Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova
Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova
Le strade del Parmigiano-Reggiano - Mantova
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le <strong>strade</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong><br />
<strong>Reggiano</strong><br />
CASEIFICI E TERRITORIO<br />
Oltrepò<br />
<strong>Mantova</strong>no
Dedicata ai curiosi ed ai golosi, a chi si muove per<br />
diletto o per lavoro, a chi sa apprezzare le cose<br />
belle e le cose buone.<br />
Questa guida è un piccolo compagno di viaggio<br />
per conoscere la costellazione di sapori, arte, cul-<br />
tura e natura che brilla nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />
<strong>Mantova</strong>no.<br />
La prima guida dedicata ai caseifici che<br />
producono il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
nel territorio <strong>del</strong>l’ Oltrepo <strong>Mantova</strong>no.<br />
Acquistare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
direttamente dal produttore diventa<br />
un’occasione per scoprire il territorio<br />
mantovano nei dintorni <strong>del</strong> caseificio,<br />
territorio che è la vera e propria “culla”<br />
di questa eccellenza gastronomica.<br />
Godere <strong>del</strong>la bontà di un prodotto tradizionale<br />
e genuino scoprendo le caratteristiche uniche<br />
dei luoghi che hanno contribuito a renderlo così<br />
speciale.<br />
con il contributo di<br />
con il patrocinio di<br />
le <strong>strade</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
caseifici e territorio nell’Oltrepò mantovano
<strong>Le</strong> Strade <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Caseifici e territorio nell’Oltrepò mantovano<br />
© Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> sezione di <strong>Mantova</strong><br />
© Eccentrico<br />
riproduzione vietata<br />
Coordinamento editoriale, progetto grafico, impaginazione<br />
Eccentrico<br />
Testi<br />
Francesca Zanetti<br />
Testi da pagina 22 a pagina 39<br />
Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Coordinamento pagine caseifici<br />
Franco Gardinazzi<br />
Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Raccolta dati caseifici<br />
Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
I crediti fotografici sono indicati alla fine <strong>del</strong> volume<br />
Stampa<br />
Grafiche Callegaro (Padova)<br />
Finito di stampare nel mese di luglio 2011<br />
Si ringrazia la Provincia di <strong>Mantova</strong> per la collaborazione fornita<br />
dal Servizio Cultura e Turismo in relazione a materiale fotografico<br />
e redazionale.<br />
Realizzato grazie al cofinanziamento <strong>del</strong>la misura 133<br />
“Azioni di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari di qualità<br />
in convenzione con il PSL GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no”
I comuni <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano dove trovare caseifici produttori<br />
di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> con punto vendita aperto al pubblico<br />
<strong>Mantova</strong><br />
Motteggiana<br />
Pegognaga<br />
Gonzaga<br />
San Benedetto Po<br />
Moglia<br />
Quistello Villa Poma<br />
Oltrepò <strong>Mantova</strong>no<br />
Sermide<br />
Indice Generale<br />
intervento di Giuseppe Alai Presidente <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 9<br />
intervento di Pietro Maria Gattoni Presidente <strong>del</strong>la Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 11<br />
Come leggere questa guida 13<br />
Ode e Lode al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di Patrizio Roversi 16<br />
I segreti e la storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 21<br />
<strong>Le</strong> visite nei caseifici <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> 35<br />
La strada mantovana <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di Wainer Mazza 38<br />
L’ Oltrepò mantovano<br />
Indice <strong>del</strong>l’area 40<br />
Il territorio 44<br />
I caseifici 62<br />
<strong>Mantova</strong><br />
Elenco dei caseifici con vendita all’ingrosso 80<br />
Bibliografia di approfondimento 88<br />
Indice dei caseifici per matricola 91<br />
Indice tematico 93<br />
70
Giuseppe Alai<br />
Presidente <strong>del</strong> Consorzio<br />
<strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Sul primato di notorietà <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non sussistono dubbi:<br />
le ricerche lo indicano infatti come il formaggio più conosciuto al mondo.<br />
Non sempre sono però altrettanto note le sue caratteristiche, i processi<br />
artigianali grazie ai quali nasce, la complessità di un sistema articolato<br />
entro il quale vi sono tanti protagonisti ugualmente chiamati ad un grande<br />
lavoro e ad una importante responsabilità nel dar vita e nel proporre ai<br />
consumatori un prodotto che ha nell’assoluta naturalità il suo punto di<br />
forza.<br />
Al centro di questo sistema, che parte da 3.500 allevamenti, operano<br />
poco meno di 400 caseifici distribuiti in un comprensorio di produzione<br />
che si colloca tra il Po e il Reno: il formaggio più conosciuto al mondo<br />
nasce proprio qui, in luoghi e strutture in cui si perpetuano secolari<br />
tradizioni e l’arte casearia e i suoi segreti si tramandano da una<br />
generazione all’altra.<br />
Tra le cose che meno si conoscono <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, vi sono<br />
proprio queste strutture, i gesti e le attività che in esse si compiono, una<br />
presenza nel territorio che è fonte di lavoro e costituisce un presidio<br />
importante per la tutela <strong>del</strong>l’ambiente.<br />
L’obiettivo di queste pagine è proprio quello di accendere nuove luci di<br />
conoscenza su questa rete di imprese artigianali, offrendo ai lettori la<br />
possibilità di entrare in uno straordinario mondo in cui ogni cosa è fatta<br />
non solo con maestria, ma anche con naturale passione.<br />
9
La Sezione di <strong>Mantova</strong><br />
<strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Utilizziamo la guida<br />
Pietro Maria Gattoni<br />
Presidente <strong>del</strong>la Sezione di <strong>Mantova</strong> <strong>del</strong><br />
Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
La presenza <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> Basso <strong>Mantova</strong>no all’interno <strong>del</strong> comprensorio di<br />
produzione <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> ci ricorda che le tradizioni e le consuetudini<br />
superano i limiti territoriali di province e regioni, rimandandoci al passato, quando<br />
i confini venivano identificati dall’andamento naturale di fiumi, pianure, colline e<br />
montagne.<br />
Alla destra <strong>del</strong> fiume Po, nel Basso <strong>Mantova</strong>no, viviamo una tradizione<br />
agronomica, di allevamento e di lavorazione casearia finalizzata alla produzione<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, come avviene anche nelle province di Parma, Reggio,<br />
Modena e Bologna, alla sinistra <strong>del</strong> Reno.<br />
Come la natura demarca il nostro comprensorio, così il processo produttivo<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> che si tramanda di generazione in generazione è<br />
strettamente legato ai suoi ritmi e alle sue regole.<br />
Questa guida vuole portare l’attenzione sui caseifici mantovani, che sono i<br />
protagonisti <strong>del</strong> nostro amato prodotto e raccolgono i valori e la passione <strong>del</strong>le<br />
persone che ne determinano l’eccellenza.<br />
Una traccia per comprendere come i caseifici siano parte integrante <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
di un territorio, <strong>del</strong>la sua crescita sociale e <strong>del</strong> suo presidio ambientale.<br />
Nodi essenziali di un percorso fatto di sapori, cultura ed arte.<br />
Ringrazio le istituzioni che hanno contribuito fattivamente alla realizzazione<br />
di questa iniziativa, che, sono certo, sarà di aiuto per chi vorrà intraprendere<br />
un viaggio alla scoperta degli interpreti di un prodotto unico, che nel Basso<br />
<strong>Mantova</strong>no ha saputo rinnovarsi rimanendo saldamente legato alla tradizione.<br />
11
Come leggere la guida<br />
L’unicità e le tante qualità di questo formaggio sono strettamente legate alla<br />
cultura e alla natura di un territorio unico.<br />
Acquistare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> dal produttore diventa occasione per<br />
scoprire e riscoprire il territorio “culla” di una significativa eccellenza gastronomica.<br />
Nella guida il territorio descritto è quello <strong>del</strong>l’ Oltrepò <strong>Mantova</strong>no e <strong>del</strong>la città<br />
di <strong>Mantova</strong>.<br />
La mappa schematica permette di individuare sul territorio i caseifici produttori<br />
di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> con punto vendita aperto al pubblico e<br />
indica i siti di interesse culturale, artistico e ambientale presenti nella zona.<br />
Nell’indice vicino alla mappa si rimanda agli approfondimenti sul territorio<br />
e alle schede dei caseifici con tutte le informazioni pratiche come l’indirizzo,<br />
gli orari di apertura, i prodotti in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
I dati sono aggiornati a giugno 2011.<br />
Sono state inserite anche informazioni sui principali eventi ed appuntamenti:<br />
gastronomia, ricorrenze e celebrazioni, feste popolari e tradizioni, eventi culturali;<br />
nel segno <strong>del</strong>la cultura gastronomica mantovana vengono indicati anche<br />
le strutture agrituristiche e le fattorie didattiche nell’Oltrepò, i ristoranti e<br />
le cantine sulla Strada dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni.<br />
In fondo al volume si trova il compendio dei caseifici produttori di <strong>Parmigiano</strong>-<br />
<strong>Reggiano</strong> nella provincia di <strong>Mantova</strong> che effettuano soltanto la vendita all’ingrosso.<br />
In fondo al volume si trova anche l’indice dei caseifici in ordine di matricola.<br />
13
16 17<br />
Ode e Lode<br />
al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
di Patrizio Roversi<br />
<strong>Mantova</strong>no DOP, Turista e Velista per Caso<br />
Dicono che il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> faccia bene…<br />
Io non posso dirlo, perché ricadrei in un conflitto<br />
di interesse: non so se il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
faccia bene, perché io… son fatto di <strong>Parmigiano</strong>!<br />
Infatti, in un certo senso, son stato cresciuto a<br />
<strong>Parmigiano</strong>, anzi, per essere precisi, a <strong>Parmigiano</strong><br />
<strong>del</strong>l’oltrepomantovano. Mio padre, mio nonno,<br />
mio zio e altri parenti hanno lavorato da sempre<br />
per il Consorzio di Bonifica <strong>Mantova</strong>no-<strong>Reggiano</strong>.<br />
Io sono nato a vissuto a <strong>Mantova</strong>, dove “l’indice<br />
di benessere collettivo” era ed è tutt’ora il prezzo<br />
<strong>del</strong> latte al mercato <strong>del</strong> giovedì.<br />
Se altrove PIL significa Prodotto Interno Lordo, nel<br />
basso mantovano PIL viceversa significa Prodotto<br />
Interno Lattiero-caseario.<br />
Mio padre, dopo i suoi giri in campagna per controllare<br />
il livello dei canali di irrigazione, portava<br />
sempre a casa dei pezzi di <strong>Parmigiano</strong> o di burro,<br />
acquistati direttamente dai caseifici.<br />
E in un caseificio ho passato un bel po’ di tempo<br />
<strong>del</strong>la mia infanzia: infatti mio nonno materno era<br />
“guardiano” <strong>del</strong> Consorzio alle chiuse <strong>del</strong>la Bonifica<br />
di Ponte Saino, a Pegognaga. E la casa dove<br />
è nata mia madre stava a due passi dal Caseificio<br />
Falconiera. Da piccolo andavo a sniffare il profu-<br />
mo <strong>del</strong>le forme, mi incantavo davanti ai pentoloni<br />
di rame, lucidi. Mi inquietavano le vasche con la<br />
salamoia, per la paura di cascarci dentro. <strong>Le</strong> pile<br />
di forme <strong>del</strong> magazzino mi sembravano <strong>del</strong>le torri<br />
meravigliose, pareti fantastiche e profumate.<br />
Poi c’erano i cani-da-bicicletta, variante padana<br />
dei cani-da-slitta: erano dei cani cattivissimi,<br />
sempre incazzati, legati alla bicicletta per aiutare<br />
a tirare i contadini che portavano al caseificio il<br />
loro latte, la sera: la nonna non la finiva mai di<br />
mettermi in guardia nei confronti di questi cani<br />
da tiro, che infatti mordevano tutto quello che gli<br />
capitava a tiro.<br />
Ero affascinato dai gesti <strong>del</strong> casaro e dei sot-caldera<br />
(gli aiutanti), che mescolavano questa materia<br />
bianca, pura, profumata.<br />
Da grande avrei voluto fare il casaro, ma mio padre<br />
mi ha subito disilluso: “E’ un mestiere difficile,<br />
di grande responsabilità! Ma non lo sai che se un<br />
casaro sbaglia un giorno ad aprire una finestra<br />
<strong>del</strong> magazzino dove si stagiona, rovina tutte le<br />
forme? Butta via il lavoro di un anno di tanti contadini?”.<br />
Forse, chissà, ho fatto il Turista per Caso, in<br />
omaggio alla figura <strong>del</strong> casaro… Forse ho fatto<br />
il comico, cioè il cazzaro, proprio perché non ho<br />
potuto fare il casaro…<br />
Ma quando mi è capitato, da Velista per Caso,<br />
di organizzare un Giro <strong>del</strong> Mondo in barca, uno<br />
degli sponsor è stato - guarda caso - il Consorzio<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. E ricordo che quando<br />
abbiamo incontrato in mezzo all’Atlantico un’altra<br />
barca, per festeggiare e fare amicizia, gli abbiamo<br />
buttato a bordo quello che avevamo di più raro,<br />
cioè <strong>del</strong>le “caramelle” di <strong>Parmigiano</strong>. Tra l’equipaggio<br />
c’era anche un altro mantovano, pegognaghese<br />
purosangue, Giacomo, che si era portato in<br />
barca anche una confezione di tosello.<br />
Da piccolo per me la golosità più rara era appunto<br />
il tosello – cioè la rifilatura <strong>del</strong>le forme, che allora<br />
era fatta a mano. Adesso il metodo di lavorazione<br />
è cambiato, il tosello non lo fanno più: lo trovo<br />
soltanto in qualche raro caseificio moderno che lo<br />
commercializza apposta. Adesso non c’è più nemmeno<br />
il Caseificio Falconiera. Nei paraggi - guarda<br />
caso - c’è un Parco (il Parco di San Lorenzo),<br />
con tre laghetti che derivano da una cava, con un<br />
agriturismo che offre attività tipo passeggiate a<br />
cavallo o percorsi botanici.<br />
Adesso il <strong>Parmigiano</strong> non si vende più soltanto<br />
o principalmente in tagli direttamente e sapientemente<br />
ricavati dalle forme: adesso il <strong>Parmigiano</strong><br />
lo trovi appunto anche sotto forma di puntineconfezionate,<br />
merendine, caramelle o addirittura<br />
grattugiato, sui banchi <strong>del</strong>la grande distribuzione.<br />
E questo magari fa storcere la bocca a qualche<br />
vecchio casaro tradizionalista…<br />
Il fatto è che il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, in particolare<br />
nell’Oltrepò <strong>Mantova</strong>no, non rappresenta soltanto<br />
il passato, ma anche e soprattutto il futuro:<br />
ancora una volta il <strong>Parmigiano</strong> - questo formag-<br />
gio squalificato a priori da tutte le gare per manifesta<br />
superiorità, questo prodotto che vanta più<br />
tentativi di imitazione truffaldina <strong>del</strong>la Settimana<br />
Enigmistica - è destinato secondo me a trainare<br />
l’agricoltura.<br />
Se è vero infatti che il futuro <strong>del</strong>l’agricoltura padana<br />
(e italiana ed europea) è assai incerto, per<br />
non dire cupo - soprattutto per quanto riguarda il<br />
latte, minacciato dalla concorrenza di altri Paesi<br />
che producono a bassa qualità grandi quantità a<br />
basso prezzo - è anche vero che solo la altissima<br />
qualità e la assoluta tipicità possono salvare un<br />
intero mondo contadino, fatto di abilità e tradizioni.<br />
In un boccone di <strong>Parmigiano</strong> c’è tutto.<br />
A saperlo ben assimilare è più allucinogeno di un<br />
peyote messicano: agli iniziati provoca <strong>del</strong>le visioni.<br />
Si vede la terra, si vedono generazioni di contadini,<br />
si vedono le stalle; si vede l’aria umida che<br />
stagiona; si vedono le mucche; si sente l’odore<br />
<strong>del</strong> foraggio, <strong>del</strong> formaggio e anche <strong>del</strong>la stalla;<br />
si vedono i caseifici con i pentoloni di rame e le<br />
vasche e i magazzini; si vedono le prime cooperative<br />
che hanno fatto cambiare mentalità ai contadini;<br />
addirittura si vedono anche alcune scene di<br />
grandi opere cinematografiche, come Novecento<br />
di Bertolucci…<br />
E soprattutto si vede il futuro di una agricoltura<br />
che per sopravvivere si affida da una parte ai<br />
servizi al territorio, al paesaggio e al turismo, e<br />
dall’altra punta sulla qualità assoluta dei prodotti<br />
tipici per sviluppare una enogastronomia che sarà<br />
ben difficile imitare altrove.<br />
E se la gente non riesce a vedere, da sola, tutte<br />
queste cose, bisognerà raccontargliele, comunicarle,<br />
come sta facendo anche questa pubblicazione.
