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328<br />

L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

Si deve evidenziare a tal proposito che nella dottrina tedesca da una<br />

parte si afferma una nozione formale-obiettiva di autore, legata alla concezione<br />

dell’accessorietà in base alla quale la condotta dell’autore deve essere<br />

necessariamente tipica, mentre l’istituto del concorso prevede delle fattispecie<br />

circoscritte, che svolgono una funzione incriminatrice di condotte atipiche<br />

correlate ad una condotta principale tipica (la condotta dell’autore),<br />

ed il cui trattamento è graduato su quello previsto per l’autore, che rappresenta<br />

il perno su cui ruota l’accessorietà; dall’altra parte, però, la stessa dottrina<br />

tedesca accoglie sempre più una nozione teleologicamente orientata di<br />

autore, per dare adeguato rilievo a quelle condotte concorsuali che, se pur<br />

non esecutive, «emergono fenomenologicamente come condotte principali<br />

in ragione della ‘‘signoria sul fatto’’ che con esse si esercita»( 365 ). Questa esigenza<br />

di adottare una nozione teleologicamente orientata di autore si rende,<br />

inoltre, necessaria, da una parte, a causa della mancanza di una disciplina<br />

del concorso di persone e, in particolare, di circostanze aggravanti e attenuanti<br />

che consentano al giudice di apprezzare il particolare disvalore del<br />

ruolo e del contributo del singolo concorrente( 366 ), e, dall’altra parte, in<br />

quanto il § 25, introdotto con la riforma del 1975, include espressamente<br />

nel concetto di Täter colui che realizza il crimine per mezzo di (durch)<br />

un’altra persona o insieme a più persone (Mittäter)( 367 ): una disciplina corrispondente<br />

a quella introdotta nell’art. 25 del StCPI.<br />

Nella prassi la giurisprudenza internazionale, in particolare quella del<br />

TPY, come esaminato, propende per l’adozione di una nozione teleologicamente<br />

orientata di autore, che consenta di valutare in termini di offensività<br />

l’effettivo ruolo svolto nella realizzazione del reato, indipendentemente<br />

dall’esecuzione materiale. Da tale prassi emerge, però, la problematicità<br />

della nozione teleologica di autore, che se consente di tener conto dell’effettivo<br />

apporto del soggetto all’offesa dell’interesse tutelato, rimette la sua<br />

applicazione a un’eccessiva discrezionalità del giudice( 368 ), al punto da far<br />

rientrare nella nozione di coautore chiunque fornisca un contributo alla comune<br />

impresa criminosa, come esaminato nel caso Tadic.<br />

Pur rendendosi conto allora dei limiti applicativi, eccessivamente angusti,<br />

della diversa nozione formale di autore e coautore, sarebbe auspicabile<br />

che fosse il legislatore a stabilire quali siano le condotte che pur non<br />

( 365 ) Dequalificando l’esecutore a complice, così T. Padovani, Le ipotesi speciali di<br />

concorso nel reato, Milano, 1973, p. 55. Cfr. P. Cramer -G.Heine, Vorbem §§ 25 ff., in<br />

A. Schönke -H.Schröder, Strafgesetzbuch Kommentar, 26 a ed., München, 2001, § 1<br />

ss., p. 458 ss. (§ 21 ss. - 463 ss.); C. Roxin, Vor § 25,inStrafgesetzbuch-Leipziger Kommentar,<br />

Großkommentar, 11 a ed., Berlin, 2003, § 1 ss., cfr. § 36 ss.<br />

( 366 ) Cfr. T. Padovani, Le ipotesi speciali di concorso, cit., p. 56.<br />

( 367 ) C. Roxin, Vor § 25, cit., § 12.<br />

( 368 ) Cfr. M.D. Dubber, op. cit., p. 1001.

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