28.05.2013 Views

Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova

Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova

Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

le <strong>strade</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong><br />

<strong>Reggiano</strong><br />

CASEIFICI E TERRITORIO<br />

Oltrepò<br />

<strong>Mantova</strong>no


Dedicata ai curiosi ed ai golosi, a chi si muove per<br />

diletto o per lavoro, a chi sa apprezzare le cose<br />

belle e le cose buone.<br />

Questa guida è un piccolo compagno di viaggio<br />

per conoscere la costellazione di sapori, arte, cul-<br />

tura e natura che brilla nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />

<strong>Mantova</strong>no.<br />

La prima guida dedicata ai caseifici che<br />

producono il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

nel territorio <strong>del</strong>l’ Oltrepo <strong>Mantova</strong>no.<br />

Acquistare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

direttamente dal produttore diventa<br />

un’occasione per scoprire il territorio<br />

mantovano nei dintorni <strong>del</strong> caseificio,<br />

territorio che è la vera e propria “culla”<br />

di questa eccellenza gastronomica.<br />

Godere <strong>del</strong>la bontà di un prodotto tradizionale<br />

e genuino scoprendo le caratteristiche uniche<br />

dei luoghi che hanno contribuito a renderlo così<br />

speciale.<br />

con il contributo di<br />

con il patrocinio di<br />

le <strong>strade</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

caseifici e territorio nell’Oltrepò mantovano


<strong>Le</strong> Strade <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Caseifici e territorio nell’Oltrepò mantovano<br />

© Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> sezione di <strong>Mantova</strong><br />

© Eccentrico<br />

riproduzione vietata<br />

Coordinamento editoriale, progetto grafico, impaginazione<br />

Eccentrico<br />

Testi<br />

Francesca Zanetti<br />

Testi da pagina 22 a pagina 39<br />

Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Coordinamento pagine caseifici<br />

Franco Gardinazzi<br />

Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Raccolta dati caseifici<br />

Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

I crediti fotografici sono indicati alla fine <strong>del</strong> volume<br />

Stampa<br />

Grafiche Callegaro (Padova)<br />

Finito di stampare nel mese di luglio 2011<br />

Si ringrazia la Provincia di <strong>Mantova</strong> per la collaborazione fornita<br />

dal Servizio Cultura e Turismo in relazione a materiale fotografico<br />

e redazionale.<br />

Realizzato grazie al cofinanziamento <strong>del</strong>la misura 133<br />

“Azioni di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità<br />

in convenzione con il PSL GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no”


I comuni <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano dove trovare caseifici produttori<br />

di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> con punto vendita aperto al pubblico<br />

<strong>Mantova</strong><br />

Motteggiana<br />

Pegognaga<br />

Gonzaga<br />

San Benedetto Po<br />

Moglia<br />

Quistello Villa Poma<br />

Oltrepò <strong>Mantova</strong>no<br />

Sermide<br />

Indice Generale<br />

intervento di Giuseppe Alai Presidente <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 9<br />

intervento di Pietro Maria Gattoni Presidente <strong>del</strong>la Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 11<br />

Come leggere questa guida 13<br />

Ode e Lode al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di Patrizio Roversi 16<br />

I segreti e la storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 21<br />

<strong>Le</strong> visite nei caseifici <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 35<br />

La strada mantovana <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di Wainer Mazza 38<br />

L’ Oltrepò mantovano<br />

Indice <strong>del</strong>l’area 40<br />

Il territorio 44<br />

I caseifici 62<br />

<strong>Mantova</strong><br />

Elenco dei caseifici con vendita all’ingrosso 80<br />

Bibliografia di approfondimento 88<br />

Indice dei caseifici per matricola 91<br />

Indice tematico 93<br />

70


Giuseppe Alai<br />

Presidente <strong>del</strong> Consorzio<br />

<strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Sul primato di notorietà <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non sussistono dubbi:<br />

le ricerche lo indicano infatti come il formaggio più conosciuto al mondo.<br />

Non sempre sono però altrettanto note le sue caratteristiche, i processi<br />

artigianali grazie ai quali nasce, la complessità di un sistema articolato<br />

entro il quale vi sono tanti protagonisti ugualmente chiamati ad un grande<br />

lavoro e ad una importante responsabilità nel dar vita e nel proporre ai<br />

consumatori un prodotto che ha nell’assoluta naturalità il suo punto di<br />

forza.<br />

Al centro di questo sistema, che parte da 3.500 allevamenti, operano<br />

poco meno di 400 caseifici distribuiti in un comprensorio di produzione<br />

che si colloca tra il Po e il Reno: il formaggio più conosciuto al mondo<br />

nasce proprio qui, in luoghi e strutture in cui si perpetuano secolari<br />

tradizioni e l’arte casearia e i suoi segreti si tramandano da una<br />

generazione all’altra.<br />

Tra le cose che meno si conoscono <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, vi sono<br />

proprio queste strutture, i gesti e le attività che in esse si compiono, una<br />

presenza nel territorio che è fonte di lavoro e costituisce un presidio<br />

importante per la tutela <strong>del</strong>l’ambiente.<br />

L’obiettivo di queste pagine è proprio quello di accendere nuove luci di<br />

conoscenza su questa rete di imprese artigianali, offrendo ai lettori la<br />

possibilità di entrare in uno straordinario mondo in cui ogni cosa è fatta<br />

non solo con maestria, ma anche con naturale passione.<br />

9


La Sezione di <strong>Mantova</strong><br />

<strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Utilizziamo la guida<br />

Pietro Maria Gattoni<br />

Presidente <strong>del</strong>la Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong><br />

Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

La presenza <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> Basso <strong>Mantova</strong>no all’interno <strong>del</strong> comprensorio di<br />

produzione <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> ci ricorda che le tradizioni e le consuetudini<br />

superano i limiti territoriali di province e regioni, rimandandoci al passato, quando<br />

i confini venivano identificati dall’andamento naturale di fiumi, pianure, colline e<br />

montagne.<br />

Alla destra <strong>del</strong> fiume Po, nel Basso <strong>Mantova</strong>no, viviamo una tradizione<br />

agronomica, di allevamento e di lavorazione casearia finalizzata alla produzione<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, come avviene anche nelle province di Parma, Reggio,<br />

Modena e Bologna, alla sinistra <strong>del</strong> Reno.<br />

Come la natura demarca il nostro comprensorio, così il processo produttivo<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> che si tramanda di generazione in generazione è<br />

strettamente legato ai suoi ritmi e alle sue regole.<br />

Questa guida vuole portare l’attenzione sui caseifici mantovani, che sono i<br />

protagonisti <strong>del</strong> nostro amato prodotto e raccolgono i valori e la passione <strong>del</strong>le<br />

persone che ne determinano l’eccellenza.<br />

Una traccia per comprendere come i caseifici siano parte integrante <strong>del</strong>lo sviluppo<br />

di un territorio, <strong>del</strong>la sua crescita sociale e <strong>del</strong> suo presidio ambientale.<br />

Nodi essenziali di un percorso fatto di sapori, cultura ed arte.<br />

Ringrazio le istituzioni che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione<br />

di questa iniziativa, che, sono certo, sarà di aiuto per chi vorrà intraprendere<br />

un viaggio alla scoperta degli interpreti di un prodotto unico, che nel Basso<br />

<strong>Mantova</strong>no ha saputo rinnovarsi rimanendo saldamente legato alla tradizione.<br />

11


Come leggere la guida<br />

L’unicità e le tante qualità di questo formaggio sono strettamente legate alla<br />

cultura e alla natura di un territorio unico.<br />

Acquistare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> dal produttore diventa occasione per<br />

scoprire e riscoprire il territorio “culla” di una significativa eccellenza gastronomica.<br />

Nella guida il territorio descritto è quello <strong>del</strong>l’ Oltrepò <strong>Mantova</strong>no e <strong>del</strong>la città<br />

di <strong>Mantova</strong>.<br />

La mappa schematica permette di individuare sul territorio i caseifici produttori<br />

di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> con punto vendita aperto al pubblico e<br />

indica i siti di interesse culturale, artistico e ambientale presenti nella zona.<br />

Nell’indice vicino alla mappa si rimanda agli approfondimenti sul territorio<br />

e alle schede dei caseifici con tutte le informazioni pratiche come l’indirizzo,<br />

gli orari di apertura, i prodotti in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

I dati sono aggiornati a giugno 2011.<br />

Sono state inserite anche informazioni sui principali eventi ed appuntamenti:<br />

gastronomia, ricorrenze e celebrazioni, feste popolari e tradizioni, eventi culturali;<br />

nel segno <strong>del</strong>la cultura gastronomica mantovana vengono indicati anche<br />

le strutture agrituristiche e le fattorie didattiche nell’Oltrepò, i ristoranti e<br />

le cantine sulla Strada dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni.<br />

In fondo al volume si trova il compendio dei caseifici produttori di <strong>Parmigiano</strong>-<br />

<strong>Reggiano</strong> nella provincia di <strong>Mantova</strong> che effettuano soltanto la vendita all’ingrosso.<br />

In fondo al volume si trova anche l’indice dei caseifici in ordine di matricola.<br />

13


16 17<br />

Ode e Lode<br />

al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

di Patrizio Roversi<br />

<strong>Mantova</strong>no DOP, Turista e Velista per Caso<br />

Dicono che il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> faccia bene…<br />

Io non posso dirlo, perché ricadrei in un conflitto<br />

di interesse: non so se il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

faccia bene, perché io… son fatto di <strong>Parmigiano</strong>!<br />

Infatti, in un certo senso, son stato cresciuto a<br />

<strong>Parmigiano</strong>, anzi, per essere precisi, a <strong>Parmigiano</strong><br />

<strong>del</strong>l’oltrepomantovano. Mio padre, mio nonno,<br />

mio zio e altri parenti hanno lavorato da sempre<br />

per il Consorzio di Bonifica <strong>Mantova</strong>no-<strong>Reggiano</strong>.<br />

Io sono nato a vissuto a <strong>Mantova</strong>, dove “l’indice<br />

di benessere collettivo” era ed è tutt’ora il prezzo<br />

<strong>del</strong> latte al mercato <strong>del</strong> giovedì.<br />

Se altrove PIL significa Prodotto Interno Lordo, nel<br />

basso mantovano PIL viceversa significa Prodotto<br />

Interno Lattiero-caseario.<br />

Mio padre, dopo i suoi giri in campagna per controllare<br />

il livello dei canali di irrigazione, portava<br />

sempre a casa dei pezzi di <strong>Parmigiano</strong> o di burro,<br />

acquistati direttamente dai caseifici.<br />

E in un caseificio ho passato un bel po’ di tempo<br />

<strong>del</strong>la mia infanzia: infatti mio nonno materno era<br />

“guardiano” <strong>del</strong> Consorzio alle chiuse <strong>del</strong>la Bonifica<br />

di Ponte Saino, a Pegognaga. E la casa dove<br />

è nata mia madre stava a due passi dal Caseificio<br />

Falconiera. Da piccolo andavo a sniffare il profu-<br />

mo <strong>del</strong>le forme, mi incantavo davanti ai pentoloni<br />

di rame, lucidi. Mi inquietavano le vasche con la<br />

salamoia, per la paura di cascarci dentro. <strong>Le</strong> pile<br />

di forme <strong>del</strong> magazzino mi sembravano <strong>del</strong>le torri<br />

meravigliose, pareti fantastiche e profumate.<br />

Poi c’erano i cani-da-bicicletta, variante padana<br />

dei cani-da-slitta: erano dei cani cattivissimi,<br />

sempre incazzati, legati alla bicicletta per aiutare<br />

a tirare i contadini che portavano al caseificio il<br />

loro latte, la sera: la nonna non la finiva mai di<br />

mettermi in guardia nei confronti di questi cani<br />

da tiro, che infatti mordevano tutto quello che gli<br />

capitava a tiro.<br />

Ero affascinato dai gesti <strong>del</strong> casaro e dei sot-caldera<br />

(gli aiutanti), che mescolavano questa materia<br />

bianca, pura, profumata.<br />

Da grande avrei voluto fare il casaro, ma mio padre<br />

mi ha subito disilluso: “E’ un mestiere difficile,<br />

di grande responsabilità! Ma non lo sai che se un<br />

casaro sbaglia un giorno ad aprire una finestra<br />

<strong>del</strong> magazzino dove si stagiona, rovina tutte le<br />

forme? Butta via il lavoro di un anno di tanti contadini?”.<br />

Forse, chissà, ho fatto il Turista per Caso, in<br />

omaggio alla figura <strong>del</strong> casaro… Forse ho fatto<br />

il comico, cioè il cazzaro, proprio perché non ho<br />

potuto fare il casaro…<br />

Ma quando mi è capitato, da Velista per Caso,<br />

di organizzare un Giro <strong>del</strong> Mondo in barca, uno<br />

degli sponsor è stato - guarda caso - il Consorzio<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. E ricordo che quando<br />

abbiamo incontrato in mezzo all’Atlantico un’altra<br />

barca, per festeggiare e fare amicizia, gli abbiamo<br />

buttato a bordo quello che avevamo di più raro,<br />

cioè <strong>del</strong>le “caramelle” di <strong>Parmigiano</strong>. Tra l’equipaggio<br />

c’era anche un altro mantovano, pegognaghese<br />

purosangue, Giacomo, che si era portato in<br />

barca anche una confezione di tosello.<br />

Da piccolo per me la golosità più rara era appunto<br />

il tosello – cioè la rifilatura <strong>del</strong>le forme, che allora<br />

era fatta a mano. Adesso il metodo di lavorazione<br />

è cambiato, il tosello non lo fanno più: lo trovo<br />

soltanto in qualche raro caseificio moderno che lo<br />

commercializza apposta. Adesso non c’è più nemmeno<br />

il Caseificio Falconiera. Nei paraggi - guarda<br />

caso - c’è un Parco (il Parco di San Lorenzo),<br />

con tre laghetti che derivano da una cava, con un<br />

agriturismo che offre attività tipo passeggiate a<br />

cavallo o percorsi botanici.<br />

Adesso il <strong>Parmigiano</strong> non si vende più soltanto<br />

o principalmente in tagli direttamente e sapientemente<br />

ricavati dalle forme: adesso il <strong>Parmigiano</strong><br />

lo trovi appunto anche sotto forma di puntineconfezionate,<br />

merendine, caramelle o addirittura<br />

grattugiato, sui banchi <strong>del</strong>la grande distribuzione.<br />

E questo magari fa storcere la bocca a qualche<br />

vecchio casaro tradizionalista…<br />

Il fatto è che il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, in particolare<br />

nell’Oltrepò <strong>Mantova</strong>no, non rappresenta soltanto<br />

il passato, ma anche e soprattutto il futuro:<br />

ancora una volta il <strong>Parmigiano</strong> - questo formag-<br />

gio squalificato a priori da tutte le gare per manifesta<br />

superiorità, questo prodotto che vanta più<br />

tentativi di imitazione truffaldina <strong>del</strong>la Settimana<br />

Enigmistica - è destinato secondo me a trainare<br />

l’agricoltura.<br />

Se è vero infatti che il futuro <strong>del</strong>l’agricoltura padana<br />

(e italiana ed europea) è assai incerto, per<br />

non dire cupo - soprattutto per quanto riguarda il<br />

latte, minacciato dalla concorrenza di altri Paesi<br />

che producono a bassa qualità grandi quantità a<br />

basso prezzo - è anche vero che solo la altissima<br />

qualità e la assoluta tipicità possono salvare un<br />

intero mondo contadino, fatto di abilità e tradizioni.<br />

In un boccone di <strong>Parmigiano</strong> c’è tutto.<br />

A saperlo ben assimilare è più allucinogeno di un<br />

peyote messicano: agli iniziati provoca <strong>del</strong>le visioni.<br />

Si vede la terra, si vedono generazioni di contadini,<br />

si vedono le stalle; si vede l’aria umida che<br />

stagiona; si vedono le mucche; si sente l’odore<br />

<strong>del</strong> foraggio, <strong>del</strong> formaggio e anche <strong>del</strong>la stalla;<br />

si vedono i caseifici con i pentoloni di rame e le<br />

vasche e i magazzini; si vedono le prime cooperative<br />

che hanno fatto cambiare mentalità ai contadini;<br />

addirittura si vedono anche alcune scene di<br />

grandi opere cinematografiche, come Novecento<br />

di Bertolucci…<br />

E soprattutto si vede il futuro di una agricoltura<br />

che per sopravvivere si affida da una parte ai<br />

servizi al territorio, al paesaggio e al turismo, e<br />

dall’altra punta sulla qualità assoluta dei prodotti<br />

tipici per sviluppare una enogastronomia che sarà<br />

ben difficile imitare altrove.<br />

E se la gente non riesce a vedere, da sola, tutte<br />

queste cose, bisognerà raccontargliele, comunicarle,<br />

come sta facendo anche questa pubblicazione.


caratteristiche di<br />

un’eccellenza<br />

i segreti e la storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

21


22 23<br />

Zona d’origine<br />

UN LEGAME IMPRESCINDIBILE<br />

Il legame tra il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e la sua zona di origine è imprescindibile. Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> nasce dal<br />

suo territorio e dalla sapienza <strong>del</strong>l’uomo. Oggi, come nove secoli fa, si fa con gli stessi ingredienti (latte, sale, caglio),<br />

la stessa cura e passione, la stessa zona d’origine. La produzione <strong>del</strong> latte e la trasformazione in formaggio<br />

avvengono nelle province di<br />

Parma<br />

Reggio Emilia<br />

IL SEGRETO DI TANTA BONTA’<br />

<strong>Mantova</strong> alla destra <strong>del</strong> fiume Po<br />

Modena<br />

Bologna<br />

alla sinistra <strong>del</strong> fiume Reno<br />

Qui si concentrano infatti le oltre 3.500 aziende agricole in cui si produce il latte pregiato e gli oltre 380 caseifici<br />

che lo trasformano ogni giorno e che stagionano il formaggio per un minimo di 12 mesi fino a due anni e oltre,<br />

controllando ogni forma, fino alla maturazione.<br />

La storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> DOP<br />

DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un tutt’uno con la terra in cui<br />

nasce e racchiude in sé un viaggio unico e straordinario,<br />

lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi<br />

luoghi, con la stessa tecnica, per regalare un inimitabile<br />

sapore che muove mente e cuore.<br />

NOVE SECOLI DI NOBILTA’<br />

<strong>Le</strong> origini <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> risalgono al Medioevo<br />

e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo.<br />

Presso i monasteri benedettini, seguendo la regola di<br />

San Benedetto, “Ora et Labora”, i monaci svilupparono<br />

attività agricole e di allevamento di vacche per il lavoro<br />

dei campi e per la produzione di carne e di latte.<br />

Elevate erano le quantità di questa materia prima, tanto<br />

preziosa quanto facilmente deperibile, così nacque l’esigenza<br />

di escogitare un modo per produrre un formaggio<br />

che durasse nel tempo.<br />

Comparvero così i primi caselli: grazie all’abbondanza<br />

di corsi d’acqua, di ampi pascoli e di latte prodotto dalle<br />

bovine utilizzate nei lavori dei campi, in questa zona<br />

circoscritta <strong>del</strong>l’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio<br />

a pasta dura, di grandi dimensioni (allora di circa<br />

16-20 chilogrammi), ottenuto attraverso la lavorazione<br />

<strong>del</strong> latte in ampie caldaie.<br />

Questo formaggio ebbe fin da subito una caratteristica<br />

importante: riusciva a durare a lungo nel tempo, anzi,<br />

più maturava, più migliorava le sue caratteristiche organolettiche.<br />

Numerose sono le testimonianze storiche che dimostrano<br />

come già nel 1200 il formaggio chiamato “caseus<br />

parmensis”, quello che poi chiameremo “<strong>Parmigiano</strong>-<br />

<strong>Reggiano</strong>”, avesse raggiunto una diffusione e anche una<br />

notorietà al di fuori dei confini <strong>del</strong>la zona di origine.<br />

OGGI<br />

<strong>Le</strong> modalità di produzione <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> hanno subito alcune evoluzioni nel corso dei secoli.<br />

