze, poteri locali, zelo burocratico nella disciplina
delle occupazioni vagabonde. La duttile scelta di misure preventivo-repressive
di polizia; e la conferma di un sistema penale permeabile
all’iniziativa di polizia.
L’attività dei mestieranti girovaghi poteva dunque incontrare un limite
al suo libero esercizio in una serie di imputazioni, ascrivibile anzitutto alla
violazione di norme di Polizia: questa probabilmente la quotidianità della
vicenda punitiva.
Varrebbe, del resto a ricordarlo l’ineluttabile trasgressione di obblighi
( 110 ) Cfr. S. Durante, Atti contrari, cit. spec. p. 167, e ivi citato Eula, in Verbali della
Commissione istituita con R.D. 13-12-1888, verbale XXVIII, Torino, 1890, p. 568.
( 111 ) In questo senso, ipotizzando tra l’altro nel caso di specie la violazione dell’art. 72
L.p.s., Corte di Cassazione di Roma 1-3-1900, in Il Foro italiano, 1900, P. 2º, vol. XXV, col.
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