L'INDICE PENALE - Shop - Wolters Kluwer Italia

VECCHIE PAGINE, RICORDI E PROSPETTIVE STORICHEI
559
Naturalmente, ed è precisazione doverosa, la stessa flessibilità, la
stessa ratio di controllo investì la vicenda dei mestieranti girovaghi stranieri.
Sottoposti dalla legge di Polizia ex art. 74 alla concessione di una
licenza rilasciata discrezionalmente non dall’autorità localemadaquella
del circondario, il riconoscimento legale della loro attività ambulante veniva
affidato ad un apprezzamento appunto discrezionale, flessibile, di latitudine
e significato tutto particolare. Infatti, la discrezionalità nella concessione
della licenza, anche se poi, almeno formalmente, si ripeterà ladisciplina
prevista per le occupazioni vagabonde dei regnicoli, dovette segnare,
di fatto, una nota di diversificazione sostanziale; e cioè sottolineare
forse un problema nel problema più generale del vagabondaggio. Perché
non è probabilmente da escludere che nella decisione sul rilascio del
provvedimento autorizzativo agli ambulanti stranieri si acutizzasse la preoccupata
esigenza di non tradire il rigore di una politica di tutela per l’ordine
pubblico.
È evidente, in effetti, che il controllo spesso, difficoltoso dei requisiti
per il libero esercizio dell’attività, la gestione insomma di una discrezionalità
cui avrebbero dovuto risultare estranei privilegio e vessazione,
non poteva non rispondere a canoni di prudenza, di attenta valutazione
della particolarità: lo straniero girovago per la qualità del suo lavoro
sulle pubbliche vie e sulle pubbliche piazze del territorio nazionale. Poteva
acutizzarsi, in fondo, l’idea del sospetto; il sospetto di quell’occasione
al delitto, di quel pericolo per la tranquilla ordinata convivenza
dei consociati.
Varrebbe indubbiamente soffermarsi sul punto: ma la riflessione non è
oggetto precipuo dell’indagine. Ciò che invece, e più semplicemente interessa
confermare è la ripetitiva imbarazzante costatazione che l’idea del sospetto
abbia interferito e spesso condizionato, una politica di rafforzata tutela
per l’ordine pubblico.
7. I mestieri girovaghi tra prevenzione e repressione, tra legge di polizia, regolamenti
locali e codice penale liberale. Intervento repressivo, inattualità
di misure irragionevoli e sproporzionate per i girovaghi ‘‘molestatori dell’ordine
sociale’’.
Senz’altro, esigenza di controllo sociale dunque, e più tardi di controllo
politico si riflettono e complicano l’esercizio libero di mestieri girovaghi.
Pur riconosciuti e disciplinati dalla legge di Polizia, essi in ogni caso
si confermano oggetto di una frequente sostanziale diffidenza.
In questo senso, anzi, varrà forse annotare un dato statistico; e cioè il
maggior numero di autorizzazioni all’attività ambulante rilasciato nelle province
più prospere – un milieu sociale quindi rassicurante, non disgregato –,
il minor numero invece, addirittura esiguo talvolta, nelle province ove dif-