Rispetto ai periodi iniziali sono rimasti immutati gli ingredienti, i luoghi di origine, la cura e i sapienti gesti<br />

rituali. E’ la storia di come la garanzia di genuinità <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> sia oggi assoluta in forza di<br />

norme precise, applicate con rigida autodisciplina di conformità e con rigoroso controllo.<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio salvaguardato da più di settant’anni dal Consorzio di tutela e amato<br />

da nove secoli per il suo gusto sempre generoso.<br />

1934


24 25<br />

Come si fa il<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

LA LAVORAZIONE<br />

Ogni giorno, il latte <strong>del</strong>la mungitura serale viene lasciato riposare sino al mattino in ampie vasche, nelle quali affiora<br />

spontaneamente la parte grassa, destinata alla produzione di burro.<br />

Insieme al latte intero <strong>del</strong>la mungitura <strong>del</strong> mattino, appena giunto dagli allevamenti il latte scremato <strong>del</strong>la sera viene<br />

versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, con l’aggiunta <strong>del</strong> siero innesto, ricco di fermenti<br />

lattici naturali ottenuti dalla lavorazione <strong>del</strong> giorno precedente, e di caglio naturale di vitello.<br />

Il latte coagula in una decina di minuti.<br />

Si forma così la cagliata che viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino.<br />

E’ a questo punto che entra in scena il fuoco, per una cottura che raggiunge i 55 gradi centigradi, al termine <strong>del</strong>la<br />

quale i granuli caseosi precipitano sul fondo <strong>del</strong>la caldaia aggregandosi in un’unica massa. Dopo circa cinquanta<br />

minuti, la massa caseosa viene estratta, dal casaro, con sapienti movimenti. Tagliato in due parti e avvolto nella tela,<br />

il formaggio viene immesso in una fascera che gli darà la forma cilindrica.<br />

Con l’applicazione di una placca di caseina, ogni forma viene contrassegnata con un numero unico e progressivo<br />

che l’accompagnerà proprio come una carta d’identità.<br />

Dopo poche ore, una speciale fascia marchiante incide sulla forma il mese e l’anno di produzione, il numero di<br />

matricola che contraddistingue il caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini su tutta la circonferenza <strong>del</strong>la forma.<br />

A distanza di pochi giorni le forme vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale.<br />

E’ una salatura per assorbimento che in circa venti giorni conclude il ciclo di produzione e apre quello non meno<br />

affascinante <strong>del</strong>la stagionatura.<br />

STAGIONATURA ED ESPERTIZZAZIONE<br />

Nel silenzio dei magazzini le forme si rincorrono in lunghe<br />

file. Per ognuna di esse sono stati necessari circa<br />

550 litri di latte, e l’impegno costante di allevatori e<br />

casari. Ma il lavoro continua. Lasciato riposare su tavole<br />

di legno, il formaggio si asciuga lentamente e la crosta<br />

formatasi durante la salatura, quindi senza trattamenti,<br />

perfettamente edibile, prende un colore paglierino sempre<br />

più intenso con il passare <strong>del</strong> tempo.<br />

Quella <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è una storia lunga, ma<br />

è anche una storia lenta, che scorre al naturale ritmo<br />

<strong>del</strong>le stagioni. La stagionatura minima è infatti di dodici<br />

mesi, ed è solo a quel punto che si potrà dire se ogni<br />

singola forma potrà conservare il nome che le è stato<br />

impresso all’origine.<br />

MARCHIATURA<br />

Gli esperti <strong>del</strong> Consorzio di tutela le esaminano una ad<br />

una. Dopo la verifica <strong>del</strong>l’organismo di controllo, viene<br />

applicato il bollo a fuoco sulle forme che hanno i requisiti<br />

<strong>del</strong>la Denominazione d’origine Protetta.<br />

Alle forme che non presentano i requisiti per la Dop vengono<br />

asportati tutti i contrassegni e la scritta a puntini.<br />

Per i maestri casari è uno dei momenti più <strong>del</strong>icati, e<br />

per i consumatori è la fase più importante: è il momento<br />

<strong>del</strong>la selezione e <strong>del</strong>la certificazione di garanzia <strong>del</strong> prodotto.<br />

Sul formaggio che viene avviato al consumo come<br />

fresco (un termine che può suonare curioso per un prodotto<br />

che ha già un anno di maturazione) vengono incisi<br />

solchi paralleli che lo rendono immediatamente riconoscibile<br />

dai consumatori. Questo è il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

di seconda categoria detto “Mezzano”. A 18 mesi, e<br />

su richiesta volontaria, alle forme può essere apposto<br />

il marchio “Extra” o “Export” dopo un ulteriore esame.


26 27<br />

<strong>Le</strong> caratteristiche<br />

alimentari<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio a pasta dura e<br />

a lunga stagionatura.<br />

Contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze<br />

nutritive: per questo motivo è un formaggio<br />

ricchissimo di proteine, vitamine e minerali.<br />

Buonissimo, altamente digeribile, assolutamente naturale:<br />

il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non perde occasione<br />

per eccellere<br />

SCAGLIE DI GUSTO E SALUTE IN UNA DIETA EQUILIBRATA<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è una risorsa che la natura e<br />

l’attività umana ci offrono per conciliare salute e sapore<br />

all’interno di una dieta equilibrata. Un formaggio<br />

non solo buono ma anche sano e nutriente, frutto <strong>del</strong>la<br />

lunga tradizione produttiva e <strong>del</strong> legame col territorio<br />

di origine che ne hanno fatto uno dei simboli <strong>del</strong> Made<br />

in Italy alimentare.<br />

Formaggio ottenuto dalla parziale scrematura <strong>del</strong> latte;<br />

questa componente lipidica <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

è nutrizionalmente preziosa per l’energia prontamente<br />

utilizzabile fornita dalla sua parte libera. Il <strong>Parmigiano</strong>-<br />

<strong>Reggiano</strong> è ricchissimo in calcio, particolarmente biodisponibile,<br />

ed è anche una fonte importante di fosforo:<br />

50 g sono in grado di coprire il 50% <strong>del</strong> fabbisogno<br />

giornaliero <strong>del</strong>l’adulto.<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è ricchissimo di peptidi e di<br />

aminoacidi liberi, dunque prontamente assimilabili da<br />

Composizione media per 100 g di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

ACQUA g 30,8<br />

PROTEINE TOTALI g 33,0<br />

GRASSO g 28,4<br />

VALORE ENERGETICO Kcal 392<br />

CLORURO DI SODIO g 1,39<br />

CALCIO mg 1160<br />

FOSFORO mg 680<br />

SODIO mg 650<br />

POTASSIO mg 100<br />

MAGNESIO mg 43<br />

ZINCO mg 4<br />

VITAMINA A mcg 270<br />

VITAMINA B1 mcg 34<br />

VITAMINA B2 mcg 370<br />

VITAMINA B6 mcg 110<br />

VITAMINA B12 mcg 4,2<br />

VITAMINA PP mcg 55<br />

ACIDO PANTOTENICO mcg 320<br />

COLINA mg 40<br />

BIOTINA mcg 23<br />

parte <strong>del</strong>l’organismo, derivanti dalla lenta trasformazione<br />

<strong>del</strong>la caseina, proteina <strong>del</strong> latte. Questi composti si<br />

formano durante la lunga maturazione e contribuiscono<br />

a determinare i caratteri organolettici <strong>del</strong> formaggio facilitandone<br />

la digestione.<br />

Questi apporti di gusto ed energia sono disponibili anche<br />

per le persone intolleranti al lattosio dato che il<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> ne è privo.<br />

Per ottenere un Kg di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> occorrono<br />

ben 16 litri di latte pregiato <strong>del</strong>la zona d’origine.<br />

FA BENE A TUTTE LE ETÀ<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un perfetto alleato per la salute<br />

e il benessere psicofisico.<br />

Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita<br />

dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli<br />

anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport.<br />

A partire dagli anni Ottanta è stata ipotizzata la presenza<br />

nel <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di un fattore bifidogeno<br />

che lo rende indicato nella dieta di bimbi neonati per<br />

i suoi effetti prebiotici, destinati a nutrire i batteri probiotici,<br />

il cui principale effetto benefico è quello <strong>del</strong>la<br />

modulazione <strong>del</strong>la flora intestinale che, costituita da un<br />

complesso ecosistema in parte dipendente dai nutrienti<br />

introdotti con la dieta, svolge un ruolo importante<br />

su alcune funzioni metaboliche e sulla resistenza alle<br />

infezioni batteriche.<br />

LA LUNGA STAGIONATURA CHE DONA GUSTO E DIGERIBILITÀ<br />

La stagionatura è fondamentale per far acquisire al<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> i suoi aromi e la sua struttura.<br />

Secondo Disciplinare, si può chiamare <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

il formaggio solo al compimento <strong>del</strong> 12° mese.<br />

I casari e gli esperti battitori dicono che il formaggio<br />

deve passare due estati, deve cioè subire per due anni<br />

le trasformazioni enzimatiche che cambiano la pasta<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e che in estate, grazie al calore,<br />

sono più intense.<br />

Queste trasformazioni, ad opera degli enzimi liberati<br />

dai batteri lattici, consistono soprattutto in processi di<br />

scomposizione <strong>del</strong>la catena <strong>del</strong>le proteine <strong>del</strong> formaggio<br />

(le caseine), che vengono frazionate in tanti piccoli<br />

pezzi di catena proteica, fino alla liberazione parziale<br />

dei mattoni fondamentali, gli aminoacidi. Ecco perché il<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è più digeribile di altri formaggi.<br />

Simili modificazioni subiscono i grassi, che diventano<br />

anch’essi più facilmente assorbibili dall’organismo.<br />

Una carica nutritiva di proteine, vitamine, fosforo e calcio<br />

che si concentra nella pasta, durante la produzione,<br />

e nel lungo periodo di stagionatura.<br />

L’invecchiamento naturale rende facile la digestione<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e sviluppa una complessità di<br />

aromi e sapori straordinari.<br />

La presenza di tanta varietà molecolare determina la<br />

ricchezza degli aromi e dei profumi che rendono unico<br />

ed inimitabile il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, formaggio che<br />

raggiunge questa complessità in modo <strong>del</strong> tutto naturale,<br />

senza l’aggiunta di alcun additivo che possa correggere<br />

o alterare la materia prima: il latte.<br />

Subendo i processi di maturazione biologica, il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

ha un suo picco di fragranza e di<br />

tipicità organolettica che si colloca dai 24 ai 36 mesi.<br />

Oltre questo termine, i processi di scomposizione proteica<br />

possono far diventare la struttura sempre più granulosa,<br />

quasi gessosa e molto solubile; i profumi tendono<br />

a svanire e la maturazione dei grassi può portare<br />

il formaggio a diventare quasi piccante.


28 29<br />

CRISTALLI DI TIROSINA, PREZIOSI INDICI DI BUONA STAGIONATURA<br />

Cosa sono quei granellini che si sentono sotto i denti<br />

quando si mangia un pezzo di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>?<br />

Sono dei cristalli di un aminoacido, la tirosina, che<br />

quando si trova in forma libera e concentrata ha la<br />

caratteristica, per propria conformazione molecolare,<br />

di cristallizzare. Questo aminoacido, insieme agli altri,<br />

viene liberato dai processi di scomposizione <strong>del</strong>le proteine<br />

ad opera degli enzimi. La presenza di cristalli di<br />

tirosina, quindi, è certamente un indice empirico – che<br />

cioè può essere verificato dall’esperienza di ciascuno –<br />

di buona stagionatura <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

LA NATURALITÀ CHE LO DISTINGUE DAGLI ALTRI FORMAGGI A PASTA DURA<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> appartiene al genere dei formaggi<br />

a pasta dura, ma possiede caratteristiche particolari<br />

che lo distinguono, rendendolo unico.<br />

Queste caratteristiche sono fondamentalmente dovute<br />

all’alimentazione <strong>del</strong>le bovine, produttrici di latte e<br />

nascono dalle scelte operate dai produttori riuniti nel<br />

Consorzio.<br />

Nel secondo dopoguerra – in un momento in cui l’agricoltura<br />

stava profondamente modificandosi in senso<br />

produttivistico – i produttori decisero, infatti, di porre<br />

alcune regole per garantire il mantenimento degli<br />

aspetti tradizionali <strong>del</strong>la produzione lattiera e casearia<br />

legata al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. Fin nel primo Regolamento<br />

di alimentazione <strong>del</strong>le vacche <strong>del</strong> 1957 veniva<br />

stabilita la scelta di basare l’alimentazione <strong>del</strong>le vacche<br />

da latte sui foraggi locali, consentendo la conservazione<br />

di questi secondo il metodo tradizionale <strong>del</strong>l’essicazione<br />

(la fienagione) e proibendo l’utilizzo dei foraggi<br />

fermentati, quali gli insilati di mais.<br />

Nel <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> naturalità significa quindi<br />

utilizzare un latte che ha in sé un equilibrio microbiologico;<br />

questo permette di produrre il <strong>Parmigiano</strong>-<br />

<strong>Reggiano</strong> senza alcun additivo. Infatti i batteri lattici,<br />

naturalmente presenti, costituiscono la base microbiologica,<br />

tipica <strong>del</strong> territorio d’origine, il cui sviluppo e la<br />

cui attività devono essere favoriti nella trasformazione<br />

casearia. Ecco perché il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è vera<br />

sintesi di natura e sapienza.<br />

La guida all’acquisto<br />

IL CONSORZIO DI TUTELA<br />

PER SALVAGUARDARE LA TIPICITÀ<br />

Il Consorzio associa tutti i caseifici produttori.<br />

Al Consorzio sono ufficialmente affidati gli incarichi di apposizione dei marchi e<br />

dei contrassegni sulle forme certificate da un Organismo terzo di Controllo, in<br />

conformità <strong>del</strong> Disciplinare <strong>del</strong>la DOP (Denominazione d’Origine Protetta).<br />

Compito <strong>del</strong> Consorzio è anche quello di vigilare sull’uso corretto dei marchi e di<br />

tutelare dalle contraffazioni.<br />

Il Consorzio <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, inoltre, ha lo scopo di diffondere e promuovere<br />

la conoscenza ed il consumo <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e di perfezionare<br />

e migliorare la qualità per salvaguardarne le caratteristiche peculiari.<br />

PARMIGIANO-REGGIANO DOP<br />

IL PARMIGIANO-REGGIANO È UN FORMAGGIO A DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA<br />

Questo significa che è garantito, per i suoi tratti distintivi e per il suo legame con la zona di origine, da un sistema<br />

di norme UE volte a tutelare allo stesso tempo i consumatori e i produttori.<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio completamente naturale, famoso in tutto il mondo come il “Re dei formaggi”<br />

grazie al suo metodo di produzione e alle sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche.<br />

La sua lavorazione è regolata da stretti standard di produzione, registrati presso gli organismi competenti <strong>del</strong>l’Unione<br />

Europea.<br />

Per questo motivo il marchio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> può essere esclusivamente apposto sul formaggio che:<br />

è stato prodotto, trasformato e lavorato esclusivamente nella zona d’origine<br />

è fatto secondo antichi metodi artigianali e tradizionali, definiti da una rigida regolamentazione (Disciplinare di<br />

produzione, norma europea <strong>del</strong> Reg. CEE 2081/92 e riconoscimento <strong>del</strong> Reg. (CE) N. 1107/96 sostituiti dal Reg.<br />

(CE) 510/06), che impone precisi metodi di produzione (Standard di Produzione), un’alimentazione controllata<br />

<strong>del</strong>le bovine (Regolamento per l’alimentazione <strong>del</strong> bestiame) e regole per la selezione qualitativa e l’apposizione<br />

dei marchi sulle forme (Regolamento di marchiatura)


30 31<br />

CONTRASSEGNI E MARCHI<br />

Prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), solo il formaggio ottenuto secondo le regole <strong>del</strong> Disciplinare di<br />

Produzione può essere denominato <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e riportare sulla forma i marchi e contrassegni che, nella loro<br />

integrità, lo identificano e distinguono come prodotto DOP. Questi sono distinti tra marchi d’origine e marchi di selezione.<br />

I MARCHI D’ORIGINE Apposti alla nascita <strong>del</strong> formaggio, sono:<br />

I CONTRASSEGNI D’ORIGINE<br />

(IMPRESSI TRAMITE LA FASCERA MARCHIANTE)<br />

lungo tutto lo scalzo <strong>del</strong>la forma con:<br />

• scritta a puntini PARMIGIANO-REGGIANO<br />

• scritte DOP e CONSORZIO TUTELA<br />

• numero di matricola <strong>del</strong> caseificio<br />

• mese e anno di produzione<br />

LA PLACCA DI CASEINA<br />

applicata sulla superficie <strong>del</strong>la forma con:<br />

• scritta CFPR<br />

(Consorzio Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>)<br />

• codice alfanumerico identificativo<br />

di ogni singola forma<br />

• etichetta Datamatrix per lettura ottica<br />

IL MARCHIO DI SELEZIONE Il marchio di selezione<br />

viene impresso verso il compimento dei 12 mesi di<br />

stagionatura, sulle forme che superano la selezione<br />

(espertizzazione) a cui vengono sottoposte tutte le<br />

forme prodotte.<br />

L’esame viene eseguito dagli esperti battitori <strong>del</strong> Consorzio<br />

ed a seguito <strong>del</strong>la certificazione data dall’ente di<br />

controllo <strong>del</strong>la DOP, il marchio viene impresso in modo<br />

in<strong>del</strong>ebile.<br />

E’ infatti il Consorzio che detiene i marchi <strong>del</strong>la DOP<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, identifica quindi il formaggio nelle<br />

varie categorie nell’esame di selezione per la conformità<br />

alla DOP e svolge attività di vigilanza sul corretto<br />

uso dei marchi stessi.<br />

L’esame di selezione identifica tre categorie di formaggio:<br />

Prima categoria: <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, ovvero il formaggio con una struttura <strong>del</strong>la pasta<br />

compatta e caratteristiche corrispondenti al disciplinare (scelto-zero-uno), idoneo ad affrontare<br />

la lunga stagionatura per essere apprezzato sia nel consumo diretto a tavola sia nelle preparazioni<br />

gastronomiche come formaggio grattugiato. <strong>Le</strong> forme hanno pertanto i contrassegni<br />

di origine (scritta a puntini e placca di caseina) e il marchio ovale impresso a fuoco.<br />

Seconda categoria: <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> Mezzano, ovvero il formaggio che presenta<br />

alcuni difetti di lieve o media entità nella struttura <strong>del</strong>la pasta e/o sulla crosta, ma senza alterazioni<br />

<strong>del</strong>le caratteristiche organolettiche tipiche <strong>del</strong> prodotto. Se ne consiglia il consumo<br />

diretto come formaggio da tavola. <strong>Le</strong> forme portano comunque il marchio ovale a fuoco di<br />

selezione “<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>”, distinguendosi dalla prima scelta grazie ai solchi paralleli<br />

che vengono in<strong>del</strong>ebilmente tracciati sullo scalzo <strong>del</strong>la forma.<br />

Terza categoria: definito “scarto”, ovvero il formaggio che, presentando difetti troppo rilevanti,<br />

non rientra nei limiti fissati dal disciplinare <strong>del</strong> “<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>”. Queste forme<br />

vengono dequalificate eliminando i marchi d’origine tramite fresatura <strong>del</strong>la crosta (rimozione<br />

di alcuni millimetri <strong>del</strong>la crosta). In tal modo questo formaggio non può più avere alcun riferimento<br />

alla DOP.<br />

UN’ULTERIORE SELEZIONE: I MARCHI “EXTRA” ED “EXPORT”<br />

Su richiesta volontaria <strong>del</strong> detentore di formaggio già qualificato <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e che<br />

deve avere una stagionatura di almeno 18 mesi, il Consorzio procede, per queste forme, ad<br />

una nuova espertizzazione.<br />

Sulle forme che risultano “scelte”, si appone un marchio EXTRA o EXPORT, che offre agli operatori<br />

commerciali e ai consumatori un’ulteriore indicazione di qualità <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

Questi marchi possono essere riportati anche sulle confezioni che contengono formaggio in<br />

tal modo identificato.<br />

I MARCHI SUL PARMIGIANO-REGGIANO PRECONFEZIONATO<br />

FORMA E FETTA<br />

Il marchio forma e fetta con scritta PARMIGIANO-REGGIANO su fondo nero<br />

è il marchio di commercializzazione e riferimento obbligatorio di identificazione<br />

e riconoscimento <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> confezionato.<br />

MEZZANO<br />

<strong>Le</strong> porzioni preconfezionate derivanti dalle forme identificate di seconda<br />

categoria “Mezzano” sono distinguibili dal marchio che oltre al logo forma<br />

e fetta riporta sotto la scritta “MEZZANO” su banda di colore verde.<br />

EXTRA e EXPORT<br />

<strong>Le</strong> confezioni che contengono formaggio ottenuto da forme di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

che sono state qualificate EXTRA o EXPORT riportano in<br />

etichetta un marchio che riporta sotto il logo fetta e forma queste diciture<br />

su banda di colore oro.


