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L’INDICE PENALE, 1/2011
l’art. 30; sembra, quindi, che l’idea di includere il dolo eventuale venne abbandonata
nei primi stadi delle negoziazioni.
Un paragrafo sulla nozione di advertent recklessness («which is viewed
as the common law counterpart of dolus eventualis») è stato mantenuto attraverso
i vari stadi delle negoziazioni( 350 ), sino a quando è stato finalmente
eliminato dal Gruppo di Lavoro sui Principi Generali della Legge
Penale a Roma( 351 ). Anche assumendo che il legislatore internazionale
non abbia fatto altri riferimenti alla nozione di dolo eventuale perché rientrava
nella discussione sulla nozione di recklessness, l’eliminazione della disposizione
inserita nel progetto costituirebbe una conferma del fatto che
entrambi i concetti non rientrano nell’art. 30 dello Statuto( 352 ).
Quest’interpretazione è ritenuta conforme al principio di interpretazione
restrittiva prevista dall’art. 22(2) dello Statuto ed assicura che la Camera
non sostituisca l’interpretazione dei concetti de lege lata con l’interpretazione
de lege ferenda al fine di ampliare la ratio dell’art. 30 dello Statuto
ed estendere l’ambito di applicazione della stessa nozione di autore
(perpetrators)( 353 ).
Tale orientamento delimita la possibilità di imputare agli esecutori i
crimini contro l’umanità e i crimini di guerra, nonché di imputare ai leader
i crimini dei subordinati a titolo di coautoria o di autoria mediata, richiedendo,
perlomeno, il dolo diretto di II grado, che presuppone la rappresentazione
del fatto che la realizzazione del piano criminale determinerà
la consumazione dei crimini in base all’ordinario decorso degli eventi; il
soggetto si dovrebbe rappresentare con certezza che i reati si realizzeranno,
anche se non rappresentano lo scopo perseguito. Tale orientamento imporrà
un particolare sforzo probatorio all’accusa nell’accertamento dell’elemento
soggettivo, facendo emergere quei rischi, già evidenziati dalla dottrina,
che l’esclusione del dolo eventuale comprometta l’efficacia della repressione
in considerazione della struttura specifica della responsabilità penale
nel diritto internazionale, trattandosi spesso di comportamenti «di al-
( 350 ) Decisions Taken By the Preparatory Committee At Its Session Held in New York
11 to 21 February 1997, UN Doc. A/AC.249/1997/L.5(1997), Annex II, Report of the Working
Group on General Principles of Criminal Law and Penalties, Article H, par. 4, pp. 27-28;
Report of the Inter-Sessional Meeting From 19 to 30 January 1998 in Zutphen, the Netherlands,
UN Doc. A/AC.249/1998/L.13 (1998), Article 23[H], par. 4, p. 60; Report of the Preparatory
Committee on the Establishment of an International Criminal Court, Draft Statute &
Draft Final Act, UN Doc. A/Conf.l83/2/Add.l (1998), Article 29, par. 4, p. 66; Summary Records
of the Meetings of the Committee of the Whole, 1st meeting, UN Doc. A/CONF.183/
C.1/SR.1, par. 24.
( 351 ) ICC, Bemba Gombo, cit., par. 366; Report of the Working Group on General Principles
of Criminal Law, UN Doc.A/CONF.183/C.1/WGGP/L.4, p. 255.
( 352 ) ICC, Bemba Gombo, cit., par. 367.
( 353 ) ICC, Bemba Gombo, cit., par. 368-369.