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DIRITTO PENALE STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO
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l’interessato, delineando altresì la necessità della predeterminazione legislativa
degli scopi per i quali un dato può essere utilizzato, anche laddove si
tratti di finalità repressive. Altrettanto significativa è una decisione successiva
del giudice costituzionale tedesco, con la quale è stata sostanzialmente
riconosciuta la legittimità dell’analisi del DNA su base volontaria( 5 ).
A livello normativo la disciplina processuale della c.d. prova del DNA
risale alla l. 17 marzo 1997 che ha introdotto i §§ 81 e - f StPO, regolamentando
l’esame genetico-molecolare delle ‘‘tracce’’ o reperti trovati
sul luogo del delitto durante l’investigazione preliminare. In questo modo
si è posto fine alla controversia sull’ammissibilità delle analisi effettuabili
da esperti di laboratorio, in forza di un provvedimento del giudice. Il legislatore
tedesco ha esplicitamente regolamentato la situazione giacché,
nonostante la generale riconducibilità dell’esame nel novero del § 81 a
StPO (in cui si contempera pure il prelievo di campioni ematici), venivano
costantemente messi in discussione dalla prassi i postulati giuridici fondanti
l’analisi del DNA quale strumento probatorio processuale. L’intervento
ha riguardato anche le norme sull’attività di prelievo (§§81 a comma
3e81c comma 5 StPO).
La l. 7 settembre 1998, introducendo il § 81 g, ha poi disciplinato la
conservazione dei profili genetici delle persone sospettate o condannate
per un reato grave, ai fini dell’identificazione personale in futuri procedimenti
penali. Un’ulteriore specificazione del potere giudiziale di disporre
l’esame molecolare genetico, ad opera della l. 6 agosto 2002, ha riguardato
esclusivamente il profilo dell’ampiezza dell’analisi, dato che in Germania
poteva dirsi ormai assodata la possibilità di realizzare questo tipo di accertamento.
La l. 27 novembre 2003 ha poi ulteriormente novellato sia il § 81
e StPO, sia il § 81 g StPO che era stato introdotto con la l. 7 settembre
1998( 6 ).
Con la l. 12 agosto 2005, i §§ 81 f, g sono stati ancora ‘‘ritoccati’’ con
riguardo ai profili genetici suscettibili di conservazione, mediante un ampliamento
del novero dei reati di rilevante importanza. Il § 81 g StpO, disciplinando
l’esame molecolare e genetico delle cellule corporee di accusati
o rei condannati al fine d’identificazione in processi penali futuri, ha rappresentato
altresì la base normativa per la registrazione del grafico genetico
( 5 ) Cfr. BVG 27 febbraio 1996, in Neue Juristische Wochenschrift, 1996, 1587, sulla
costituzionalità dell’analisi del DNA a base volontaria ex §81a StPO.
( 6 ) Per un’attenta ricostruzione, cfr. R. Orlandi, G.Pappalardo, L’indagine genetica
nel processo penale germanico: osservazioni su una recente riforma, inDir. pen. proc.,
1999, 768 ss.; S. Pommer, Die DNA – Analyse im Strafprozess, – Problemfelder der §§ 81
e ff. StPO, inJura, 2007, 621 ss. Per un quadro del sistema penal-processuale tedesco, cfr.
W. Beulke, Strafprozessrecht, Heidelberg, 2010; C. Roxin- B.Schünemann, Strafverfahrensrecht,
München, 2009; C. Roxin, Strafverfahrensrecht, München, 1998, 102.