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L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

sentiva, a detta degli esperti, di riconoscere l’operare di una legge causale(<br />

155 ). In un altro celebre caso si registrarono opinioni differenti fra gli<br />

esperti chiamati in causa dal giudice penale con riguardo ad una sostanza<br />

per la protezione del legno (processo Holzschutzmittel( 156 )). In particolare,<br />

soluzioni divergenti erano state proposte da parte dei tossicologi, dei medici<br />

e dei biochimici. I tossicologi (periti chiamati in causa dal tribunale) rifiutarono<br />

nello specifico di riconoscere l’operare di una legge causale sulla base<br />

della mancata dimostrazione in concreto dell’esistenza di un collegamento<br />

eziologico tra il momento in cui il legno viene trattato con queste sostanze<br />

e il manifestarsi di danni alla salute.<br />

Mancando dunque ‘‘documentazioni scientifiche fondate’’, la diagnosi<br />

del medico dopo l’anamnesi non fu ritenuta elemento di prova idoneo ad<br />

assumere sicura valenza dimostrativa. Neppure l’acquisizione delle cartelle<br />

cliniche dei malati potè di per sé accertare il decorso causale. Infatti, anche<br />

a volere ammettere l’esistenza di un effetto tossico, si sarebbero dovute<br />

compiere delle indagini su altri fattori causali quali l’ambiente di riferimento,<br />

le malattie preesistenti, la presenza di altre sostanze idonee a produrre<br />

l’effetto tossico. Sembrò pertanto che il risultato scaturente di per sé<br />

dalla cartella clinica non potesse avere un’efficacia dimostrativa diretta, rispetto<br />

ad un evento riconducibile a una pluralità di cause( 157 ). In situazioni<br />

di questo tipo assume rilievo la ‘‘conferma sperimentale’’ concreta della<br />

legge causale, dovendosi tener conto altresì delle eventuali fonti di errori<br />

che reca con sé una tesi non sufficientemente verificata. Nel dibattito teorico<br />

tedesco, in assenza di tale verifica, la tesi causale non può essere dimostrata.<br />

Il rispetto di questo requisito è ritenuto essenziale, anche per superare<br />

eventuali divergenze di opinione fra gli esperti, laddove alcuni di loro<br />

ritengano provata una legge causale, nonostante la mancanza di verifiche<br />

sperimentali. Le divergenze d’opinione perdono infatti di importanza nel<br />

processo penale laddove sussista una conferma sperimentale della legge<br />

scientifica. Nel caso celebre dello spray per la pelle( 158 ) non si registrò invece<br />

un contrasto tra le opinioni degli esperti, poiché il problema concreto<br />

( 155 ) Si ricordi che un altro gruppo di periti aveva ritenuto provata la causalità anche in<br />

assenza di dimostrazione sperimentale della legge causale. Era cioè sufficiente la dimostrazione<br />

dell’effetto del Contergan sul danneggiato, ovvero il collegamento statistico tra l’assunzione<br />

del talidomide e le malformazioni determinatesi sui soggetti assuntori del farmaco<br />

( 156 ) Cfr. Landgericht Frankfürt Am Main, 2 agosto 1995, cit., 213. R. Hamm, Der<br />

strafprozessuale Beweis der Kausalität und seine revisionrechtliche Überprüfung, inStrafverteidiger,<br />

1997, 159 ss.<br />

( 157 ) In quell’occasione, si registrò un vero contrasto tra medici e tossicologi; questi<br />

ultimi furono accusati di un eccessivo attaccamento ai risultati delle sperimentazioni sugli<br />

animali, dovendosi invece verificare l’effetto di veleni biologici in modo efficace, e riferire<br />

la valutazione soltanto a studi compiuti sull’organismo umano.<br />

( 158 ) BGHSt 37, 106, 6 luglio 1990, cit., 446.

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