caratteristiche di<br />
un’eccellenza<br />
i segreti e la storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
21
22 23<br />
Zona d’origine<br />
UN LEGAME IMPRESCINDIBILE<br />
Il legame tra il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e la sua zona di origine è imprescindibile. Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> nasce dal<br />
suo territorio e dalla sapienza <strong>del</strong>l’uomo. Oggi, come nove secoli fa, si fa con gli stessi ingredienti (latte, sale, caglio),<br />
la stessa cura e passione, la stessa zona d’origine. La produzione <strong>del</strong> latte e la trasformazione in formaggio<br />
avvengono nelle province di<br />
Parma<br />
Reggio Emilia<br />
IL SEGRETO DI TANTA BONTA’<br />
<strong>Mantova</strong> alla destra <strong>del</strong> fiume Po<br />
Modena<br />
Bologna<br />
alla sinistra <strong>del</strong> fiume Reno<br />
Qui si concentrano infatti le oltre 3.500 aziende agricole in cui si produce il latte pregiato e gli oltre 380 caseifici<br />
che lo trasformano ogni giorno e che stagionano il formaggio per un minimo di 12 mesi fino a due anni e oltre,<br />
controllando ogni forma, fino alla maturazione.<br />
La storia <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> DOP<br />
DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un tutt’uno con la terra in cui<br />
nasce e racchiude in sé un viaggio unico e straordinario,<br />
lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi<br />
luoghi, con la stessa tecnica, per regalare un inimitabile<br />
sapore che muove mente e cuore.<br />
NOVE SECOLI DI NOBILTA’<br />
<strong>Le</strong> origini <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> risalgono al Medioevo<br />
e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo.<br />
Presso i monasteri benedettini, seguendo la regola di<br />
San Benedetto, “Ora et Labora”, i monaci svilupparono<br />
attività agricole e di allevamento di vacche per il lavoro<br />
dei campi e per la produzione di carne e di latte.<br />
Elevate erano le quantità di questa materia prima, tanto<br />
preziosa quanto facilmente deperibile, così nacque l’esigenza<br />
di escogitare un modo per produrre un formaggio<br />
che durasse nel tempo.<br />
Comparvero così i primi caselli: grazie all’abbondanza<br />
di corsi d’acqua, di ampi pascoli e di latte prodotto dalle<br />
bovine utilizzate nei lavori dei campi, in questa zona<br />
circoscritta <strong>del</strong>l’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio<br />
a pasta dura, di grandi dimensioni (allora di circa<br />
16-20 chilogrammi), ottenuto attraverso la lavorazione<br />
<strong>del</strong> latte in ampie caldaie.<br />
Questo formaggio ebbe fin da subito una caratteristica<br />
importante: riusciva a durare a lungo nel tempo, anzi,<br />
più maturava, più migliorava le sue caratteristiche organolettiche.<br />
Numerose sono le testimonianze storiche che dimostrano<br />
come già nel 1200 il formaggio chiamato “caseus<br />
parmensis”, quello che poi chiameremo “<strong>Parmigiano</strong>-<br />
<strong>Reggiano</strong>”, avesse raggiunto una diffusione e anche una<br />
notorietà al di fuori dei confini <strong>del</strong>la zona di origine.<br />
OGGI<br />
<strong>Le</strong> modalità di produzione <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> hanno subito alcune evoluzioni nel corso dei secoli.<br />
Rispetto ai periodi iniziali sono rimasti immutati gli ingredienti, i luoghi di origine, la cura e i sapienti gesti<br />
rituali. E’ la storia di come la garanzia di genuinità <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> sia oggi assoluta in forza di<br />
norme precise, applicate con rigida autodisciplina di conformità e con rigoroso controllo.<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio salvaguardato da più di settant’anni dal Consorzio di tutela e amato<br />
da nove secoli per il suo gusto sempre generoso.<br />
1934
24 25<br />
Come si fa il<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
LA LAVORAZIONE<br />
Ogni giorno, il latte <strong>del</strong>la mungitura serale viene lasciato riposare sino al mattino in ampie vasche, nelle quali affiora<br />
spontaneamente la parte grassa, destinata alla produzione di burro.<br />
Insieme al latte intero <strong>del</strong>la mungitura <strong>del</strong> mattino, appena giunto dagli allevamenti il latte scremato <strong>del</strong>la sera viene<br />
versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, con l’aggiunta <strong>del</strong> siero innesto, ricco di fermenti<br />
lattici naturali ottenuti dalla lavorazione <strong>del</strong> giorno precedente, e di caglio naturale di vitello.<br />
Il latte coagula in una decina di minuti.<br />
Si forma così la cagliata che viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino.<br />
E’ a questo punto che entra in scena il fuoco, per una cottura che raggiunge i 55 gradi centigradi, al termine <strong>del</strong>la<br />
quale i granuli caseosi precipitano sul fondo <strong>del</strong>la caldaia aggregandosi in un’unica massa. Dopo circa cinquanta<br />
minuti, la massa caseosa viene estratta, dal casaro, con sapienti movimenti. Tagliato in due parti e avvolto nella tela,<br />
il formaggio viene immesso in una fascera che gli darà la forma cilindrica.<br />
Con l’applicazione di una placca di caseina, ogni forma viene contrassegnata con un numero unico e progressivo<br />
che l’accompagnerà proprio come una carta d’identità.<br />
Dopo poche ore, una speciale fascia marchiante incide sulla forma il mese e l’anno di produzione, il numero di<br />
matricola che contraddistingue il caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini su tutta la circonferenza <strong>del</strong>la forma.<br />
A distanza di pochi giorni le forme vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale.<br />
E’ una salatura per assorbimento che in circa venti giorni conclude il ciclo di produzione e apre quello non meno<br />
affascinante <strong>del</strong>la stagionatura.<br />
STAGIONATURA ED ESPERTIZZAZIONE<br />
Nel silenzio dei magazzini le forme si rincorrono in lunghe<br />
file. Per ognuna di esse sono stati necessari circa<br />
550 litri di latte, e l’impegno costante di allevatori e<br />
casari. Ma il lavoro continua. Lasciato riposare su tavole<br />
di legno, il formaggio si asciuga lentamente e la crosta<br />
formatasi durante la salatura, quindi senza trattamenti,<br />
perfettamente edibile, prende un colore paglierino sempre<br />
più intenso con il passare <strong>del</strong> tempo.<br />
Quella <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è una storia lunga, ma<br />
è anche una storia lenta, che scorre al naturale ritmo<br />
<strong>del</strong>le stagioni. La stagionatura minima è infatti di dodici<br />
mesi, ed è solo a quel punto che si potrà dire se ogni<br />
singola forma potrà conservare il nome che le è stato<br />
impresso all’origine.<br />
MARCHIATURA<br />
Gli esperti <strong>del</strong> Consorzio di tutela le esaminano una ad<br />
una. Dopo la verifica <strong>del</strong>l’organismo di controllo, viene<br />
applicato il bollo a fuoco sulle forme che hanno i requisiti<br />
<strong>del</strong>la Denominazione d’origine Protetta.<br />
Alle forme che non presentano i requisiti per la Dop vengono<br />
asportati tutti i contrassegni e la scritta a puntini.<br />
Per i maestri casari è uno dei momenti più <strong>del</strong>icati, e<br />
per i consumatori è la fase più importante: è il momento<br />
<strong>del</strong>la selezione e <strong>del</strong>la certificazione di garanzia <strong>del</strong> prodotto.<br />
Sul formaggio che viene avviato al consumo come<br />
fresco (un termine che può suonare curioso per un prodotto<br />
che ha già un anno di maturazione) vengono incisi<br />
solchi paralleli che lo rendono immediatamente riconoscibile<br />
dai consumatori. Questo è il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
di seconda categoria detto “Mezzano”. A 18 mesi, e<br />
su richiesta volontaria, alle forme può essere apposto<br />
il marchio “Extra” o “Export” dopo un ulteriore esame.
26 27<br />
<strong>Le</strong> caratteristiche<br />
alimentari<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio a pasta dura e<br />
a lunga stagionatura.<br />
Contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze<br />
nutritive: per questo motivo è un formaggio<br />
ricchissimo di proteine, vitamine e minerali.<br />
Buonissimo, altamente digeribile, assolutamente naturale:<br />
il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non perde occasione<br />
per eccellere<br />
SCAGLIE DI GUSTO E SALUTE IN UNA DIETA EQUILIBRATA<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è una risorsa che la natura e<br />
l’attività umana ci offrono per conciliare salute e sapore<br />
all’interno di una dieta equilibrata. Un formaggio<br />
non solo buono ma anche sano e nutriente, frutto <strong>del</strong>la<br />
lunga tradizione produttiva e <strong>del</strong> legame col territorio<br />
di origine che ne hanno fatto uno dei simboli <strong>del</strong> Made<br />
in Italy alimentare.<br />
Formaggio ottenuto dalla parziale scrematura <strong>del</strong> latte;<br />
questa componente lipidica <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
è nutrizionalmente preziosa per l’energia prontamente<br />
utilizzabile fornita dalla sua parte libera. Il <strong>Parmigiano</strong>-<br />
<strong>Reggiano</strong> è ricchissimo in calcio, particolarmente biodisponibile,<br />
ed è anche una fonte importante di fosforo:<br />
50 g sono in grado di coprire il 50% <strong>del</strong> fabbisogno<br />
giornaliero <strong>del</strong>l’adulto.<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è ricchissimo di peptidi e di<br />
aminoacidi liberi, dunque prontamente assimilabili da<br />
Composizione media per 100 g di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
ACQUA g 30,8<br />
PROTEINE TOTALI g 33,0<br />
GRASSO g 28,4<br />
VALORE ENERGETICO Kcal 392<br />
CLORURO DI SODIO g 1,39<br />
CALCIO mg 1160<br />
FOSFORO mg 680<br />
SODIO mg 650<br />
POTASSIO mg 100<br />
MAGNESIO mg 43<br />
ZINCO mg 4<br />
VITAMINA A mcg 270<br />
VITAMINA B1 mcg 34<br />
VITAMINA B2 mcg 370<br />
VITAMINA B6 mcg 110<br />
VITAMINA B12 mcg 4,2<br />
VITAMINA PP mcg 55<br />
ACIDO PANTOTENICO mcg 320<br />
COLINA mg 40<br />
BIOTINA mcg 23<br />
parte <strong>del</strong>l’organismo, derivanti dalla lenta trasformazione<br />
<strong>del</strong>la caseina, proteina <strong>del</strong> latte. Questi composti si<br />
formano durante la lunga maturazione e contribuiscono<br />
a determinare i caratteri organolettici <strong>del</strong> formaggio facilitandone<br />
la digestione.<br />
Questi apporti di gusto ed energia sono disponibili anche<br />
per le persone intolleranti al lattosio dato che il<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> ne è privo.<br />
Per ottenere un Kg di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> occorrono<br />
ben 16 litri di latte pregiato <strong>del</strong>la zona d’origine.<br />
FA BENE A TUTTE LE ETÀ<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un perfetto alleato per la salute<br />
e il benessere psicofisico.<br />
Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita<br />
dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli<br />
anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport.<br />
A partire dagli anni Ottanta è stata ipotizzata la presenza<br />
nel <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> di un fattore bifidogeno<br />
che lo rende indicato nella dieta di bimbi neonati per<br />
i suoi effetti prebiotici, destinati a nutrire i batteri probiotici,<br />
il cui principale effetto benefico è quello <strong>del</strong>la<br />
modulazione <strong>del</strong>la flora intestinale che, costituita da un<br />
complesso ecosistema in parte dipendente dai nutrienti<br />
introdotti con la dieta, svolge un ruolo importante<br />
su alcune funzioni metaboliche e sulla resistenza alle<br />
infezioni batteriche.<br />
LA LUNGA STAGIONATURA CHE DONA GUSTO E DIGERIBILITÀ<br />
La stagionatura è fondamentale per far acquisire al<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> i suoi aromi e la sua struttura.<br />
Secondo Disciplinare, si può chiamare <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
il formaggio solo al compimento <strong>del</strong> 12° mese.<br />
I casari e gli esperti battitori dicono che il formaggio<br />
deve passare due estati, deve cioè subire per due anni<br />
le trasformazioni enzimatiche che cambiano la pasta<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e che in estate, grazie al calore,<br />
sono più intense.<br />
Queste trasformazioni, ad opera degli enzimi liberati<br />
dai batteri lattici, consistono soprattutto in processi di<br />
scomposizione <strong>del</strong>la catena <strong>del</strong>le proteine <strong>del</strong> formaggio<br />
(le caseine), che vengono frazionate in tanti piccoli<br />
pezzi di catena proteica, fino alla liberazione parziale<br />
dei mattoni fondamentali, gli aminoacidi. Ecco perché il<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è più digeribile di altri formaggi.<br />
Simili modificazioni subiscono i grassi, che diventano<br />
anch’essi più facilmente assorbibili dall’organismo.<br />
Una carica nutritiva di proteine, vitamine, fosforo e calcio<br />
che si concentra nella pasta, durante la produzione,<br />
e nel lungo periodo di stagionatura.<br />
L’invecchiamento naturale rende facile la digestione<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e sviluppa una complessità di<br />
aromi e sapori straordinari.<br />
La presenza di tanta varietà molecolare determina la<br />
ricchezza degli aromi e dei profumi che rendono unico<br />
ed inimitabile il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, formaggio che<br />
raggiunge questa complessità in modo <strong>del</strong> tutto naturale,<br />
senza l’aggiunta di alcun additivo che possa correggere<br />
o alterare la materia prima: il latte.<br />
Subendo i processi di maturazione biologica, il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
ha un suo picco di fragranza e di<br />
tipicità organolettica che si colloca dai 24 ai 36 mesi.<br />
Oltre questo termine, i processi di scomposizione proteica<br />
possono far diventare la struttura sempre più granulosa,<br />
quasi gessosa e molto solubile; i profumi tendono<br />
a svanire e la maturazione dei grassi può portare<br />
il formaggio a diventare quasi piccante.
