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L’INDICE PENALE, 1/2011
voro, privi di mezzi di sussistenza e di congiunti tenuti per legge alla somministrazione
degli alimenti, sono, quando non vi si provveda altrimenti, a
cura dell’autorità medesima inviati in un ricovero di mendicità od in altro
istituto equivalente di altro Comune’’.
Una disciplina – vale ricordarlo – senza dubbio accurata, attenta a gestire
un fenomeno di palese disagio sociale. E non solo di disagio sociale,
ma, chiaramente, di sospetto temuto disordine sociale.
In ogni caso, sembra piuttosto evidente che ciarlatani, saltimbanchi,
suonatori e cantanti di strada – citando sempre mestieri girovaghi riconosciuti
nell’elencazione della legge di Polizia – non di rado votati all’insuccesso
economico, appena ricercassero il solidale caritatevole compenso
del prossimo per l’intrattenimento offerto, venissero ‘‘côlti a mendicare’’;
e alla fine inclusi tra le ‘‘classi pericolose della società’’ cui il Titolo III della
legge di Polizia dedicava appunto una serie di disposizioni ad hoc.
In fondo si confermava sempre l’idea e il sospetto che l’appartenenza
a quelle classi inducesse, inevitabilmente, disordine sociale. Si sarebbe insomma
concretizzata la voce del malcontento, e un esercito di ribelli, terribili
fannulloni, nemici della quiete e dell’ordine avrebbe minacciato la
tranquillità e la sicurezza dei consociati( 88 ). In proposito è del resto
molto significativa la previsione dell’ultimo comma dell’art. 453 c.p.;
perché vi si afferma rigorosamente che la contravvenzione non sia esclusa
dal fatto che ‘‘il colpevole’’ mendichi col pretesto o con la simulazione di
rendere servizi alle persone, o di smerciare oggetti: la mendicità eracioè,
per definizione, pratica pericolosa di oziosi, vagabondi, o sospetti di essere
tali.
Ciarlatani, saltimbanchi, artisti di strada, ma anche merciaioli, venditori
ambulanti, costretti non solo a girovagare, spesso anzi a mendicare
un qualche compenso per l’offerta di un servizio di intrattenimento, o
per la vendita di oggetti facilmente svalutabili, di irrisorio valore, potevano
così tramutarsi in mendicanti.
In realtà, un sistema di tutela tanto insistente, l’intervento dunque di
disposizioni penali a complemento delle corrispondenti previsioni contenute
nella legge di Polizia, un orientamento giurisprudenziale, tra l’altro,
ligio nel modulare, distinguere questua, raccolta non autorizzata di elemosine,
ricerca molesta dell’obolo( 89 ), confermerebbe un timore. Che, cioè,
nelle occupazioni girovaghe la faticosa – spesso davvero faticosa – acquisi-
( 88 ) Quasi testualmente, G. Bortolotto, Mendicità, inIl digesto italiano, vol. XV,
Parte 2a, Torino 1904-1911, p. 36 ss. Cfr. anche, G. Saredo, Accattonaggio (o mendicità),
in Il digesto italiano, vol. I, Parte 1a, Torino, 1927, p. 258 ss.
( 89 ) Si veda, ad esempio, Pretura di Cigliano 12-5-1891, in Repertorio generale de il
Foro italiano, 1891, vol. XVI, col. 1067; Corte di Cassazione di Roma 26-2-1892, in Repertorio
generale de il Foro italiano, 1892, vol. XVII, col 1051.