32 33<br />

I BOLLINI<br />

TRE STAGIONATURE, TRE DECLINAZIONI DI SAPORI, AROMI E PROFUMI<br />

La lunga stagionatura conferisce al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> caratteristiche straordinarie che si differenziano in funzione<br />

<strong>del</strong> periodo di maturazione. Per questo motivo è stato introdotto un sistema di bollini colorati che può aiutare il consumatore<br />

nella scelta <strong>del</strong> prodotto.<br />

A partire dal 2007, per una maggior trasparenza ed informazione al consumatore, sono stati predisposti tre bollini<br />

colorati che identificano le diverse stagionature <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

Bollino aragosta: Oltre 18 mesi di stagionatura<br />

Base lattica piuttosto accentuata, accompagnata da note vegetali quali erba, verdura<br />

lessa e, a volte, fiori e frutta.<br />

Abbinamenti: Ideale tagliato a lamelle per le insalate o a cubetti per l’aperitivo,<br />

preferibilmente da abbinare con vini bianchi secchi e accostato a frutta fresca<br />

come pere e mele verdi.<br />

Bollino argento: Oltre 22 mesi di stagionatura<br />

Gli aromi si accentuano, si possono apprezzare note di burro fuso e frutta fresca,<br />

gli agrumi fanno la loro comparsa accanto a cenni di frutta secca. Il formaggio<br />

evolve in un equilibrio di dolce e saporito, si presenta perfettamente solubile,<br />

friabile e granuloso.<br />

Abbinamenti: Perfetto con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se presentato<br />

tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsamico tradizionale di<br />

Modena o Reggio Emilia. Ideale accompagnato a qualsiasi tipo di frutta secca, è<br />

superbo con prugne e fichi.<br />

Bollino oro: Oltre 30 mesi di stagionatura (stravecchio)<br />

Questo formaggio, il più ricco di elementi nutritivi, è più asciutto, friabile e granuloso.<br />

Il sapore è più deciso e complesso negli aromi. <strong>Le</strong> note di spezie e frutta<br />

secca risultano predominanti.<br />

Abbinamenti: Sia con vini rossi di elevato corpo e struttura sia con vini bianchi<br />

passiti e da meditazione. Da provare l’abbinamento con mieli ed il perfetto connubio<br />

con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia.<br />

Taglio e conservazione<br />

COME TAGLIARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />

IL COLTELLO A MANDORLA<br />

Per tagliare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, si deve necessariamente<br />

usare il tipico strumento. Si tratta di un coltello<br />

caratteristico, a lama corta e appuntita, dalla forma a<br />

mandorla. La forma di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> quindi non si<br />

taglia ma si apre. per mantenere intatta la struttura interna<br />

e la naturale granulosità.<br />

COME APRIRE LA FORMA<br />

Con la punta <strong>del</strong> coltello a mandorla si traccia una linea<br />

che divide la forma a metà, sul diametro <strong>del</strong>le due facce,<br />

proseguendo sulla fiancata (o scalzo).<br />

Si incide la crosta lungo questa linea penetrando a tratti<br />

con il coltello per una profondità di qualche centimetro: ai<br />

due punti estremi <strong>del</strong> diametro di una <strong>del</strong>le facce, nelle<br />

metà <strong>del</strong> fianco, si conficcano con vigore 2 coltelli a mandorla.<br />

In questo modo, funzionando da cuneo, la forza<br />

sviluppata fa aprire la forma di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> in<br />

due metà.<br />

COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />

Grazie alla sua struttura e al basso contenuto di acqua,<br />

il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è uno fra i migliori formaggi destinati<br />

alla lunga conservazione.<br />

La sua capacità di durare nel tempo è una caratteristica<br />

peculiare che ha contribuito alla sua fama nei secoli.<br />

COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />

PRECONFEZIONATO SOTTOVUOTO<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> preconfezionato sottovuoto può<br />

essere conservato in frigorifero ad una temperatura fra<br />

i 4 e gli 8 °C.<br />

E’ importante assicurarsi che la confezione sia sigillata<br />

e integra, e che il formaggio non sia esposto all’aria.<br />

La catena <strong>del</strong> freddo deve essere mantenuta in modo<br />

tale da non produrre effetti sulle caratteristiche organolettiche<br />

<strong>del</strong> formaggio.<br />

COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />

TAGLIATO FRESCO O ESTRATTO DALLA CONFE-<br />

ZIONE<br />

Quando si acquista un pezzo di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

fresco o quando lo si estrae dalla confezione sottovuo-<br />

Questo procedimento richiede esperienza ed attenzione<br />

perché l’apertura risulta perfetta solo se la struttura interna<br />

<strong>del</strong> formaggio è stata messa in grado di opporre la<br />

stessa resistenza sia nell’una che nell’altra metà. Anche<br />

le incisioni successive come il taglio o la porzionatura,<br />

devono avvenire con lo stesso metodo.<br />

Per cui, una metà viene divisa ulteriormente in due parti<br />

uguali, che a loro volta verranno divise in altre parti uguali.<br />

In questo modo si ottengono da una forma pezzi di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

che hanno le stesse proporzioni fra pasta<br />

e crosta esterna.<br />

to, lo si deve conservare in frigorifero ad una temperatura<br />

fra i 4 e gli 8 °C avendo cura di sostituire il sacchetto<br />

entro il quale era confezionato con appositi contenitori.<br />

Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> mantiene intatte le sue caratteristiche<br />

organolettiche se conservato:<br />

• ad un livello di umidità ottimale (in un refrigeratore<br />

ventilato il formaggio tende a seccare)<br />

• lontano da altri cibi (la parte grassa <strong>del</strong> formaggio<br />

tende ad assorbire gli altri odori presenti nel frigorifero)<br />

E’ consigliato quindi l’utilizzo di contenitori in vetro o<br />

in plastica.<br />

Un’altra soluzione pratica consiste nell’introdurre il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

in sacchetti di tela ad uso alimentare.<br />

In questo modo il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> può essere conservato<br />

a lungo ricordando di controllare periodicamente<br />

che non si alterino le condizioni di mantenimento.<br />

Si consiglia di non congelare mai il formaggio.


34 35<br />

Un francobollo dedicato<br />

al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Simbolo indiscusso <strong>del</strong>l’eccellenza italiana e<br />

<strong>del</strong>l’agroalimentare nazionale apprezzato in tutto il<br />

mondo.<br />

Per questo al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> le Poste Italiane<br />

hanno dedicato uno dei quattro nuovi francobolli<br />

<strong>del</strong>la serie “Made in Italy” che comprende altri tre<br />

formaggi DOP: il Gorgonzola, la Mozzarella di Bufala<br />

Campana, il Ragusano.<br />

Il 25 marzo 2011 l’Ufficio filatelico <strong>del</strong>le Poste Italiane<br />

di Reggio Emilia (città di emissione) e alcuni<br />

uffici filatelici di Parma hanno proposto i francobolli<br />

al pubblico e, in più, hanno messo a disposizione<br />

una cartolina postale dedicata al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>,<br />

la tessera filatelica e il bollettino che riporta<br />

il testo informativo scritto dal Consorzio <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>:<br />

francobollo e cartoline sono stati<br />

oggetto di un annullo speciale.<br />

L’emissione <strong>del</strong> francobollo, che resterà per sempre nella storia <strong>del</strong>la filatelia, è un modo prestigioso per far conoscere<br />

il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, unanimemente ritenuto uno dei prodotti italiani più popolari al mondo e tra i più rappresentativi<br />

<strong>del</strong> “Made in Italy”. L’emissione di questo francobollo speciale è anche una significativa celebrazione dei 150 anni<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia, esaltando l’unicità ed il valore <strong>del</strong>le produzioni nazionali di alta qualità.<br />

<strong>Le</strong> visite nei caseifici<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Vedere per sapere<br />

Il Consorzio <strong>del</strong> formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> offre la possibilità di effettuare visite guidate nei caseifici <strong>del</strong>la<br />

provincia di <strong>Mantova</strong> per vedere all’opera i casari che ripetono i gesti antichi <strong>del</strong>la trasformazione <strong>del</strong> latte.<br />

E’ possibile essere condotti alla scoperta di un autentico “mito vivente”, dalla sua nascita che avviene una sola volta<br />

al giorno, alla lunga e lenta maturazione nei magazzini di stagionatura.<br />

<strong>Le</strong> visite guidate sono gratuite e si svolgono dal lunedì al venerdì.<br />

Orario di inizio entro le ore 8.30<br />

Durata <strong>del</strong>la visita circa due ore<br />

Per ulteriori informazioni potete contattarci:<br />

telefono 0376.327621 fax 0376.322502<br />

email: sezionemn@parmigiano-reggiano.it<br />

Per le province di produzione di Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia<br />

consultare il sito internet: www.parmigiano-reggiano.it


38 39<br />

La strada mantovana<br />

<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

di Wainer Mazza<br />

Poeta e cantastorie<br />

<strong>Le</strong> <strong>strade</strong> sono tante<br />

le vie ancor di più<br />

e molte se le segui<br />

ti fanno andar su e giù.<br />

E vanno incontro al mare<br />

per passi di montagna<br />

ti aprono al mondo<br />

e ai sapori di campagna.<br />

Per noi quella che conta<br />

è in terra mantovana<br />

e parla già da secoli<br />

di un formaggio di gran fama.<br />

Che ha sulle sue forme<br />

preziosi quei puntini<br />

e ci fa scoprir di terre<br />

e di caseifici.<br />

Che fanno quel formaggio<br />

dal marchio <strong>Parmigiano</strong><br />

e il nome si completa<br />

col pronunciar <strong>Reggiano</strong>.<br />

Onore alle province<br />

in cui c’è produzione<br />

che danno alla vita<br />

ancora più valore.<br />

Son Parma, Reggio, Modena<br />

e già anche Bologna<br />

con <strong>Mantova</strong> in destra Po<br />

che subito s’intona.<br />

E fa sentire il peso<br />

di lavoro e di esperienze<br />

e in fatto di formaggio<br />

dimostra competenze.<br />

Con belle realtà<br />

che sono in produzione<br />

e a un prodotto d’eccellenza<br />

aggiungono valore.<br />

Ci piace allora qui<br />

portarne in vista i nomi<br />

tracciarne un profilo<br />

e dir di luoghi e amori.<br />

Che son per la campagna<br />

le vacche e il bianco latte<br />

veder le forme nascere<br />

preziose e sì ben fatte.<br />

Andremo per rispetto<br />

in ordin di matricola<br />

la certificazione<br />

ha passaggi da graticola.<br />

Ed ecco siamo a Moglia<br />

in quella via Croce<br />

Visconti, i fratelli<br />

fanno sentir la voce.<br />

Con grande esperienza<br />

si vende e si produce<br />

le forme in proporzione<br />

vedono la luce.<br />

Siam già a Torricella<br />

il nome è La Pironda<br />

e <strong>del</strong>la qualità<br />

qui si cavalca l’onda.<br />

Il Po è lì vicino<br />

e forse dà una mano<br />

perché sia all’altezza<br />

<strong>del</strong> marchio <strong>Parmigiano</strong>.<br />

Si arriva a Pegognaga<br />

a quelle Caramasche<br />

che come società<br />

antiche ha quelle vasche.<br />

Si va all’ottocento<br />

ma è al passo con i tempi<br />

formaggio, burro e panna<br />

per far tutti contenti.<br />

Suzzara ha Magazzini<br />

che si chiamano Emiliani<br />

e qui ancor formaggio<br />

si stagiona a piene mani.<br />

Rispetto e tradizione<br />

sei là in via Pasine<br />

col gruppo Bergamaschi<br />

sicure son le stime.<br />

La Latteria Vò Grande<br />

risale agli anni trenta<br />

la vedi sulla strada<br />

la gente ne è contenta.<br />

Si vende il gran formaggio<br />

ma pure dei salumi<br />

prodotti <strong>del</strong>la zona<br />

riflessi nei costumi.<br />

Società Cooperativa<br />

Agricola e Zootecnica<br />

diciamo che Portiolo<br />

proprio se lo merita.<br />

Di tipo familiare<br />

si fa coi propri mezzi<br />

il latte in sicurezza<br />

e mai prodotti incerti.<br />

Restiamo sempre in zona<br />

siam già a Villa Saviola<br />

con Gonfo Latteria<br />

c’è produzione a iosa.<br />

Di burro e <strong>Parmigiano</strong><br />

per una lunga storia<br />

di una cooperativa<br />

ch’è assurta a giusta gloria.<br />

Ancora a Pegognaga<br />

in via Viola Sacca<br />

c’è un tempio <strong>del</strong> benessere<br />

che Croce il nome impatta.<br />

Caldaie fino a trenta<br />

in zona amena e cara<br />

sicuro quel formaggio<br />

che vanta bontà rara.<br />

Poggio Rusco in via Segonda<br />

ha preziosa latteria<br />

Arrivabene porta il nome<br />

negli anni trenta prende il via.<br />

Sono dodici i suoi soci<br />

bene uniti ed informati<br />

l’edificio è rinnovato<br />

e dà buoni risultati.<br />

San Girolamo all’inizio<br />

ma adesso è Sant’Antonio<br />

casearia a tutto tondo<br />

che produce un patrimonio.<br />

Siamo ancora a Pegognaga<br />

in via Chiaviche, signori<br />

il formaggio, quello buono<br />

qui esprime i suoi valori.<br />

Produzione in grande stile<br />

in via Roncore a Bondeno<br />

latteria Venera Vecchia<br />

di presenza lascia il segno.<br />

Quarantotto le caldaie<br />

venti soci conferenti<br />

produzione annuale<br />

batte i records precedenti.<br />

E restiamo qui a Bondeno<br />

ci addentriamo alle Marzette<br />

che in fatto di bontà<br />

già raggiunge <strong>del</strong>le vette.<br />

Suggestivo il luogo e il fare<br />

per produrre il buon formaggio<br />

e con burro e le caciotte<br />

sei portato all’assaggio.<br />

Ci spostiamo a Palidano<br />

e Begozzo è Latteria<br />

rinnovato è l’impianto<br />

sempre lungo quella via.<br />

Centomila i quintali<br />

son di latte lavorati<br />

c’è lo spaccio in funzione<br />

per prodotti assai fidati.<br />

E col fondo di Sacchetta<br />

ci troviamo a Bondanello<br />

Natura Agricola presente<br />

là in via Arginello.<br />

Il formaggio, quello buono<br />

i salami, le mostarde<br />

miele, burro e caciotte<br />

tradizioni mai spezzate.<br />

Nuvolato e la sua Pieve<br />

con un carico di storia<br />

Latteria San Fiorentino<br />

da tenere in memoria.<br />

Qui si vende il <strong>Parmigiano</strong><br />

anche il burro e la ricotta<br />

di bontà qualificate<br />

convien farne buona scorta.<br />

Via Coazze a Villa Poma<br />

ci segnala l’Andreasi<br />

che da quel cinquantaquattro<br />

non ha certo altri rivali.<br />

Per rispetto di principi<br />

per quel latte trasformato<br />

che alla sua cooperativa<br />

dà sostegno e risultato.<br />

<strong>Mantova</strong>na Vecchia a Polesine<br />

sempre sotto a Pegognaga<br />

con orgoglio e gran lavoro<br />

ci ricorda la sua saga.<br />

Latteria di prestigio<br />

risalente agli anni trenta<br />

di produrre <strong>Parmigiano</strong><br />

lei giammai non s’accontenta.<br />

Con La Frizza Pegognaga<br />

fa sentir la sua potenza<br />

venticinque sono i soci<br />

molto attivi e all’altezza.<br />

Qui davvero quelle forme<br />

quasi arrivano al cielo<br />

<strong>Parmigiano</strong> e <strong>Reggiano</strong><br />

dappertutto lascia il segno.<br />

Latteria Nuova San Carlo<br />

là vicino all’abbazia<br />

già da tempo conquistati<br />

ha il prestigio e la stima.<br />

Qui il piccolo è buono<br />

e cadenze d’altri tempi<br />

una scaglia di formaggio<br />

rende tutti più contenti.<br />

In via Ronchi a Palidano<br />

Latteria Mortaretta<br />

dai fratelli Ballesini<br />

ogni giorno una ricetta.<br />

Con lo spaccio nel reggiano<br />

ben completa è la proposta<br />

mozzarelle e salumi<br />

per noi tutti fanno apposta.<br />

Dal sessanta c’è Rocchetta<br />

latteria nel sociale<br />

che il suo peso fa sentire<br />

in Suzzara capitale.<br />

Dal duemila il magazzino<br />

è capiente e funzionale<br />

e la sala <strong>del</strong> buon latte<br />

già si pensa a migliorare.<br />

Carlo Poma latteria<br />

già col nome lascia il segno<br />

sostanzioso e importante<br />

è quel suo allevamento.<br />

Carni fresche, insaccati<br />

e formaggi di giornata<br />

produzione contenuta<br />

ma per questo di sostanza.<br />

Latteria Agricola di Quistello<br />

è struttura bella e nuova<br />

produzione di formaggio<br />

da trovare sempre a iosa.<br />

In via Cappe puoi sostare<br />

c’è esperienza e volontà<br />

tanti soci ormai protesi<br />

a raggiunger qualità.<br />

Ancor qui a San Benedetto<br />

noi troviam la San Martino<br />

latteria adagiata<br />

dove c’è Bugno Martino.<br />

Il formaggio, ma anche burro<br />

con lo spaccio sempre aperto<br />

ma di sabato e domenica<br />

c’è il riposo quasi certo.<br />

San Giuseppe Latteria<br />

ci fa star a Bugno Martino<br />

parmigiano e reggiano<br />

già da tempo nel destino.<br />

Terra e luoghi qui votati<br />

son da tempo a quel formaggio<br />

che i frati in Polirone<br />

già provavano all’assaggio.<br />

Siamo a Moglia sul confine<br />

e Mogliese è latteria<br />

oramai tutti convinti<br />

che di meglio non ci sia.<br />

Con impianti innovativi<br />

tanto latte lavorato<br />

e i prodotti più richiesti<br />

bene in vista nello spaccio.<br />

Ecco alfin che il nostro viaggio<br />

per adesso qui si ferma<br />

senza dubbi, ne patemi<br />

porta a casa una conferma.<br />

Di un prodotto d’eccellenza<br />

conosciuto in tutto il mondo<br />

la sua forma, il suo profilo<br />

certamente è sul tondo.<br />

Ventisei caseifici<br />

ci hanno dato chiare prove<br />

e il voto conquistato<br />

certamente è sul nove.<br />

Contadini e casari<br />

tutti insieme a costruire<br />

un legar di tradizioni<br />

che vogliamo benedire.<br />

Su una terra piatta e verde<br />

tra gran corti e nei loghini<br />

parmigiano e reggiano<br />

a unir tanti destini.<br />

Nel lavoro, la famiglia<br />

in cucina e in compagnia<br />

passa qui, vieni a trovarci<br />

ben tracciata è ormai la via.


