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L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

i vari strumenti di enforcement anche al fine di individuare le sanzioni (sia<br />

nel tipo che nel quantum) ottimali.<br />

Enforcement e politica sanzionatoria sono, quindi, due realtà strettamente<br />

correlate; un enforcement efficiente, infatti, può non solo diminuire<br />

gli illeciti, ma può anche determinare una minore dannosità in termini di<br />

costo collettivo, delle violazioni che comunque vengono commesse.<br />

A questo punto non resta che introdurre un ulteriore tassello alla ‘‘scalata’’<br />

dell’analisi economica del diritto: la questione dei costi del sistema penale<br />

e dell’ottima allocazione delle risorse. Se è vero che gli elementi essenziali<br />

della pena come deterrente generale sono la certezza e la severità, si<br />

deve pur sempre tenere presente che applicare la legge comporta un costo.<br />

La perdita di benessere sociale derivante dai reati è data infatti, dalla<br />

somma di tre elementi: la perdita del reddito reale causata dai crimini, il<br />

costo del sistema giudiziario, il costo sociale delle punizioni. È un concetto<br />

trascurato ma di rilevanza fondamentale in un sistema giuridico che miri<br />

davvero a raggiungere i propri obiettivi.<br />

È un concetto di cui, forse, può occuparsi soltanto l’analisi economica<br />

del diritto.<br />

3. Gary Becker e la scelta razionale dell’homo oeconomicus<br />

Il precursore dell’analisi economica del diritto penale fu negli anni ottanta<br />

Gary Becker( 23 ); il suo importantissimo contributo fu quello di applicare<br />

per primo i principi e la metodologia microeconomica all’analisi del<br />

comportamento criminale individuale. Secondo Becker è necessario dare<br />

risposta alla questione: perché un soggetto decide di compiere un reato?<br />

Il punto di partenza dell’analisi di Becker è la teoria della scelta razionale<br />

dell’homo oeconomicus.<br />

Tale teoria ipotizza che le scelte comportamentali individuali rappresentino,<br />

in sostanza, il frutto di un calcolo utilitaristico: un individuo commetterà<br />

un atto dannoso in funzione della propria utilità marginale( 24 )e<br />

( 23 ) Gary Becker, vincitore del Premio Nobel per l’economia nel 1992, per ‘‘aver esteso<br />

il dominio dell’analisi microeconomica a un ampio raggio di comportamenti e interazioni<br />

umane, incluso il comportamento non legato al mercato e per aver esteso la ricerca economica<br />

a discipline come la sociologia, la demografia e la criminologia’’ per aver mostrato come<br />

i fattori economici influenzino il processo decisionale anche in aree che in precedenza i ricercatori<br />

consideravano dominate da comportamenti abituali e spesso decisamente irrazionali.<br />

Particolare studi ha dedicato al capitale umano e alle sue relazioni con la crescita economica.<br />

( 24 ) L’idea di utilità marginale relativa all’incremento della soddisfazione derivante dal<br />

consumo di un’unità addizionale di un bene è regolata dal principio per cui l’utilità marginale<br />

decresce via che si aumenta la quantità complessiva del bene consumato.

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