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L’INDICE <strong>PENALE</strong>, 1/2011<br />

7. Qual il ruolo del ‘‘nesso di pertinenzialità’’ tra beni e reato?<br />

Come per l’onere della prova, anche quello del ruolo del nesso eziologico, o più<br />

grossolanamente ‘‘nesso di pertinenzialità’’ tra beni e reato, risulta essere un ulteriore<br />

problema che contorna l’alea dell’art. 12 sexies( 44 ), di sottile finitura, ma di fondamentale<br />

importanza, soprattutto in riferimento alla sentenza che s’annota, ed in merito al<br />

quale, ancora una volta, numerosissime e di differente contenuto sono risultate le pronunce<br />

della Suprema Corte.<br />

Di grande rilevanza, ai fini del tema che si va affrontando, è l’ordinanza della<br />

Corte Costituzionale, n. 18 del 22-29 gennaio1996, la quale, nel giudizio di legittimità<br />

dell’art. 12 sexies, ha sancito che il legislatore ha ritenuto ‘‘di presumere l’esistenza di un<br />

nesso pertinenziale tra alcune categorie di reati e i beni di cui il condannato non possa<br />

giustificare la provenienza e che risultino di valore sproporzionato rispetto al reddito o<br />

alla attività economica del condannato stesso’’.<br />

Ad un bimestre di distanza, ha fatto seguito, un’altra pronunzia della Cassazione,<br />

che ha stabilito, che non è richiesta alcuna derivazione tra i beni oggetto della sproporzione<br />

ed il reato per il quale il soggetto è stato condannato, presumendo un’illecita provenienza,<br />

in assenza di idonee giustificazioni( 45 ).<br />

Però laquaestio assurge a maggior complessità, rispetto all’operatività della norma<br />

agli acquisti compiuti precedentemente, o successivamente ai fatti per i quali è stata<br />

pronunciata condanna ed in caso di valore superiore al provento del reato.( 46 ) Ren-<br />

( 44 ) D. Fondaroli, ibidem, p. 209 e ss.<br />

( 45 ) Il legislatore ‘‘ha inteso colpire i beni di valore sproporzionato al reddito od all’attività<br />

economica esercitata, senza distinguere se essi siano o meno derivanti dal reato per cui si<br />

è riportata condanna, presumendo un’illecita provenienza, limitatamente ai soggetti condannati<br />

per gli indicati specifici reati che non siano in grado di fornire idonee giustificazioni’’,<br />

Cass., Sez. VI, 15 aprile 1996, (Berti), in Cass. Pen., 1996, pp. 3649 e ss., nella qual pronunzia,<br />

è dato ancora di leggere, ché‘ l’applicabilità della misura ablativa non è subordinata all’accertamento<br />

di una derivazione causale dei beni, suscettibili di confisca, dal reato per cui sia stata<br />

pronunciata sentenza di condanna’’; ancora ‘‘in tema di misure cautelari reali, il sequestro e la<br />

successiva confisca dei beni patrimoniali prevista dall’art. 12 sexies d.l. 8 giugno 1992, n. 306,<br />

... non sono subordinati all’accertamento di un nesso eziologico tra i reati tassativamente<br />

enunciati nella norma di riferimento ed i beni oggetto della cautela reale e del successivo<br />

provvedimento ablatorio, dal momento che il legislatore ha operato una presunzione di accumulazione,<br />

senza distinguere se tali beni siano o meno derivati dal reato per il quale si procede<br />

od è stata inflitta la condanna’’, Cass. Pen, Sez. II, n. 44940 del 30 ottobre 2008, (dep. 2 dicembre<br />

2008), cit.; in tal senso, già Cass. Pen., Sez. III, n. 2743 dell’11 luglio 2000; Cass. Pen.,<br />

Sez. V, n. 5111 del 24 novembre 1998, in Cass. Pen., 1999, 3552; Cass. Pen., Sez. VI, n. 1087<br />

dell’8 maggio 1998, in Indice Penale, 1999, 1205; Cass. Pen., Sez. II, n. 11720 del 5 febbraio<br />

2008 (dep. 14 marzo 2008); Cass. Pen. SS. UU. n. 920 del 17 dicembre 2003, ‘‘il giudice, attenendosi<br />

al tenore letterale della disposizione, non deve ricercare alcun nesso di derivazione<br />

tra i beni confiscabili e il reato per cui ha pronunziato condanna e nemmeno tra questi stessi<br />

beni e l’attività criminosa del condannato. Cosa che, sotto un profilo positivo, significa che,<br />

una volta intervenuta la condanna, la confisca va sempre ordinata quando sia provata l’esistenza<br />

di una sproporzione tra il valore economico dei beni di cui il condannato ha la disponibilità<br />

e il reddito da lui dichiarato o i proventi della sua attività economica e non risulti una<br />

giustificazione credibile circa la provenienza delle cose’’, cit.<br />

( 46 ) ‘‘Non ha rilevanza il rapporto di pertinenza tra i beni sottoposti a confisca e il rea-

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