Fioritura lungo l’argine <strong>del</strong> Po<br />

la pianura millenaria<br />

lungo il fiume<br />

acqua e terra, storia e cultura<br />

compongono un mosaico affascinante


42 43<br />

oltrepò mantovano<br />

Fiume PO<br />

Fiume MINCIO<br />

<strong>Mantova</strong><br />

Autostrada A22<br />

S. Benedetto Po 1724<br />

1579<br />

Revere Borgofranco sul Po<br />

7<br />

5<br />

Motteggiana<br />

Quingentole<br />

12<br />

<strong>Mantova</strong> 9<br />

Pieve di Coriano<br />

3 1834 1833 Quistello<br />

Carbonara di Po<br />

10<br />

Suzzara<br />

4<br />

1832 1831 11<br />

Pegognaga<br />

6<br />

1559<br />

Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo 1835<br />

1567<br />

Sermide<br />

1720<br />

S. Giacomo<br />

8<br />

1<br />

di Segnate<br />

Poggio Rusco<br />

Gonzaga<br />

S. Giovanni<br />

Felonica<br />

1537 1721 Sustinente<br />

Serravalle<br />

1829<br />

<strong>del</strong> Dosso<br />

a Po Sermide<br />

1714<br />

Moglia<br />

S. Benedetto 2 Po 1724<br />

1579<br />

Revere Borgofranco sul Po<br />

7<br />

5<br />

Motteggiana<br />

Quingentole<br />

12<br />

9<br />

Pieve di Coriano<br />

3 1834 1833 Quistello<br />

Carbonara di Po<br />

10<br />

Suzzara<strong>Mantova</strong><br />

4<br />

1832 1831 11<br />

Pegognaga<br />

6<br />

1559<br />

Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo 1835<br />

1567<br />

Sermide<br />

1720<br />

S. Giacomo<br />

8<br />

1<br />

di Segnate<br />

Poggio Rusco<br />

Gonzaga<br />

S. Giovanni<br />

Felonica<br />

1537 1721<br />

1829<br />

<strong>del</strong> Dosso<br />

1714<br />

Sustinente<br />

Serravalle<br />

Moglia<br />

a Po<br />

2<br />

Sermide<br />

S. Benedetto Po<br />

Revere Borgofranco sul Po<br />

Motteggiana<br />

Quingentole<br />

Quistello<br />

Pieve di Coriano<br />

Carbonara di Po<br />

Suzzara<br />

Pegognaga<br />

Gonzaga<br />

Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo<br />

S. Giacomo<br />

di Segnate<br />

Poggio Rusco<br />

S. Giovanni<br />

<strong>del</strong> Dosso<br />

Sermide<br />

Felonica<br />

Moglia<br />

Fiume PO<br />

Fiume PO<br />

Fiume MINCIO<br />

Fiume MINCIO<br />

LEGENDA<br />

arte - cultura<br />

natura - ambiente - attività<br />

curiosità<br />

ristoranti e cantine<br />

agriturismo e fattorie didattiche<br />

Autostrada A22<br />

Autostrada A22<br />

Fiume SECCHIA<br />

Sustinente<br />

Fiume SECCHIA<br />

Fiume SECCHIA<br />

Serravalle<br />

a Po<br />

Sermide<br />

Indice Territorio e Caseifici<br />

Il Territorio I caseifici<br />

con vendita al pubblico<br />

1 La Fiera Millenaria di Gonzaga p.44<br />

La torta di tagliatelle p.45<br />

2 L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />

Dolcezza ardente p.47<br />

Un’Americana a <strong>Mantova</strong> p.47<br />

I tortelli di zucca p.48<br />

3 Il Parco di San Lorenzo p.48<br />

4 Una pieve matildica p.49<br />

5 <strong>Le</strong> golene <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> Secchia p.50<br />

6 San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />

7 L’Abbazia di Polirone p.51<br />

Il Lambrusco mantovano Dop p.52<br />

Il Melone e la Cipolla di Sermide p.53<br />

8 Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />

9 Un Premio diverso p.54<br />

10 San Colombano p.55<br />

11 L’Oratorio romanico di Ghisione p.56<br />

La pera tipica mantovana p.56<br />

Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo p.57<br />

La Sbrisolona p.57<br />

1537 Cas. Fratelli Visconti p.62<br />

1559 Cas. Caramasche p.62<br />

1567 Latt. Vo’ Grande p.63<br />

1579 Latt. Soc. Gonfo p.63<br />

1714 Latt. Agr. Marzette p.64<br />

1720 Latt. Agr. Begozzo p.64<br />

1721 Natura Agricola p.65<br />

1724 Latt. San Fiorentino p.65<br />

1829 Latt. Mortaretta p.66<br />

1831 Latt. Soc. Carlo Poma p.66<br />

1832 Latt. Agr. Quistello p.67<br />

1833 Latt. Agr. San Martino p.67<br />

1834 Latt. Agr. San Giuseppe p.68<br />

1835 Latt. Agr. Mogliese p.68<br />

Eventi<br />

& Appuntamenti p.58<br />

Ristoranti e Cantine<br />

sulla strada dei<br />

Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni p.60<br />

Agriturismo e<br />

Fattorie didattiche p.61<br />

oltrepò mantovano


44<br />

La pianura<br />

lungo il fiume<br />

Acqua e terra, storia e cultura<br />

compongono un mosaico affascinante<br />

La Millenaria di Gonzaga<br />

Nel 1448 Francesco II Gonzaga cavalcava sulla via<br />

di Reggiolo quando fu violentemente sbalzato di sella:<br />

avendo scampato miracolosamente la morte, volle<br />

dimostrare la sua gratitudine alla Vergine dedicandole<br />

un giorno di festa, l’8 settembre, in cui elargiva la possibilità<br />

di commerciare e scambiare beni senza il versamento<br />

di alcuna gabella. Da quella volta in poi tutti<br />

gli anni in concomitanza con la festa <strong>del</strong>la nati-<br />

La geometria verde <strong>del</strong>le campagne d’Oltrepò è solcata dalle vie d’acqua<br />

che scorrono come linfa vitale. La storia di questo territorio è antica ed è<br />

scritta dal perpetuo lavoro <strong>del</strong>l’uomo in lotta con l’acqua: fu nel Medioevo,<br />

ad opera dei bendettini la prima grande opera di bonifica. Muovendosi<br />

lungo argini e canali si scoprono idrovore, botti e grandi impianti che hanno<br />

drasticamente cambiato le sorti di questa pianura. Testimonianze d’arte e<br />

cultura eccezionali arricchiscono l’identità unica <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano:<br />

l’Abbazia benedettina di Polirone, le pievi matildiche e l’originale Premio<br />

di Suzzara sono solo alcuni aspetti <strong>del</strong> suo carattere complesso e affascinante.<br />

Tradizioni enogastronomiche antiche ed eccellenti unite a produzioni<br />

tipiche di qualità fanno di questi luoghi una tappa di grande gusto.<br />

vità di Maria venne organizzata la grande fiera<br />

di merci e divertimenti popolari: si correva il palio,<br />

abbondavano i banchi di mercanti e imbonitori con le<br />

loro mercanzie curiose e il popolo aveva l’opportunità<br />

di alleviare la durezza <strong>del</strong>la vita quotidiana con i numeri<br />

di saltimbanchi e musici. Il volume degli affari trattati<br />

durante la Fiera assunse via via sempre più importanza<br />

per il territorio mantovano, i governanti disciplinarono<br />

lo svolgimento <strong>del</strong>la manifestazione e ancora oggi a<br />

settembre ogni anno l’appuntamento con la Fiera<br />

Millenaria si rinnova, trasformando Gonzaga in un<br />

importante punto di riferimento nei settori <strong>del</strong>l’agricoltura,<br />

<strong>del</strong>la zootecnia e <strong>del</strong>l’agroalimentare, oltre ad arte<br />

e artigianato, spettacoli e gastronomia.<br />

“C’era una volta Gonzaga“ è invece dedicata gli amanti<br />

<strong>del</strong> collezionismo, <strong>del</strong>l’antiquariato e <strong>del</strong> vintage: lungo<br />

le vie <strong>del</strong> centro e all’ombra dei torrioni, che ancora<br />

oggi testimoniano la grandezza dei trascorsi storici dei<br />

Dolce tipico <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano e diffuso anche nella Bassa pianura<br />

modenese, questa torta speciale iniziò a essere preparata già dal XIX<br />

secolo. Di preparazione non semplicissima, la Turta Tajadleina prevede<br />

l’uso <strong>del</strong>le tagliatelle di sfoglia all’uovo, proprio quelle da mangiare al<br />

ragù o in brodo ma in versione dolcificata, in un abbinamento insolito ma<br />

sorprendentemente gustoso con mandorle e burro.<br />

Ingredienti: 300 g di farina bianca, 3 tuorli, 200 g di zucchero, 200 g di<br />

mandorle sbucciate e tritate, 70 g di burro, un bicchierino di liquore secco<br />

Preparazione: impastare la classica sfoglia con farina e tuorli con l’aggiunta<br />

di un cucchiaio raso di zucchero e tagliarla in tagliatelle sottili come<br />

quelle per il brodo. Unire le mandorle con lo zucchero nella tortiera imburrata,<br />

disporre un leggero strato di tagliatelle poi uno di mandorle e zucchero,<br />

distribuendo qua e là qualche fiocchetto di burro e una spruzzatina<br />

di liquore. Continuare così fino all’esaurimento degli ingredienti: dovrebbero<br />

risultare 3 strati di tagliatelle inframmezzati dalle mandorle. Cuocere in<br />

forno a 180° per 40 minuti circa fino quando la torta sarà dorata.<br />

La storia di una terra “a mollo”<br />

e l’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche<br />

Il toponimo Moglia è intriso di acqua…deriva dal tardo<br />

latino molleus che significa melmoso, soggetto a ristagni<br />

di acqua: nel nome c’è la storia di un luogo in cui<br />

l’uomo ha dovuto lottare per conquistarsi la terra su<br />

cui vivere e lavorare. Non stupisce quindi che la peculiarità<br />

geografica di Moglia sia quella di trovarsi alla<br />

confluenza di molti canali di bonifica, gravitanti intorno<br />

al fiume Secchia: grazie al lavoro alacre di generazioni<br />

il comprensorio mogliese è stato oggetto di una bonifica<br />

idraulica ed agricola davvero imponente. Qui la<br />

terra è stata faticosamente strappata alle acque che la<br />

invadevano e resa salubre e produttiva, è stata, in una<br />

parola, bonificata: l’Italia, subito dopo l’Olanda, è lo sta-<br />

Gonzaga, si tiene un’interessante mostra mercato che<br />

richiama ogni volta un gran numero di appassionati.<br />

Il calendario completo su www.ceraunavoltagonzaga.it<br />

oppure Circolo Filatelico, Numismatico ed Hobbistico.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Suzzara > Gonzaga<br />

piazza Matteotti, 10 tel. 0376 58729<br />

ceraunavoltagonzaga@libero.it<br />

www.fieramillenaria.it<br />

Sapori d’Oltrepò: la Torta di Tagliatelle<br />

to europeo dove la frazione di terre sottratte all’acqua<br />

tramite bonifica è più vasta.<br />

Nel 1919 iniziano i lavori per il drenaggio <strong>del</strong> comprensorio<br />

mogliese e al responsabile <strong>del</strong> progetto, ingegner<br />

Prampolini, verrà successivamente affidata anche la<br />

bonifica <strong>del</strong>l’Agro Pontino nel Lazio.<br />

I numeri <strong>del</strong>la bonifica Parmigiana-Moglia fanno<br />

pensare: in circa cinque anni vennero realizzati<br />

più di 1300 km di canali, movimentati 10 milioni<br />

di metri cubi di terra, costruiti 150 ponti oltre a<br />

numerose ed imponenti opere idrauliche per il<br />

sollevamento e la captazione <strong>del</strong>le acque, a volte<br />

su manufatti preesistenti risalenti al XVI e XVII secolo.<br />

45<br />

oltrepò mantovano


46 47<br />

oltrepò mantovano<br />

Il metodo elaborato dall’ingegner Prampolini prevedeva<br />

la separazione <strong>del</strong>le acque alte da quelle basse<br />

per evitare che i canali provenienti dai territori più alti<br />

potessero riversare le loro acque nei territori più bassi.<br />

Pertanto due distinti collettori scaricano in Secchia, in<br />

località Mondine le prime e a San Siro di San Benedetto<br />

le seconde: la differenza tra le canalizzazioni si nota<br />

perché i collettori <strong>del</strong>le acque alte hanno le sponde<br />

protette dagli argini. Una fitta rete di canali che si incrociano<br />

grazie ad idrovore e botti, fabbricati mediante<br />

i quali i canali <strong>del</strong>le acque basse sottopassano quelli<br />

<strong>del</strong>le acque alte, i grandi impianti idrovori belli da vedere,<br />

gli effetti disastrosi <strong>del</strong>le piene… il connubio tra<br />

uomo, terra, acqua e storia è un mondo affascinante<br />

che oggi si può percorrere e scoprire dal vivo grazie al<br />

Museo <strong>del</strong>le Bonifiche, un progetto che valorizza<br />

il territorio e l’opera <strong>del</strong>l’uomo.<br />

A differenza dei musei tradizionali, che portano dentro<br />

ciò che sta o stava fuori, qui lo spazio aperto di un<br />

intero territorio si fa museo.<br />

14 km di percorsi ciclopedonali sugli argini dei<br />

canali e <strong>del</strong> fiume Secchia, quattro aree di sosta e di<br />

orientamento, pannelli didattici e informativi, una sede<br />

fissa in piazza <strong>del</strong>la Libertà per conservare la storia<br />

<strong>del</strong>le bonifiche e <strong>del</strong> territorio mogliese, un’area attrezzata<br />

per la sosta di camper nel piazzale <strong>del</strong> Centro<br />

Sportivo Comunale.<br />

Tutto questo è il Museo, un’opera che inserisce Moglia<br />

nel percorso ciclopedonale Eurovelo 7, rete di collegamento<br />

nazionale e continentale di interesse storico-<br />

naturalistico dedicata a chi cerca la natura, il silenzio,<br />

la lentezza.<br />

Il percorso en plein air sugli argini <strong>del</strong>la bonifica Parmigiana-Moglia<br />

e <strong>del</strong> fiume Secchia non permette da<br />

solo una comprensione adeguata dei mutamenti che il<br />

territorio ha conosciuto nel corso <strong>del</strong> tempo: nell’edificio<br />

di Piazza <strong>del</strong>la Libertà sono stati raccolti documenti,<br />

testimonianze, immagini e mappe per trasmettere<br />

l’importanza vitale <strong>del</strong>le opere di bonifica nella storia e<br />

nella cultura di questa terra.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Moglia<br />

L’opuscolo “Moglia percorso <strong>del</strong>le bonifiche”<br />

è scaricabile dal sito <strong>del</strong> Comune di Moglia<br />

www.comune.moglia.mn.it tel. 0376.511411<br />

Ecomuseo <strong>del</strong>le bonifiche<br />

P.zza <strong>del</strong>la Libertà, 7 tel. 0376.511411<br />

Dolcezza ardente: la mostarda<br />

Un composto chiamato mustum ardens a base di<br />

piccanti semi di senape e mosto di vino, che serviva<br />

per conservare la frutta, prodotto<br />

altamente deperibile. Siamo nel<br />

1300, anno in cui per la prima<br />

volta si attesta l’esistenza<br />

di questa preparazione<br />

alimentare di lusso,<br />

presente sulla tavola<br />

dei signori di <strong>Mantova</strong>,<br />

i Gonzaga.<br />

Veniva preparata<br />

dai farmacisti di<br />

corte, gli speziali,<br />

e poi conservata<br />

nei tipici albarelli<br />

di coccio, particolari<br />

vasi di piccola<br />

e media dimensione.<br />

Verso il XVII secolo l’uso<br />

di zucchero e senape si fa<br />

più popolare e la mostarda<br />

inizia a diffondersi nelle<br />

famiglie contadine fino a diventare<br />

uno dei fondamentali <strong>del</strong>la tradizione<br />

gastronomica mantovana. Una confettura di frutta<br />

Un’Americana a <strong>Mantova</strong><br />

Appartenente alla famiglia <strong>del</strong>le cucurbitacee e originaria<br />

<strong>del</strong>l’America centrale, la zucca trova nel territorio<br />

mantovano un luogo d’elezione. E’ una pianta rustica e<br />

resistente, si adatta bene al caldo ma necessita di molta<br />

acqua durante la crescita, è da sempre considerata il<br />

“suino” dei poveri per le sue virtù nutrizionali e<br />

per l’uso che si fa di ogni sua parte. Non si butta via<br />

niente, come per il maiale: anche fiori, foglie e semi sono<br />

commestibili. La sua polpa dolce e pastosa è ricca di vitamine<br />

e nutrienti ed è presente in moltissime preparazioni<br />

tipiche mantovane: oltre ai celeberrimi tortelli la si trova<br />

negli gnocchi, nei risotti, in zuppe, insalate, alla griglia e<br />

anche nella preparazione dei dessert. Esistono tantissime<br />

varietà di zucche diverse, nel mantovano le coltivazioni<br />

più diffuse riguardano le qualità <strong>Mantova</strong>na (buccia verde-grigio,<br />

schiacciata alle estremità), Piacentina e Berretta<br />

di <strong>Mantova</strong> (tonde, di polpa ottima), Marina di Chioggia<br />

(perfetta per l’uso in cucina, di polpa dolce e saporita),<br />

e poi l’Americana, la Turbante, la Delica, l’Ungherese…<br />

piccante, connubio coinvolgente di sapori inconsueti,<br />

tradizionalmente è preparata con mele o pere acerbe<br />

(mele campanine o cotogne) affettate sottili<br />

e lasciate riposare per 24 ore coperte<br />

di zucchero. Il liquido che risulta<br />

viene fatto bollire, nuovamente<br />

versato sulla frutta<br />

e lasciato riposare: così<br />

per tre volte. Si fa poi<br />

bollire lungamente la<br />

frutta con lo sciroppo<br />

ottenuto in precedenza,aggiungendo<br />

sei gocce<br />

di senape liquida<br />

per ogni chilo di<br />

composto: si lascia<br />

riposare per poi confezionare<br />

la confettura<br />

“ardente” in vasetti<br />

ermetici. Oltre a dare<br />

carattere e unicità a preparazioni<br />

tipiche mantovane<br />

come i tortelli di zucca, la mostarda<br />

accompagna bolliti e arrosti e si sposa<br />

magnificamente con il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

oltrepò mantovano


48 49<br />

oltrepò mantovano<br />

Sapori d’Oltrepò: i Tortelli di Zucca<br />

Forse il piatto principe <strong>del</strong>la cucina mantovana,<br />

la cui creazione è al centro di dispute storiche:<br />

piatto nobile elaborato dai cuochi <strong>del</strong>la corte<br />

Gonzaga o cibo <strong>del</strong>le campagne?<br />

Probabilmente una sintesi <strong>del</strong>la tradizione popolare<br />

e di quella raffinata, per una ricetta che con le<br />

sue piccole variazioni si custodisce gelosamente e<br />

si tramanda di generazione in generazione, simbolo<br />

di indiscussa “mantovanità”.<br />

Questi tortelli coniugano la dolcezza di zucca e<br />

amaretto con i sapori più speziati <strong>del</strong>la mostarda<br />

mantovana e <strong>del</strong>la noce moscata, tutto armonizzato<br />

dall’inconfondibile gusto <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

Ingredienti: Zucca 1 kg, <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

300 g, amaretti 200 g, mostarda mantovana 200<br />

g, pangrattato 100 g, sale e noce moscata q.b.<br />

Preparazione: Tagliare la zucca in grossi spicchi:<br />

cuocerla al vapore o al forno, mondarla da buccia e<br />

semi, setacciarla bene in una terrina.<br />

Unire il formaggio e il pangrattato , gli amaretti sbriciolati,<br />

la mostarda tritata; profumare con la noce moscata e salare.<br />

Amalgamare bene il composto e lasciarlo riposare per qualche ora al fresco.<br />

