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LA RILEVANZA <strong>PENALE</strong> DELLA SPERIMENTAZIONE<br />

SUGLI EMBRIONI TRA LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA VITA<br />

E LA LIBERTÀ DELLA RICERCA SCIENTIFICA<br />

125<br />

Sommario: 1. Premessa. – 2. Profili di incompatibilità del delitto di cui all’art. 13, comma<br />

1, legge n. 40/2004, con il principio di tassatività. – 2.1. L’indeterminatezza del concetto<br />

di ‘‘embrione’’. – 2.2. L’indeterminatezza del concetto di ‘‘sperimentazione’’. –<br />

3. L’irragionevole predisposizione della struttura criminosa del pericolo presunto:<br />

una soluzione ermeneutica fondata sul principio di offensività. – 4. (Segue): I vantaggi<br />

scaturenti dall’introduzione, in via ermeneutica, del pericolo come elemento di fattispecie:<br />

la legittimazione di una sperimentazione ‘‘soft’’ sugli embrioni umani. – 5. Prospettive<br />

di riforma: la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali di embrioni in<br />

condizioni di ‘‘morte organismica’’. – 6. (Segue): La ricorribilità al modello delle scriminanti<br />

procedurali: l’esempio offerto dalla normativa spagnola. – 7. Conclusioni.<br />

1. Premessa.<br />

STUDI E RASSEGNE<br />

La questione dei rapporti tra scienza, etica e diritto ha trovato massima<br />

espressione, soprattutto nell’ultimo decennio, nell’ambito della tematica<br />

della sperimentazione sulle cellule staminali embrionali.<br />

Si tratta di cellule che, nei primi giorni a partire dalla fecondazione,<br />

mantengono un livello di ‘‘totipotenza’’, ossia di indifferenziazione, tale<br />

da consentire loro di svilupparsi, se opportunamente stimolate in laboratorio,<br />

in qualunque tipo di cellula ‘‘matura’’ dei tessuti e degli organi<br />

umani: potrebbero, quindi, essere utilizzate, a scopo terapeutico, per ‘‘riparare’’<br />

i tessuti danneggiati, in presenza di gravi malattie degenerative come<br />

lo scompenso cardiaco, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson( 1 ).<br />

Secondo il rapporto stilato nel 2000 dalla Commissione di studio sull’utilizzo<br />

di cellule staminali per finalità terapeutiche, presieduta dal Premio<br />

Nobel Renato Dulbecco, «è possibile stimare, sebbene in via del tutto preliminare<br />

che, su un numero totale di soggetti affetti da patologie croniche<br />

di circa 30 milioni nel nostro Paese, l’utilizzo delle cellule staminali di varia<br />

( 1 ) Cfr. A. Cardone, Cellule staminali: un limite ingiusto sui blastomeri, inGuida al<br />

dir., 2004, n. 40, p. 36.

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