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DIRITTO PENALE STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO
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tore (se non l’unico autore in base alla versione originaria della dottrina)
dei crimini commessi dagli esecutori, ma un coautore del più ampio piano
criminale e di tutti i crimini rientranti in tale piano (o accordo). Lui si sarà
occupato della realizzazione del piano, in qualità dicoautore, coordinando
come autore mediato l’operato di una parte dell’apparato di potere impiegato
come macchina criminale, strumentalizzando l’azione degli individui
che avranno operato come ingranaggi fungibili di tale macchinario.
Probabilmente queste decisioni rappresentano un tentativo di ricostruire
in maniera organica e completa il quadro delle responsabilità dei
leader nell’ambito di determinati conflitti; nel senso che si stabilisce che
se due o più soggetti programmano il loro piano criminale e si ripartiscono
i compiti, affidando a ciascuno una parte della sua esecuzione da realizzare
attraverso la strumentalizzazione dei subordinati o di una parte di un determinato
apparato di potere (militare, burocratico, politico, economico),
tutti i leader saranno considerati responsabili in qualità di coautori di tutti
i crimini che saranno realizzati in esecuzione del piano, fermo restando che
si deve trattare di reati coperti dal dolo di I o di II grado (nel caso Al Bashir
si afferma che «Furthermore, the Majority finds that there are reasonable
grounds to believe that Omar Al Bashir and the other high-ranking Sudanese
political and military leader directed the branches of the ‘‘apparatus’’ of the
State of Sudan that they led, in a coordinated manner, in order to jointly implement
the common plan»). Si è costruito un modello che consente di imputare
tutti i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra realizzati durante
i conflitti in esecuzione di una precisa politica di aggressione contro
la popolazione civile a tutti i massimi leader che partecipano all’apparato di
potere (nel caso Al Bashir, però, il giudice Usˇacka dissente dall’opinione
della maggioranza, nel senso che ritiene che non è stato sufficientemente
provato il contributo essenziale fornito da ciascun coautore, ma piuttosto
sarebbe possibile imputare direttamente tutti i crimini a titolo di autoria
mediata al Presidente del Sudan e Capo supremo delle forze armate)( 514 ).
In ogni caso l’applicazione di un simile modello di ascrizione di responsabilità
ad un leader dei crimini realizzati dai subordinati di un altro
leader dovrebbe essere applicato con estrema cautela, rimanendo fermo
( 514 ) Cfr. Separate and Partly Dissenting Opinion of Judge Anita Usˇacka, Al Bashir,
cit., par. 103 ss. Si ritiene che l’imputato, in qualità di Presidente e capo supremo, de jure
e de facto, delle forze armate Sudanesi «played an essential role in coordinating the design
and implementation of the common plan» o,«that, in the alternative, there are reasonable
grounds to believe that Omar Al Bashir (i) played a role that went beyond coordinating the
implementation of the common plan; (ii) was in full control of all branches of the ‘‘apparatus’’
of the State of Sudan, including the Sudanese Armed Forces and their allied Janjaweed Militia,
the Sudanese Police Forces, the NISS and the HAC, and (iii) used such control to secure the
implementation of the common plan», e pertanto viene considerato responsabile come autore
mediato o come coautore attraverso l’autoria mediata, ICC, Al Bashir, cit., par. 221-222-223.