28 29<br />
CRISTALLI DI TIROSINA, PREZIOSI INDICI DI BUONA STAGIONATURA<br />
Cosa sono quei granellini che si sentono sotto i denti<br />
quando si mangia un pezzo di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>?<br />
Sono dei cristalli di un aminoacido, la tirosina, che<br />
quando si trova in forma libera e concentrata ha la<br />
caratteristica, per propria conformazione molecolare,<br />
di cristallizzare. Questo aminoacido, insieme agli altri,<br />
viene liberato dai processi di scomposizione <strong>del</strong>le proteine<br />
ad opera degli enzimi. La presenza di cristalli di<br />
tirosina, quindi, è certamente un indice empirico – che<br />
cioè può essere verificato dall’esperienza di ciascuno –<br />
di buona stagionatura <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
LA NATURALITÀ CHE LO DISTINGUE DAGLI ALTRI FORMAGGI A PASTA DURA<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> appartiene al genere dei formaggi<br />
a pasta dura, ma possiede caratteristiche particolari<br />
che lo distinguono, rendendolo unico.<br />
Queste caratteristiche sono fondamentalmente dovute<br />
all’alimentazione <strong>del</strong>le bovine, produttrici di latte e<br />
nascono dalle scelte operate dai produttori riuniti nel<br />
Consorzio.<br />
Nel secondo dopoguerra – in un momento in cui l’agricoltura<br />
stava profondamente modificandosi in senso<br />
produttivistico – i produttori decisero, infatti, di porre<br />
alcune regole per garantire il mantenimento degli<br />
aspetti tradizionali <strong>del</strong>la produzione lattiera e casearia<br />
legata al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. Fin nel primo Regolamento<br />
di alimentazione <strong>del</strong>le vacche <strong>del</strong> 1957 veniva<br />
stabilita la scelta di basare l’alimentazione <strong>del</strong>le vacche<br />
da latte sui foraggi locali, consentendo la conservazione<br />
di questi secondo il metodo tradizionale <strong>del</strong>l’essicazione<br />
(la fienagione) e proibendo l’utilizzo dei foraggi<br />
fermentati, quali gli insilati di mais.<br />
Nel <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> naturalità significa quindi<br />
utilizzare un latte che ha in sé un equilibrio microbiologico;<br />
questo permette di produrre il <strong>Parmigiano</strong>-<br />
<strong>Reggiano</strong> senza alcun additivo. Infatti i batteri lattici,<br />
naturalmente presenti, costituiscono la base microbiologica,<br />
tipica <strong>del</strong> territorio d’origine, il cui sviluppo e la<br />
cui attività devono essere favoriti nella trasformazione<br />
casearia. Ecco perché il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è vera<br />
sintesi di natura e sapienza.<br />
La guida all’acquisto<br />
IL CONSORZIO DI TUTELA<br />
PER SALVAGUARDARE LA TIPICITÀ<br />
Il Consorzio associa tutti i caseifici produttori.<br />
Al Consorzio sono ufficialmente affidati gli incarichi di apposizione dei marchi e<br />
dei contrassegni sulle forme certificate da un Organismo terzo di Controllo, in<br />
conformità <strong>del</strong> Disciplinare <strong>del</strong>la DOP (Denominazione d’Origine Protetta).<br />
Compito <strong>del</strong> Consorzio è anche quello di vigilare sull’uso corretto dei marchi e di<br />
tutelare dalle contraffazioni.<br />
Il Consorzio <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, inoltre, ha lo scopo di diffondere e promuovere<br />
la conoscenza ed il consumo <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e di perfezionare<br />
e migliorare la qualità per salvaguardarne le caratteristiche peculiari.<br />
PARMIGIANO-REGGIANO DOP<br />
IL PARMIGIANO-REGGIANO È UN FORMAGGIO A DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA<br />
Questo significa che è garantito, per i suoi tratti distintivi e per il suo legame con la zona di origine, da un sistema<br />
di norme UE volte a tutelare allo stesso tempo i consumatori e i produttori.<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è un formaggio completamente naturale, famoso in tutto il mondo come il “Re dei formaggi”<br />
grazie al suo metodo di produzione e alle sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche.<br />
La sua lavorazione è regolata da stretti standard di produzione, registrati presso gli organismi competenti <strong>del</strong>l’Unione<br />
Europea.<br />
Per questo motivo il marchio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> può essere esclusivamente apposto sul formaggio che:<br />
è stato prodotto, trasformato e lavorato esclusivamente nella zona d’origine<br />
è fatto secondo antichi metodi artigianali e tradizionali, definiti da una rigida regolamentazione (Disciplinare di<br />
produzione, norma europea <strong>del</strong> Reg. CEE 2081/92 e riconoscimento <strong>del</strong> Reg. (CE) N. 1107/96 sostituiti dal Reg.<br />
(CE) 510/06), che impone precisi metodi di produzione (Standard di Produzione), un’alimentazione controllata<br />
<strong>del</strong>le bovine (Regolamento per l’alimentazione <strong>del</strong> bestiame) e regole per la selezione qualitativa e l’apposizione<br />
dei marchi sulle forme (Regolamento di marchiatura)
30 31<br />
CONTRASSEGNI E MARCHI<br />
Prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), solo il formaggio ottenuto secondo le regole <strong>del</strong> Disciplinare di<br />
Produzione può essere denominato <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e riportare sulla forma i marchi e contrassegni che, nella loro<br />
integrità, lo identificano e distinguono come prodotto DOP. Questi sono distinti tra marchi d’origine e marchi di selezione.<br />
I MARCHI D’ORIGINE Apposti alla nascita <strong>del</strong> formaggio, sono:<br />
I CONTRASSEGNI D’ORIGINE<br />
(IMPRESSI TRAMITE LA FASCERA MARCHIANTE)<br />
lungo tutto lo scalzo <strong>del</strong>la forma con:<br />
• scritta a puntini PARMIGIANO-REGGIANO<br />
• scritte DOP e CONSORZIO TUTELA<br />
• numero di matricola <strong>del</strong> caseificio<br />
• mese e anno di produzione<br />
LA PLACCA DI CASEINA<br />
applicata sulla superficie <strong>del</strong>la forma con:<br />
• scritta CFPR<br />
(Consorzio Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>)<br />
• codice alfanumerico identificativo<br />
di ogni singola forma<br />
• etichetta Datamatrix per lettura ottica<br />
IL MARCHIO DI SELEZIONE Il marchio di selezione<br />
viene impresso verso il compimento dei 12 mesi di<br />
stagionatura, sulle forme che superano la selezione<br />
(espertizzazione) a cui vengono sottoposte tutte le<br />
forme prodotte.<br />
L’esame viene eseguito dagli esperti battitori <strong>del</strong> Consorzio<br />
ed a seguito <strong>del</strong>la certificazione data dall’ente di<br />
controllo <strong>del</strong>la DOP, il marchio viene impresso in modo<br />
in<strong>del</strong>ebile.<br />
E’ infatti il Consorzio che detiene i marchi <strong>del</strong>la DOP<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, identifica quindi il formaggio nelle<br />
varie categorie nell’esame di selezione per la conformità<br />
alla DOP e svolge attività di vigilanza sul corretto<br />
uso dei marchi stessi.<br />
L’esame di selezione identifica tre categorie di formaggio:<br />
Prima categoria: <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, ovvero il formaggio con una struttura <strong>del</strong>la pasta<br />
compatta e caratteristiche corrispondenti al disciplinare (scelto-zero-uno), idoneo ad affrontare<br />
la lunga stagionatura per essere apprezzato sia nel consumo diretto a tavola sia nelle preparazioni<br />
gastronomiche come formaggio grattugiato. <strong>Le</strong> forme hanno pertanto i contrassegni<br />
di origine (scritta a puntini e placca di caseina) e il marchio ovale impresso a fuoco.<br />
Seconda categoria: <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> Mezzano, ovvero il formaggio che presenta<br />
alcuni difetti di lieve o media entità nella struttura <strong>del</strong>la pasta e/o sulla crosta, ma senza alterazioni<br />
<strong>del</strong>le caratteristiche organolettiche tipiche <strong>del</strong> prodotto. Se ne consiglia il consumo<br />
diretto come formaggio da tavola. <strong>Le</strong> forme portano comunque il marchio ovale a fuoco di<br />
selezione “<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>”, distinguendosi dalla prima scelta grazie ai solchi paralleli<br />
che vengono in<strong>del</strong>ebilmente tracciati sullo scalzo <strong>del</strong>la forma.<br />
Terza categoria: definito “scarto”, ovvero il formaggio che, presentando difetti troppo rilevanti,<br />
non rientra nei limiti fissati dal disciplinare <strong>del</strong> “<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>”. Queste forme<br />
vengono dequalificate eliminando i marchi d’origine tramite fresatura <strong>del</strong>la crosta (rimozione<br />
di alcuni millimetri <strong>del</strong>la crosta). In tal modo questo formaggio non può più avere alcun riferimento<br />
alla DOP.<br />
UN’ULTERIORE SELEZIONE: I MARCHI “EXTRA” ED “EXPORT”<br />
Su richiesta volontaria <strong>del</strong> detentore di formaggio già qualificato <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> e che<br />
deve avere una stagionatura di almeno 18 mesi, il Consorzio procede, per queste forme, ad<br />
una nuova espertizzazione.<br />
Sulle forme che risultano “scelte”, si appone un marchio EXTRA o EXPORT, che offre agli operatori<br />
commerciali e ai consumatori un’ulteriore indicazione di qualità <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
Questi marchi possono essere riportati anche sulle confezioni che contengono formaggio in<br />
tal modo identificato.<br />
I MARCHI SUL PARMIGIANO-REGGIANO PRECONFEZIONATO<br />
FORMA E FETTA<br />
Il marchio forma e fetta con scritta PARMIGIANO-REGGIANO su fondo nero<br />
è il marchio di commercializzazione e riferimento obbligatorio di identificazione<br />
e riconoscimento <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> confezionato.<br />
MEZZANO<br />
<strong>Le</strong> porzioni preconfezionate derivanti dalle forme identificate di seconda<br />
categoria “Mezzano” sono distinguibili dal marchio che oltre al logo forma<br />
e fetta riporta sotto la scritta “MEZZANO” su banda di colore verde.<br />
EXTRA e EXPORT<br />
<strong>Le</strong> confezioni che contengono formaggio ottenuto da forme di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
che sono state qualificate EXTRA o EXPORT riportano in<br />
etichetta un marchio che riporta sotto il logo fetta e forma queste diciture<br />
su banda di colore oro.
32 33<br />
I BOLLINI<br />
TRE STAGIONATURE, TRE DECLINAZIONI DI SAPORI, AROMI E PROFUMI<br />
La lunga stagionatura conferisce al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> caratteristiche straordinarie che si differenziano in funzione<br />
<strong>del</strong> periodo di maturazione. Per questo motivo è stato introdotto un sistema di bollini colorati che può aiutare il consumatore<br />
nella scelta <strong>del</strong> prodotto.<br />
A partire dal 2007, per una maggior trasparenza ed informazione al consumatore, sono stati predisposti tre bollini<br />
colorati che identificano le diverse stagionature <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
Bollino aragosta: Oltre 18 mesi di stagionatura<br />
Base lattica piuttosto accentuata, accompagnata da note vegetali quali erba, verdura<br />
lessa e, a volte, fiori e frutta.<br />
Abbinamenti: Ideale tagliato a lamelle per le insalate o a cubetti per l’aperitivo,<br />
preferibilmente da abbinare con vini bianchi secchi e accostato a frutta fresca<br />
come pere e mele verdi.<br />
Bollino argento: Oltre 22 mesi di stagionatura<br />
Gli aromi si accentuano, si possono apprezzare note di burro fuso e frutta fresca,<br />
gli agrumi fanno la loro comparsa accanto a cenni di frutta secca. Il formaggio<br />
evolve in un equilibrio di dolce e saporito, si presenta perfettamente solubile,<br />
friabile e granuloso.<br />
Abbinamenti: Perfetto con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se presentato<br />
tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsamico tradizionale di<br />
Modena o Reggio Emilia. Ideale accompagnato a qualsiasi tipo di frutta secca, è<br />
superbo con prugne e fichi.<br />
Bollino oro: Oltre 30 mesi di stagionatura (stravecchio)<br />
Questo formaggio, il più ricco di elementi nutritivi, è più asciutto, friabile e granuloso.<br />
Il sapore è più deciso e complesso negli aromi. <strong>Le</strong> note di spezie e frutta<br />
secca risultano predominanti.<br />
Abbinamenti: Sia con vini rossi di elevato corpo e struttura sia con vini bianchi<br />
passiti e da meditazione. Da provare l’abbinamento con mieli ed il perfetto connubio<br />
con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia.<br />
Taglio e conservazione<br />
COME TAGLIARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />
IL COLTELLO A MANDORLA<br />
Per tagliare il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, si deve necessariamente<br />
usare il tipico strumento. Si tratta di un coltello<br />
caratteristico, a lama corta e appuntita, dalla forma a<br />
mandorla. La forma di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> quindi non si<br />
taglia ma si apre. per mantenere intatta la struttura interna<br />
e la naturale granulosità.<br />
COME APRIRE LA FORMA<br />
Con la punta <strong>del</strong> coltello a mandorla si traccia una linea<br />
che divide la forma a metà, sul diametro <strong>del</strong>le due facce,<br />
proseguendo sulla fiancata (o scalzo).<br />
Si incide la crosta lungo questa linea penetrando a tratti<br />
con il coltello per una profondità di qualche centimetro: ai<br />
due punti estremi <strong>del</strong> diametro di una <strong>del</strong>le facce, nelle<br />
metà <strong>del</strong> fianco, si conficcano con vigore 2 coltelli a mandorla.<br />
In questo modo, funzionando da cuneo, la forza<br />
sviluppata fa aprire la forma di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> in<br />
due metà.<br />
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />
Grazie alla sua struttura e al basso contenuto di acqua,<br />
il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> è uno fra i migliori formaggi destinati<br />
alla lunga conservazione.<br />
La sua capacità di durare nel tempo è una caratteristica<br />
peculiare che ha contribuito alla sua fama nei secoli.<br />
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />
PRECONFEZIONATO SOTTOVUOTO<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> preconfezionato sottovuoto può<br />
essere conservato in frigorifero ad una temperatura fra<br />
i 4 e gli 8 °C.<br />
E’ importante assicurarsi che la confezione sia sigillata<br />
e integra, e che il formaggio non sia esposto all’aria.<br />
La catena <strong>del</strong> freddo deve essere mantenuta in modo<br />
tale da non produrre effetti sulle caratteristiche organolettiche<br />
<strong>del</strong> formaggio.<br />
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO<br />
TAGLIATO FRESCO O ESTRATTO DALLA CONFE-<br />
ZIONE<br />
Quando si acquista un pezzo di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
fresco o quando lo si estrae dalla confezione sottovuo-<br />
Questo procedimento richiede esperienza ed attenzione<br />
perché l’apertura risulta perfetta solo se la struttura interna<br />
<strong>del</strong> formaggio è stata messa in grado di opporre la<br />
stessa resistenza sia nell’una che nell’altra metà. Anche<br />
le incisioni successive come il taglio o la porzionatura,<br />
devono avvenire con lo stesso metodo.<br />
Per cui, una metà viene divisa ulteriormente in due parti<br />
uguali, che a loro volta verranno divise in altre parti uguali.<br />
In questo modo si ottengono da una forma pezzi di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
che hanno le stesse proporzioni fra pasta<br />
e crosta esterna.<br />
to, lo si deve conservare in frigorifero ad una temperatura<br />
fra i 4 e gli 8 °C avendo cura di sostituire il sacchetto<br />
entro il quale era confezionato con appositi contenitori.<br />
Il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> mantiene intatte le sue caratteristiche<br />
organolettiche se conservato:<br />
• ad un livello di umidità ottimale (in un refrigeratore<br />
ventilato il formaggio tende a seccare)<br />
• lontano da altri cibi (la parte grassa <strong>del</strong> formaggio<br />
tende ad assorbire gli altri odori presenti nel frigorifero)<br />
E’ consigliato quindi l’utilizzo di contenitori in vetro o<br />
in plastica.<br />
Un’altra soluzione pratica consiste nell’introdurre il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
in sacchetti di tela ad uso alimentare.<br />
In questo modo il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> può essere conservato<br />
a lungo ricordando di controllare periodicamente<br />
che non si alterino le condizioni di mantenimento.<br />
Si consiglia di non congelare mai il formaggio.