Preparare la sfoglia con 6 uova e 6 etti di farina di grano duro, tagliarla a strisce larghe circa 7 centimetri. Deporre<br />

un cucchiaino abbondante di ripieno ogni 3 o 4 centimetri e ripiegare la sfoglia premendo bene. Ritagliare i rettangoli<br />

ottenuti e cuocerli in abbondante acqua salata per pochi minuti. I tortelli si possono condire con burro fuso e salvia,<br />

cosparsi di abbondante <strong>Parmigiano</strong> grattugiato.<br />

Natura riconquistata<br />

e archeologia romana a San Lorenzo<br />

Il Parco San Lorenzo si sviluppa per 54 ettari,<br />

7 dei quali occupati da un’area archeologica di<br />

età romana (II sec. a.C. - IV sec. d.C.).<br />

Qui si trova la bella Pieve matildica di San Lorenzo,<br />

37 ettari destinati a parco pubblico e 10<br />

ettari adibiti ad oasi naturale.<br />

Nato dalla riconversione di un’area dedicata<br />

a polo estrattivo di argilla è oggi<br />

luogo <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la natura padana:<br />

i tre suggestivi specchi d’acqua che lo caratterizzano<br />

sono infatti residuali <strong>del</strong>le escavazioni<br />

di argilla operate fino alla fine degli anni ‘80,<br />

ma oggi sono ormai divenuti un’oasi naturale in<br />

cui la vegetazione tipica <strong>del</strong>la zona umida ha<br />

preso il sopravvento sull’opera <strong>del</strong>l’uomo e si<br />

offre come habitat per una ricca avifauna.<br />

I percorsi attrezzati e i capanni per il birdwatching<br />

rendono il parco ancora più<br />

piacevole.<br />

Oltre agli aspetti naturalistici, la rilevanza di<br />

quest’area è data anche dalle testimonianze archeologiche<br />

che qui sono state restituite: probabilmente<br />

in quest’area sorgeva un luogo importante<br />

per la navigazione fluviale padana, dove le navi<br />

sostavano e realizzavano scambi e commerci a metà<br />

strada tra il porto di Ostiglia e quello di Brescello, attività<br />

testimoniata dalle grandi quantità di anfore qui<br />

ritrovate. Questi antichi reperti si possono ammirare al<br />

Museo Civico Archeologico di Pegognaga.<br />

Nei pressi <strong>del</strong> Parco San Lorenzo si trova l’antica pieve<br />

matildica di San Lorenzo, citata già in un documento<br />

<strong>del</strong> sovrano longobardo Liutprando; secondo la tradizione<br />

venne ricostruita probabilmente nel 1082, in<br />

stile romanico, per volere di Matilde di Canossa, i cui<br />

vasti possedimenti si estendevano dal Lazio al Lago di<br />

Garda e comprendevano anche Pegognaga.<br />

<strong>Le</strong> tracce matildiche sono riscontrabili in tutto il<br />

territorio mantovano, particolarmente strategico<br />

per la presenza <strong>del</strong> fiume Po: la presenza <strong>del</strong>la<br />

Gran Contessa veniva rafforzata sul territorio grazie<br />

all’edificazione di monasteri e pievi.<br />

La pieve di San Lorenzo viene costruita nello stesso<br />

luogo in cui già si trovavano i ruderi di una villa e di<br />

un tempio di epoca romana: per questo nelle basi <strong>del</strong>la<br />

muratura <strong>del</strong>la chiesa ci sono cocci e frammenti di<br />

mattoni romani, mentre sul portale è incastonato un<br />

frammento di lapide funeraria in tufo.<br />

Dalla seconda metà <strong>del</strong> sec. XVII la chiesa viene ab-<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Pegognaga<br />

Parco San Lorenzo<br />

strada Falconiera<br />

www.comune.pegognaga.mn.it<br />

Museo Civico Archeologico di Pegognaga,<br />

Centro Culturale Livia Bottardi Milani<br />

piazza Vittorio Veneto, 14 tel. 0376.5546401<br />

biblioteca@comune.pegognaga.mn.it<br />

La Pieve di San Lorenzo e il legame con Matilde<br />

bandonata dal culto e precipita nel degrado, fungendo<br />

da magazzino e stalla, subendo gli attacchi <strong>del</strong>le piene<br />

<strong>del</strong> fiume Po.<br />

Importanti restauri eseguiti nel XVIII secolo e negli anni<br />

1924-32, quando fu destinata a Famedio dei Caduti<br />

<strong>del</strong>la prima guerra mondiale riportarono la pieve all’antico<br />

splendore.<br />

Costruita secondo lo stile severo e lineare <strong>del</strong>l’architettura<br />

neocristiana, la pianta è divisa in tre navate<br />

con absidi ricurve: dalla navata centrale alcuni scalini<br />

scendono nella cripta, mentre dalle navate laterali due<br />

rampe di scale salgono rispettivamente nel presbiterio<br />

sopraelevato. La stessa scansione <strong>del</strong>l’interno si riconosce<br />

anche nelle linee essenziali <strong>del</strong>la facciata.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Pegognaga<br />

Via Provinciale, apertura su richiesta.<br />

per qualsiasi informazione tel. 0376.558173<br />

oltrepò mantovano


50 51<br />

oltrepò mantovano<br />

Il Parco Golene <strong>del</strong>la Foce <strong>del</strong> Secchia<br />

Il fiume Secchia nasce nell’Appennino reggiano e attraversa<br />

la pianura emiliana per quasi 180 km prima di<br />

sfociare nel Po: nel luogo in cui le acque dei due fiumi<br />

si uniscono è stato creato un parco che valorizza<br />

una zona particolarmente interessante dal punto<br />

di vista naturalistico e geomorfologico.<br />

Il fiume scorre nel verde intagliando fitti meandri nella<br />

pianura cui si affiancano le imponenti opere di bonifica.<br />

Il mezzo ideale per scoprire il Parco è la biciclet-<br />

ta, pedalando su argini e alzaie di campagna a<br />

stretto contatto con la natura: i vantaggi di questo<br />

mezzo assolutamente ecologico sono tanti, ad esempio<br />

la possibilità di collegare gli itinerari lungo il Secchia<br />

alla sua destra e sinistra passando per il ponte<br />

di Quistello, con i percorsi ciclopedonali arginali che<br />

fiancheggiano il fiume Po sino in provincia di Ferrara<br />

oppure tornano verso Modena sempre costeggiando<br />

il Secchia.<br />

Per scoprire le terre <strong>del</strong>l’Oltrepò bastano poi piccole<br />

deviazioni verso i centri abitati, ricchi di importanti testimonianze<br />

storiche, culturali e naturalistiche come<br />

gli attracchi turistici sul fiume Po (a Quingentole e a<br />

San Benedetto Po), l’Abbazia <strong>del</strong> Polirone a San Benedetto<br />

Po, il Museo Lineare <strong>del</strong>le Bonifiche di Moglia,<br />

il Museo <strong>del</strong>la Cultura Popolare Padana di San Benedetto<br />

Po solo per citarne alcuni…oltre a numerose<br />

strutture agrituristiche che offrono ottimi ristoro<br />

e ospitalità.<br />

Tutti i percorsi ciclabili <strong>del</strong>la Provincia mantovana,<br />

integrati a quelli <strong>del</strong>la rete europea Eurovelo,<br />

sono ben segnalati nella cartina “MantoVA in<br />

Bici!”, edita dalla Provincia di <strong>Mantova</strong>.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Quistello<br />

ex S.S. 496 “Virgiliana”<br />

Comune di Quistello piazza G. Matteotti, 1<br />

tel. 0376.627201/627252<br />

www.parcofocesecchia.it info@parcofocesecchia.it<br />

Nuvolato: San Fiorentino<br />

e il Museo Diffuso Giuseppe Gorni<br />

La Pieve di Nuvolato è dedicata a San Fiorentino, soldato<br />

di nobile stirpe originario <strong>del</strong>la Borgogna e divenuto<br />

martire nel V secolo: si suppone quindi un legame diret-<br />

L’Abbazia benedettina di Polirone<br />

Considerato la Montecassino <strong>del</strong>l’Italia settentrionale,<br />

questo splendido complesso monastico risale all’inizio<br />

<strong>del</strong> XI secolo quando Tedaldo di Canossa, progenitore<br />

<strong>del</strong>la Contessa Matilde, dona ai frati benedettini la metà<br />

<strong>del</strong>l’isola formata dai fiumi Po e Lirone.<br />

L’eccezionalità <strong>del</strong>le architetture si deve al genio<br />

di Giulio Romano, l’architetto e pittore rinascimentale<br />

che tra il 1540 e il 1545 ripristina l’insieme<br />

degli edifici senza demolire le vecchie strutture<br />

romaniche e gotiche bensì elaborando soluzioni<br />

originali per integrare gli stili preesistenti. Il complesso<br />

abbaziale è composto da diversi edifici, destinati<br />

in origine alle diverse attività dei monaci: di particolare<br />

to con la Francia ad opera forse di monaci cluniacensi<br />

che nell’XI secolo giunsero all’abbazia di San Benedetto<br />

di Polirone. Citata per la prima volta nel 1059, rispetto<br />

alle altre strutture romaniche <strong>del</strong>l’Oltrepò ha caratteristiche<br />

di costruzione più antiche. La pianta è a croce latina<br />

anziché a tre navate, analoga alla prima chiesa di Santa<br />

Maria di Cluny in Francia e alla Chiesa di Santa Maria<br />

nell’isola di Polirone: la sua collocazione lungo l’antico<br />

corso <strong>del</strong> Po Vecchio, la pone al centro di un percorso<br />

culturale, turistico e religioso che collega fra loro le chiese<br />

costruite fra XI e XII secolo.<br />

<strong>Le</strong> suggestioni di questa piccola pieve furono particolarmente<br />

care a Giuseppe Gorni (1894-1975)<br />

architetto, scultore e pittore di Nuvolato. <strong>Le</strong> sue<br />

opere si possono ammirare su tutto il territorio: suo il<br />

progetto <strong>del</strong> magazzino di granaglie di Quistello,<br />

<strong>del</strong>la casa <strong>del</strong> fruttivendolo, <strong>del</strong> falegname e <strong>del</strong> panettiere<br />

di Nuvolato, la casa <strong>del</strong> Balilla (attuale palestra) e<br />

la scuola elementare di Nuvolato.<br />

<strong>Le</strong> opere di grafica e scultura sono raccolte proprio in<br />

quest’ultimo edificio riconvertito a museo: il tributo ad<br />

un artista affezionato alla realtà contadina novecentesca,<br />

personalità carismatica e amante <strong>del</strong>la propria terra.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Quistello > Nuvolato<br />

via Martiri di Belfiore, 7<br />

tel. 0376.627241, www.comune.quistello.mn.it<br />

Orario: Aperto giovedì ore 9.00-12.00. Sabato: ore 9.00-<br />

12.00 e 16.00-19.30. Domenica: ore 16.00-19.30.<br />

oltrepò mantovano


52 53<br />

oltrepò mantovano<br />

bellezza il chiostro di San Benedetto e quelli, più raccolti,<br />

dei Secolari e di San Simeone.<br />

<strong>Le</strong> navate e gli ingressi <strong>del</strong>le cappelle laterali <strong>del</strong>la basilica<br />

sono ornati dalle statue di santi plasmate in terracotta<br />

ad opera <strong>del</strong> celebre modenese Antonio Begarelli,<br />

definito dal Vasari nientemeno che il Michelangelo <strong>del</strong>la<br />

terracotta. Fino al 1633 nel sacello in alabastro<br />

giacevano le spoglie di Matilde di Canossa, figura<br />

cardine <strong>del</strong> Medioevo italiano: da qui vennero successivamente<br />

traslate nella Basilica di San Pietro a Roma.<br />

Al piano superiore <strong>del</strong> Chiostro di San Simeone,<br />

negli ambienti che un tempo erano l’appartamento<br />

<strong>del</strong>l’abate e dei principi, le celle dei monaci,<br />

la biblioteca settecentesca e lo scrittorio, ora si<br />

trova uno dei maggiori musei etnografici d’Italia,<br />

il Museo Civico Polironiano. Incentrato sulla cultura<br />

materiale e la società rurale <strong>del</strong>la pianura fluviale solcata<br />

dal Po, ne approfondisce anche gli aspetti legati alla<br />

magia, alla religione popolare, alle leggende locali e alle<br />

espressioni artistiche. Di notevole interesse anche la collezione<br />

storico-archeologica conservata nei seminterrati<br />

<strong>del</strong>l’ex refettorio e <strong>del</strong>l’ex infermeria.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po<br />

Abbazia e Museo Civico Polironiano<br />

piazza Teofilo Folengo, 22<br />

Sapori d’Oltrepò: il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no DOP<br />

Uno dei vini più apprezzati e celebri <strong>del</strong>la produzione<br />

enologica mantovana, il Lambrusco ha un’origine antica<br />

che risale ai monaci benedettini di Polirone che<br />

riscuotevano corrispettivi in vino dagli affittuari <strong>del</strong>le<br />

terre di proprietà <strong>del</strong>l’abbazia.<br />

La zona di produzione <strong>del</strong> Lambrusco <strong>Mantova</strong>no<br />

DOPcomprende l’Oltrepò e il Viadanese - Sabbionetano.<br />

E’ un vino da consumare giovane, entro un paio<br />

d’anni dalla vendemmia, di colore rosso rubino o rosato<br />

e vivacemente frizzante: la spuma consistente che<br />

invita all’assaggio e alla scoperta <strong>del</strong> sapore fresco e<br />

fruttato di questo nettare.<br />

Gli abbinamenti a cui il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no si presta<br />

sono tanti: gli insaccati e il tradizionale cotechino vi<br />

si sposano benissimo perché il gusto fresco e leggermente acidulo contrasta armoniosamente con i piatti più elaborati.<br />

Perfetto con le paste ripiene di carne, anche in brodo: tradizionalmente si usava arricchire il piatto versando un po’ di<br />

Lambrusco nel brodo. Nella versione amabile si abbina con i dolci e con i classici tortelli di zucca.<br />

INFO Consorzio per la Tutela dei Vini <strong>Mantova</strong>ni, via Calvi, 28 - <strong>Mantova</strong><br />

www.vinimantovani.it, info@vinimantovani.it tel. 0376.234420<br />

Il Melone <strong>Mantova</strong>no e la Cipolla di Sermide<br />

Profumo fragrante e inconfondibile, colore vibrante<br />

e polpa morbida e succosa: il melone è il<br />

frutto che più di tutti richiama alla mente l’estate<br />

e le giornate afose in cui si mangerebbe solo un<br />

piatto di prosciutto e melone… Un vero toccasana<br />

nei momenti di grande caldo: è ricco di vitamina<br />

A e C, calcio e potassio mentre è al contempo<br />

povero di calorie; favorisce la rigenerazione cellulare<br />

e combatte l’invecchiamento.<br />

La storia <strong>del</strong> melone nel territorio mantovano risale<br />

alla metà <strong>del</strong> XVI secolo quando alcuni documenti<br />

attestano che il podestà viadanese Felice<br />

Fiera offrì in dono quattro profumati meloni al<br />

duca Francesco Gonzaga: nella chiesa matildica<br />

di Santa Croce a Sermide il melone compare addirittura<br />

in alcuni affreschi riportati alla luce.<br />

Il melone estivo è quello più coltivato nel mantovano<br />

e ha polpa arancione-gialla mentre quello<br />

invernale ha polpa chiara, biancastra: Sermide e Viadana sono zone di produzione tipica.<br />

Un’altra importante produzione agricola di Sermide è la cipolla: alimento da sempre presente nell’alimentazione<br />

contadina e non solo, qui se ne coltivano quasi 500 varietà diverse per una produzione annua pari al 10% <strong>del</strong><br />

totale nazionale. <strong>Le</strong> specie più diffuse sono quella di Sermide o Paglierina, che si semina in autunno e si raccoglie<br />

in estate, e la Dorata Invernale, che invece si semina in primavera e si raccoglie fra luglio e agosto.<br />

INFO Consorzio <strong>del</strong> Melone <strong>Mantova</strong>no, piazza Sor<strong>del</strong>lo 43, <strong>Mantova</strong>, tel. 335.6087178<br />

info@melonemantovano.it, www.melonemantovano.it<br />

Archeologia industriale e natura lungo il Po<br />

La presenza di una nutrita colonia di gruccioni, uccelli<br />

dalla splendida livrea che hanno iniziato a nidificare<br />

lungo il corso <strong>del</strong> Po, ha definito il nome <strong>del</strong>l’area pro-<br />

tetta che si estende lungo il corso <strong>del</strong> Po a Sermide:<br />

il paesaggio è quello suggestivo degli ambienti<br />

golenali, ricco di pioppeti, specchi d’acqua e for-<br />

oltrepò mantovano


54 55<br />

oltrepò mantovano<br />

mazioni naturali di salice bianco, vasti sabbioni e<br />

lanche, l’Isola Schiavi e l’Isola Bianchi create dallo<br />

scorrere <strong>del</strong> fiume.<br />

Seguendo l’itinerario ciclabile che corre lungo la sponda<br />

destra <strong>del</strong> Grande Fiume percorrendo le belle <strong>strade</strong><br />

arginali poco trafficate si arriva all’impianto idrovoro di<br />

Moglia di Sermide. E’ un impianto ancora funzionante<br />

e in caso di piogge molto intense ed eventuali<br />

allagamenti le dieci potenti pompe entrano<br />

in funzione, alzano di 7 metri e riversano nel Po<br />

fino a 40 metri cubi di acqua al secondo: la struttura<br />

è monumentale e bella da vedere, realizzata in mattoni<br />

Suzzara: un Premio diverso<br />

Il museo permanente Galleria <strong>del</strong> Premio Suzzara ospita<br />

una ricca collezione di opere raccolte a partire dalla<br />

prima edizione <strong>del</strong> Premio Suzzara sino ad oggi.<br />

Il Premio di pittura, istituito nel 1948 su proposta<br />

di Dino Villani e Cesare Zavattini, si distingueva<br />

da analoghe iniziative <strong>del</strong> tempo per la<br />

composizione <strong>del</strong>la giuria e il carattere dei premi:<br />

la giuria non doveva essere composta soltanto<br />

con decorazioni in marmo ed in ferro battuto, presenta<br />

ampie vetrate nella parte anteriore.<br />

I percorsi ciclabili <strong>del</strong> Parco Golene <strong>del</strong> Gruccione sono<br />

integrati con quelli <strong>del</strong>la Rete Eurovelo che corrono lungo<br />

l’argine maestro <strong>del</strong> Po.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Ostiglia > Sermide<br />

Cartina degli itinerari ciclabili MantoVa in Bici edita dalla<br />

provincia di <strong>Mantova</strong><br />

www.comune.sermide.mn.it<br />

Iat <strong>del</strong>l’Oltrepo <strong>Mantova</strong>no, tel. 0376.623036<br />

da galleristi, storici e critici d`arte, giornalisti, ma<br />

anche da un operaio, un impiegato e un contadino.<br />

I premi, messi a disposizione dai contadini e<br />

dagli operai di Suzzara, erano i prodotti <strong>del</strong> lavoro<br />

e <strong>del</strong>la terra: una forma di formaggio, un vitello,<br />

una cucina economica, un fusto di vino, burro, salami,<br />

polli, uova... L`idea originale che decretò il successo<br />

<strong>del</strong> Premio fu quella di equiparare i prodotti <strong>del</strong>l`arte a<br />

