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DIRITTO PENALE STRANIERO, COMPARATO, COMUNITARIO
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tuale è stata espressamente affrontata dalla Camera, la quale, alla luce di un
esame degli ordinamenti nazionali e della prassi precedente dei tribunali
internazionali, ha ammesso che oltre al dolo diretto rientra nella mens
rea prevista dall’art. 7(1) (in particolare in relazione alla condotta di «impartire
ordini») anche il dolo eventuale, precisando, però, che non rientra
in tale nozione la mera consapevolezza di qualunque tipo di rischio, anche
basso (così si rischia effettivamente di imputare a mero titolo di responsabilità
oggettiva i crimini dei subordinati, in quanto nell’esecuzione di qualunque
ordine sussiste la possibilità che si realizzino delle violazioni)( 316 ); si
deve trattare piuttosto della «consapevolezza della sostanziale probabilità
che un crimine si realizzerà nell’esecuzione di quell’ordine», «impartire un
ordine con tale consapevolezza può essere considerato come una forma di accettazione
di quel crimine»( 317 ). Tale forma di dolo si ammette espressamente
anche per la condotta di pianificazione e di istigazione( 318 ). Nel caso
Stakic si introduce, addirittura, una definizione troppo ampia di dolo eventuale
in relazione al crimine di «murder», ritenendo che se l’attività omicida
è commessa con «‘‘manifesta indifferenza del valore della vita umana’’,
anche condotte che comportano un rischio minimo possono essere qualificate
come omicidio intenzionale»( 319 ).
Non si esclude, insomma, che la giurisprudenza della Corte penale internazionale
possa ricomprendere il dolo eventuale nella definizione di intent
e knowledge dell’art. 30 StCPI, i cui margini di ambiguità hanno consentito
a parte della dottrina internazionalistica di interpretare in tale direzione
la norma in esame, ispirandosi al diritto consuetudinario internazio-
( 316 ) TPY, Blasˇkić, Appeals Chamber, cit., par. 27 ss. - 40 ss. (cfr. par. 738-741). Conforme
TPY, Had ihasanovic - Kubura, Trial Chamber, cit., par. 34-37.
( 317 ) TPY, Blasˇkić, Appeals Chamber, cit., par. 41-42. In questa sentenza si cita a sostegno
di tale corretta e ristretta interpretazione della nozione di dolo eventuale la nozione di
recklessness contenuta nel Model Penal Code, § 2.02(c) come «conscious disregard of a substantial
and unjustifiable risk that the material element exists or will result from conduct.
The risk must be of such nature and degree that, considering the nature and purpose of the actor’s
conduct and the circumstances known to him, its disregard involves a gross deviation from
the standard of conduct that a law-abiding person would observe in the actor’s situation»; TPY,
Bosˇkoski - Tarculovski, Trial Chamber II, cit., par. 400. Cfr. M.E. Badar, Drawing the Boundaries
of Mens Rea in the Jurisprudence of the International Criminal Tribunal for the Former
Yugoslavia, inInter. Crim. Law Rev., 2006, pp. 313-332-345-347; Id., Mens Rea, cit., p. 213
ss.
( 318 ) TPY, Kordić and Cerkez, Appeals Chamber, cit., par. 29 ss. «the awareness of the
substantial likelihood that a crime will be committed in the execution of...».
( 319 ) TPY, Stakić, Trial Chamber II, cit., par. 587; TPY, Hadzˇihasanović - Kubura,
Trial Chamber, cit., par. 37; nel caso TPY, Boskoski - Tarculovski, Appeals Chamber, cit.,
par. 469, si precisa, dopo aver richiesto la previsione della ‘‘substantial likelihood of the execution
of the operation’’, che la giurisprudenza non richiede che il rischio che i crimini siano
commessi sia ‘‘reasonable’’ o ‘‘justified’’.