34 35<br />
Un francobollo dedicato<br />
al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Simbolo indiscusso <strong>del</strong>l’eccellenza italiana e<br />
<strong>del</strong>l’agroalimentare nazionale apprezzato in tutto il<br />
mondo.<br />
Per questo al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> le Poste Italiane<br />
hanno dedicato uno dei quattro nuovi francobolli<br />
<strong>del</strong>la serie “Made in Italy” che comprende altri tre<br />
formaggi DOP: il Gorgonzola, la Mozzarella di Bufala<br />
Campana, il Ragusano.<br />
Il 25 marzo 2011 l’Ufficio filatelico <strong>del</strong>le Poste Italiane<br />
di Reggio Emilia (città di emissione) e alcuni<br />
uffici filatelici di Parma hanno proposto i francobolli<br />
al pubblico e, in più, hanno messo a disposizione<br />
una cartolina postale dedicata al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>,<br />
la tessera filatelica e il bollettino che riporta<br />
il testo informativo scritto dal Consorzio <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>:<br />
francobollo e cartoline sono stati<br />
oggetto di un annullo speciale.<br />
L’emissione <strong>del</strong> francobollo, che resterà per sempre nella storia <strong>del</strong>la filatelia, è un modo prestigioso per far conoscere<br />
il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>, unanimemente ritenuto uno dei prodotti italiani più popolari al mondo e tra i più rappresentativi<br />
<strong>del</strong> “Made in Italy”. L’emissione di questo francobollo speciale è anche una significativa celebrazione dei 150 anni<br />
<strong>del</strong>l’Unità d’Italia, esaltando l’unicità ed il valore <strong>del</strong>le produzioni nazionali di alta qualità.<br />
<strong>Le</strong> visite nei caseifici<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Vedere per sapere<br />
Il Consorzio <strong>del</strong> formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> offre la possibilità di effettuare visite guidate nei caseifici <strong>del</strong>la<br />
provincia di <strong>Mantova</strong> per vedere all’opera i casari che ripetono i gesti antichi <strong>del</strong>la trasformazione <strong>del</strong> latte.<br />
E’ possibile essere condotti alla scoperta di un autentico “mito vivente”, dalla sua nascita che avviene una sola volta<br />
al giorno, alla lunga e lenta maturazione nei magazzini di stagionatura.<br />
<strong>Le</strong> visite guidate sono gratuite e si svolgono dal lunedì al venerdì.<br />
Orario di inizio entro le ore 8.30<br />
Durata <strong>del</strong>la visita circa due ore<br />
Per ulteriori informazioni potete contattarci:<br />
telefono 0376.327621 fax 0376.322502<br />
email: sezionemn@parmigiano-reggiano.it<br />
Per le province di produzione di Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia<br />
consultare il sito internet: www.parmigiano-reggiano.it
38 39<br />
La strada mantovana<br />
<strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
di Wainer Mazza<br />
Poeta e cantastorie<br />
<strong>Le</strong> <strong>strade</strong> sono tante<br />
le vie ancor di più<br />
e molte se le segui<br />
ti fanno andar su e giù.<br />
E vanno incontro al mare<br />
per passi di montagna<br />
ti aprono al mondo<br />
e ai sapori di campagna.<br />
Per noi quella che conta<br />
è in terra mantovana<br />
e parla già da secoli<br />
di un formaggio di gran fama.<br />
Che ha sulle sue forme<br />
preziosi quei puntini<br />
e ci fa scoprir di terre<br />
e di caseifici.<br />
Che fanno quel formaggio<br />
dal marchio <strong>Parmigiano</strong><br />
e il nome si completa<br />
col pronunciar <strong>Reggiano</strong>.<br />
Onore alle province<br />
in cui c’è produzione<br />
che danno alla vita<br />
ancora più valore.<br />
Son Parma, Reggio, Modena<br />
e già anche Bologna<br />
con <strong>Mantova</strong> in destra Po<br />
che subito s’intona.<br />
E fa sentire il peso<br />
di lavoro e di esperienze<br />
e in fatto di formaggio<br />
dimostra competenze.<br />
Con belle realtà<br />
che sono in produzione<br />
e a un prodotto d’eccellenza<br />
aggiungono valore.<br />
Ci piace allora qui<br />
portarne in vista i nomi<br />
tracciarne un profilo<br />
e dir di luoghi e amori.<br />
Che son per la campagna<br />
le vacche e il bianco latte<br />
veder le forme nascere<br />
preziose e sì ben fatte.<br />
Andremo per rispetto<br />
in ordin di matricola<br />
la certificazione<br />
ha passaggi da graticola.<br />
Ed ecco siamo a Moglia<br />
in quella via Croce<br />
Visconti, i fratelli<br />
fanno sentir la voce.<br />
Con grande esperienza<br />
si vende e si produce<br />
le forme in proporzione<br />
vedono la luce.<br />
Siam già a Torricella<br />
il nome è La Pironda<br />
e <strong>del</strong>la qualità<br />
qui si cavalca l’onda.<br />
Il Po è lì vicino<br />
e forse dà una mano<br />
perché sia all’altezza<br />
<strong>del</strong> marchio <strong>Parmigiano</strong>.<br />
Si arriva a Pegognaga<br />
a quelle Caramasche<br />
che come società<br />
antiche ha quelle vasche.<br />
Si va all’ottocento<br />
ma è al passo con i tempi<br />
formaggio, burro e panna<br />
per far tutti contenti.<br />
Suzzara ha Magazzini<br />
che si chiamano Emiliani<br />
e qui ancor formaggio<br />
si stagiona a piene mani.<br />
Rispetto e tradizione<br />
sei là in via Pasine<br />
col gruppo Bergamaschi<br />
sicure son le stime.<br />
La Latteria Vò Grande<br />
risale agli anni trenta<br />
la vedi sulla strada<br />
la gente ne è contenta.<br />
Si vende il gran formaggio<br />
ma pure dei salumi<br />
prodotti <strong>del</strong>la zona<br />
riflessi nei costumi.<br />
Società Cooperativa<br />
Agricola e Zootecnica<br />
diciamo che Portiolo<br />
proprio se lo merita.<br />
Di tipo familiare<br />
si fa coi propri mezzi<br />
il latte in sicurezza<br />
e mai prodotti incerti.<br />
Restiamo sempre in zona<br />
siam già a Villa Saviola<br />
con Gonfo Latteria<br />
c’è produzione a iosa.<br />
Di burro e <strong>Parmigiano</strong><br />
per una lunga storia<br />
di una cooperativa<br />
ch’è assurta a giusta gloria.<br />
Ancora a Pegognaga<br />
in via Viola Sacca<br />
c’è un tempio <strong>del</strong> benessere<br />
che Croce il nome impatta.<br />
Caldaie fino a trenta<br />
in zona amena e cara<br />
sicuro quel formaggio<br />
che vanta bontà rara.<br />
Poggio Rusco in via Segonda<br />
ha preziosa latteria<br />
Arrivabene porta il nome<br />
negli anni trenta prende il via.<br />
Sono dodici i suoi soci<br />
bene uniti ed informati<br />
l’edificio è rinnovato<br />
e dà buoni risultati.<br />
San Girolamo all’inizio<br />
ma adesso è Sant’Antonio<br />
casearia a tutto tondo<br />
che produce un patrimonio.<br />
Siamo ancora a Pegognaga<br />
in via Chiaviche, signori<br />
il formaggio, quello buono<br />
qui esprime i suoi valori.<br />
Produzione in grande stile<br />
in via Roncore a Bondeno<br />
latteria Venera Vecchia<br />
di presenza lascia il segno.<br />
Quarantotto le caldaie<br />
venti soci conferenti<br />
produzione annuale<br />
batte i records precedenti.<br />
E restiamo qui a Bondeno<br />
ci addentriamo alle Marzette<br />
che in fatto di bontà<br />
già raggiunge <strong>del</strong>le vette.<br />
Suggestivo il luogo e il fare<br />
per produrre il buon formaggio<br />
e con burro e le caciotte<br />
sei portato all’assaggio.<br />
Ci spostiamo a Palidano<br />
e Begozzo è Latteria<br />
rinnovato è l’impianto<br />
sempre lungo quella via.<br />
Centomila i quintali<br />
son di latte lavorati<br />
c’è lo spaccio in funzione<br />
per prodotti assai fidati.<br />
E col fondo di Sacchetta<br />
ci troviamo a Bondanello<br />
Natura Agricola presente<br />
là in via Arginello.<br />
Il formaggio, quello buono<br />
i salami, le mostarde<br />
miele, burro e caciotte<br />
tradizioni mai spezzate.<br />
Nuvolato e la sua Pieve<br />
con un carico di storia<br />
Latteria San Fiorentino<br />
da tenere in memoria.<br />
Qui si vende il <strong>Parmigiano</strong><br />
anche il burro e la ricotta<br />
di bontà qualificate<br />
convien farne buona scorta.<br />
Via Coazze a Villa Poma<br />
ci segnala l’Andreasi<br />
che da quel cinquantaquattro<br />
non ha certo altri rivali.<br />
Per rispetto di principi<br />
per quel latte trasformato<br />
che alla sua cooperativa<br />
dà sostegno e risultato.<br />
<strong>Mantova</strong>na Vecchia a Polesine<br />
sempre sotto a Pegognaga<br />
con orgoglio e gran lavoro<br />
ci ricorda la sua saga.<br />
Latteria di prestigio<br />
risalente agli anni trenta<br />
di produrre <strong>Parmigiano</strong><br />
lei giammai non s’accontenta.<br />
Con La Frizza Pegognaga<br />
fa sentir la sua potenza<br />
venticinque sono i soci<br />
molto attivi e all’altezza.<br />
Qui davvero quelle forme<br />
quasi arrivano al cielo<br />
<strong>Parmigiano</strong> e <strong>Reggiano</strong><br />
dappertutto lascia il segno.<br />
Latteria Nuova San Carlo<br />
là vicino all’abbazia<br />
già da tempo conquistati<br />
ha il prestigio e la stima.<br />
Qui il piccolo è buono<br />
e cadenze d’altri tempi<br />
una scaglia di formaggio<br />
rende tutti più contenti.<br />
In via Ronchi a Palidano<br />
Latteria Mortaretta<br />
dai fratelli Ballesini<br />
ogni giorno una ricetta.<br />
Con lo spaccio nel reggiano<br />
ben completa è la proposta<br />
mozzarelle e salumi<br />
per noi tutti fanno apposta.<br />
Dal sessanta c’è Rocchetta<br />
latteria nel sociale<br />
che il suo peso fa sentire<br />
in Suzzara capitale.<br />
Dal duemila il magazzino<br />
è capiente e funzionale<br />
e la sala <strong>del</strong> buon latte<br />
già si pensa a migliorare.<br />
Carlo Poma latteria<br />
già col nome lascia il segno<br />
sostanzioso e importante<br />
è quel suo allevamento.<br />
Carni fresche, insaccati<br />
e formaggi di giornata<br />
produzione contenuta<br />
ma per questo di sostanza.<br />
Latteria Agricola di Quistello<br />
è struttura bella e nuova<br />
produzione di formaggio<br />
da trovare sempre a iosa.<br />
In via Cappe puoi sostare<br />
c’è esperienza e volontà<br />
tanti soci ormai protesi<br />
a raggiunger qualità.<br />
Ancor qui a San Benedetto<br />
noi troviam la San Martino<br />
latteria adagiata<br />
dove c’è Bugno Martino.<br />
Il formaggio, ma anche burro<br />
con lo spaccio sempre aperto<br />
ma di sabato e domenica<br />
c’è il riposo quasi certo.<br />
San Giuseppe Latteria<br />
ci fa star a Bugno Martino<br />
parmigiano e reggiano<br />
già da tempo nel destino.<br />
Terra e luoghi qui votati<br />
son da tempo a quel formaggio<br />
che i frati in Polirone<br />
già provavano all’assaggio.<br />
Siamo a Moglia sul confine<br />
e Mogliese è latteria<br />
oramai tutti convinti<br />
che di meglio non ci sia.<br />
Con impianti innovativi<br />
tanto latte lavorato<br />
e i prodotti più richiesti<br />
bene in vista nello spaccio.<br />
Ecco alfin che il nostro viaggio<br />
per adesso qui si ferma<br />
senza dubbi, ne patemi<br />
porta a casa una conferma.<br />
Di un prodotto d’eccellenza<br />
conosciuto in tutto il mondo<br />
la sua forma, il suo profilo<br />
certamente è sul tondo.<br />
Ventisei caseifici<br />
ci hanno dato chiare prove<br />
e il voto conquistato<br />
certamente è sul nove.<br />
Contadini e casari<br />
tutti insieme a costruire<br />
un legar di tradizioni<br />
che vogliamo benedire.<br />
Su una terra piatta e verde<br />
tra gran corti e nei loghini<br />
parmigiano e reggiano<br />
a unir tanti destini.<br />
Nel lavoro, la famiglia<br />
in cucina e in compagnia<br />
passa qui, vieni a trovarci<br />
ben tracciata è ormai la via.
Fioritura lungo l’argine <strong>del</strong> Po<br />
la pianura millenaria<br />
lungo il fiume<br />
acqua e terra, storia e cultura<br />
compongono un mosaico affascinante
42 43<br />
oltrepò mantovano<br />
Fiume PO<br />
Fiume MINCIO<br />
<strong>Mantova</strong><br />
Autostrada A22<br />
S. Benedetto Po 1724<br />
1579<br />
Revere Borgofranco sul Po<br />
7<br />
5<br />
Motteggiana<br />
Quingentole<br />
12<br />
<strong>Mantova</strong> 9<br />
Pieve di Coriano<br />
3 1834 1833 Quistello<br />
Carbonara di Po<br />
10<br />
Suzzara<br />
4<br />
1832 1831 11<br />
Pegognaga<br />
6<br />
1559<br />
Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo 1835<br />
1567<br />
Sermide<br />
1720<br />
S. Giacomo<br />
8<br />
1<br />
di Segnate<br />
Poggio Rusco<br />
Gonzaga<br />
S. Giovanni<br />
Felonica<br />
1537 1721 Sustinente<br />
Serravalle<br />
1829<br />
<strong>del</strong> Dosso<br />
a Po Sermide<br />
1714<br />
Moglia<br />
S. Benedetto 2 Po 1724<br />
1579<br />
Revere Borgofranco sul Po<br />
7<br />
5<br />
Motteggiana<br />
Quingentole<br />
12<br />
9<br />
Pieve di Coriano<br />
3 1834 1833 Quistello<br />
Carbonara di Po<br />
10<br />
Suzzara<strong>Mantova</strong><br />
4<br />
1832 1831 11<br />
Pegognaga<br />
6<br />
1559<br />
Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo 1835<br />
1567<br />
Sermide<br />
1720<br />
S. Giacomo<br />
8<br />
1<br />
di Segnate<br />
Poggio Rusco<br />
Gonzaga<br />
S. Giovanni<br />
Felonica<br />
1537 1721<br />
1829<br />
<strong>del</strong> Dosso<br />
1714<br />
Sustinente<br />
Serravalle<br />
Moglia<br />
a Po<br />
2<br />
Sermide<br />
S. Benedetto Po<br />
Revere Borgofranco sul Po<br />
Motteggiana<br />
Quingentole<br />
Quistello<br />
Pieve di Coriano<br />
Carbonara di Po<br />
Suzzara<br />
Pegognaga<br />
Gonzaga<br />
Schivenoglia Villa Poma Magnacavallo<br />
S. Giacomo<br />
di Segnate<br />
Poggio Rusco<br />
S. Giovanni<br />
<strong>del</strong> Dosso<br />
Sermide<br />
Felonica<br />
Moglia<br />
Fiume PO<br />
Fiume PO<br />
Fiume MINCIO<br />
Fiume MINCIO<br />
LEGENDA<br />
arte - cultura<br />
natura - ambiente - attività<br />
curiosità<br />
ristoranti e cantine<br />
agriturismo e fattorie didattiche<br />
Autostrada A22<br />
Autostrada A22<br />
Fiume SECCHIA<br />
Sustinente<br />
Fiume SECCHIA<br />
Fiume SECCHIA<br />
Serravalle<br />
a Po<br />
Sermide<br />
Indice Territorio e Caseifici<br />
Il Territorio I caseifici<br />
con vendita al pubblico<br />
1 La Fiera Millenaria di Gonzaga p.44<br />
La torta di tagliatelle p.45<br />
2 L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />
Dolcezza ardente p.47<br />
Un’Americana a <strong>Mantova</strong> p.47<br />
I tortelli di zucca p.48<br />
3 Il Parco di San Lorenzo p.48<br />
4 Una pieve matildica p.49<br />
5 <strong>Le</strong> golene <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> Secchia p.50<br />
6 San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />
7 L’Abbazia di Polirone p.51<br />
Il Lambrusco mantovano Dop p.52<br />
Il Melone e la Cipolla di Sermide p.53<br />
8 Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />
9 Un Premio diverso p.54<br />
10 San Colombano p.55<br />
11 L’Oratorio romanico di Ghisione p.56<br />
La pera tipica mantovana p.56<br />
Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo p.57<br />
La Sbrisolona p.57<br />
1537 Cas. Fratelli Visconti p.62<br />
1559 Cas. Caramasche p.62<br />
1567 Latt. Vo’ Grande p.63<br />
1579 Latt. Soc. Gonfo p.63<br />
1714 Latt. Agr. Marzette p.64<br />
1720 Latt. Agr. Begozzo p.64<br />
1721 Natura Agricola p.65<br />
1724 Latt. San Fiorentino p.65<br />
1829 Latt. Mortaretta p.66<br />
1831 Latt. Soc. Carlo Poma p.66<br />
1832 Latt. Agr. Quistello p.67<br />
1833 Latt. Agr. San Martino p.67<br />
1834 Latt. Agr. San Giuseppe p.68<br />
1835 Latt. Agr. Mogliese p.68<br />
Eventi<br />
& Appuntamenti p.58<br />
Ristoranti e Cantine<br />
sulla strada dei<br />
Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni p.60<br />
Agriturismo e<br />
Fattorie didattiche p.61<br />
oltrepò mantovano
44<br />
La pianura<br />
lungo il fiume<br />
Acqua e terra, storia e cultura<br />
compongono un mosaico affascinante<br />
La Millenaria di Gonzaga<br />
Nel 1448 Francesco II Gonzaga cavalcava sulla via<br />
di Reggiolo quando fu violentemente sbalzato di sella:<br />
avendo scampato miracolosamente la morte, volle<br />
dimostrare la sua gratitudine alla Vergine dedicandole<br />
un giorno di festa, l’8 settembre, in cui elargiva la possibilità<br />
di commerciare e scambiare beni senza il versamento<br />
di alcuna gabella. Da quella volta in poi tutti<br />
gli anni in concomitanza con la festa <strong>del</strong>la nati-<br />
La geometria verde <strong>del</strong>le campagne d’Oltrepò è solcata dalle vie d’acqua<br />
che scorrono come linfa vitale. La storia di questo territorio è antica ed è<br />
scritta dal perpetuo lavoro <strong>del</strong>l’uomo in lotta con l’acqua: fu nel Medioevo,<br />
ad opera dei bendettini la prima grande opera di bonifica. Muovendosi<br />