Il Parco Naturale di Interesse Sovracomunale<br />

San Colombano si<br />

trova nella frazione suzzarese di<br />

Riva e comprende un’ampia zona<br />

di golena <strong>del</strong> Po che racchiude<br />

tre “bugni”, ovvero tre specchi<br />

d’acqua formatisi in seguito alle<br />

inondazioni storiche <strong>del</strong> fiume:<br />

oggi questi laghetti sono diventati<br />

importanti ambienti naturali circondati<br />

da vegetazione spontanea<br />

tipica <strong>del</strong>le zone umide.<br />

Al centro <strong>del</strong> Parco si trova anche<br />

il Memoriale <strong>del</strong>la Riconciliazione,<br />

un luogo celebrativo<br />

<strong>del</strong>la giustizia e <strong>del</strong>la pace nel<br />

mondo. Caratterizzato da una piccola<br />

cappella ricavata da una nicchia naturale, ai cui<br />

piedi sono stati collocati tredici grossi sassi, dodici<br />

disposti in cerchio e uno al centro: è uno stones<br />

circle, come tanti <strong>del</strong>l’Irlanda preceltica, ed è dedicato<br />

alla figura <strong>del</strong> monaco irlandese San Colombano. Abate<br />

e missionario noto per aver fondato numerosi monasteri<br />

e chiese in Europa, vissuto nel VI - VII secolo, fu<br />

quelli <strong>del</strong> lavoro, favorendo lo scambio alla pari e adottando<br />

come titolo <strong>del</strong>la rassegna “Lavoro e lavoratori<br />

nell’Arte”. Il Premio orientò subito la propria attenzione<br />

verso una linea realista <strong>del</strong>l`arte, attenta alle problematiche<br />

sociali. <strong>Le</strong> opere premiate, rimanendo di proprietà<br />

comunale, hanno costituito nel tempo un ricchissimo<br />

patrimonio storico-artistico, che annovera presenze<br />

quali Renato Guttuso, Aligi Sassu, Renato Birolli, Bepi<br />

Romagnoli, Giuseppe Zigaina e Antonio Ligabue.<br />

Oltre alla mostra permanente, nel periodo che va da<br />

settembre alla fine <strong>del</strong>l’anno si svolge il Premio Suzzara<br />

che, in sintonia con la propria tradizione, è particolarmente<br />

attento ai linguaggi artistici <strong>del</strong>la contemporaneità.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Borgoforte > Suzzara<br />

Galleria <strong>del</strong> Premio, via Don G. Bosco, 2/a<br />

tel. 0376.535593 galleriapremio@comune.suzzara.mn.it<br />

www.premiosuzzara.it<br />

San Colombano, natura e storia in riva al Po<br />

portatore di ideali di pace e unità.<br />

Il Parco è un luogo verde e tranquillo<br />

e per godersi una sosta ci<br />

sono tavoli, panchine, barbecue,<br />

area sosta cavalli, parcheggio biciclette,<br />

un attracco fluviale e un<br />

capanno per l’osservazione <strong>del</strong>la<br />

fauna... Chi ama le pedalate invece<br />

può proseguire da qui nel comodo<br />

sistema di percorsi pianeggianti<br />

collegati all’argine maestro, connessi<br />

direttamente al sistema ciclabile<br />

Eurovelo.<br />

Vari pannelli informativi accompagnano<br />

i visitatori lungo percorsi<br />

storici e naturalistici, mentre nel<br />

corso <strong>del</strong>l’anno il Parco propone<br />

passeggiate con guide ambientali, iniziative per i bambini<br />

e laboratori naturalistici.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Suzzara > Riva<br />

Comune di Suzzara, tel. 0376.513248<br />

www.parcosancolombano.it<br />

oltrepò mantovano


56 57<br />

oltrepò mantovano<br />

L’Oratorio romanico di Ghisione<br />

Sapori d’Oltrepò: la pera tipica mantovana IGP<br />

Dolcezza e succosità sono le caratteristiche principali<br />

<strong>del</strong>la pera tipica coltivata nel territorio mantovano. <strong>Le</strong><br />

terre <strong>del</strong>l’Oltrepò sono particolarmente vocate alla produzione<br />

<strong>del</strong>le sei varietà tradizionali mantovane: Abate<br />

Fetel, Decana <strong>del</strong> Comizio, Conference, Kaiser, William,<br />

Max Red Bartlett.<br />

La coltivazione <strong>del</strong>la pera mantovana è regolata da un<br />

disciplinare di produzione e avviene secondo tecniche<br />

tradizionali <strong>del</strong>la zona ed un preciso piano di controllo<br />

<strong>del</strong>la qualità. Quella <strong>del</strong>le pere è una coltura sviluppatasi<br />

a partire dal Quattrocento sui terreni bonificati<br />

dall’opera dei Gonzaga e dei monaci benedettini <strong>del</strong><br />

monastero di Polirone. A testimoniare l’importanza<br />

di questa produzione, uno sguardo agli affreschi <strong>del</strong><br />

Mantegna nella Camera degli Sposi <strong>del</strong> Castello di San<br />

Giorgio a <strong>Mantova</strong> rivelerà una decorazione vegetale a<br />

festoni nel cui intreccio compaiono tante pere gialle. La<br />

pera compare anche nel fregio <strong>del</strong>la Sala <strong>del</strong> Trono <strong>del</strong><br />

Palazzo Ducale di Sabbioneta.<br />

<strong>Le</strong> preparazioni gastronomiche di cui la pera è protagonista<br />

sono numerose, ad esempio la tradizionale e<br />

piccante mostarda, oppure semplicemente abbinata ad<br />

una bella scaglia di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />

INFO Consorzio Pera Tipica <strong>Mantova</strong>na,<br />

S.S. 496 Virgiliana n° 20, San Giovanni <strong>del</strong> Dosso, tel. 0386 757323<br />

L`oratorio dedicato a Sant’Andrea è un piccolo<br />

gioiello architettonico, databile all’ XI secolo e realizzato<br />

interamente in cotto.<br />

La sua struttura è quella semplice e severa <strong>del</strong><br />

romanico, comune alle altre costruzioni matildiche<br />

d’Oltrepò.<br />

La parte più antica è costituita dalle tre absidi, dai<br />

muri laterali e da una piccola parte <strong>del</strong>la facciata,<br />

mentre il campanile fu aggiunto verso la fine <strong>del</strong><br />

XV secolo.<br />

L`interno risulta piuttosto spoglio, con pochi resti<br />

di decorazioni.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Villa Poma<br />

Comune di Villa Poma<br />

tel. 0386.864206<br />

Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo <strong>Mantova</strong>no<br />

Nelle pianure lungo la riva destra <strong>del</strong> Po si realizza<br />

quella felice quanto rara e difficile combinazione<br />

di elementi che determinano l’ambiente<br />

ideale per la nascita <strong>del</strong> tartufo. Il clima, le caratteristiche<br />

dei suoli e la presenza di piante che con il tartufo<br />

stabiliscono uno stretto rapporto vitale: il territorio<br />

<strong>del</strong>l’Oltrepò è una tartufaia naturale <strong>del</strong> più pregiato<br />

tartufo, quello bianco, il Tuber magnatum Pico.<br />

Frutto <strong>del</strong>la terra conosciuto fin dall’antichità e presente<br />

sulle tavole più nobili, è un fungo ipogeo che cresce<br />

in simbiosi con le radici di determinati tipi di alberi che<br />

ne influenzeranno sapore e profumo: ed è proprio il<br />

profumo che lo rende rintracciabile dai trifulìn, i cercatori<br />

di tartufi, o meglio dal fiuto dei loro compagni a<br />

quattro zampe ben addestrati.<br />

Si dice che il tartufo si mangi con il naso, poiché è il<br />

profumo che emana prima ancora <strong>del</strong> gusto o <strong>del</strong> colore<br />

a rappresentarlo al meglio: nella tradizione culinaria<br />

viene spesso valorizzato come “solista” abbinandolo a<br />

cibi semplici ma scelti con oculatezza come il classico<br />

piatto di uova al tegamino o un risotto ben mantecato.<br />

E’ eccellente anche con i formaggi e diventa indimenticabile<br />

quando è protagonista <strong>del</strong>le ricette più creative.<br />

La Strada <strong>del</strong> Tartufo <strong>Mantova</strong>no riunisce i comuni<br />

di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica,<br />

San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate, Sermide, Pieve<br />

di Coriano e Villa Poma nella valorizzazione <strong>del</strong><br />

Tartufo Bianco come protagonista indiscusso di<br />

gastronomia, cultura, storia e natura locali: dalle<br />

fiere paesane alle ricette tradizionali fino ad arrivare<br />

al TRU.MU (Truffle Museum), il Museo <strong>del</strong> Tartufo di<br />

Borgofranco sul Po. Da non perdere.<br />

INFO<br />

<strong>Mantova</strong> > Ostiglia > Borgofranco sul Po<br />

TRU.MU Museo <strong>del</strong> Tartufo di Borgofranco sul Po<br />

via A. Barbi, 36/b (Località Bonizzo)<br />

Borgofranco sul Po<br />

prenotazioni@trumu.org tel. 0386.41667,<br />

www.strada<strong>del</strong>tartufo.org<br />

Sapori d’Oltrepò: la Torta Sbrisolona<br />

Tipica torta mantovana forse elaborata dai pasticceri <strong>del</strong>la corte Gonzaga<br />

e poi entrata a fare parte <strong>del</strong>la tradizione contadina per gli ingredienti<br />

semplici che la compongono.<br />

E’ caratterizzata da una pasta di consistenza dura e friabile: la Sbrisolona<br />

va spezzata con le mani a formare le caratteristiche brise.<br />

Ottima in abbinamento a vini dolci e liquorosi come Malvasia o Passito.<br />

Ingredienti: 200 g di farina bianca, 200 g di farina gialla, 200 g di zucchero,<br />

200 g di mandorle dolci, 200 g di burro (secondo tradizione 100 g<br />

di burro e 100 g di strutto), due tuorli d’uovo, la scorza grattugiata di un<br />

limone, un pizzico di sale.<br />

Preparazione: mescolare le farine, lo zucchero, le mandorle tritate, l’uovo<br />

e la scorza di limone con il burro ammorbidito (ed eventualmente lo<br />

strutto). Impastare rapidamente sbriciolando grossolanamente con le dita<br />

senza schiacciare troppo i grumi: versare il composto in una tortiera imburrata<br />

e infarinata in modo che risulti alto circa 3 cm.<br />

Cuocere in forno per 40 minuti circa fino quando la torta sarà dorata.<br />

oltrepò mantovano


58<br />

oltrepò mantovano<br />

eventi & appuntamenti<br />

sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...<br />

Primavera<br />

San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />

Suzzara, marzo, Cicciolata sul Po<br />

<strong>Mantova</strong>, 18 marzo, Festa <strong>del</strong> Patrono Sant’Anselmo<br />

<strong>Mantova</strong>, Pasqua - Venerdì Santo, Ostensione dei Sacri Vasi<br />

San Bendetto Po, inizio maggio, Sagra <strong>del</strong>l’Asparago<br />

Pegognaga, maggio, Pegorock<br />

San Benedetto Po, maggio, San Benedetto Po in Fiore e Acoustic Guitar Festival<br />

Estate<br />

San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />

Motteggiana, luglio, Fiera di San Carlo<br />

Moglia, fine luglio, Fiera di Moglia<br />

Pegognaga, agosto, Antica Sagra di San Lorenzo<br />

Quistello, agosto, Sagra di San Bartolomeo<br />

<strong>Mantova</strong>, inizio settembre, Festivaletteratura<br />

Gonzaga, inizio settembre, Fiera Millenaria<br />

<strong>Mantova</strong>, metà settembre, Gran Premio Nuvolari<br />

Gonzaga, fine settembre, Fiera <strong>del</strong>l’Elettronica<br />

Autunno<br />

San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />

Quistello, settembre, Festa <strong>del</strong> Fungo<br />

Villa Poma, settembre, Sagra di San Michele<br />

Inverno<br />

Suzzara, inizio novembre, Polenta in Festa<br />

Suzzara, metà novembre, Sagra di San Colombano<br />

Suzzara, febbraio, Festival Nebbiagialla<br />

informazioni & accoglienza<br />

IAT <strong>Mantova</strong><br />

piazza Mantegna 6,<br />

call center 0376.432 432 fax 0376 432 433, sms 329.0189367<br />

turismo.mantova.it - info@turismo.mantova.it<br />

IAT di San Benedetto Po<br />

piazza Teofilo Folengo 22,<br />

tel. 0376.623036 www.oltrepomantova.it


60 61<br />

oltrepò mantovano<br />

Agriturismo<br />

Borgofranco sul Po<br />

CORTE BANCARE di Laura Tampellini<br />

12 via Bancare II° 20, 46020 Borgofranco sul Po<br />

tel. e fax 0386 41622 cell. 328 6110710<br />

CORTE BROLETTO di Giovanni Rossi<br />

via Bassa 17, 46020 Borgofranco sul Po<br />

fax 0386 467093 cell. 335 6760682 - 339 5761890<br />

Felonica<br />

CORTE NIGELLA di Stefano Paganini<br />

via Argine Valle 75, 46022 Felonica<br />

tel. 0386 66222 fax 0386 66405 cell. 338 4057185<br />

www.cortenigella.com<br />

CORTE PROVA di Nicola Pulga<br />

via Argine Valle 70, loc. Prova 46022 Felonica<br />

tel. e fax 0386 66493 cell. 328 6867629<br />

www.corteprova.com<br />

LA BICOCCA di Remo Minella<br />

via Garibaldi 170, 46022 Felonica<br />

tel. 0386 62866 cell. 338 3811392 cell. 347 2945037<br />

www.labicocca-agriturismo.com<br />

Gonzaga<br />

CORTE DINARELLA di Ferrari Carla<br />

strada Albereda 4, 46023 Bondeno di Gonzaga<br />

tel. 0376 54543 cell. 329 5608033<br />

CORTE VILLORESI di Daniela Zapparoli<br />

strada Privata Pianone 1, 46023 Bondeno di Gonzaga<br />

tel. e fax 0376 550470 cell. 368 3340954<br />

Magnacavallo<br />

LOGHINO VALLAZZA di Gloria Luisa Sagoni<br />

via Vallazza 6, loc. Vallazza, 46020 Magnacavallo<br />

tel. 0386 55113 tel. e fax 0386 55430<br />

www.agriturismomantova.it<br />

Moglia<br />

CORTE VALLE S. MARTINO <strong>del</strong>la famiglia Mezza<br />

via Valle S. Martino 30/a, 46024 Moglia<br />

tel. e fax 0376 557943 cell. 339 6459804<br />

www.agriturismomantova.it<br />

LA ROCCHETTA di Claudio Agnesio e Margherita Galli<br />

via Rocchetta 57, 46024 Moglia<br />

tel. e fax 0376 557273 cell. 347 1166480<br />

LOGHINO GIACINTO di Samuele Mazzola<br />

via Coazze 31, loc. Bondanello, 46024 Moglia<br />

tel. 0376 56133<br />

Motteggiana<br />

CORTE FABBRICA di Diego Amista<br />

via D. Alighieri 21, loc. Torricella, 46020 Motteggiana<br />

tel. e fax 0376 520118<br />

www.cortefabbrica.it<br />

FORTE URBANO di Mattia Dallai<br />

via F.lli Cervi 21 loc. Sailetto, 46020 Motteggiana<br />

tel. 0376 520318 cell. 348 5333551 - 345 5804482<br />

Pegognaga<br />

CÀ ROSSA di Patrizia Lasagna<br />

strada Provinciale Est 6, 46020 Pegognaga<br />

tel. 0376 559072 cell. 348 6929358<br />

www.agriturcarossa.it<br />

CORTE LAGHETTO SPARVIERO di Tiziana Illari<br />

Strada Bassa 10, 46020 Pegognaga<br />

fax 329 8660346 cell. 339 1002196<br />

CORTE SPIZIERA NUOVA di Giuseppe Bernar<strong>del</strong>li<br />

strada Falconiera 4, loc. Falconiera, 46020 Pegognaga<br />

tel. e fax 0376 558556 cell. 349 8809287 349 5969143<br />

SAN LORENZO di Cesira Agosta Tota<br />

strada Falconiera 3, loc. Falconiera, 46020 Pegognaga<br />

tel. e fax 0376 558062 cell. 340 2864747<br />

VOLIVIA<br />

via Vò, 21 46020 Pegognaga<br />

tel. 0376 550388 fax 0376 553196<br />

www.volivia.it<br />

Quingentole<br />

CORTE MATIOLA di Franca Goldoni<br />

via Libioli 15, 46020 Quingentole<br />

tel. e fax 0386 427022 cell. 331 9762853<br />

www.agriturismomantova.it<br />

LA PECORA NERA di Ilaria Guaita<br />

strada Belguardare 8/10, 46020 Quingentole<br />

tel. 0386 427016 cell. 348 5119981 349 4643774<br />

Quistello<br />

BELVEDERE di Mauro Piva<br />

via Ferrarine 4, 46026 Quistello<br />

tel. e fax 0376 625129 cell. 335 6591449<br />

IL VECCHIO TROGOLO di Patrizio Soriani & C. s.s.<br />

via Cortesa, 53 46026 Quistello<br />

tel. 0376 616785 cell. 335 1250305<br />

ZIBRAMONDA di Carlo Breviglieri<br />

via Argine Secchia 20, 46026 Quistello<br />

tel. 0376 615031 fax 0376 615362 cell. 335 6916130<br />

www.zibramonda.it<br />

San Benedetto Po<br />

AGRITURISMO CASARI di Attilio Casari<br />

strada Romana sud 20, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 615436 cell. 348 4011841<br />

www.agriturismocasari.com<br />

AL PRADLIN di Carlo Battesini e Laura Franzoni<br />

strada Romana Nord 23, loc. Gorgo, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. 0376 615773 - 0376 615120 - cell. 347 1552832<br />

AZ. TUR. VENATORIA ARGINE VECCHIO di Dario Beccari<br />

via Arginino Vecchio 194, loc. Mirasole, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 612169 cell. 335 8160039<br />

CÀ DEL VENTO di Patrizia Perfetti<br />

strada Schiappa 24 - dir. S. Siro, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 615633 cell. 340 4758245<br />

www.agrica<strong>del</strong>vento.it<br />

CÀ VECCHIA di Claudio Sartori<br />

via Romana Sud 48, 46027 S. Benedetto Po<br />

tel. 0376 622987<br />

CORTE BAGHINA di Simone Caserta<br />

strada Canali, 7 46027 San Benedetto Po<br />

tel. 0376 614090 cell. 349 7877866<br />

www.cortebaghina.it<br />

CORTE BERTOIA di Valeria Formigoni<br />

strada Bertoia 4, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 612012 cell. 340 4830523<br />

www.cortebertoia.it<br />

CORTE MEDAGLIE D’ORO di Claudio Cobellini<br />

via Argine Secchia 63, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 618802 cell. 338 1401856<br />

www.cortemedagliedoro.it<br />

LA BIANCHINA di Giampaolo Guidetti<br />

via Argine Po Nord 70, 46027 San Benedetto Po<br />

tel. e fax 0376 615804 cell. 340 5991248<br />

www.labianchina.altervista.org<br />

MERLIN COCAI di Ramon Scansani<br />

via Argine Po sud 156, loc. Portiolo, 46027 San Benedetto Po<br />

cell. 347 5837393 - 348 5207093<br />

San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />

AZIENDA AGRICOLA STOFFI di Emanuele Papotti<br />

via Stoffi 48, 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />

tel. 0376 618967 fax 02 700568410 cell. 333 7863206<br />

www.agricolastoffi.net<br />

CORTE ALDEGATTA di <strong>Le</strong>da Manfredini<br />

via Arrigona, 21 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />

tel. e fax 0376 616415 cell. 333 6426839<br />

www.agriturismomantova.it<br />

CORTE LE CASELLE di Gianfranco Cantadori<br />

via Contotta 21 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />

tel. e fax 0376 616391 cell. 348 3859622<br />

LA VIGNA di Fausto Zerbinati<br />

via Cantone 1, 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />

tel. 0376 616406 cell. 338 2877482<br />

www.agriturismo.it<br />

Sermide<br />

CORTE GARDINALA di Tarcisio Bettoni<br />

via Gardinala 2 - loc. Moglia, 46028 Sermide<br />

tel. 0386 969853 cell. 338 7668558<br />

www.agriturismomantova.it www.cortegardinala.altervista.org<br />

Suzzara<br />

CORTE BASAGLIE di Antonio Bonatti Nizzoli<br />

via F.lli Cervi, loc. Sailetto, 46030 Suzzara<br />

tel. 0376 590265 fax 0376 224342 cell. 347 2629001<br />

LOGHINO GARDONE-ROSSI E BERTONI di Bruno Rossi<br />

via Villa Inferiore 55, 46029 Suzzara<br />

tel. 0376 522994 fax 0376 532684 cell. 349 6302855<br />

LOGHINO SABBIONI di Fiorenza Nosari<br />

via Selmanenti 31, loc. Riva, 46029 Suzzara<br />

tel. e fax 0376 532377 cell. 347 4503605 338 568712<br />

www.loghinosabbioni.it<br />

Villa Poma<br />

OLIANINA di Fausto Barbi<br />

via Gaiardina 4, 46020 Villa Poma<br />

tel. 0386 566700 fax. 0386 864249 cell. 349 4678345<br />

Fattorie<br />

Didattiche<br />

CORTE VALLE SAN MARTINO <strong>del</strong>la famiglia Mezza<br />

via Valle San Martino 30/C 46024 Moglia<br />

Tel. 0376.557943 - 598567 Fax 0376.557943<br />

Cell. 339.6459804<br />

www.agriturismomantova.it<br />

LA BIANCHINA di Giampaolo Guidetti<br />

strada Argine Po Nord 70 (vicino al ponte sul fiume Po)<br />

San Benedetto Po<br />

Tel 0376615804 Cell. 3405991248 Cell. 3478002424<br />

labianchina.altervista.org - www.agriturismomantova.it<br />

Ristoranti sulla strada<br />

dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />

nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />

RISTORANTE ALL’ANGELO<br />

via Martiri di Belfiore 20, 46026 Quistello<br />

tel. 0376.618354 fax 0376.619955<br />

www.allangelo.eu<br />

RISTORANTE IL TARTUFO<br />

via Guido Rossa 13, 46036 Revere<br />

tel. 0386.846076 fax 0386.846076 cell. 346.9597210<br />

www.ristoranteiltartufo.com<br />

Cantine sulla strada<br />

dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />

nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />

CANTINA SOCIALE DI POGGIO RUSCO<br />

via Poma 6, 46025 Poggio Rusco<br />

tel. 0386.51028 fax 0386.741287<br />

www.cantinapoggiorusco.it<br />

CANTINA SOCIALE DI GONZAGA<br />

viale Stazione 39, Gonzaga<br />

tel. 0376.58051 fax 0376.528038<br />

www.cantinagonzaga.it<br />

CANTINA SOCIALE DI QUISTELLO<br />

via Roma 46, 46026 Quistello<br />

tel. 0376.618118 fax 0376.619772<br />

www.cantinasocialequistello.it<br />

oltrepò mantovano


62 caseifici vendita al pubblico<br />

caseifici vendita al pubblico 63<br />

1537<br />

1559<br />

1537<br />

L’attività di caseificio inizia<br />

a Moglia (Mn) nel 1982 da<br />

Armando Visconti, vantando una<br />

pluriennale esperienza nel settore.<br />

Da diversi anni la gestione è<br />

passata ai quattro figli.<br />

visconti.flli@gmail.com<br />

coordinate geografiche<br />

44° 56’ 12’’ N 10° 53’ 38’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />

