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DIRITTO PENALE STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO
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anche in fasi diverse. In ogni caso, utilizzando le categorie roxiniane
sembra più corretto parlare di autoria mediata laddove si accerta una strumentalizzazione
dei subordinati da parte dei leader, il contributo essenziale
attraverso il quale si avrebbe il controllo del crimine nella coautoria si concentra
nel controllo dell’apparato di potere, fermo restano che, entrambi,
autore mediato ed esecutore sono autori. Pur con tutte le perplessità sopra
evidenziate nei confronti di questa categoria, del resto, si può evidenziare
come lo stesso Roxin ne circoscriva l’utilizzo a situazioni particolari di
sfruttamento di un apparato di potere e di crimini di massa, non è chiaramente
applicabile nel rapporto tra singoli soggetti, riconducibile all’istigazione,
precisando che la strumentalizzazione attiene all’apparato di potere
e non alla persona fisica esecutore (per superare una delle principali critiche
alla teoria in esame)( 503 ) e che l’apparato di potere agisce al di fuori
del diritto nella consumazione dei fatti di reato (non si tratta della singola
iniziativa illecita di un membro dell’apparato di potere, ma dell’esecuzione
sistematica di crimini attraverso un apparato di potere, per cui è tutto l’apparato
che agisce illecitamente)( 504 ).
8.3. L’autoria mediata come forma di coautoria (caso Katanga e Al Bashir):
indiretta coautoria.
La Pre-Trial Chamber nel caso Katanga et Ngudjolo Chui e nel caso Al
Bashir ritiene che la coautoria si può realizzare anche nella forma dell’autoria
mediata, nel senso che ciascun membro può realizzare il suo compito
attraverso l’esecuzione personale o attraverso un’altra persona( 505 ). Si può
utilizzare la nozione di indiretta coautoria (indirect co-perpetration) quando
alcuni o tutti i coautori realizzano i loro essenziali contributi attraverso altre
persone( 506 ).
La Camera ritiene che la disgiuntiva – «commette il crimine con altri o
attraverso l’intermediazione» – nell’art. 25-3-a può essere interpretato
( 503 ) C. Roxin, Organisationsherrschaft als eigenständige Form, cit., 17; cfr. R.D.
Herzberg, Grundfälle hur Lehre von Täterschaft und Teilnahme, in Jus 1974, p. 375; Id.,
Täterschaft und Teilnahme, München,1977, p. 42 s.
( 504 ) C. Roxin, Organisationsherrschaft als eigenständige Form, cit., 17 ss.; cfr. U.
Schulz, Die mittelbare Täterschaft kraft Organisationsherrschaft - eine notwendige Recht
fortbildung? - BGH, NJW 1994, 2703, in Jus 1997, 109, che sottolinea l’applicabilità di tale
istituto solo in situazioni particolari di effettivo dominio dell’organizzazione, come nel caso
dello sterminio degli Ebrei, ma non in situazioni in cui il dominio dell’organizzazione non
può essere così assoluto, ma sarà più superficiale, come in un’azienda; R. Zaczyk, Die Tätherrschaft
kraft Organisationsherrschaf Machtapparate und der BGH, inGA 2006, p. 411 ss.
( 505 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 521; ICC, Al Bashir, cit., par. 213 ss.
( 506 ) ICC, Al Bashir, cit., par. 213.