L'INDICE PENALE - Shop - Wolters Kluwer Italia

DIRITTO PENALE STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO
335
tale decisione è stato sostanzialmente confermato nelle successive decisioni
nel caso Katanga et Ngudjolo Chui, Omar Al Bashir e, in particolare, nel
caso Bemba Gombo.
La decisione evidenzia che due diversi approcci possono essere utilizzati
al fine di distinguere gli autori (forme di responsabilità principali) e i
complici (forme di responsabilità accessorie): in base ad un primo approccio
‘‘oggettivo’’, fondato sulla realizzazione di uno o più elementi materiali
del crimine, sono autori «principali» solo coloro che realizzano uno o
più degli elementi materiali della fattispecie criminosa( 396 ); in base ad un
secondo approccio, ‘‘soggettivo’’, fondato sull’elemento soggettivo con
cui si realizza il crimine (e accolto nella giurisprudenza del TPY in materia
di joint criminal enterprise), sono autori principali, indipendentemente dal
contributo materiale realizzato, coloro che forniscono il loro contributo
con il dolo del crimine consumato( 397 ).
La Camera, però, ritiene che l’art. 25 dello Statuto non accoglie né il
criterio puramente oggettivo, né quello puramente soggettivo nel distinguere
tra responsabilità principali e accessorie, ma piuttosto un terzo criterio,
fondato sul concetto di controllo sul crimine, che sarebbe applicato
in numerosi sistemi giuridici: ‘‘auteurs principaux’’ sarebbero pertanto, non
solo coloro che eseguono fisicamente gli elementi obiettivi del crimine, ma
parimenti coloro che, indipendentemente dalla distanza che li separa dalla
scena del crimine, esercitano il controllo sulla sua commissione decidendo
se e come sarà commesso (modi e tempi)( 398 ). In virtù di quest’ultimo approccio
per un soggetto essere considerato autore si richiede la realizzazione
di un elemento obiettivo, «le circostanze fattuali che permettono
di esercitare il controllo sul crimine», e un elemento soggettivo rappresen-
Al Bashir, ICC-02/05-01/09-3, par. 210, cfr. second warrant of arrest 12 luglio 2010; ICC,
Pre-Trial Chamber II, Bemba Gombo, cit., par. 347. Cfr. C. Meloni, I primi passi della Corte
penale internazionale: ‘‘la decisione che conferma le accuse contro Thomas Lubanga Dyilo’’, in
Corr. mer., 2007, p. 887. Cfr. A.M. Maugeri, op. cit., p. 597 ss.; R.S. Clark, Drafting a
General Part to a Penal Code, cit., p. 546; W.A. Schabas -C.Stahn, Introductory note: legal
aspects of the Lubanga case, inCrim. Law Forum, 2008, p. 431; J.C. Ochoa, The ICC’s Pre-
Trial Chamber I Confirmation of Charges Decision in the Case of Prosecutor v. Thomas Lubanga
Dyilo: Between Application and Development of International Criminal Law, inEur. Journ.
of Crime, Crim. Law and Crim. Just., 16, 2008, p. 50 ss.; A. Vetri, op. cit., pp. 253-268 ss.
( 396 ) Cfr. P. Cramer -G.Heine, §25,inA.Schönke -H.Schröder, Strafgesetzbuch
Kommentar, cit., § 53, p. 469 ss.; cfr. per la teoria oggettivistica L. Zimmerl, Grundsätzliches
zür Teilnahmelehre, ZStW 1929, p. 49, 46. Tale teoria pone dei problemi interpretativi
laddove si tratti di reati causali puri in cui ciò che rileva è la causazione del risultato
indipendentemente dalle modalità, per cui è difficile distinguere tra autori e complici, cfr.
P. Cramer -G.Heine, ivi, §§ 54-55; H.H. Jescheck -T.Weigend, op. cit., p. 648.
( 397 ) ICC, Lubanga Dyil, cit., par. 328-329 ss. Cfr. C. Roxin, § 25, cit., § 3 ss.; P. Cramer
-G.Heine, Vorbem §§ 25, cit., § 56 ss., p. 470; T. Weigend, op. cit., p. 478 ss.
( 398 ) ICC, Lubanga Dyil, cit., par. 330.