lungo argini e canali si scoprono idrovore, botti e grandi impianti che hanno<br />
drasticamente cambiato le sorti di questa pianura. Testimonianze d’arte e<br />
cultura eccezionali arricchiscono l’identità unica <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano:<br />
l’Abbazia benedettina di Polirone, le pievi matildiche e l’originale Premio<br />
di Suzzara sono solo alcuni aspetti <strong>del</strong> suo carattere complesso e affascinante.<br />
Tradizioni enogastronomiche antiche ed eccellenti unite a produzioni<br />
tipiche di qualità fanno di questi luoghi una tappa di grande gusto.<br />
vità di Maria venne organizzata la grande fiera<br />
di merci e divertimenti popolari: si correva il palio,<br />
abbondavano i banchi di mercanti e imbonitori con le<br />
loro mercanzie curiose e il popolo aveva l’opportunità<br />
di alleviare la durezza <strong>del</strong>la vita quotidiana con i numeri<br />
di saltimbanchi e musici. Il volume degli affari trattati<br />
durante la Fiera assunse via via sempre più importanza<br />
per il territorio mantovano, i governanti disciplinarono<br />
lo svolgimento <strong>del</strong>la manifestazione e ancora oggi a<br />
settembre ogni anno l’appuntamento con la Fiera<br />
Millenaria si rinnova, trasformando Gonzaga in un<br />
importante punto di riferimento nei settori <strong>del</strong>l’agricoltura,<br />
<strong>del</strong>la zootecnia e <strong>del</strong>l’agroalimentare, oltre ad arte<br />
e artigianato, spettacoli e gastronomia.<br />
“C’era una volta Gonzaga“ è invece dedicata gli amanti<br />
<strong>del</strong> collezionismo, <strong>del</strong>l’antiquariato e <strong>del</strong> vintage: lungo<br />
le vie <strong>del</strong> centro e all’ombra dei torrioni, che ancora<br />
oggi testimoniano la grandezza dei trascorsi storici dei<br />
Dolce tipico <strong>del</strong>l’Oltrepò mantovano e diffuso anche nella Bassa pianura<br />
modenese, questa torta speciale iniziò a essere preparata già dal XIX<br />
secolo. Di preparazione non semplicissima, la Turta Tajadleina prevede<br />
l’uso <strong>del</strong>le tagliatelle di sfoglia all’uovo, proprio quelle da mangiare al<br />
ragù o in brodo ma in versione dolcificata, in un abbinamento insolito ma<br />
sorprendentemente gustoso con mandorle e burro.<br />
Ingredienti: 300 g di farina bianca, 3 tuorli, 200 g di zucchero, 200 g di<br />
mandorle sbucciate e tritate, 70 g di burro, un bicchierino di liquore secco<br />
Preparazione: impastare la classica sfoglia con farina e tuorli con l’aggiunta<br />
di un cucchiaio raso di zucchero e tagliarla in tagliatelle sottili come<br />
quelle per il brodo. Unire le mandorle con lo zucchero nella tortiera imburrata,<br />
disporre un leggero strato di tagliatelle poi uno di mandorle e zucchero,<br />
distribuendo qua e là qualche fiocchetto di burro e una spruzzatina<br />
di liquore. Continuare così fino all’esaurimento degli ingredienti: dovrebbero<br />
risultare 3 strati di tagliatelle inframmezzati dalle mandorle. Cuocere in<br />
forno a 180° per 40 minuti circa fino quando la torta sarà dorata.<br />
La storia di una terra “a mollo”<br />
e l’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche<br />
Il toponimo Moglia è intriso di acqua…deriva dal tardo<br />
latino molleus che significa melmoso, soggetto a ristagni<br />
di acqua: nel nome c’è la storia di un luogo in cui<br />
l’uomo ha dovuto lottare per conquistarsi la terra su<br />
cui vivere e lavorare. Non stupisce quindi che la peculiarità<br />
geografica di Moglia sia quella di trovarsi alla<br />
confluenza di molti canali di bonifica, gravitanti intorno<br />
al fiume Secchia: grazie al lavoro alacre di generazioni<br />
il comprensorio mogliese è stato oggetto di una bonifica<br />
idraulica ed agricola davvero imponente. Qui la<br />
terra è stata faticosamente strappata alle acque che la<br />
invadevano e resa salubre e produttiva, è stata, in una<br />
parola, bonificata: l’Italia, subito dopo l’Olanda, è lo sta-<br />
Gonzaga, si tiene un’interessante mostra mercato che<br />
richiama ogni volta un gran numero di appassionati.<br />
Il calendario completo su www.ceraunavoltagonzaga.it<br />
oppure Circolo Filatelico, Numismatico ed Hobbistico.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Suzzara > Gonzaga<br />
piazza Matteotti, 10 tel. 0376 58729<br />
ceraunavoltagonzaga@libero.it<br />
www.fieramillenaria.it<br />
Sapori d’Oltrepò: la Torta di Tagliatelle<br />
to europeo dove la frazione di terre sottratte all’acqua<br />
tramite bonifica è più vasta.<br />
Nel 1919 iniziano i lavori per il drenaggio <strong>del</strong> comprensorio<br />
mogliese e al responsabile <strong>del</strong> progetto, ingegner<br />
Prampolini, verrà successivamente affidata anche la<br />
bonifica <strong>del</strong>l’Agro Pontino nel Lazio.<br />
I numeri <strong>del</strong>la bonifica Parmigiana-Moglia fanno<br />
pensare: in circa cinque anni vennero realizzati<br />
più di 1300 km di canali, movimentati 10 milioni<br />
di metri cubi di terra, costruiti 150 ponti oltre a<br />
numerose ed imponenti opere idrauliche per il<br />
sollevamento e la captazione <strong>del</strong>le acque, a volte<br />
su manufatti preesistenti risalenti al XVI e XVII secolo.<br />
45<br />
oltrepò mantovano
46 47<br />
oltrepò mantovano<br />
Il metodo elaborato dall’ingegner Prampolini prevedeva<br />
la separazione <strong>del</strong>le acque alte da quelle basse<br />
per evitare che i canali provenienti dai territori più alti<br />
potessero riversare le loro acque nei territori più bassi.<br />
Pertanto due distinti collettori scaricano in Secchia, in<br />
località Mondine le prime e a San Siro di San Benedetto<br />
le seconde: la differenza tra le canalizzazioni si nota<br />
perché i collettori <strong>del</strong>le acque alte hanno le sponde<br />
protette dagli argini. Una fitta rete di canali che si incrociano<br />
grazie ad idrovore e botti, fabbricati mediante<br />
i quali i canali <strong>del</strong>le acque basse sottopassano quelli<br />
<strong>del</strong>le acque alte, i grandi impianti idrovori belli da vedere,<br />
gli effetti disastrosi <strong>del</strong>le piene… il connubio tra<br />
uomo, terra, acqua e storia è un mondo affascinante<br />
che oggi si può percorrere e scoprire dal vivo grazie al<br />
Museo <strong>del</strong>le Bonifiche, un progetto che valorizza<br />
il territorio e l’opera <strong>del</strong>l’uomo.<br />
A differenza dei musei tradizionali, che portano dentro<br />
ciò che sta o stava fuori, qui lo spazio aperto di un<br />
intero territorio si fa museo.<br />
14 km di percorsi ciclopedonali sugli argini dei<br />
canali e <strong>del</strong> fiume Secchia, quattro aree di sosta e di<br />
orientamento, pannelli didattici e informativi, una sede<br />
fissa in piazza <strong>del</strong>la Libertà per conservare la storia<br />
<strong>del</strong>le bonifiche e <strong>del</strong> territorio mogliese, un’area attrezzata<br />
per la sosta di camper nel piazzale <strong>del</strong> Centro<br />
Sportivo Comunale.<br />
Tutto questo è il Museo, un’opera che inserisce Moglia<br />
nel percorso ciclopedonale Eurovelo 7, rete di collegamento<br />
nazionale e continentale di interesse storico-<br />
naturalistico dedicata a chi cerca la natura, il silenzio,<br />
la lentezza.<br />
Il percorso en plein air sugli argini <strong>del</strong>la bonifica Parmigiana-Moglia<br />
e <strong>del</strong> fiume Secchia non permette da<br />
solo una comprensione adeguata dei mutamenti che il<br />
territorio ha conosciuto nel corso <strong>del</strong> tempo: nell’edificio<br />
di Piazza <strong>del</strong>la Libertà sono stati raccolti documenti,<br />
testimonianze, immagini e mappe per trasmettere<br />
l’importanza vitale <strong>del</strong>le opere di bonifica nella storia e<br />
nella cultura di questa terra.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Moglia<br />
L’opuscolo “Moglia percorso <strong>del</strong>le bonifiche”<br />
è scaricabile dal sito <strong>del</strong> Comune di Moglia<br />
www.comune.moglia.mn.it tel. 0376.511411<br />
Ecomuseo <strong>del</strong>le bonifiche<br />
P.zza <strong>del</strong>la Libertà, 7 tel. 0376.511411<br />
Dolcezza ardente: la mostarda<br />
Un composto chiamato mustum ardens a base di<br />
piccanti semi di senape e mosto di vino, che serviva<br />
per conservare la frutta, prodotto<br />
altamente deperibile. Siamo nel<br />
1300, anno in cui per la prima<br />
volta si attesta l’esistenza<br />
di questa preparazione<br />
alimentare di lusso,<br />
presente sulla tavola<br />
dei signori di <strong>Mantova</strong>,<br />
i Gonzaga.<br />
Veniva preparata<br />
dai farmacisti di<br />
corte, gli speziali,<br />
e poi conservata<br />
nei tipici albarelli<br />
di coccio, particolari<br />
vasi di piccola<br />
e media dimensione.<br />
Verso il XVII secolo l’uso<br />
di zucchero e senape si fa<br />
più popolare e la mostarda<br />
inizia a diffondersi nelle<br />
famiglie contadine fino a diventare<br />
uno dei fondamentali <strong>del</strong>la tradizione<br />
gastronomica mantovana. Una confettura di frutta<br />
Un’Americana a <strong>Mantova</strong><br />
Appartenente alla famiglia <strong>del</strong>le cucurbitacee e originaria<br />
<strong>del</strong>l’America centrale, la zucca trova nel territorio<br />
mantovano un luogo d’elezione. E’ una pianta rustica e<br />
resistente, si adatta bene al caldo ma necessita di molta<br />
acqua durante la crescita, è da sempre considerata il<br />
“suino” dei poveri per le sue virtù nutrizionali e<br />
per l’uso che si fa di ogni sua parte. Non si butta via<br />
niente, come per il maiale: anche fiori, foglie e semi sono<br />
commestibili. La sua polpa dolce e pastosa è ricca di vitamine<br />
e nutrienti ed è presente in moltissime preparazioni<br />
tipiche mantovane: oltre ai celeberrimi tortelli la si trova<br />
negli gnocchi, nei risotti, in zuppe, insalate, alla griglia e<br />
anche nella preparazione dei dessert. Esistono tantissime<br />
varietà di zucche diverse, nel mantovano le coltivazioni<br />
più diffuse riguardano le qualità <strong>Mantova</strong>na (buccia verde-grigio,<br />
schiacciata alle estremità), Piacentina e Berretta<br />
di <strong>Mantova</strong> (tonde, di polpa ottima), Marina di Chioggia<br />
(perfetta per l’uso in cucina, di polpa dolce e saporita),<br />
e poi l’Americana, la Turbante, la Delica, l’Ungherese…<br />
piccante, connubio coinvolgente di sapori inconsueti,<br />
tradizionalmente è preparata con mele o pere acerbe<br />
(mele campanine o cotogne) affettate sottili<br />
e lasciate riposare per 24 ore coperte<br />
di zucchero. Il liquido che risulta<br />
viene fatto bollire, nuovamente<br />
versato sulla frutta<br />
e lasciato riposare: così<br />
per tre volte. Si fa poi<br />
bollire lungamente la<br />
frutta con lo sciroppo<br />
ottenuto in precedenza,aggiungendo<br />
sei gocce<br />
di senape liquida<br />
per ogni chilo di<br />
composto: si lascia<br />
riposare per poi confezionare<br />
la confettura<br />
“ardente” in vasetti<br />
ermetici. Oltre a dare<br />
carattere e unicità a preparazioni<br />
tipiche mantovane<br />
come i tortelli di zucca, la mostarda<br />
accompagna bolliti e arrosti e si sposa<br />
magnificamente con il <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
oltrepò mantovano
48 49<br />
oltrepò mantovano<br />
Sapori d’Oltrepò: i Tortelli di Zucca<br />
Forse il piatto principe <strong>del</strong>la cucina mantovana,<br />
la cui creazione è al centro di dispute storiche:<br />
piatto nobile elaborato dai cuochi <strong>del</strong>la corte<br />
Gonzaga o cibo <strong>del</strong>le campagne?<br />
Probabilmente una sintesi <strong>del</strong>la tradizione popolare<br />
e di quella raffinata, per una ricetta che con le<br />
sue piccole variazioni si custodisce gelosamente e<br />
si tramanda di generazione in generazione, simbolo<br />
di indiscussa “mantovanità”.<br />
Questi tortelli coniugano la dolcezza di zucca e<br />
amaretto con i sapori più speziati <strong>del</strong>la mostarda<br />
mantovana e <strong>del</strong>la noce moscata, tutto armonizzato<br />
dall’inconfondibile gusto <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
Ingredienti: Zucca 1 kg, <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
300 g, amaretti 200 g, mostarda mantovana 200<br />
g, pangrattato 100 g, sale e noce moscata q.b.<br />
Preparazione: Tagliare la zucca in grossi spicchi:<br />
cuocerla al vapore o al forno, mondarla da buccia e<br />
semi, setacciarla bene in una terrina.<br />
Unire il formaggio e il pangrattato , gli amaretti sbriciolati,<br />
la mostarda tritata; profumare con la noce moscata e salare.<br />
Amalgamare bene il composto e lasciarlo riposare per qualche ora al fresco.<br />
Preparare la sfoglia con 6 uova e 6 etti di farina di grano duro, tagliarla a strisce larghe circa 7 centimetri. Deporre<br />
un cucchiaino abbondante di ripieno ogni 3 o 4 centimetri e ripiegare la sfoglia premendo bene. Ritagliare i rettangoli<br />
ottenuti e cuocerli in abbondante acqua salata per pochi minuti. I tortelli si possono condire con burro fuso e salvia,<br />
cosparsi di abbondante <strong>Parmigiano</strong> grattugiato.<br />
Natura riconquistata<br />
e archeologia romana a San Lorenzo<br />
Il Parco San Lorenzo si sviluppa per 54 ettari,<br />
7 dei quali occupati da un’area archeologica di<br />
età romana (II sec. a.C. - IV sec. d.C.).<br />
Qui si trova la bella Pieve matildica di San Lorenzo,<br />
37 ettari destinati a parco pubblico e 10<br />
ettari adibiti ad oasi naturale.<br />
Nato dalla riconversione di un’area dedicata<br />
a polo estrattivo di argilla è oggi<br />
luogo <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la natura padana:<br />
i tre suggestivi specchi d’acqua che lo caratterizzano<br />
sono infatti residuali <strong>del</strong>le escavazioni<br />
di argilla operate fino alla fine degli anni ‘80,<br />
ma oggi sono ormai divenuti un’oasi naturale in<br />
cui la vegetazione tipica <strong>del</strong>la zona umida ha<br />
preso il sopravvento sull’opera <strong>del</strong>l’uomo e si<br />
offre come habitat per una ricca avifauna.<br />
I percorsi attrezzati e i capanni per il birdwatching<br />
rendono il parco ancora più<br />
piacevole.<br />
Oltre agli aspetti naturalistici, la rilevanza di<br />
quest’area è data anche dalle testimonianze archeologiche<br />
che qui sono state restituite: probabilmente<br />
in quest’area sorgeva un luogo importante<br />
per la navigazione fluviale padana, dove le navi<br />
sostavano e realizzavano scambi e commerci a metà<br />
strada tra il porto di Ostiglia e quello di Brescello, attività<br />
testimoniata dalle grandi quantità di anfore qui<br />
ritrovate. Questi antichi reperti si possono ammirare al<br />
Museo Civico Archeologico di Pegognaga.<br />
Nei pressi <strong>del</strong> Parco San Lorenzo si trova l’antica pieve<br />
matildica di San Lorenzo, citata già in un documento<br />
<strong>del</strong> sovrano longobardo Liutprando; secondo la tradizione<br />
venne ricostruita probabilmente nel 1082, in<br />
stile romanico, per volere di Matilde di Canossa, i cui<br />
vasti possedimenti si estendevano dal Lazio al Lago di<br />
Garda e comprendevano anche Pegognaga.<br />
<strong>Le</strong> tracce matildiche sono riscontrabili in tutto il<br />
territorio mantovano, particolarmente strategico<br />
per la presenza <strong>del</strong> fiume Po: la presenza <strong>del</strong>la<br />
Gran Contessa veniva rafforzata sul territorio grazie<br />
all’edificazione di monasteri e pievi.<br />
La pieve di San Lorenzo viene costruita nello stesso<br />
luogo in cui già si trovavano i ruderi di una villa e di<br />
un tempio di epoca romana: per questo nelle basi <strong>del</strong>la<br />
muratura <strong>del</strong>la chiesa ci sono cocci e frammenti di<br />
mattoni romani, mentre sul portale è incastonato un<br />
frammento di lapide funeraria in tufo.<br />
Dalla seconda metà <strong>del</strong> sec. XVII la chiesa viene ab-<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Pegognaga<br />
Parco San Lorenzo<br />
strada Falconiera<br />
www.comune.pegognaga.mn.it<br />
Museo Civico Archeologico di Pegognaga,<br />
Centro Culturale Livia Bottardi Milani<br />
piazza Vittorio Veneto, 14 tel. 0376.5546401<br />
biblioteca@comune.pegognaga.mn.it<br />
La Pieve di San Lorenzo e il legame con Matilde<br />
bandonata dal culto e precipita nel degrado, fungendo<br />
da magazzino e stalla, subendo gli attacchi <strong>del</strong>le piene<br />
<strong>del</strong> fiume Po.<br />
Importanti restauri eseguiti nel XVIII secolo e negli anni<br />
