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ANCORA SU TERRORISMO E STATO DELLA CRISI (*)( 1 )<br />

497<br />

Sommario: 1. Premessa. – 2. La strategia statunitense di contrasto al terrorismo: degiurisdizionalizzazione<br />

e prevalenza del ruolo delle autorità amministrative. – 3. La legislazione<br />

anti-terrorismo in Europa: limiti e virtù del diritto (penale). – 4. Forme di diritto<br />

penale del nemico nelle norme italiane più recenti. – 5. Poteri e garanzie nella strategia<br />

di contrasto al terrorismo.<br />

1. Premessa.<br />

DIRITTO <strong>PENALE</strong> STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO<br />

È particolarmente significativa la frase con cui si apre il saggio di<br />

Alan Dershowitz sul terrorismo: Why Terrorism works( 2 ). È la frase pronunciata<br />

dal generale Dalla Chiesa nel 1978, secondo cui ‘’L’<strong>Italia</strong> può<br />

sopravvivere alla perdita di Aldo Moro, ma non all’introduzione della tortura’’.<br />

Quest’affermazione ricorda quella frequente nei 55 giorni del sequestro<br />

Moro, volta a contrastare la proposta dell’On. La Malfa di introdurre<br />

la pena di morte per i terroristi. A entrambe queste considerazioni è<br />

sottesa una domanda: fino a che punto può derogarsi a principi fondamentali<br />

dello Stato di diritto in nome della ragion di Stato, della ragion<br />

politica o dell’esigenza di contrastare crimini particolarmente efferati e<br />

che, come nel caso del terrorismo, destabilizzano la stessa natura di<br />

una democrazia costituzionale?<br />

Problema, questo, che emerge in particolare dopo che, in seguito all’11<br />

settembre, l’esigenza di contrasto del terrorismo internazionale-jihadista ha<br />

introdotto discipline derogatorie di principi fondamentali nella legislazione<br />

di molti Paesi europei (tra cui anche l’<strong>Italia</strong>), oltre che degli Usa, al punto<br />

che Tony Blair, nel 2002, legittimava tali deroghe affermando: ‘‘The rules<br />

of the game are changing’’ e lo stesso Presidente del Consiglio, seguito da<br />

(*) Testo, corredato dalle note, dell’Intervento al Convegno: ‘‘Oggetto e limiti del potere<br />

coercitivo dello Stato nelle democrazie costituzionali’’, Ascoli Piceno, 5-6-7- marzo 2010.<br />

( 1 ) Richiamo volutamente il titolo del volume V, n.1, del 1979, de ‘‘La questione criminale’’,<br />

anche per sottolineare continuità e discontinuità nel rapporto tra terrorismo (ieri<br />

interno, oggi internazionale) e democrazia costituzionale, dagli anni settanta ad oggi.<br />

( 2 ) A. Dershowitz, Why Terrorism works, New Haven-London, 2002.

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