Produzione annuale forme (n°) 5.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 10<br />

Attivo dal 1982<br />

1559<br />

La Società Caramasche è una<br />

<strong>del</strong>le più antiche <strong>del</strong> territorio<br />

pegognaghese. Nata nel 1874<br />

è stata ampliata nel 2000 e ad<br />

oggi dispone di una struttura<br />

funzionale e all’avanguardia.<br />

info@parmigianoreggianoitalia.it<br />

www.parmigianoreggianoitalia.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 59’ 02’’ N 10° 51’ 23’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 10<br />

Produzione annuale forme (n°) 16.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 23<br />

Attivo dal 1874<br />

Caseificio<br />

F.lli Visconti<br />

Via Benedetto Croce, 8 - 46024 Moglia (Mn)<br />

tel. e fax 0371.98036<br />

punto vendita<br />

Via Sant’Antonio, 3 26854 Pieve Fissiraga (Lo)<br />

(Uscita casello Autosole Lodi)<br />

aperto tutti i giorni 8.30 - 12 15.30 - 19<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

altri formaggi a pasta dura: tipico Lodigiano, Bella Lodi, Grana<br />

Padano, formaggi teneri, salumi, vino, marmellate, miele<br />

Caseificio<br />

Caramasche<br />

Via Caramasche, 29 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />

tel. e fax 0376.558356<br />

aperto venerdì 9.00 - 12.00<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro, panna<br />

Latteria<br />

Vo’ Grande<br />

Strada Vo’, 68 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />

tel. 0376.558091 fax 0376.558186<br />

aperto<br />

lunedì 15 - 19<br />

martedì-sabato 8.30 - 12 15 - 19<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

prodotti caseari (burro, formaggi freschi), carne,<br />

salumi di puro suino, vini e prodotti tipici <strong>del</strong>la zona<br />

Latteria Sociale<br />

Gonfo<br />

Via Argine Po, 86 - Villa Saviola 46020 Motteggiana (Mn)<br />

tel. 0376.527095 fax 0376.510835<br />

aperto martedì e venerdì 9 - 12 15.30 - 19<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro<br />

1567<br />

Nei primi anni’30 un gruppo<br />

di agricoltori di Pegognaga<br />

si associa per ottimizzare la<br />

produzione di <strong>Parmigiano</strong>-<br />

<strong>Reggiano</strong> e dà vita alla latteria Vo’<br />

Grande. La produzione è di circa<br />

27.000 forme all’anno:<br />

Vo’ Grande è un’azienda moderna<br />

e all’avanguardia grazie<br />

all’impegno costante dei soci e<br />

all’attenzione per le innovazioni<br />

tecnologiche.<br />

info@latteriavogrande.191.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 59’ 08’’ N 10° 53’ 59’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 13<br />

Produzione annuale forme (n°) 27.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 32<br />

Attivo dal 1956<br />

1579<br />

Storico caseificio, già attivo nei<br />

primi <strong>del</strong> ‘900, sulla riva destra<br />

<strong>del</strong> Po sulla strada arginale<br />

Motteggiana-San Benedetto Po.<br />

La Latteria Gonfo nasce 1955<br />

e da allora ha costantemente<br />

aumentato la quantità di latte<br />

conferito dai soci e lavorato a<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. Nel 2008<br />

l’acquisizione, mediante fusione<br />

per incorporazione, <strong>del</strong> caseificio<br />

Gazzina Nuova ha ulteriormente<br />

rafforzato la cooperativa.<br />

coordinate geografiche<br />

45° 02’ 21’’ N 10° 49’ 49’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 21<br />

Produzione annuale forme (n°) 22.800<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 35<br />

Attivo dal 1955<br />

1567<br />

1579


64 caseifici vendita al pubblico<br />

caseifici vendita al pubblico 65<br />

1720 1714<br />

1714<br />

Nasce come caseificio padronale<br />

nei primi anni <strong>del</strong> 1900 e si<br />

trasforma in società cooperativa<br />

negli anni ‘50.<br />

coordinate geografiche<br />

44° 57’ 26’’ N 10° 51’ 56’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 9<br />

Produzione annuale forme (n°) 11.300<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 18<br />

Attivo dal 1955<br />

1720<br />

Esistente dal 1940 è stato<br />

ristrutturato nel 1966 con capacità<br />

lavorativa di 30.000 q l’anno. Il<br />

caseificio nuovo è in funzione dal<br />

2000 con capacità lavorativa di<br />

100.000 q l’anno.<br />

pietro.giova@email.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 57’ 45’’ N 10° 45’ 36’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 8<br />

Produzione annuale forme (n°) 10.500<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 24<br />

Attivo dal 1966<br />

Latteria Agricola<br />

Marzette<br />

Via Marzette, 14/B - 46023 Bondeno di Gonzaga (Mn)<br />

tel. e fax 0376.54067<br />

aperto tutti i giorni 9 - 12 15 - 18<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro, caciotte<br />

Latteria Agricola<br />

Begozzo<br />

Strada Begozzo, 10 - Palidano 46023 Gonzaga (Mn)<br />

tel. 0376.536343<br />

aperto<br />

martedì e venerdì 9 - 12 15.30 - 19<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro,<br />

Natura Agricola<br />

Via Arginello, 26 - 46024 Bondanello di Moglia (Mn)<br />

tel. e fax 0376.56367<br />

aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15 - 19<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

salame, mostarda, miele, caciotte,<br />

burro di propria produzione<br />

Latteria<br />

San Fiorentino<br />

Via Europa, 1 - 46020 Nuvolato, Quistello (Mn)<br />

tel. 0376.617133 - 0376.617371 fax 0376.617133<br />

aperto tutti i giorni 9 - 12<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro, ricotta<br />

1721<br />

Azienda di tradizione<br />

ultracentenaria sorta nel fondo<br />

Sacchetta di Bondanello nel 1907:<br />

i nipoti oggi come allora portano<br />

avanti le tradizioni <strong>del</strong> patriarca<br />

Antonio nella valorizzazione<br />

dei buoni prodotti <strong>del</strong>la terra. Il<br />

<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> lavorato è<br />

prodotto unicamente con il latte<br />

<strong>del</strong>l’allevamento di famiglia.<br />

naturaagricola@tiscali.it<br />

www.naturaagricola.com<br />

coordinate geografiche<br />

44° 57’ 07’’ N 10° 56’ 11’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 1<br />

Produzione annuale forme (n°) 4.400<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 8<br />

Attivo dal 2003<br />

1724<br />

Fondato nel 1972 dall’unione di<br />

sei piccoli caseifici <strong>del</strong>le frazioni<br />

di Nuvolato e Quingentole.<br />

Ristrutturato nel 1995, lavora<br />

circa 44.000 q di latte all’anno.<br />

coordinate geografiche<br />

45° 02’ 27’’ N 11° 01’ 12’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 12<br />

Produzione annuale forme (n°) 8.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 20<br />

Attivo dal 1972<br />

1724 1721


66 caseifici vendita al pubblico<br />

caseifici vendita al pubblico 67<br />

1829<br />

1831<br />

1829<br />

Piccolo caseificio industriale<br />

partito con la produzione di 4<br />

forme al giorno poi aumentato<br />

progressivamente fino alle attuali<br />

12 forme giornaliere che sono la<br />

capacità massima. Si avvale <strong>del</strong>la<br />

fornitura di latte da parte di sei<br />

conferenti storici.<br />

mortaretta@latteriamortaretta.com<br />

www.latteriamortaretta.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 56’ 36’’ N 10° 48’ 00’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 6<br />

Produzione annuale forme (n°) 4.380<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 6<br />

Attivo dal 1962<br />

1831<br />

Nato nel 1962 come cooperativa<br />

agricola di trasformazione<br />

casearia dall’unione di aziende<br />

agricole: oggi come allora si<br />

producono <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

e altri prodotti caseari di qualità.<br />

L’annesso allevamento suinicolo<br />

conta 1500 capi e con il moderno<br />

macello garantisce carni genuine<br />

per la produzione di salumi o di<br />

tagli di carne fresca.<br />

latteriacarlopoma@hotmail.it<br />

www.latteriacarlopoma.com<br />

coordinate geografiche<br />

44° 59’ 39’’ N 11° 07’ 04’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />

Produzione annuale forme (n°) 3.396<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 10<br />

Attivo dal 1962<br />

Latteria<br />

Mortaretta<br />

Via Ronchi, 60 - Palidano 46020 Gonzaga (Mn)<br />

tel. 0522.972006 fax 0522.972672<br />

punto vendita<br />

si trova a circa 200 metri<br />

Via Cattanea, 68 - 42046 Reggiolo (Re)<br />

aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19<br />

chiuso lunedì<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

ricotta, mozzarelle, formaggi, salumi, insaccati, carni suine<br />

Latteria Sociale<br />

Carlo Poma<br />

Via Roma Sud, 35/A - 46020 Villa Poma (Mn)<br />

tel. 0386.864214 fax 0386.864136<br />

aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30<br />

chiuso lunedì pomeriggio e domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

carne suina fresca, insaccati, burro, formaggi teneri<br />

Latteria Agricola<br />

Quistello<br />

Via Cappe, 3/B - 46026 Quistello (Mn)<br />

tel. 0376.618234 fax 0376.626504<br />

aperto tutti i giorni 8.30 - 12<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro virgilio<br />

Latteria Agricola<br />

San Martino<br />

Via Zottole, 101 - Bugno Martino 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />

tel. e fax 0376.615770<br />

aperto tutti i giorni 8 - 12.30 16 - 19<br />

chiuso sabato e domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro<br />

1832<br />

Struttura completamente nuova,<br />

inaugurata nel 2001.<br />

Nel 2006 in seguito<br />

all’acquisizione di un altro<br />

caseificio, ha aumentato<br />

notevolmente la produzione.<br />

latteriaagricolaquistello@virgilio.it<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 33’’ N 11° 00’ 06’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 27<br />

Produzione annuale forme (n°) 22.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />

1833<br />

Nasce nel 1971 dalla scissione di<br />

un’altra cooperativa. A quel tempo<br />

si contavano 34 soci conferenti con<br />

una produzione annua di 16.000 q<br />

di latte.<br />

Oggi con 17 soci si lavorano oltre<br />

60.000 q di latte.<br />

lateriasanmartino@virgilio.it<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 45’’ N 10° 57’ 53’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 17<br />

Produzione annuale forme (n°) 11.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 18<br />

Attivo dal 1971<br />

1832<br />

1833


68 caseifici vendita al pubblico<br />

1834<br />

1835<br />

1834<br />

Si costituisce nel 1971 con inizio<br />

attività l’1.1.1972 a seguito<br />

<strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong><br />

caseificio Cavecchia Canali<br />

latteria.sangiuseppe@alice.it<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 39’’ N 10° 57’ 09’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />

Produzione annuale forme (n°) 5.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 12<br />

Attivo dal 1972<br />

1835<br />

Nato nel marzo <strong>del</strong> 1962,<br />

in continua crescita, viene<br />

completamente ristrutturato<br />

nel 1997 e nel 2000 è ampliato<br />

il magazzino. Nel 2010 viene<br />

introdotto l’impianto per<br />

l’affioramento. Il latte lavorato<br />

passa dai 15.000 q nel 1962 agli<br />

82.777 <strong>del</strong> 2010.<br />

avento@libero.it<br />

latteria.mogliese@gmail.com<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 36’’ N 11° 15’ 43’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 13<br />

Produzione annuale forme (n°) 14.500<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 27<br />

Attivo dal 1962<br />

Latteria Agricola<br />

San Giuseppe<br />

Strada Gualanta, 2 - Bugno Martino 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />

tel. e fax 0376.615265<br />

aperto tutti i giorni 9.30 - 12 16.30 - 19<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro<br />

Latteria Agricola<br />

Mogliese<br />

Via Galvani, 1 - 46020 Sermide (Mn)<br />

tel. 0386.61241 fax 0386.961252<br />

aperto tutti i giorni 8.40 - 12.30<br />

solo venerdì e sabato 15 - 19<br />

chiuso domenica<br />

in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

burro


<strong>Mantova</strong>, il panorama<br />

un cuore di arte e cultura<br />

circondato dall’acqua<br />

le tante sfumature di <strong>Mantova</strong>:<br />

capolavori d’arte e di gusto in una cornice unica


72<br />

mantova<br />

<strong>Mantova</strong><br />

città d’arte a misura d’uomo<br />

La signoria dei Gonzaga governò il territorio<br />

mantovano per quasi cinque secoli a partire<br />

dal 1328, trasformando la città in uno dei più importanti<br />

centri di promozione e diffusione <strong>del</strong>l’arte<br />

e <strong>del</strong>la cultura, nel segno di<br />

un mecenatismo che non ha<br />

quasi paragoni. <strong>Le</strong> più grandi<br />

personalità artistiche <strong>del</strong><br />

tempo convennero a corte:<br />

umanisti e letterati, compositori,<br />

architetti e pittori,<br />

figure chiave <strong>del</strong>la cultura<br />

italiana ed europea vennero<br />

accolti a <strong>Mantova</strong> dove<br />

lavorarono creando capolavori<br />

alla corte dei Gonzaga.<br />

Nel 1460 Ludovico II nominò<br />

Andrea Mantegna pittore di<br />

corte e chiamò a sé architetti<br />

<strong>del</strong> calibro di <strong>Le</strong>on Battista Alberti e Luca Fancelli.<br />

Un secolo dopo Federico II elevò <strong>Mantova</strong> a punto<br />

di riferimento <strong>del</strong>l’arte manierista grazie al capolavoro<br />

di Giulio Romano, geniale architetto che costruì<br />

e decorò per lui il sublime Palazzo Te, un angolo di<br />

svago e <strong>del</strong>izie <strong>del</strong>la corte gonzaghesca. Vincenzo<br />

divenne il mecenate di Rubens, Ferdinando Gonzaga<br />

prenderà Van Dyck al proprio servizio.<br />

Ed ecco perché <strong>Mantova</strong> è così ricca di capolavori:<br />

simbolo <strong>del</strong> potere e <strong>del</strong>la grandiosità gonzaghesca<br />

è il Palazzo Ducale, una <strong>del</strong>le più estese ed elaborate<br />

regge d’Italia che racchiude in sé circa 500 tra


74 75<br />

mantova<br />

sale e stanze con numerose piazze, cortili e giardini<br />

interni. E’ una città nella città, i cui tesori sono così<br />

numerosi che è difficile elencarli tutti: arazzi di Raffaello,<br />

cicli di affreschi di Giulio Romano e Pisanello,<br />

tele di Rubens, ricche collezioni di sculture greche<br />

e romane… Il Castello di San Giorgio, opera di<br />

Bartolino da Novara, racchiude in una <strong>del</strong>le sue<br />

torri un vero e proprio gioiello: la celeberrima<br />

Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.<br />

L’altro grande simbolo <strong>del</strong>la <strong>Mantova</strong> gonzaghesca<br />

