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L’INDICE PENALE, 1/2011
ricettazione, favoreggiamento di tali delitti, e per questi titoli abbia subito
condanna, o sia incorso nei procedimenti indicati nel precedente art.95.
Vagabondi e diffamati per i delitti indicati nelle disposizioni di polizia,
giustificheranno dunque la comminazione della misura ammonitiva. Permarrà
nondimeno irrisolta l’ambiguità delle sue modalità applicative; l’inquietante
discussa fragilità e resistibilità di incomplete garanzie giurisdizionali,
solo parzialmente mutuate dal procedimento penale; e in una prospettiva,
in un tempo delineato appunto secondo principi liberali.
L’avversione, così, per un provvedimento di ammonizione affidabile –
e affidato – all’intervento del magistrato in funzione di polizia, scomodo
infelice connubio tra finalità di prevenzione ed esigenza e scopi repressivi,
indurrà la drastica conclusione che la tutela giuridica dei consociati non
possa non essere profondamente scossa quando si spoglia il potere giudiziario
delle sue funzioni naturali e indipendenti per renderlo, mediante
una delegazione politica, partecipe di un sistema di repressione poliziesca
che ha per fondamento l’eccezionale, l’arbitrio( 50 ).
E naturalmente – occorrerà di nuovo ricordare – il sospetto.
6. La diffidenza verso occupazioni lavorative non stabili. L’invasivo burocratico
controllo sul mestiere girovago e la costante attenzione per la tutela
dell’ordine pubblico.
Al sospetto il tema del controllo delle classi pericolose, il tema della
disciplina e repressione del vagabondaggio e dei mestieri girovaghi resterà
davvero strettamente collegato.
Il sospetto appunto confonderà non di rado esercizio di occupazioni
vagabonde e vagabondaggio nella pericolosa occasione di delinquere.
Occasione che, certo, non sarà poi così difficile ricondurre appunto a
concrete fattispecie penali: dal furto alla truffa, alla mendicità, all’abuso
dell’altrui credulità, al disturbo del riposo e delle occupazioni altrui, alla
resistenza a pubblico ufficiale, e ad una serie, naturalmente, di altri reati.
Emergeva quindi la decisa costante volontà di vigilare su attività lavorative
ambulanti prive, o sfuggite, al controllo e alla disciplina di polizia,
nel chiaro tentativo di organizzare ordinatamente costumi, regole di convivenza
e necessità sociali .
Breve, l’esercizio di un mestiere girovago fuori controllo, così come il
vagabondaggio, poteva indurre un aumento della piccola criminalità,
creare tout court un disordine intollerabile nella società civile; e, concreta-
( 50 ) Sull’ambiguità dell’istituto insisterà sempre L. Lucchini, La riforma della legge di
P.S., cit., p. 34 ss.