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L’INDICE PENALE, 1/2011
Chui( 444 ). La Corte Penale Internazionale riconosce che la teoria in esame
si fonda sul primo lavoro di Claus Roxin: «Täter hinter dem Täter»( 445 ).
Nell’ipotesi in cui si tratti di un reato qualificato, la qualifica dovrebbe
essere accertata in capo all’autore mediato, così come eventuali cause di
giustificazione e scusanti saranno valutate in relazione alla sua persona;
mentre non sono rilevanti le cause che escludono la responsabilità dell’esecutore(
446 ).
In particolare rientra in tale categoria l’ipotesi di chi si avvale di un
altro soggetto non responsabile, in quanto non colpevole o non imputabile,
per commettere un crimine (minore di diciotto anni, art. 26; non punibile a
causa di uno stato di incapacità o di intossicazione, art. 31, lett. a) e b);
abbia agito per legittima difesa o in stato di coercizione, art. 31, lett. c) e
d); indotto in errore, art. 32). In base alla dottrina dell’autorìa mediata,
in queste ipotesi si considera l’esecutore come uno strumento del vero
autore, al quale viene imputata giuridicamente la condotta del primo in
quanto «opera sua» in virtù del suo dominio sul fatto. Si superano così i
limiti del concetto ristretto di autore e della teoria dell’accessorietà nella
sua formulazione estrema; ma soprattutto, anche laddove si accoglie la concezione
dell’accessorietà limitata, che consente di ricondurre le ipotesi in
esame nell’ambito del concorso, la teoria in esame consente di qualificare
la responsabilità del soggetto mediato in termini di reità, non consentendo
all’«autore» di beneficiare del trattamento legislativo più favorevole del
complice, o comunque, anche quando la pena edittale corrisponde a quella
applicabile all’autore, come per l’istigatore, si impedisce al giudice in sede
di commisurazione di abbassare la pena in considerazione del ruolo accessorio
del partecipe( 447 ).
Nei paesi di common law si applica la teoria dell’«agente innocente»
(innocent agency), in base alla quale se un soggetto si serve di un altro, innocente,
per la consumazione di un reato, il primo sarà considerato principal,
così superando i limiti della concezione derivative della complicity(
448 ).
( 444 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 491-492-497.
( 445 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 495-496; C. Roxin, Straftaten im Rahmen
organisatorischer Machtapparate, cit., pp. 193-207.
( 446 ) ICC, Katanga et Ngudjolo Chui, cit., par. 495.
( 447 ) G. Grasso, Art. 110, cit., p. 151 ss.; cfr. M. Siniscalco, voce Autore mediato
(dir. pen.), Enc. dir. IV, 1959, p. 445.
( 448 ) Cfr. J. Smith -B.Hogan, op. cit., p. 123; A. Aschworth, op. cit., p. 387; E.
van Sliedregt, The criminal responsibility of individuals, cit., p. 69; cfr. The Law Commission
(Law Com No 305), Participating in Crime, May 2007, cit., (1.28 - 1.29) 11 - (B 17 ss.)
180 ss. Sul carattere derivative della responsabilità concorsuale cfr. A.P. Simester - G.R.
Sullivan, op. cit., pp. 219-220 ss. Cfr. Model Penal Code (American Law Institute 1985),