1924-32, quando fu destinata a Famedio dei Caduti<br />
<strong>del</strong>la prima guerra mondiale riportarono la pieve all’antico<br />
splendore.<br />
Costruita secondo lo stile severo e lineare <strong>del</strong>l’architettura<br />
neocristiana, la pianta è divisa in tre navate<br />
con absidi ricurve: dalla navata centrale alcuni scalini<br />
scendono nella cripta, mentre dalle navate laterali due<br />
rampe di scale salgono rispettivamente nel presbiterio<br />
sopraelevato. La stessa scansione <strong>del</strong>l’interno si riconosce<br />
anche nelle linee essenziali <strong>del</strong>la facciata.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Pegognaga<br />
Via Provinciale, apertura su richiesta.<br />
per qualsiasi informazione tel. 0376.558173<br />
oltrepò mantovano
50 51<br />
oltrepò mantovano<br />
Il Parco Golene <strong>del</strong>la Foce <strong>del</strong> Secchia<br />
Il fiume Secchia nasce nell’Appennino reggiano e attraversa<br />
la pianura emiliana per quasi 180 km prima di<br />
sfociare nel Po: nel luogo in cui le acque dei due fiumi<br />
si uniscono è stato creato un parco che valorizza<br />
una zona particolarmente interessante dal punto<br />
di vista naturalistico e geomorfologico.<br />
Il fiume scorre nel verde intagliando fitti meandri nella<br />
pianura cui si affiancano le imponenti opere di bonifica.<br />
Il mezzo ideale per scoprire il Parco è la biciclet-<br />
ta, pedalando su argini e alzaie di campagna a<br />
stretto contatto con la natura: i vantaggi di questo<br />
mezzo assolutamente ecologico sono tanti, ad esempio<br />
la possibilità di collegare gli itinerari lungo il Secchia<br />
alla sua destra e sinistra passando per il ponte<br />
di Quistello, con i percorsi ciclopedonali arginali che<br />
fiancheggiano il fiume Po sino in provincia di Ferrara<br />
oppure tornano verso Modena sempre costeggiando<br />
il Secchia.<br />
Per scoprire le terre <strong>del</strong>l’Oltrepò bastano poi piccole<br />
deviazioni verso i centri abitati, ricchi di importanti testimonianze<br />
storiche, culturali e naturalistiche come<br />
gli attracchi turistici sul fiume Po (a Quingentole e a<br />
San Benedetto Po), l’Abbazia <strong>del</strong> Polirone a San Benedetto<br />
Po, il Museo Lineare <strong>del</strong>le Bonifiche di Moglia,<br />
il Museo <strong>del</strong>la Cultura Popolare Padana di San Benedetto<br />
Po solo per citarne alcuni…oltre a numerose<br />
strutture agrituristiche che offrono ottimi ristoro<br />
e ospitalità.<br />
Tutti i percorsi ciclabili <strong>del</strong>la Provincia mantovana,<br />
integrati a quelli <strong>del</strong>la rete europea Eurovelo,<br />
sono ben segnalati nella cartina “MantoVA in<br />
Bici!”, edita dalla Provincia di <strong>Mantova</strong>.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Quistello<br />
ex S.S. 496 “Virgiliana”<br />
Comune di Quistello piazza G. Matteotti, 1<br />
tel. 0376.627201/627252<br />
www.parcofocesecchia.it info@parcofocesecchia.it<br />
Nuvolato: San Fiorentino<br />
e il Museo Diffuso Giuseppe Gorni<br />
La Pieve di Nuvolato è dedicata a San Fiorentino, soldato<br />
di nobile stirpe originario <strong>del</strong>la Borgogna e divenuto<br />
martire nel V secolo: si suppone quindi un legame diret-<br />
L’Abbazia benedettina di Polirone<br />
Considerato la Montecassino <strong>del</strong>l’Italia settentrionale,<br />
questo splendido complesso monastico risale all’inizio<br />
<strong>del</strong> XI secolo quando Tedaldo di Canossa, progenitore<br />
<strong>del</strong>la Contessa Matilde, dona ai frati benedettini la metà<br />
<strong>del</strong>l’isola formata dai fiumi Po e Lirone.<br />
L’eccezionalità <strong>del</strong>le architetture si deve al genio<br />
di Giulio Romano, l’architetto e pittore rinascimentale<br />
che tra il 1540 e il 1545 ripristina l’insieme<br />
degli edifici senza demolire le vecchie strutture<br />
romaniche e gotiche bensì elaborando soluzioni<br />
originali per integrare gli stili preesistenti. Il complesso<br />
abbaziale è composto da diversi edifici, destinati<br />
in origine alle diverse attività dei monaci: di particolare<br />
to con la Francia ad opera forse di monaci cluniacensi<br />
che nell’XI secolo giunsero all’abbazia di San Benedetto<br />
di Polirone. Citata per la prima volta nel 1059, rispetto<br />
alle altre strutture romaniche <strong>del</strong>l’Oltrepò ha caratteristiche<br />
di costruzione più antiche. La pianta è a croce latina<br />
anziché a tre navate, analoga alla prima chiesa di Santa<br />
Maria di Cluny in Francia e alla Chiesa di Santa Maria<br />
nell’isola di Polirone: la sua collocazione lungo l’antico<br />
corso <strong>del</strong> Po Vecchio, la pone al centro di un percorso<br />
culturale, turistico e religioso che collega fra loro le chiese<br />
costruite fra XI e XII secolo.<br />
<strong>Le</strong> suggestioni di questa piccola pieve furono particolarmente<br />
care a Giuseppe Gorni (1894-1975)<br />
architetto, scultore e pittore di Nuvolato. <strong>Le</strong> sue<br />
opere si possono ammirare su tutto il territorio: suo il<br />
progetto <strong>del</strong> magazzino di granaglie di Quistello,<br />
<strong>del</strong>la casa <strong>del</strong> fruttivendolo, <strong>del</strong> falegname e <strong>del</strong> panettiere<br />
di Nuvolato, la casa <strong>del</strong> Balilla (attuale palestra) e<br />
la scuola elementare di Nuvolato.<br />
<strong>Le</strong> opere di grafica e scultura sono raccolte proprio in<br />
quest’ultimo edificio riconvertito a museo: il tributo ad<br />
un artista affezionato alla realtà contadina novecentesca,<br />
personalità carismatica e amante <strong>del</strong>la propria terra.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Quistello > Nuvolato<br />
via Martiri di Belfiore, 7<br />
tel. 0376.627241, www.comune.quistello.mn.it<br />
Orario: Aperto giovedì ore 9.00-12.00. Sabato: ore 9.00-<br />
12.00 e 16.00-19.30. Domenica: ore 16.00-19.30.<br />
oltrepò mantovano
52 53<br />
oltrepò mantovano<br />
bellezza il chiostro di San Benedetto e quelli, più raccolti,<br />
dei Secolari e di San Simeone.<br />
<strong>Le</strong> navate e gli ingressi <strong>del</strong>le cappelle laterali <strong>del</strong>la basilica<br />
sono ornati dalle statue di santi plasmate in terracotta<br />
ad opera <strong>del</strong> celebre modenese Antonio Begarelli,<br />
definito dal Vasari nientemeno che il Michelangelo <strong>del</strong>la<br />
terracotta. Fino al 1633 nel sacello in alabastro<br />
giacevano le spoglie di Matilde di Canossa, figura<br />
cardine <strong>del</strong> Medioevo italiano: da qui vennero successivamente<br />
traslate nella Basilica di San Pietro a Roma.<br />
Al piano superiore <strong>del</strong> Chiostro di San Simeone,<br />
negli ambienti che un tempo erano l’appartamento<br />
<strong>del</strong>l’abate e dei principi, le celle dei monaci,<br />
la biblioteca settecentesca e lo scrittorio, ora si<br />
trova uno dei maggiori musei etnografici d’Italia,<br />
il Museo Civico Polironiano. Incentrato sulla cultura<br />
materiale e la società rurale <strong>del</strong>la pianura fluviale solcata<br />
dal Po, ne approfondisce anche gli aspetti legati alla<br />
magia, alla religione popolare, alle leggende locali e alle<br />
espressioni artistiche. Di notevole interesse anche la collezione<br />
storico-archeologica conservata nei seminterrati<br />
<strong>del</strong>l’ex refettorio e <strong>del</strong>l’ex infermeria.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po<br />
Abbazia e Museo Civico Polironiano<br />
piazza Teofilo Folengo, 22<br />
Sapori d’Oltrepò: il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no DOP<br />
Uno dei vini più apprezzati e celebri <strong>del</strong>la produzione<br />
enologica mantovana, il Lambrusco ha un’origine antica<br />
che risale ai monaci benedettini di Polirone che<br />
riscuotevano corrispettivi in vino dagli affittuari <strong>del</strong>le<br />
terre di proprietà <strong>del</strong>l’abbazia.<br />
La zona di produzione <strong>del</strong> Lambrusco <strong>Mantova</strong>no<br />
DOPcomprende l’Oltrepò e il Viadanese - Sabbionetano.<br />
E’ un vino da consumare giovane, entro un paio<br />
d’anni dalla vendemmia, di colore rosso rubino o rosato<br />
e vivacemente frizzante: la spuma consistente che<br />
invita all’assaggio e alla scoperta <strong>del</strong> sapore fresco e<br />
fruttato di questo nettare.<br />
Gli abbinamenti a cui il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no si presta<br />
sono tanti: gli insaccati e il tradizionale cotechino vi<br />
si sposano benissimo perché il gusto fresco e leggermente acidulo contrasta armoniosamente con i piatti più elaborati.<br />
Perfetto con le paste ripiene di carne, anche in brodo: tradizionalmente si usava arricchire il piatto versando un po’ di<br />
Lambrusco nel brodo. Nella versione amabile si abbina con i dolci e con i classici tortelli di zucca.<br />
INFO Consorzio per la Tutela dei Vini <strong>Mantova</strong>ni, via Calvi, 28 - <strong>Mantova</strong><br />
www.vinimantovani.it, info@vinimantovani.it tel. 0376.234420<br />
Il Melone <strong>Mantova</strong>no e la Cipolla di Sermide<br />
Profumo fragrante e inconfondibile, colore vibrante<br />
e polpa morbida e succosa: il melone è il<br />
frutto che più di tutti richiama alla mente l’estate<br />
e le giornate afose in cui si mangerebbe solo un<br />
piatto di prosciutto e melone… Un vero toccasana<br />
nei momenti di grande caldo: è ricco di vitamina<br />
A e C, calcio e potassio mentre è al contempo<br />
povero di calorie; favorisce la rigenerazione cellulare<br />
e combatte l’invecchiamento.<br />
La storia <strong>del</strong> melone nel territorio mantovano risale<br />
alla metà <strong>del</strong> XVI secolo quando alcuni documenti<br />
attestano che il podestà viadanese Felice<br />
Fiera offrì in dono quattro profumati meloni al<br />
duca Francesco Gonzaga: nella chiesa matildica<br />
di Santa Croce a Sermide il melone compare addirittura<br />
in alcuni affreschi riportati alla luce.<br />
Il melone estivo è quello più coltivato nel mantovano<br />
e ha polpa arancione-gialla mentre quello<br />
invernale ha polpa chiara, biancastra: Sermide e Viadana sono zone di produzione tipica.<br />
Un’altra importante produzione agricola di Sermide è la cipolla: alimento da sempre presente nell’alimentazione<br />
contadina e non solo, qui se ne coltivano quasi 500 varietà diverse per una produzione annua pari al 10% <strong>del</strong><br />
totale nazionale. <strong>Le</strong> specie più diffuse sono quella di Sermide o Paglierina, che si semina in autunno e si raccoglie<br />
in estate, e la Dorata Invernale, che invece si semina in primavera e si raccoglie fra luglio e agosto.<br />
INFO Consorzio <strong>del</strong> Melone <strong>Mantova</strong>no, piazza Sor<strong>del</strong>lo 43, <strong>Mantova</strong>, tel. 335.6087178<br />
info@melonemantovano.it, www.melonemantovano.it<br />
Archeologia industriale e natura lungo il Po<br />
La presenza di una nutrita colonia di gruccioni, uccelli<br />
dalla splendida livrea che hanno iniziato a nidificare<br />
lungo il corso <strong>del</strong> Po, ha definito il nome <strong>del</strong>l’area pro-<br />
tetta che si estende lungo il corso <strong>del</strong> Po a Sermide:<br />
il paesaggio è quello suggestivo degli ambienti<br />
golenali, ricco di pioppeti, specchi d’acqua e for-<br />
oltrepò mantovano
54 55<br />
oltrepò mantovano<br />
mazioni naturali di salice bianco, vasti sabbioni e<br />
lanche, l’Isola Schiavi e l’Isola Bianchi create dallo<br />
scorrere <strong>del</strong> fiume.<br />
Seguendo l’itinerario ciclabile che corre lungo la sponda<br />
destra <strong>del</strong> Grande Fiume percorrendo le belle <strong>strade</strong><br />
arginali poco trafficate si arriva all’impianto idrovoro di<br />
Moglia di Sermide. E’ un impianto ancora funzionante<br />
e in caso di piogge molto intense ed eventuali<br />
allagamenti le dieci potenti pompe entrano<br />
in funzione, alzano di 7 metri e riversano nel Po<br />
fino a 40 metri cubi di acqua al secondo: la struttura<br />
è monumentale e bella da vedere, realizzata in mattoni<br />
Suzzara: un Premio diverso<br />
Il museo permanente Galleria <strong>del</strong> Premio Suzzara ospita<br />
una ricca collezione di opere raccolte a partire dalla<br />
prima edizione <strong>del</strong> Premio Suzzara sino ad oggi.<br />
Il Premio di pittura, istituito nel 1948 su proposta<br />
di Dino Villani e Cesare Zavattini, si distingueva<br />
da analoghe iniziative <strong>del</strong> tempo per la<br />
composizione <strong>del</strong>la giuria e il carattere dei premi:<br />
la giuria non doveva essere composta soltanto<br />
con decorazioni in marmo ed in ferro battuto, presenta<br />
ampie vetrate nella parte anteriore.<br />
I percorsi ciclabili <strong>del</strong> Parco Golene <strong>del</strong> Gruccione sono<br />
integrati con quelli <strong>del</strong>la Rete Eurovelo che corrono lungo<br />
l’argine maestro <strong>del</strong> Po.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Ostiglia > Sermide<br />
Cartina degli itinerari ciclabili MantoVa in Bici edita dalla<br />
provincia di <strong>Mantova</strong><br />
www.comune.sermide.mn.it<br />
Iat <strong>del</strong>l’Oltrepo <strong>Mantova</strong>no, tel. 0376.623036<br />
da galleristi, storici e critici d`arte, giornalisti, ma<br />
anche da un operaio, un impiegato e un contadino.<br />
I premi, messi a disposizione dai contadini e<br />
dagli operai di Suzzara, erano i prodotti <strong>del</strong> lavoro<br />
e <strong>del</strong>la terra: una forma di formaggio, un vitello,<br />
una cucina economica, un fusto di vino, burro, salami,<br />
polli, uova... L`idea originale che decretò il successo<br />
<strong>del</strong> Premio fu quella di equiparare i prodotti <strong>del</strong>l`arte a<br />
Il Parco Naturale di Interesse Sovracomunale<br />
San Colombano si<br />
trova nella frazione suzzarese di<br />
Riva e comprende un’ampia zona<br />
di golena <strong>del</strong> Po che racchiude<br />
tre “bugni”, ovvero tre specchi<br />
d’acqua formatisi in seguito alle<br />
inondazioni storiche <strong>del</strong> fiume:<br />
oggi questi laghetti sono diventati<br />
importanti ambienti naturali circondati<br />
da vegetazione spontanea<br />
tipica <strong>del</strong>le zone umide.<br />
Al centro <strong>del</strong> Parco si trova anche<br />
il Memoriale <strong>del</strong>la Riconciliazione,<br />
un luogo celebrativo<br />
<strong>del</strong>la giustizia e <strong>del</strong>la pace nel<br />
mondo. Caratterizzato da una piccola<br />
cappella ricavata da una nicchia naturale, ai cui<br />
piedi sono stati collocati tredici grossi sassi, dodici<br />
disposti in cerchio e uno al centro: è uno stones<br />
circle, come tanti <strong>del</strong>l’Irlanda preceltica, ed è dedicato<br />
alla figura <strong>del</strong> monaco irlandese San Colombano. Abate<br />
e missionario noto per aver fondato numerosi monasteri<br />
e chiese in Europa, vissuto nel VI - VII secolo, fu<br />
quelli <strong>del</strong> lavoro, favorendo lo scambio alla pari e adottando<br />
come titolo <strong>del</strong>la rassegna “Lavoro e lavoratori<br />
nell’Arte”. Il Premio orientò subito la propria attenzione<br />
verso una linea realista <strong>del</strong>l`arte, attenta alle problematiche<br />
sociali. <strong>Le</strong> opere premiate, rimanendo di proprietà<br />
comunale, hanno costituito nel tempo un ricchissimo<br />
patrimonio storico-artistico, che annovera presenze<br />
quali Renato Guttuso, Aligi Sassu, Renato Birolli, Bepi<br />
Romagnoli, Giuseppe Zigaina e Antonio Ligabue.<br />
Oltre alla mostra permanente, nel periodo che va da<br />
settembre alla fine <strong>del</strong>l’anno si svolge il Premio Suzzara<br />
che, in sintonia con la propria tradizione, è particolarmente<br />
attento ai linguaggi artistici <strong>del</strong>la contemporaneità.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Borgoforte > Suzzara<br />
Galleria <strong>del</strong> Premio, via Don G. Bosco, 2/a<br />
tel. 0376.535593 galleriapremio@comune.suzzara.mn.it<br />
www.premiosuzzara.it<br />
San Colombano, natura e storia in riva al Po<br />
portatore di ideali di pace e unità.<br />
Il Parco è un luogo verde e tranquillo<br />
e per godersi una sosta ci<br />
sono tavoli, panchine, barbecue,<br />
area sosta cavalli, parcheggio biciclette,<br />
un attracco fluviale e un<br />
capanno per l’osservazione <strong>del</strong>la<br />
fauna... Chi ama le pedalate invece<br />
può proseguire da qui nel comodo<br />
sistema di percorsi pianeggianti<br />
