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L’INDICE PENALE, 1/2011
sione destinato precipuamente alla prevenzione: sua presunta ragione d’essere
e ipotetico effetto.
Certo, questa finalità preventiva rinverrà una particolare valenza nella
gestione di soggetti – anzi di classi sociali – pericolosi, ritenuti senz’altro
una minaccia per l’ordine pubblico( 45 ); tuttavia finirà per porre in discussione
affinità e carattere penalistico della misura ammonitiva, proprio
perché misura essenzialmente preventiva.
In sostanza: dal codice penale sardo che la ipotizzava quale pena accessoria,
applicabile congiuntamente alle pene correzionali di polizia, proposta
anche quale pena principale utilizzabile in via esclusiva, sino alla formulazione,
autonoma della riprensione giudiziale, e alla riforma poi della
procedura ad hoc operata dalla codificazione Zanardelli, la sua accezione
quale istituto della polizia preventiva, comminata sulla traccia di una mera
‘’congettura’’ repressiva – il sospetto – rivelerà sempre più nettamente il
compromesso di una scelta opportunistica.
Vale a dire, l’ammonizione confermerà la sua indole di atto di precauzione
politica, e in questo senso sottolineerà uno scopo dichiaratamente
preventivo: ipotizzerà una sanzione di polizia amministrativa diretta a prevenire
i reati, affidata all’Autorità giudiziaria per maggiore tutela dei cittadini(
46 ).
Non risulterà questo l’approdo più rassicurante. Resisterà senz’altro la
convinzione che il provvedimento possa ritenersi misura non di semplice
amministrazione politica delegata all’Autorità giudiziaria, ma vera e propria
sentenza condannatoria pur se emanata a seguito di un procedimento sommario
e speciale: sarà allora l’ammissione di una carenza, il riconoscimento,
e insieme l’esigenza di affermare almeno un nucleo di garanzie giurisdizionali
per una attività, per una funzione di prevenzione, rispondente comunque
ai principi – questa la prospettiva – del buon governo.
Ma, a ben riflettere, esattamente questo fattore di giustizia straordinaria,
sovversiva della giustizia concreta e positiva, tale da erigere a sistema
il sospetto, e colpire ‘‘malfattori non convinti’’, o forme di delinquenza
vaghe indeterminate, la sostanza insomma della finalità, preventiva, segnerà
inevitabilmente il distacco dall’ambito penale.
D’accordo: nella elaborazione della legge di Polizia del 1889 l’eredità
di un assunto che all’ammonizione, nonostante la sua apparenza di strumento
preventivo di polizia, assegnava il carattere di pena perché castigo
dal punto di vista sociale e politico, indurrà, se non ancora la scomparsa,
( 45 ) E in una versione molto nota, destinatari, in realtà, di un ‘‘Codice dei birbanti’’.
( 46 ) Cfr. L. Lucchini, Ammonizione, cit.,p. 41 ss. Con precise annotazioni sulle diverse
posizioni in proposito, e sulla natura anomala del provvedimento vd., anche, Curcio,
Commentario teorico pratico della Legge di P.S., cit. p. 264.