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DIRITTO <strong>PENALE</strong> STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO<br />

347<br />

8.1. L’autoria mediata attraverso il controllo di un apparato di potere: Decision<br />

on the confirmation of charges Katanga et Ngudjolo Chui.<br />

L’art. 25(3)(a) prevede, come sottolineato dalla Corte penale internazionale,<br />

anche l’ipotesi in cui il terzo utilizzato come strumento del reato da<br />

colui che commette il fatto, sia imputabile o colpevole (la norma recita «indipendentemente<br />

dal fatto che questa persona sia responsabile penalmente»);<br />

nulla esclude, quindi, che possa essere pienamente responsabile sotto il profilo<br />

penale( 449 ). Si sottolinea nella decisione sul caso Katanga et Ngudjolo<br />

Chui che, nonostante le critiche alla teoria in esame proprio in relazione<br />

all’ipotesi della strumentalizzazione di un soggetto responsabile, il legislatore<br />

internazionale ha espressamente tipizzato questa forma di responsabilità<br />

prevedendo l’ipotesi della consumazione del reato con l’intermediazione<br />

di una persona non innocente. Non si tratta più di una possibilità<br />

teorica prevista dalla dottrina, ma di un’espressa disposizione legislativa(<br />

450 ).<br />

La Pre-Trial Chamber nel caso Katanga et Ngudjolo Chui sottolinea<br />

che l’ipotesi più comune in cui si realizza ciò nel diritto internazionale penale<br />

è quando l’autore mediato commette il crimine attraverso un’altra persona<br />

esercitando il controllo su un apparato di potere, su un’organizzazione<br />

(Organisationsherrschaft)( 451 ).<br />

Si ritiene che questa forma di responsabilità è particolarmente utile<br />

nell’ambito del diritto internazionale penale perché i crimini di competenza<br />

della Corte, – tra i reati più gravi che offendono la comunità internazionale<br />

e compromettono la pace, la sicurezza e i beni dell’umanità -, coinvolgono<br />

Sec. 2.06 (2): «A person is legally accountable for the conduct of another person when: (a)<br />

[...] he causes an innocent or irresponsible person to engage in such conduct [...]».<br />

( 449 ) ICC, Lubanga Dyil, cit., par. 339.<br />

( 450 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 497.<br />

( 451 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 498-501; C. Roxin, Straftaten im Rahmen<br />

organisatorischer Machtapparate, cit., pp. 193-207; K. Ambos, La parte general del derecho<br />

penal internacional, Montevideo, Temis, 2005, p. 240; H. Radtke, Gliicknwunschbeiträige<br />

fair Claus Roxin - Mittelbare Tätherrschaft kraft Organisationsherrschaft im nationalen<br />

und internationalen Strafrecht, inGA 2006, p. 350; C. Kress, Claus Roxins Lehre von der<br />

Organisationsherrschaft und das Völkerstrafrecht, ivi, p. 304; T. Rotsch, Die Rechtsfigur<br />

des Taters hinter dem Täter bei der Begebung von Straftaten im Rahmen organisatorischer<br />

Machtapparate und ihre Übertragbarkeit auf wirtschaftliche Organisationsstrukturen, inNStZ<br />

1998, p. 491; Id., Tätherrschaft kraft Organisationsberrschaft, inZStW 2000, p. 518, che esamina<br />

anche la giurisprudenza tedesca in materia; Id., Neues zur Organisationsherrschaft, in<br />

NStZ 2005, p. 13; G. Heine, Aufsätze - Täterschaft und Teilnahme in staatlichen Machtapparaten,<br />

inJZ 2000, p. 920, il quale, dopo l’esame della giurisprudenza in materia, evidenzia i<br />

rischi di violare i principi fondamentali del diritto penale e auspica piuttosto un’imputazione<br />

per aver creato l’apparato di potere, per l’organizzazione, insomma una fattispecie associativa,<br />

piuttosto che l’autoria mediata.

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