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L'INDICE PENALE - Shop - Wolters Kluwer Italia

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SAGGI E OPINIONI<br />

spese relative al funzionamento delle prigioni e delle disutilità dell’individuo<br />

derivanti dal fatto di essere imprigionato.<br />

La teoria dell’homo oeconomicus comporta importanti implicazioni.<br />

La prima è che si può studiare il comportamento criminale senza bisogno<br />

di particolari riferimenti ai sottostanti processi psicologici, esattamente<br />

come avviene per le decisioni economiche ordinarie. Non è necessario<br />

concepire il delinquente come un essere dalle motivazioni speciali,<br />

uniche, radicalmente diverse da quelle del cittadino comune. Certo, è possibile<br />

che gli individui che infrangono la legge differiscano sistematicamente,<br />

in talune caratteristiche, da quelli che la rispettano.<br />

Ma se entrambe la categorie di soggetti rispondono razionalmente al<br />

sistema di incentivi e disincentivi entro cui agiscono, è sufficiente che<br />

questi varino da individuo a individuo, o mutino nel tempo per uno stesso<br />

individuo, per generare la varietà di comportamenti osservabili nella realtà.<br />

Le preferenze dell’individuo si assumono relativamente omogenee e stabili<br />

nel tempo, mentre mutano le opportunità, e con esse le posizioni di equilibrio<br />

dei soggetti. Sotto questo profilo la scelta di commettere un reato non<br />

è fondamentalmente diversa da quella riguardante l’acquisto di un qualsiasi<br />

bene di consumo: se il prezzo di quest’ultimo aumenta ci si aspetta che la<br />

quantità domandata diminuisca. Se il costo atteso di un delitto aumenta, ci<br />

si aspetta una riduzione della sua frequenza.<br />

L’approccio economico tradizionale non rinnega l’influenza sulla scelta<br />

criminale di altri fattori, come quelli indicati ad esempio dalla ricerca criminologica<br />

e sociologica, solo che li colloca sullo sfondo, nella convinzione che<br />

sia più produttivo studiare il comportamento come frutto di deliberazioni<br />

razionali, date certe caratteristiche e inclinazioni del soggetto, piuttosto<br />

che come esito scontato di norme, abitudini, cultura e via dicendo.<br />

Un’altra implicazione di rilievo dell’analisi precedente riguarda l’interazione<br />

fra i criminali e il sistema di giustizia penale. L’ipotesi di razionalità,<br />

infatti, non vale solo per chi trasgredisce la legge ma anche per chi è chiamato<br />

a farla rispettare. Plausibilmente, tanto l’entità quanto la distribuzione<br />

della spesa per l’ordine pubblico, così come l’attività di repressione<br />

e prevenzione, rispondono alla frequenza dei reati e all’allarme sociale<br />

che essi provocano in un dato contesto spaziale e temporale. Con soggetti<br />

adibiti al controllo e criminali razionali, pertanto, crimine e sanzione si influenzano<br />

reciprocamente e risultano determinati simultaneamente. Sul<br />

piano empirico, come vedremo, sorgono problemi di identificazione dei<br />

parametri da stimare, per risolvere i quali occorrono tecniche speciali<br />

non sempre applicabili con le informazioni di cui abitualmente si dispone.<br />

E‘ interessante, a questo punto, chiedersi come cambia la scelta di<br />

compiere un reato al variare di uno qualsiasi dei parametri e delle variabili<br />

che influenzano le decisioni e che sfuggono al controllo dell’individuo. A<br />

tal fine si dovrebbe effettuare un esercizio di statica comparata, che nel<br />

gergo degli economisti indica essenzialmente un confronto fra due posi-<br />

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