collegati all’argine maestro, connessi<br />
direttamente al sistema ciclabile<br />
Eurovelo.<br />
Vari pannelli informativi accompagnano<br />
i visitatori lungo percorsi<br />
storici e naturalistici, mentre nel<br />
corso <strong>del</strong>l’anno il Parco propone<br />
passeggiate con guide ambientali, iniziative per i bambini<br />
e laboratori naturalistici.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Suzzara > Riva<br />
Comune di Suzzara, tel. 0376.513248<br />
www.parcosancolombano.it<br />
oltrepò mantovano
56 57<br />
oltrepò mantovano<br />
L’Oratorio romanico di Ghisione<br />
Sapori d’Oltrepò: la pera tipica mantovana IGP<br />
Dolcezza e succosità sono le caratteristiche principali<br />
<strong>del</strong>la pera tipica coltivata nel territorio mantovano. <strong>Le</strong><br />
terre <strong>del</strong>l’Oltrepò sono particolarmente vocate alla produzione<br />
<strong>del</strong>le sei varietà tradizionali mantovane: Abate<br />
Fetel, Decana <strong>del</strong> Comizio, Conference, Kaiser, William,<br />
Max Red Bartlett.<br />
La coltivazione <strong>del</strong>la pera mantovana è regolata da un<br />
disciplinare di produzione e avviene secondo tecniche<br />
tradizionali <strong>del</strong>la zona ed un preciso piano di controllo<br />
<strong>del</strong>la qualità. Quella <strong>del</strong>le pere è una coltura sviluppatasi<br />
a partire dal Quattrocento sui terreni bonificati<br />
dall’opera dei Gonzaga e dei monaci benedettini <strong>del</strong><br />
monastero di Polirone. A testimoniare l’importanza<br />
di questa produzione, uno sguardo agli affreschi <strong>del</strong><br />
Mantegna nella Camera degli Sposi <strong>del</strong> Castello di San<br />
Giorgio a <strong>Mantova</strong> rivelerà una decorazione vegetale a<br />
festoni nel cui intreccio compaiono tante pere gialle. La<br />
pera compare anche nel fregio <strong>del</strong>la Sala <strong>del</strong> Trono <strong>del</strong><br />
Palazzo Ducale di Sabbioneta.<br />
<strong>Le</strong> preparazioni gastronomiche di cui la pera è protagonista<br />
sono numerose, ad esempio la tradizionale e<br />
piccante mostarda, oppure semplicemente abbinata ad<br />
una bella scaglia di <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>.<br />
INFO Consorzio Pera Tipica <strong>Mantova</strong>na,<br />
S.S. 496 Virgiliana n° 20, San Giovanni <strong>del</strong> Dosso, tel. 0386 757323<br />
L`oratorio dedicato a Sant’Andrea è un piccolo<br />
gioiello architettonico, databile all’ XI secolo e realizzato<br />
interamente in cotto.<br />
La sua struttura è quella semplice e severa <strong>del</strong><br />
romanico, comune alle altre costruzioni matildiche<br />
d’Oltrepò.<br />
La parte più antica è costituita dalle tre absidi, dai<br />
muri laterali e da una piccola parte <strong>del</strong>la facciata,<br />
mentre il campanile fu aggiunto verso la fine <strong>del</strong><br />
XV secolo.<br />
L`interno risulta piuttosto spoglio, con pochi resti<br />
di decorazioni.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > San Benedetto Po > Villa Poma<br />
Comune di Villa Poma<br />
tel. 0386.864206<br />
Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo <strong>Mantova</strong>no<br />
Nelle pianure lungo la riva destra <strong>del</strong> Po si realizza<br />
quella felice quanto rara e difficile combinazione<br />
di elementi che determinano l’ambiente<br />
ideale per la nascita <strong>del</strong> tartufo. Il clima, le caratteristiche<br />
dei suoli e la presenza di piante che con il tartufo<br />
stabiliscono uno stretto rapporto vitale: il territorio<br />
<strong>del</strong>l’Oltrepò è una tartufaia naturale <strong>del</strong> più pregiato<br />
tartufo, quello bianco, il Tuber magnatum Pico.<br />
Frutto <strong>del</strong>la terra conosciuto fin dall’antichità e presente<br />
sulle tavole più nobili, è un fungo ipogeo che cresce<br />
in simbiosi con le radici di determinati tipi di alberi che<br />
ne influenzeranno sapore e profumo: ed è proprio il<br />
profumo che lo rende rintracciabile dai trifulìn, i cercatori<br />
di tartufi, o meglio dal fiuto dei loro compagni a<br />
quattro zampe ben addestrati.<br />
Si dice che il tartufo si mangi con il naso, poiché è il<br />
profumo che emana prima ancora <strong>del</strong> gusto o <strong>del</strong> colore<br />
a rappresentarlo al meglio: nella tradizione culinaria<br />
viene spesso valorizzato come “solista” abbinandolo a<br />
cibi semplici ma scelti con oculatezza come il classico<br />
piatto di uova al tegamino o un risotto ben mantecato.<br />
E’ eccellente anche con i formaggi e diventa indimenticabile<br />
quando è protagonista <strong>del</strong>le ricette più creative.<br />
La Strada <strong>del</strong> Tartufo <strong>Mantova</strong>no riunisce i comuni<br />
di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica,<br />
San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate, Sermide, Pieve<br />
di Coriano e Villa Poma nella valorizzazione <strong>del</strong><br />
Tartufo Bianco come protagonista indiscusso di<br />
gastronomia, cultura, storia e natura locali: dalle<br />
fiere paesane alle ricette tradizionali fino ad arrivare<br />
al TRU.MU (Truffle Museum), il Museo <strong>del</strong> Tartufo di<br />
Borgofranco sul Po. Da non perdere.<br />
INFO<br />
<strong>Mantova</strong> > Ostiglia > Borgofranco sul Po<br />
TRU.MU Museo <strong>del</strong> Tartufo di Borgofranco sul Po<br />
via A. Barbi, 36/b (Località Bonizzo)<br />
Borgofranco sul Po<br />
prenotazioni@trumu.org tel. 0386.41667,<br />
www.strada<strong>del</strong>tartufo.org<br />
Sapori d’Oltrepò: la Torta Sbrisolona<br />
Tipica torta mantovana forse elaborata dai pasticceri <strong>del</strong>la corte Gonzaga<br />
e poi entrata a fare parte <strong>del</strong>la tradizione contadina per gli ingredienti<br />
semplici che la compongono.<br />
E’ caratterizzata da una pasta di consistenza dura e friabile: la Sbrisolona<br />
va spezzata con le mani a formare le caratteristiche brise.<br />
Ottima in abbinamento a vini dolci e liquorosi come Malvasia o Passito.<br />
Ingredienti: 200 g di farina bianca, 200 g di farina gialla, 200 g di zucchero,<br />
200 g di mandorle dolci, 200 g di burro (secondo tradizione 100 g<br />
di burro e 100 g di strutto), due tuorli d’uovo, la scorza grattugiata di un<br />
limone, un pizzico di sale.<br />
Preparazione: mescolare le farine, lo zucchero, le mandorle tritate, l’uovo<br />
e la scorza di limone con il burro ammorbidito (ed eventualmente lo<br />
strutto). Impastare rapidamente sbriciolando grossolanamente con le dita<br />
senza schiacciare troppo i grumi: versare il composto in una tortiera imburrata<br />
e infarinata in modo che risulti alto circa 3 cm.<br />
Cuocere in forno per 40 minuti circa fino quando la torta sarà dorata.<br />
oltrepò mantovano
58<br />
oltrepò mantovano<br />
eventi & appuntamenti<br />
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...<br />
Primavera<br />
San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />
Suzzara, marzo, Cicciolata sul Po<br />
<strong>Mantova</strong>, 18 marzo, Festa <strong>del</strong> Patrono Sant’Anselmo<br />
<strong>Mantova</strong>, Pasqua - Venerdì Santo, Ostensione dei Sacri Vasi<br />
San Bendetto Po, inizio maggio, Sagra <strong>del</strong>l’Asparago<br />
Pegognaga, maggio, Pegorock<br />
San Benedetto Po, maggio, San Benedetto Po in Fiore e Acoustic Guitar Festival<br />
Estate<br />
San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />
Motteggiana, luglio, Fiera di San Carlo<br />
Moglia, fine luglio, Fiera di Moglia<br />
Pegognaga, agosto, Antica Sagra di San Lorenzo<br />
Quistello, agosto, Sagra di San Bartolomeo<br />
<strong>Mantova</strong>, inizio settembre, Festivaletteratura<br />
Gonzaga, inizio settembre, Fiera Millenaria<br />
<strong>Mantova</strong>, metà settembre, Gran Premio Nuvolari<br />
Gonzaga, fine settembre, Fiera <strong>del</strong>l’Elettronica<br />
Autunno<br />
San Bendetto Po, 1° domenica di ogni mese, Mercatino <strong>del</strong>l’Antiquariato<br />
Quistello, settembre, Festa <strong>del</strong> Fungo<br />
Villa Poma, settembre, Sagra di San Michele<br />
Inverno<br />
Suzzara, inizio novembre, Polenta in Festa<br />
Suzzara, metà novembre, Sagra di San Colombano<br />
Suzzara, febbraio, Festival Nebbiagialla<br />
informazioni & accoglienza<br />
IAT <strong>Mantova</strong><br />
piazza Mantegna 6,<br />
call center 0376.432 432 fax 0376 432 433, sms 329.0189367<br />
turismo.mantova.it - info@turismo.mantova.it<br />
IAT di San Benedetto Po<br />
piazza Teofilo Folengo 22,<br />
tel. 0376.623036 www.oltrepomantova.it
60 61<br />
oltrepò mantovano<br />
Agriturismo<br />
Borgofranco sul Po<br />
CORTE BANCARE di Laura Tampellini<br />
12 via Bancare II° 20, 46020 Borgofranco sul Po<br />
tel. e fax 0386 41622 cell. 328 6110710<br />
CORTE BROLETTO di Giovanni Rossi<br />
via Bassa 17, 46020 Borgofranco sul Po<br />
fax 0386 467093 cell. 335 6760682 - 339 5761890<br />
Felonica<br />
CORTE NIGELLA di Stefano Paganini<br />
via Argine Valle 75, 46022 Felonica<br />
tel. 0386 66222 fax 0386 66405 cell. 338 4057185<br />
www.cortenigella.com<br />
CORTE PROVA di Nicola Pulga<br />
via Argine Valle 70, loc. Prova 46022 Felonica<br />
tel. e fax 0386 66493 cell. 328 6867629<br />
www.corteprova.com<br />
LA BICOCCA di Remo Minella<br />
via Garibaldi 170, 46022 Felonica<br />
tel. 0386 62866 cell. 338 3811392 cell. 347 2945037<br />
www.labicocca-agriturismo.com<br />
Gonzaga<br />
CORTE DINARELLA di Ferrari Carla<br />
strada Albereda 4, 46023 Bondeno di Gonzaga<br />
tel. 0376 54543 cell. 329 5608033<br />
CORTE VILLORESI di Daniela Zapparoli<br />
strada Privata Pianone 1, 46023 Bondeno di Gonzaga<br />
tel. e fax 0376 550470 cell. 368 3340954<br />
Magnacavallo<br />
LOGHINO VALLAZZA di Gloria Luisa Sagoni<br />
via Vallazza 6, loc. Vallazza, 46020 Magnacavallo<br />
tel. 0386 55113 tel. e fax 0386 55430<br />
www.agriturismomantova.it<br />
Moglia<br />
CORTE VALLE S. MARTINO <strong>del</strong>la famiglia Mezza<br />
via Valle S. Martino 30/a, 46024 Moglia<br />
tel. e fax 0376 557943 cell. 339 6459804<br />
www.agriturismomantova.it<br />
LA ROCCHETTA di Claudio Agnesio e Margherita Galli<br />
via Rocchetta 57, 46024 Moglia<br />
tel. e fax 0376 557273 cell. 347 1166480<br />
LOGHINO GIACINTO di Samuele Mazzola<br />
via Coazze 31, loc. Bondanello, 46024 Moglia<br />
tel. 0376 56133<br />
Motteggiana<br />
CORTE FABBRICA di Diego Amista<br />
via D. Alighieri 21, loc. Torricella, 46020 Motteggiana<br />
tel. e fax 0376 520118<br />
www.cortefabbrica.it<br />
FORTE URBANO di Mattia Dallai<br />
via F.lli Cervi 21 loc. Sailetto, 46020 Motteggiana<br />
tel. 0376 520318 cell. 348 5333551 - 345 5804482<br />
Pegognaga<br />
CÀ ROSSA di Patrizia Lasagna<br />
strada Provinciale Est 6, 46020 Pegognaga<br />
tel. 0376 559072 cell. 348 6929358<br />
www.agriturcarossa.it<br />
CORTE LAGHETTO SPARVIERO di Tiziana Illari<br />
Strada Bassa 10, 46020 Pegognaga<br />
fax 329 8660346 cell. 339 1002196<br />
CORTE SPIZIERA NUOVA di Giuseppe Bernar<strong>del</strong>li<br />
strada Falconiera 4, loc. Falconiera, 46020 Pegognaga<br />
tel. e fax 0376 558556 cell. 349 8809287 349 5969143<br />
SAN LORENZO di Cesira Agosta Tota<br />
strada Falconiera 3, loc. Falconiera, 46020 Pegognaga<br />
tel. e fax 0376 558062 cell. 340 2864747<br />
VOLIVIA<br />
via Vò, 21 46020 Pegognaga<br />
tel. 0376 550388 fax 0376 553196<br />
www.volivia.it<br />
Quingentole<br />
CORTE MATIOLA di Franca Goldoni<br />
via Libioli 15, 46020 Quingentole<br />
tel. e fax 0386 427022 cell. 331 9762853<br />
www.agriturismomantova.it<br />
LA PECORA NERA di Ilaria Guaita<br />
strada Belguardare 8/10, 46020 Quingentole<br />
tel. 0386 427016 cell. 348 5119981 349 4643774<br />
Quistello<br />
BELVEDERE di Mauro Piva<br />
via Ferrarine 4, 46026 Quistello<br />
tel. e fax 0376 625129 cell. 335 6591449<br />
IL VECCHIO TROGOLO di Patrizio Soriani & C. s.s.<br />
via Cortesa, 53 46026 Quistello<br />
tel. 0376 616785 cell. 335 1250305<br />
ZIBRAMONDA di Carlo Breviglieri<br />
via Argine Secchia 20, 46026 Quistello<br />
tel. 0376 615031 fax 0376 615362 cell. 335 6916130<br />
www.zibramonda.it<br />
San Benedetto Po<br />
AGRITURISMO CASARI di Attilio Casari<br />
strada Romana sud 20, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 615436 cell. 348 4011841<br />
www.agriturismocasari.com<br />
AL PRADLIN di Carlo Battesini e Laura Franzoni<br />
strada Romana Nord 23, loc. Gorgo, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. 0376 615773 - 0376 615120 - cell. 347 1552832<br />
AZ. TUR. VENATORIA ARGINE VECCHIO di Dario Beccari<br />
via Arginino Vecchio 194, loc. Mirasole, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 612169 cell. 335 8160039<br />
CÀ DEL VENTO di Patrizia Perfetti<br />
strada Schiappa 24 - dir. S. Siro, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 615633 cell. 340 4758245<br />
www.agrica<strong>del</strong>vento.it<br />
CÀ VECCHIA di Claudio Sartori<br />
via Romana Sud 48, 46027 S. Benedetto Po<br />
tel. 0376 622987<br />
CORTE BAGHINA di Simone Caserta<br />
strada Canali, 7 46027 San Benedetto Po<br />
tel. 0376 614090 cell. 349 7877866<br />
www.cortebaghina.it<br />
CORTE BERTOIA di Valeria Formigoni<br />
strada Bertoia 4, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 612012 cell. 340 4830523<br />
www.cortebertoia.it<br />
CORTE MEDAGLIE D’ORO di Claudio Cobellini<br />
via Argine Secchia 63, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 618802 cell. 338 1401856<br />
www.cortemedagliedoro.it<br />
LA BIANCHINA di Giampaolo Guidetti<br />
via Argine Po Nord 70, 46027 San Benedetto Po<br />
tel. e fax 0376 615804 cell. 340 5991248<br />
www.labianchina.altervista.org<br />
MERLIN COCAI di Ramon Scansani<br />
via Argine Po sud 156, loc. Portiolo, 46027 San Benedetto Po<br />
cell. 347 5837393 - 348 5207093<br />
San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />
AZIENDA AGRICOLA STOFFI di Emanuele Papotti<br />
via Stoffi 48, 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />
tel. 0376 618967 fax 02 700568410 cell. 333 7863206<br />
www.agricolastoffi.net<br />
CORTE ALDEGATTA di <strong>Le</strong>da Manfredini<br />
via Arrigona, 21 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />
tel. e fax 0376 616415 cell. 333 6426839<br />
www.agriturismomantova.it<br />
CORTE LE CASELLE di Gianfranco Cantadori<br />
via Contotta 21 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />
tel. e fax 0376 616391 cell. 348 3859622<br />
LA VIGNA di Fausto Zerbinati<br />
via Cantone 1, 46020 San Giacomo <strong>del</strong>le Segnate<br />
tel. 0376 616406 cell. 338 2877482<br />
www.agriturismo.it<br />
Sermide<br />
CORTE GARDINALA di Tarcisio Bettoni<br />
via Gardinala 2 - loc. Moglia, 46028 Sermide<br />
tel. 0386 969853 cell. 338 7668558<br />
www.agriturismomantova.it www.cortegardinala.altervista.org<br />
Suzzara<br />
CORTE BASAGLIE di Antonio Bonatti Nizzoli<br />
via F.lli Cervi, loc. Sailetto, 46030 Suzzara<br />
tel. 0376 590265 fax 0376 224342 cell. 347 2629001<br />
LOGHINO GARDONE-ROSSI E BERTONI di Bruno Rossi<br />
via Villa Inferiore 55, 46029 Suzzara<br />
tel. 0376 522994 fax 0376 532684 cell. 349 6302855<br />
LOGHINO SABBIONI di Fiorenza Nosari<br />
via Selmanenti 31, loc. Riva, 46029 Suzzara<br />
tel. e fax 0376 532377 cell. 347 4503605 338 568712<br />
www.loghinosabbioni.it<br />
Villa Poma<br />
OLIANINA di Fausto Barbi<br />
via Gaiardina 4, 46020 Villa Poma<br />
tel. 0386 566700 fax. 0386 864249 cell. 349 4678345<br />
Fattorie<br />
Didattiche<br />
CORTE VALLE SAN MARTINO <strong>del</strong>la famiglia Mezza<br />
via Valle San Martino 30/C 46024 Moglia<br />
Tel. 0376.557943 - 598567 Fax 0376.557943<br />
Cell. 339.6459804<br />
www.agriturismomantova.it<br />
LA BIANCHINA di Giampaolo Guidetti<br />
strada Argine Po Nord 70 (vicino al ponte sul fiume Po)<br />
San Benedetto Po<br />
Tel 0376615804 Cell. 3405991248 Cell. 3478002424<br />
labianchina.altervista.org - www.agriturismomantova.it<br />
Ristoranti sulla strada<br />
dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />
nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />
RISTORANTE ALL’ANGELO<br />
via Martiri di Belfiore 20, 46026 Quistello<br />
tel. 0376.618354 fax 0376.619955<br />
www.allangelo.eu<br />
RISTORANTE IL TARTUFO<br />
via Guido Rossa 13, 46036 Revere<br />
tel. 0386.846076 fax 0386.846076 cell. 346.9597210<br />
www.ristoranteiltartufo.com<br />
Cantine sulla strada<br />
dei Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />
nel territorio <strong>del</strong>l’Oltrepò<br />
CANTINA SOCIALE DI POGGIO RUSCO<br />
via Poma 6, 46025 Poggio Rusco<br />
