Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova
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mantova<br />
sale e stanze con numerose piazze, cortili e giardini<br />
interni. E’ una città nella città, i cui tesori sono così<br />
numerosi che è difficile elencarli tutti: arazzi di Raffaello,<br />
cicli di affreschi di Giulio Romano e Pisanello,<br />
tele di Rubens, ricche collezioni di sculture greche<br />
e romane… Il Castello di San Giorgio, opera di<br />
Bartolino da Novara, racchiude in una <strong>del</strong>le sue<br />
torri un vero e proprio gioiello: la celeberrima<br />
Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.<br />
L’altro grande simbolo <strong>del</strong>la <strong>Mantova</strong> gonzaghesca<br />
è Palazzo Te, raffinatissima villa di ozio<br />
e divertimenti realizzata per il duca da Giulio<br />
Romano tra il 1525 e il 1535: gli splendidi ambienti<br />
<strong>del</strong>la Sala dei Giganti, <strong>del</strong>le sale dette di Amore<br />
e Psiche e dei Cavalli lasciano con il fiato sospeso<br />
per la forza evocativa <strong>del</strong>la pittura che trascina letteralmente<br />
l’osservatore al centro <strong>del</strong>l’azione mitologica.<br />
Prima di arrivare a Palazzo Te, tappa d’obbligo<br />
è la Casa <strong>del</strong> Mantegna<br />
con il caratteristico cortile circolare:<br />
appartenuta al grande artista, è un<br />
singolare esempio di architettura civile<br />
<strong>del</strong> Rinascimento.<br />
Da segnalare anche il Palazzo di<br />
San Sebastiano, dimora di Francesco<br />
II Gonzaga e impreziosita<br />
dai Trionfi di Cesare <strong>del</strong> Mantegna,<br />
ora sede <strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>la<br />
Città.<br />
La cupola che caratterizza il profilo<br />
di <strong>Mantova</strong> è parte <strong>del</strong>la Basilica di<br />
Sant’Andrea, capolavoro di progettazione<br />
di <strong>Le</strong>on Battista Alberti,<br />
autore anche <strong>del</strong>la Chiesa di San<br />
Sebastiano, ora Famedio dei Caduti.<br />
Di fattura più composita ma notevole per l’interno di<br />
Giulio Romano e per le opere che ospita, è il Duomo.<br />
<strong>Mantova</strong> conosce un altro periodo di fervore<br />
artistico nel Settecento, negli anni <strong>del</strong>l’imperatrice<br />
Maria Teresa: le testimonianze più importanti sono<br />
il Palazzo Vescovile, il Palazzo d’Arco e soprattutto<br />
il Teatro Scientifico Bibiena (1769). Nel 1770 il<br />
padre <strong>del</strong> grande Wolfgang Amadeus Mozart, accompagnandovi<br />
il figlio non ancora quattordicenne<br />
per un memorabile concerto, affermerà davanti allo<br />
scintillio degli ori e degli affreschi: Non ho mai veduto<br />
in vita mia niente di più bello in questo genere. Ed è<br />
mantova