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504<br />

L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

‘‘naturalmente i nostri valori ‘‘as a nation’’ (..) sanciscono per noi un richiamo<br />

a trattare con umanità i detenuti, inclusi coloro che non hanno un<br />

titolo legale a tale tipo di trattamento’’. L’umanità non sarebbe quindi un<br />

carattere necessario e indefettibile del trattamento punitivo, da riconoscere<br />

a tutte le persone per il solo fatto di essere ‘‘human beings’’, ma una graziosa<br />

concessione del sovrano, una ‘‘matter of policy’’ la cui gestione rientra<br />

nella discrezionalità politica.<br />

Questa forma di sottrazione dei sospetti terroristi alle garanzie minime<br />

del diritto penale, umanitario, finanche bellico, è stata tuttavia censurata<br />

dalla Corte suprema che, con le sentenze Hamdi (2004), Hamdan v. Rumsfeld<br />

(2006); Humanitarian Law Project (2006) ma soprattutto Boumediene<br />

(12 giugno 2008) ha sancito come l’attribuzione al Presidente, con<br />

l’Authorization of Use of Military Force (AUMF, di cui alla Joint Resolution<br />

18.9.2001( 16 )) dei poteri necessari nella prevenzione del terrorismo e<br />

nella repressione dei responsabili degli attacchi alle Twin Towers, non<br />

possa rappresentare una ‘legal basis’ sufficiente per determinare la sospensione<br />

dell’habeas corpus ai sensi dell’art. I, section 9, clause 2, della Costituzione(<br />

17 ), non solo perché nella risoluzione non si richiama in alcun<br />

punto l’esigenza di istituire giurisdizioni speciali tenute a giudicare degli<br />

habeas proceedings, ma anche perché – nella misura in cui le procedure dinanzi<br />

alle MC privano il detenuto del diritto alla difesa( 18 ) – legittima la<br />

negazione, nei confronti dei sospetti terroristi, del writ of habeas corpus, garantito<br />

dalla Costituzione non al solo cittadino ma alla persona in quanto<br />

( 16 ) Con la quale il Congresso ha conferito alla Presidenza USA un potere di fatto amplissimo<br />

nella prevenzione del terrorismo e nella repressione dei responsabili degli attacchi<br />

alle Twin Towers. Potere, questo, esercitato anche mediante l’emanazione di decreti recanti<br />

norme di attuazione e integrazione delle disposizioni previste dai Patriot Acts e che, forse<br />

anche più di questi ultimi, hanno contribuito alla creazione di un sotto-sistema giuridico<br />

del tutto peculiare per i delitti di terrorismo e il giudizio a carico dei soggetti (in particolare,<br />

gli stranieri) sospettati o accusati di tali reati. Si ricorda che la risoluzione parlamentare congiunta<br />

non ha valore di atto di indirizzo come da noi, ma ha invece efficacia legislativa.<br />

( 17 ) Cfr., in tal senso, la sentenza resa dalla Corte suprema in re Ex parte Bollman, 4<br />

Cr. (8 U.S.) 75, 101, 1807, secondo cui la norma di cui alla clause 2 della section 9 dell’art. I<br />

della Costituzione stabilirebbe ‘a limitation of power, not a grant of power’, attribuendo cioè<br />

soltanto al Congresso la potestà di disporre la sospensione dell’habeas corpus.<br />

( 18 ) Il procedimento giurisdizionale previsto dal Detainees Treatment Act è per la Corte<br />

un mezzo inadeguato per sostituire l’habeas writ, anche in ragione dell’assenza di previsioni<br />

che consentano al ricorrente di contestare la legittimità del potere presidenziale di ordinare,<br />

ai sensi dell’AUMF, la detenzione per una durata indefinita degli enemy combatants;<br />

di integrare il quadro probatorio con elementi di prova a favore del ricorrente, eventualmente<br />

acquisiti successivamente alla celebrazione del processo dinanzi alle corti militari; di contestare<br />

la ricostruzione dei fatti fornita dal CSRT e infine di richiedere la liberazione del detenuto.<br />

Dal momento che tali requisiti sono del tutto carenti nell’ambito delle previsioni di<br />

cui al § 7 MCA relative al procedimento giurisdizionale dinanzi alle corti militari, tale norma<br />

è incompatibile, ad avviso della Corte, con la Suspension Clause.

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