è Palazzo Te, raffinatissima villa di ozio<br />

e divertimenti realizzata per il duca da Giulio<br />

Romano tra il 1525 e il 1535: gli splendidi ambienti<br />

<strong>del</strong>la Sala dei Giganti, <strong>del</strong>le sale dette di Amore<br />

e Psiche e dei Cavalli lasciano con il fiato sospeso<br />

per la forza evocativa <strong>del</strong>la pittura che trascina letteralmente<br />

l’osservatore al centro <strong>del</strong>l’azione mitologica.<br />

Prima di arrivare a Palazzo Te, tappa d’obbligo<br />

è la Casa <strong>del</strong> Mantegna<br />

con il caratteristico cortile circolare:<br />

appartenuta al grande artista, è un<br />

singolare esempio di architettura civile<br />

<strong>del</strong> Rinascimento.<br />

Da segnalare anche il Palazzo di<br />

San Sebastiano, dimora di Francesco<br />

II Gonzaga e impreziosita<br />

dai Trionfi di Cesare <strong>del</strong> Mantegna,<br />

ora sede <strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>la<br />

Città.<br />

La cupola che caratterizza il profilo<br />

di <strong>Mantova</strong> è parte <strong>del</strong>la Basilica di<br />

Sant’Andrea, capolavoro di progettazione<br />

di <strong>Le</strong>on Battista Alberti,<br />

autore anche <strong>del</strong>la Chiesa di San<br />

Sebastiano, ora Famedio dei Caduti.<br />

Di fattura più composita ma notevole per l’interno di<br />

Giulio Romano e per le opere che ospita, è il Duomo.<br />

<strong>Mantova</strong> conosce un altro periodo di fervore<br />

artistico nel Settecento, negli anni <strong>del</strong>l’imperatrice<br />

Maria Teresa: le testimonianze più importanti sono<br />

il Palazzo Vescovile, il Palazzo d’Arco e soprattutto<br />

il Teatro Scientifico Bibiena (1769). Nel 1770 il<br />

padre <strong>del</strong> grande Wolfgang Amadeus Mozart, accompagnandovi<br />

il figlio non ancora quattordicenne<br />

per un memorabile concerto, affermerà davanti allo<br />

scintillio degli ori e degli affreschi: Non ho mai veduto<br />

in vita mia niente di più bello in questo genere. Ed è<br />

mantova


76 77<br />

mantova<br />

nella storica cornice mantovana dei palazzi cittadini,<br />

nelle vie e nelle piazze, che ogni anno a settembre<br />

si svolge il Festival <strong>del</strong>la <strong>Le</strong>tteratura, l’evento<br />

culturale principale che anima la città: cinque<br />

giorni di incontri con autori di fama internazionale,<br />

letture, concerti, interviste e spettacoli…<br />

Pubblico e autori spesso si incontrano in luoghi insoliti<br />

e di grande valore storico artistico, spettacolo<br />

unico nella cornice di una splendida e vibrante città<br />

d’arte.<br />

Oltre alle ricchezze artistiche e culturali che offre,<br />

<strong>Mantova</strong> è anche una città a misura di pedone<br />

e di ciclista, incorniciata in una bellissima<br />

scenografia d’acqua: è infatti abbracciata da tre<br />

laghi comunicanti, il Lago Superiore, il Lago Inferiore<br />

ed il Lago di Mezzo. Questi specchi d’acqua<br />

hanno tutto l’aspetto di laghi naturali ma sono<br />

originati da antichi sbarramenti <strong>del</strong> fiume Mincio,<br />

emissario <strong>del</strong> lago di Garda, regolato nel suo scorrere<br />

da geniali opere idrauliche realizzate nel 1190<br />

dall’ingegnere Pitentino. I laghi hanno un importante<br />

valore naturalistico e fanno parte <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Mincio,<br />

un’area protetta da esplorare in bicicletta, a piedi<br />

o navigando. Nei Laghi di <strong>Mantova</strong>, nei mesi di luglio<br />

e agosto sbocciano le sorprendenti fioriture <strong>del</strong> loto:<br />

questa pianta acquatica originaria <strong>del</strong> Sudest asiatico<br />

venne introdotta qui ad opera di una giovane scienziata<br />

negli anni Venti, con lo scopo di ricavare farina<br />

alimentare dai rizomi. La crescita e la fioritura <strong>del</strong><br />

loto è spettacolare e così rigogliosa da rendere necessario<br />

un periodico sfoltimento <strong>del</strong>la vegetazione<br />

per non alterare l’equilibrio <strong>del</strong>l’ecosistema lacustre.<br />

Diversi percorsi ciclabili segnano il perimetro<br />

esterno <strong>del</strong>la città: la sponda inferiore dei laghi<br />

è costeggiata da una pista ciclabile che unisce<br />

Borgo Angeli a Porto Catena ed è collegata,<br />

all’altezza <strong>del</strong> Ponte dei Mulini, a quella che<br />

giunge sino al lago di Garda.<br />

INFO<br />

IAT Informazione e Accoglienza Turistica<br />

piazza Mantegna, 6 - <strong>Mantova</strong><br />

call center 0376.432432<br />

InfoPoint Rigoletto<br />

piazza Sor<strong>del</strong>lo, 23 tel .0376.288208<br />

www.turismo.mantova.it info@infopointmantova.it<br />

Parco <strong>del</strong> Mincio - Ufficio turistico<br />

piazza Porta Giulia 10, Citta<strong>del</strong>la, <strong>Mantova</strong><br />

tel. 0376.228320<br />

www.parco<strong>del</strong>mincio.it<br />

mantova


80 81<br />

1545<br />

1830<br />

<strong>Mantova</strong><br />

1572<br />

1583<br />

1811<br />

1661<br />

1772<br />

1801<br />

1561<br />

1703<br />

1737<br />

1585<br />

I caseifici con vendita all’ingrosso<br />

1545 Cas. Pironda p.82<br />

1561 Magazzini Emiliani Stagionatura Formaggi p.82<br />

1572 Soc. Coop. Agr. Zoo. Portiolo p.82<br />

1583 Cas. Croce p.83<br />

1585 Latt. Agr. Arrivabene p.83<br />

1661 Casearia Sant’Antonio p.83<br />

1703 Latt. Agr. Venera Vecchia p.84<br />

1737 Nuovo Caseificio Andreasi p.84<br />

1772 Latt. Agr. di Polesine <strong>Mantova</strong>na Vecchia p.84<br />

1801 Cas. Frizza p.85<br />

1811 Latt. Nuova San Carlo p.85<br />

1830 Latt. Soc. Rocchetta p.85


82 caseifici vendita all’ingrosso<br />

caseifici vendita all’ingrosso 83<br />

1545<br />

1561<br />

1572<br />

1545<br />

valeriopincella@alice.it<br />

coordinate geografiche<br />

45° 02’ 07’’ N<br />

10° 42’ 37’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 8<br />

Produzione annuale forme (n°) 8.800<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 14<br />

Attivo dal 1949<br />

1561<br />

www.bergamaschiss.it<br />

gruppobergamaschi@gmail.com<br />

effettua vendita all’estero<br />

coordinate geografiche<br />

44° 58’ 32’’ N<br />

10° 58’ 35’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 9<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 15<br />

Attivo dal 2010<br />

1572<br />

coordinate geografiche<br />

45° 02’ 38’’ N<br />

10° 51’ 54’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 1<br />

Produzione annuale forme (n°) 4.500<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 7<br />

Attivo dal 1972<br />

Caseificio<br />

Pironda<br />

Via Matteotti, 8 - 46020 Torricella di Motteggiana (Mn)<br />

tel. 0376.590140 fax 0376.590133<br />

Via Pasine, 29/B - 46029 Suzzara (Mn)<br />

tel. 0376.531003 fax 0376.534536<br />

Caseificio risalente ai primi<br />

anni <strong>del</strong> secolo scorso; l’attuale<br />

struttura risale agli anni ‘60.<br />

Da 22.000 q di latte il caseificio<br />

ha progressivamente aumentato<br />

la sua capacità produttiva<br />

fino a 46.000 q<br />

di latte.<br />

Magazzini Emiliani<br />

Stagionatura Formaggi<br />

Struttura di recente acquisizione,<br />

raccoglie e trasforma il<br />

latte dei produttori <strong>del</strong>la zona<br />

nel rispetto <strong>del</strong>la tradizione.<br />

Società Cooperativa Agricola Zootecnica<br />

Portiolo<br />

Via Argine Po Sud, 47 - 46020 Portiolo di San Benedeto Po (Mn)<br />

tel. e fax 0376.611137<br />

Il Caseificio è aziendale. Da<br />

quando e’ stata costituita la<br />

cooperativa viene lavorato<br />

soltanto il latte prodotto in<br />

azienda (stalla sociale).<br />

Caseificio<br />

Croce<br />

Via Viola Sacca, 19/C - 46020 Pegognaga (Mn)<br />

tel. 0376.558263 fax 0376.553700<br />

Da fonti di tradizione orale<br />

sembra che il nostro caseificio<br />

sia stato il primo ad operare<br />

agli inizi <strong>del</strong> ‘900 nel comune<br />

di Pegognaga. L’etimologia <strong>del</strong><br />

nome “croce” va fatta risalire<br />

alla posizione <strong>del</strong>l’insediamento<br />

collocato su di una strada<br />

che si biforca a forma di croce.<br />

Antico caseificio risalente<br />

agli anni ‘30.<br />

Rinnovato negli anni ‘90 con 20<br />

soci che conferiscono 46.000<br />

q di latte annui; ad oggi i soci<br />

sono 12 e conferiscono circa<br />

90.000 q di latte all’anno.<br />

Nato negli anni ‘50 e in attività<br />

come caseificio cooperativo<br />

San Girolamo fino al ‘96.<br />

Sciolta la cooperativa a causa<br />

dei piccoli soci che hanno<br />

approfittato <strong>del</strong>la vendita <strong>del</strong>le<br />

quote latte viene fondata nel<br />

‘97 la casearia S. Antonio fino<br />

ad oggi con ottimi risultati in<br />

quantità e qualità.<br />

Latteria Agricola<br />

Arrivabene<br />

Via Segonda, 13 - 46025 Poggio Rusco (Mn)<br />

tel. e fax 0386.734222<br />

Casearia<br />

Sant’Antonio<br />

Via Chiaviche, 106 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />

tel. e fax 0376.611163<br />

1583<br />

coordinate geografiche<br />

44° 00’ 32’’ N<br />

10° 50’ 18’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 15<br />

Produzione annuale forme (n°) 19.300<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />

Attivo dal 1902<br />

1585<br />

arrivabene78@virgilio.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 58’ 01’’ N<br />

11° 09’ 11’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 12<br />

Produzione annuale forme (n°) 14.166<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />

Attivo dal 1995<br />

1661<br />

az.agr.binacchi.fabio@conteanet.it<br />

coordinate geografiche<br />

45° 01’ 46’’ N<br />

10° 52’ 52’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 2<br />

Produzione annuale forme (n°) 5.500<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 8<br />

Attivo dal 1997<br />

1583<br />

1585<br />

1661


84 caseifici vendita all’ingrosso<br />

caseifici vendita all’ingrosso 85<br />

1703<br />

1737<br />

1772<br />

1703<br />

latteria.venera@virgilio.it<br />

coordinate geografiche<br />

44° 56’ 07’’ N<br />

10° 50’ 24’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 20<br />

Produzione annuale forme (n°) 32.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 48<br />

Attivo dal 1962<br />

1737<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 17’’ N<br />

11° 06’ 12’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />

Produzione annuale forme (n°) 9.400<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 15<br />

Attivo dal 1954<br />

1772<br />

coordinate geografiche<br />

44° 58’ 45’’ N<br />

10° 48’ 06’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 16<br />

Produzione annuale forme (n°) 13.800<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 21<br />

Attivo dal 1976<br />

Latteria Agricola<br />

Venera Vecchia<br />

Via Roncore, 36/A - 46023 Bondeno di Gonzaga (Mn)<br />

tel. e fax 0376.54068<br />

Nuovo Caseificio<br />

Andreasi<br />

Via Coazze, 2 - 46020 Villa Poma (Mn)<br />

tel. e fax 0386.565279<br />

Latteria Agricola di Polesine<br />

<strong>Mantova</strong>na Vecchia<br />

Antico caseificio già attivo<br />

negli anni ‘30. La cooperativa<br />

è stata costituita nel ‘62 da 39<br />

soci conferenti, nel ‘97 è stata<br />

costruita la nuova struttura<br />

con annesso magazzino di stagionatura<br />

per far fronte all’aumento<br />

<strong>del</strong> latte conferito.<br />

L’attività <strong>del</strong> caseificio consiste<br />

nella lavorazione <strong>del</strong> latte<br />

conferito dai soci giornalmente<br />

trasformato in burro e formaggio<br />

che dopo la stagionatura<br />

viene commercializzato, nel<br />

pieno rispetto <strong>del</strong> principio mutualistico<br />

a cui fin dal momento<br />

<strong>del</strong>la costituzione nel ‘54 la cooperativa<br />

si è sempre ispirata.<br />

Via <strong>Mantova</strong>na, 66 - 46020 Polesine di Pegognaga (Mn)<br />

tel. e fax 0376.58412<br />

Antico caseificio risalente agli<br />

anni ‘30. La struttura attuale<br />

nasce nel 1976 con 20.000 q di<br />

latte lavorato. Via via allargatosi,<br />

il caseificio oggi lavora<br />

75.000 q di latte.<br />

Nasce come antico casello<br />

aziendale ubicato in una corte<br />

con casa padronale <strong>del</strong> 1400.<br />

Diventa Soc. Coop. in affitto nel<br />

1954. Negli anni ‘80, allargatosi<br />

progressivamente, passa in<br />

proprietà dei soci.<br />

Situato a pochi chilometri dalla<br />

abbazia benedettina di San<br />

Benedetto Po, è in funzione con<br />

diversi nomi fin dai primi <strong>del</strong><br />

‘900. Completamente ristrutturato<br />

nel 1990 ha mantenuto<br />

le caratteristiche di piccolo<br />

caseificio <strong>del</strong>la zona.<br />

Nato nel 1960 con 17 soci che<br />

diventano 34 negli anni ‘70 con<br />

circa 20.000 q di latte lavorato.<br />

Successivamente i soci diminuiscono<br />

ma aumenta il latte lavorato.<br />

Attualmente i soci sono<br />

7 con circa 53.000 q all’anno.<br />

Nel 2000 è stato ampliato il<br />

magazzino di stagionatura e si<br />

sta lavorando all’ampliamento<br />

<strong>del</strong>la sala latte.<br />

Caseificio<br />

Frizza<br />

Via Birla, 55 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />

tel. 0376.558419 fax 0376.553259<br />

Latteria<br />

Nuova San Carlo<br />

Via Crema, 27 - 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />

tel. e fax 0376.622946<br />

Latteria Sociale<br />

Rocchetta<br />

Via Pecore, 3 - 46029 Suzzara (Mn)<br />

tel. 0376.590356<br />

1801<br />

caseificiofrizza@gmail.com<br />

coordinate geografiche<br />

44° 59’ 02’’ N<br />

10° 55’ 10’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 25<br />

Produzione annuale forme (n°) 27.000<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 35<br />

Attivo dal 1954<br />

1811<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 57’’ N<br />

10° 54’ 32’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />

Produzione annuale forme (n°) 4.200<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 7<br />

Attivo dal 2007<br />

1830<br />

coordinate geografiche<br />

45° 00’ 50’’ N<br />

10° 44’ 42’’ E<br />

Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />

Produzione annuale forme (n°) 10.999<br />

Caldaie sala lavorazione (n°) 14<br />

Attivo dal 2002<br />

1801<br />

1811<br />

1830


88 89<br />

Bibliografia di approfondimento<br />

Il territorio <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />

Omnia <strong>Mantova</strong>. La guida, Stefano Scansani, Tre Lune Edizioni<br />

Itinerari a <strong>Mantova</strong> e Ferrara, Touring Club Italiano<br />

<strong>Mantova</strong>. con cartina, Roberta D’Adda Lorenzo Bonoldi, Skira<br />

Metafisica <strong>del</strong> Tortello: Storia, filosofia, ricette <strong>del</strong>la pasta ripiena, Stefano Scansani, Tre Lune Edizioni<br />

Il <strong>Mantova</strong>no da gustare. Un territorio meraviglioso, Giovanni Urbani, Cairo Publishing<br />

Profilo mantovano: vini, sapori, ospitalità, a cura <strong>del</strong> Consorzio Provinciale Tutela Vini <strong>Mantova</strong>ni e <strong>del</strong>la Strada dei<br />

Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />

Agriturismo e fattorie didattiche nella provincia di <strong>Mantova</strong>, a cura <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />

Prodotti tipici e tradizionali <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong>, a cura <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />

Rigoletto e la cucina mantovana, Anselmo Attardi, Elisa de Luigi, Ugo Mursia Editore<br />

Delle pietanze e minestre di sostanza. A tavola in una casa mantovana <strong>del</strong>l’Ottocento, Gilberto Scuderi,<br />

Tre Lune Edizioni<br />

Musei, cultura e territorio. Guida ai musei di <strong>Mantova</strong> e provincia, AA.VV., Tre Lune Edizioni<br />

I Gonzaga - Quattro secoli per una dinastia, Roberto Brunelli, Tre Lune edizioni<br />

Cucinare e mangiare alla mantovana, <strong>Le</strong> ricette <strong>del</strong>la tradizione che sono buone oggi, Renzo Dall’Ara,<br />

Tre Lune edizioni<br />

Il Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non si assume alcuna responsabilità<br />

in relazione ai dati dei caseifici, i quali sono direttamente forniti dai produttori interessati.<br />

© immagini fotografiche<br />

Enrico Valenti e Francesca Zanetti (Eccentrico)<br />

foto caseifici, pag. 10, 22, 23 alto, 25 basso, 30, 33, 35 basso, 40 - 41, 59<br />

Carlo Guttadauro<br />

pag. 5, 14 - 15, 18 - 19, 24, 25, 28, 29, 32, 35, 78 - 79, 86 - 87<br />

Archivio fotografico <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

pag. 27, 31, 32, 44<br />

Archivio Claudio Guidetti<br />

pag. 23 basso<br />

Lucio Rossi - Foto R.C.R. Parma<br />

36 - 37<br />

Archivio GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no - Maria Sole Porcelli<br />

pag. 48 basso, 50, 52 basso, 53 basso, 55 basso<br />

Archivio GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no - Marcello Calendi<br />

pag. 47<br />

Archivio fotografico <strong>del</strong>la Galleria <strong>del</strong> Premio di Suzzara<br />

pag. 54, 55 alto<br />

Egidio Foglia<br />

pag. 16 - 17, 46<br />

Francesca Menna<br />

pag. 45<br />

Angelo Damiano<br />

pag. 48 alto<br />

Archivio fotografico <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />

pag. 49, 5, 52 alto, 53 alto, 56 alto, 57 alto, 75 basso<br />

iStockphoto<br />

pag. 26, 27, 72 basso, 74, 75, 76<br />

Fotolia<br />

pag. 56 basso © subbotina anna, 57 © silvana comugnero, 70 - 71 © massimiliano mattion, 72 alto © christa eder, 73 © maurizio targhetta, 74<br />

basso © olga demchishina, 77 © lulù,<br />

L’editore ha fatto il possibile per rintracciare i titolari dei diritti <strong>del</strong>le immagini pubblicate<br />

ed è disponibile ad assolvere ai propri impegni nel caso di eventuali errori o omissioni


Indice dei caseifici per matricola<br />

1537 Cas. Fratelli Visconti p.62<br />

1545 Cas. Pironda p.82<br />

1559 Cas. Caramasche p.62<br />

1561 Magazzini Emiliani Stagionatura Formaggi p.82<br />

1567 Latt. Vo’ Grande p.63<br />

1572 Soc. Coop. Agr. Zoo. Portiolo p.82<br />

1579 Latt. Soc. Gonfo p.63<br />

1583 Cas. Croce p.83<br />

1585 Latt. Agr. Arrivabene p.83<br />

1661 Casearia Sant’Antonio p.83<br />

1703 Latt. Agr. Venera Vecchia p.84<br />

1714 Latt. Agr. Marzette p.64<br />

1720 Latt. Agr. Begozzo p.64<br />

1721 Natura Agricola p.65<br />

1724 Latt. San Fiorentino p.65<br />

1737 Nuovo Caseificio Andreasi p.84<br />

1772 Latt. Agr. di Polesine <strong>Mantova</strong>na Vecchia p.84<br />

1801 Cas. Frizza p.85<br />

1811 Latt. Nuova San Carlo p.85<br />

1829 Latt. Mortaretta p.66<br />

1830 Latt. Soc. Rocchetta p.85<br />

1831 Latt. Soc. Carlo Poma p.66<br />

1832 Latt. Agr. Quistello p.67<br />

1833 Latt. Agr. San Martino p.67<br />

1834 Latt. Agr. San Giuseppe p.68<br />

1835 Latt. Agr. Mogliese p.68<br />

0000 caseifici con vendita al pubblico<br />

0000 caseifici con vendita all’ingrosso<br />

91


Indice Tematico<br />

Castelli e Architetture<br />

La Pieve di San Lorenzo p.49<br />

San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />

L’Abbazia di Polirone p.51<br />

L’Oratorio romanico di Ghisione p.56<br />

Musei<br />

L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />

San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />

L’abbazia di Polirone p.51<br />

Sapori tipici ed enogastronomia<br />

La torta di tagliatelle p.45<br />

Dolcezza ardente p.47<br />

Un’Americana a <strong>Mantova</strong> p.47<br />

I tortelli di zucca p.48<br />

Il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no DOP p.52<br />

Il Melone e la Cipolla di Sermide p.53<br />

La Pera tipica mantovana p.56<br />

Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo p.57<br />

La Sbrisolona p.57<br />

Natura, sport e attività all’aria aperta<br />

L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />

Il Parco di San Lorenzo p.48<br />

<strong>Le</strong> golene <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> Secchia p.50<br />

Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />

San Colombano p.55<br />

Cultura e storia<br />

Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />

L’Abbazia di Polirone p.51<br />

Un Premio diverso p.54<br />

Manifestazioni e tradizioni<br />

La Fiera Millenaria di Gonzaga p.44<br />

93


eccentrico.eu<br />

Per tutte le informazioni aggiornate<br />

sul mondo <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

e i caseifici che lo producono<br />

consultate il sito www.parmigiano-reggiano.it<br />

Dal sito è possibile scaricare anche<br />

la guida ai caseifici in versione GPS<br />

per i principali navigatori satellitari.


Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />

Sezione di <strong>Mantova</strong><br />

Via Cappello, 13 - 46100 <strong>Mantova</strong><br />

Tel. 0376.327621 Fax 0376.322502<br />

www.parmigiano-reggiano.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!