tel. 0386.51028 fax 0386.741287<br />
www.cantinapoggiorusco.it<br />
CANTINA SOCIALE DI GONZAGA<br />
viale Stazione 39, Gonzaga<br />
tel. 0376.58051 fax 0376.528038<br />
www.cantinagonzaga.it<br />
CANTINA SOCIALE DI QUISTELLO<br />
via Roma 46, 46026 Quistello<br />
tel. 0376.618118 fax 0376.619772<br />
www.cantinasocialequistello.it<br />
oltrepò mantovano
62 caseifici vendita al pubblico<br />
caseifici vendita al pubblico 63<br />
1537<br />
1559<br />
1537<br />
L’attività di caseificio inizia<br />
a Moglia (Mn) nel 1982 da<br />
Armando Visconti, vantando una<br />
pluriennale esperienza nel settore.<br />
Da diversi anni la gestione è<br />
passata ai quattro figli.<br />
visconti.flli@gmail.com<br />
coordinate geografiche<br />
44° 56’ 12’’ N 10° 53’ 38’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />
Produzione annuale forme (n°) 5.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 10<br />
Attivo dal 1982<br />
1559<br />
La Società Caramasche è una<br />
<strong>del</strong>le più antiche <strong>del</strong> territorio<br />
pegognaghese. Nata nel 1874<br />
è stata ampliata nel 2000 e ad<br />
oggi dispone di una struttura<br />
funzionale e all’avanguardia.<br />
info@parmigianoreggianoitalia.it<br />
www.parmigianoreggianoitalia.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 59’ 02’’ N 10° 51’ 23’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 10<br />
Produzione annuale forme (n°) 16.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 23<br />
Attivo dal 1874<br />
Caseificio<br />
F.lli Visconti<br />
Via Benedetto Croce, 8 - 46024 Moglia (Mn)<br />
tel. e fax 0371.98036<br />
punto vendita<br />
Via Sant’Antonio, 3 26854 Pieve Fissiraga (Lo)<br />
(Uscita casello Autosole Lodi)<br />
aperto tutti i giorni 8.30 - 12 15.30 - 19<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
altri formaggi a pasta dura: tipico Lodigiano, Bella Lodi, Grana<br />
Padano, formaggi teneri, salumi, vino, marmellate, miele<br />
Caseificio<br />
Caramasche<br />
Via Caramasche, 29 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />
tel. e fax 0376.558356<br />
aperto venerdì 9.00 - 12.00<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro, panna<br />
Latteria<br />
Vo’ Grande<br />
Strada Vo’, 68 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />
tel. 0376.558091 fax 0376.558186<br />
aperto<br />
lunedì 15 - 19<br />
martedì-sabato 8.30 - 12 15 - 19<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
prodotti caseari (burro, formaggi freschi), carne,<br />
salumi di puro suino, vini e prodotti tipici <strong>del</strong>la zona<br />
Latteria Sociale<br />
Gonfo<br />
Via Argine Po, 86 - Villa Saviola 46020 Motteggiana (Mn)<br />
tel. 0376.527095 fax 0376.510835<br />
aperto martedì e venerdì 9 - 12 15.30 - 19<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro<br />
1567<br />
Nei primi anni’30 un gruppo<br />
di agricoltori di Pegognaga<br />
si associa per ottimizzare la<br />
produzione di <strong>Parmigiano</strong>-<br />
<strong>Reggiano</strong> e dà vita alla latteria Vo’<br />
Grande. La produzione è di circa<br />
27.000 forme all’anno:<br />
Vo’ Grande è un’azienda moderna<br />
e all’avanguardia grazie<br />
all’impegno costante dei soci e<br />
all’attenzione per le innovazioni<br />
tecnologiche.<br />
info@latteriavogrande.191.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 59’ 08’’ N 10° 53’ 59’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 13<br />
Produzione annuale forme (n°) 27.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 32<br />
Attivo dal 1956<br />
1579<br />
Storico caseificio, già attivo nei<br />
primi <strong>del</strong> ‘900, sulla riva destra<br />
<strong>del</strong> Po sulla strada arginale<br />
Motteggiana-San Benedetto Po.<br />
La Latteria Gonfo nasce 1955<br />
e da allora ha costantemente<br />
aumentato la quantità di latte<br />
conferito dai soci e lavorato a<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong>. Nel 2008<br />
l’acquisizione, mediante fusione<br />
per incorporazione, <strong>del</strong> caseificio<br />
Gazzina Nuova ha ulteriormente<br />
rafforzato la cooperativa.<br />
coordinate geografiche<br />
45° 02’ 21’’ N 10° 49’ 49’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 21<br />
Produzione annuale forme (n°) 22.800<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 35<br />
Attivo dal 1955<br />
1567<br />
1579
64 caseifici vendita al pubblico<br />
caseifici vendita al pubblico 65<br />
1720 1714<br />
1714<br />
Nasce come caseificio padronale<br />
nei primi anni <strong>del</strong> 1900 e si<br />
trasforma in società cooperativa<br />
negli anni ‘50.<br />
coordinate geografiche<br />
44° 57’ 26’’ N 10° 51’ 56’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 9<br />
Produzione annuale forme (n°) 11.300<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 18<br />
Attivo dal 1955<br />
1720<br />
Esistente dal 1940 è stato<br />
ristrutturato nel 1966 con capacità<br />
lavorativa di 30.000 q l’anno. Il<br />
caseificio nuovo è in funzione dal<br />
2000 con capacità lavorativa di<br />
100.000 q l’anno.<br />
pietro.giova@email.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 57’ 45’’ N 10° 45’ 36’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 8<br />
Produzione annuale forme (n°) 10.500<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 24<br />
Attivo dal 1966<br />
Latteria Agricola<br />
Marzette<br />
Via Marzette, 14/B - 46023 Bondeno di Gonzaga (Mn)<br />
tel. e fax 0376.54067<br />
aperto tutti i giorni 9 - 12 15 - 18<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro, caciotte<br />
Latteria Agricola<br />
Begozzo<br />
Strada Begozzo, 10 - Palidano 46023 Gonzaga (Mn)<br />
tel. 0376.536343<br />
aperto<br />
martedì e venerdì 9 - 12 15.30 - 19<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro,<br />
Natura Agricola<br />
Via Arginello, 26 - 46024 Bondanello di Moglia (Mn)<br />
tel. e fax 0376.56367<br />
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15 - 19<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
salame, mostarda, miele, caciotte,<br />
burro di propria produzione<br />
Latteria<br />
San Fiorentino<br />
Via Europa, 1 - 46020 Nuvolato, Quistello (Mn)<br />
tel. 0376.617133 - 0376.617371 fax 0376.617133<br />
aperto tutti i giorni 9 - 12<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro, ricotta<br />
1721<br />
Azienda di tradizione<br />
ultracentenaria sorta nel fondo<br />
Sacchetta di Bondanello nel 1907:<br />
i nipoti oggi come allora portano<br />
avanti le tradizioni <strong>del</strong> patriarca<br />
Antonio nella valorizzazione<br />
dei buoni prodotti <strong>del</strong>la terra. Il<br />
<strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> lavorato è<br />
prodotto unicamente con il latte<br />
<strong>del</strong>l’allevamento di famiglia.<br />
naturaagricola@tiscali.it<br />
www.naturaagricola.com<br />
coordinate geografiche<br />
44° 57’ 07’’ N 10° 56’ 11’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 1<br />
Produzione annuale forme (n°) 4.400<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 8<br />
Attivo dal 2003<br />
1724<br />
Fondato nel 1972 dall’unione di<br />
sei piccoli caseifici <strong>del</strong>le frazioni<br />
di Nuvolato e Quingentole.<br />
Ristrutturato nel 1995, lavora<br />
circa 44.000 q di latte all’anno.<br />
coordinate geografiche<br />
45° 02’ 27’’ N 11° 01’ 12’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 12<br />
Produzione annuale forme (n°) 8.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 20<br />
Attivo dal 1972<br />
1724 1721
66 caseifici vendita al pubblico<br />
caseifici vendita al pubblico 67<br />
1829<br />
1831<br />
1829<br />
Piccolo caseificio industriale<br />
partito con la produzione di 4<br />
forme al giorno poi aumentato<br />
progressivamente fino alle attuali<br />
12 forme giornaliere che sono la<br />
capacità massima. Si avvale <strong>del</strong>la<br />
fornitura di latte da parte di sei<br />
conferenti storici.<br />
mortaretta@latteriamortaretta.com<br />
www.latteriamortaretta.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 56’ 36’’ N 10° 48’ 00’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 6<br />
Produzione annuale forme (n°) 4.380<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 6<br />
Attivo dal 1962<br />
1831<br />
Nato nel 1962 come cooperativa<br />
agricola di trasformazione<br />
casearia dall’unione di aziende<br />
agricole: oggi come allora si<br />
producono <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
e altri prodotti caseari di qualità.<br />
L’annesso allevamento suinicolo<br />
conta 1500 capi e con il moderno<br />
macello garantisce carni genuine<br />
per la produzione di salumi o di<br />
tagli di carne fresca.<br />
latteriacarlopoma@hotmail.it<br />
www.latteriacarlopoma.com<br />
coordinate geografiche<br />
44° 59’ 39’’ N 11° 07’ 04’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />
Produzione annuale forme (n°) 3.396<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 10<br />
Attivo dal 1962<br />
Latteria<br />
Mortaretta<br />
Via Ronchi, 60 - Palidano 46020 Gonzaga (Mn)<br />
tel. 0522.972006 fax 0522.972672<br />
punto vendita<br />
si trova a circa 200 metri<br />
Via Cattanea, 68 - 42046 Reggiolo (Re)<br />
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19<br />
chiuso lunedì<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
ricotta, mozzarelle, formaggi, salumi, insaccati, carni suine<br />
Latteria Sociale<br />
Carlo Poma<br />
Via Roma Sud, 35/A - 46020 Villa Poma (Mn)<br />
tel. 0386.864214 fax 0386.864136<br />
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30<br />
chiuso lunedì pomeriggio e domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
carne suina fresca, insaccati, burro, formaggi teneri<br />
Latteria Agricola<br />
Quistello<br />
Via Cappe, 3/B - 46026 Quistello (Mn)<br />
tel. 0376.618234 fax 0376.626504<br />
aperto tutti i giorni 8.30 - 12<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro virgilio<br />
Latteria Agricola<br />
San Martino<br />
Via Zottole, 101 - Bugno Martino 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />
tel. e fax 0376.615770<br />
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 16 - 19<br />
chiuso sabato e domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro<br />
1832<br />
Struttura completamente nuova,<br />
inaugurata nel 2001.<br />
Nel 2006 in seguito<br />
all’acquisizione di un altro<br />
caseificio, ha aumentato<br />
notevolmente la produzione.<br />
latteriaagricolaquistello@virgilio.it<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 33’’ N 11° 00’ 06’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 27<br />
Produzione annuale forme (n°) 22.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />
1833<br />
Nasce nel 1971 dalla scissione di<br />
un’altra cooperativa. A quel tempo<br />
si contavano 34 soci conferenti con<br />
una produzione annua di 16.000 q<br />
di latte.<br />
Oggi con 17 soci si lavorano oltre<br />
60.000 q di latte.<br />
lateriasanmartino@virgilio.it<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 45’’ N 10° 57’ 53’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 17<br />
Produzione annuale forme (n°) 11.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 18<br />
Attivo dal 1971<br />
1832<br />
1833
68 caseifici vendita al pubblico<br />
1834<br />
1835<br />
1834<br />
Si costituisce nel 1971 con inizio<br />
attività l’1.1.1972 a seguito<br />
<strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong><br />
caseificio Cavecchia Canali<br />
latteria.sangiuseppe@alice.it<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 39’’ N 10° 57’ 09’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />
Produzione annuale forme (n°) 5.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 12<br />
Attivo dal 1972<br />
1835<br />
Nato nel marzo <strong>del</strong> 1962,<br />
in continua crescita, viene<br />
completamente ristrutturato<br />
nel 1997 e nel 2000 è ampliato<br />
il magazzino. Nel 2010 viene<br />
introdotto l’impianto per<br />
l’affioramento. Il latte lavorato<br />
passa dai 15.000 q nel 1962 agli<br />
82.777 <strong>del</strong> 2010.<br />
avento@libero.it<br />
latteria.mogliese@gmail.com<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 36’’ N 11° 15’ 43’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 13<br />
Produzione annuale forme (n°) 14.500<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 27<br />
Attivo dal 1962<br />
Latteria Agricola<br />
San Giuseppe<br />
Strada Gualanta, 2 - Bugno Martino 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />
tel. e fax 0376.615265<br />
aperto tutti i giorni 9.30 - 12 16.30 - 19<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro<br />
Latteria Agricola<br />
Mogliese<br />
Via Galvani, 1 - 46020 Sermide (Mn)<br />
tel. 0386.61241 fax 0386.961252<br />
aperto tutti i giorni 8.40 - 12.30<br />
solo venerdì e sabato 15 - 19<br />
chiuso domenica<br />
in vendita oltre al <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
burro
<strong>Mantova</strong>, il panorama<br />
un cuore di arte e cultura<br />
circondato dall’acqua<br />
le tante sfumature di <strong>Mantova</strong>:<br />
capolavori d’arte e di gusto in una cornice unica
72<br />
mantova<br />
<strong>Mantova</strong><br />
città d’arte a misura d’uomo<br />
La signoria dei Gonzaga governò il territorio<br />
mantovano per quasi cinque secoli a partire<br />
dal 1328, trasformando la città in uno dei più importanti<br />
centri di promozione e diffusione <strong>del</strong>l’arte<br />
e <strong>del</strong>la cultura, nel segno di<br />
un mecenatismo che non ha<br />
quasi paragoni. <strong>Le</strong> più grandi<br />
personalità artistiche <strong>del</strong><br />
tempo convennero a corte:<br />
umanisti e letterati, compositori,<br />
architetti e pittori,<br />
figure chiave <strong>del</strong>la cultura<br />
italiana ed europea vennero<br />
accolti a <strong>Mantova</strong> dove<br />
lavorarono creando capolavori<br />
alla corte dei Gonzaga.<br />
Nel 1460 Ludovico II nominò<br />
Andrea Mantegna pittore di<br />
corte e chiamò a sé architetti<br />
<strong>del</strong> calibro di <strong>Le</strong>on Battista Alberti e Luca Fancelli.<br />
Un secolo dopo Federico II elevò <strong>Mantova</strong> a punto<br />
di riferimento <strong>del</strong>l’arte manierista grazie al capolavoro<br />
di Giulio Romano, geniale architetto che costruì<br />
e decorò per lui il sublime Palazzo Te, un angolo di<br />
svago e <strong>del</strong>izie <strong>del</strong>la corte gonzaghesca. Vincenzo<br />
divenne il mecenate di Rubens, Ferdinando Gonzaga<br />
prenderà Van Dyck al proprio servizio.<br />
Ed ecco perché <strong>Mantova</strong> è così ricca di capolavori:<br />
simbolo <strong>del</strong> potere e <strong>del</strong>la grandiosità gonzaghesca<br />
è il Palazzo Ducale, una <strong>del</strong>le più estese ed elaborate<br />
regge d’Italia che racchiude in sé circa 500 tra
74 75<br />
mantova<br />
sale e stanze con numerose piazze, cortili e giardini<br />
interni. E’ una città nella città, i cui tesori sono così<br />
numerosi che è difficile elencarli tutti: arazzi di Raffaello,<br />
cicli di affreschi di Giulio Romano e Pisanello,<br />
tele di Rubens, ricche collezioni di sculture greche<br />
e romane… Il Castello di San Giorgio, opera di<br />
Bartolino da Novara, racchiude in una <strong>del</strong>le sue<br />
torri un vero e proprio gioiello: la celeberrima<br />
Camera degli Sposi di Andrea Mantegna.<br />
L’altro grande simbolo <strong>del</strong>la <strong>Mantova</strong> gonzaghesca<br />
è Palazzo Te, raffinatissima villa di ozio<br />
e divertimenti realizzata per il duca da Giulio<br />
Romano tra il 1525 e il 1535: gli splendidi ambienti<br />
<strong>del</strong>la Sala dei Giganti, <strong>del</strong>le sale dette di Amore<br />
e Psiche e dei Cavalli lasciano con il fiato sospeso<br />
per la forza evocativa <strong>del</strong>la pittura che trascina letteralmente<br />
l’osservatore al centro <strong>del</strong>l’azione mitologica.<br />
Prima di arrivare a Palazzo Te, tappa d’obbligo<br />
è la Casa <strong>del</strong> Mantegna<br />
con il caratteristico cortile circolare:<br />
appartenuta al grande artista, è un<br />
singolare esempio di architettura civile<br />
<strong>del</strong> Rinascimento.<br />
Da segnalare anche il Palazzo di<br />
San Sebastiano, dimora di Francesco<br />
II Gonzaga e impreziosita<br />
dai Trionfi di Cesare <strong>del</strong> Mantegna,<br />
ora sede <strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>la<br />
Città.<br />
La cupola che caratterizza il profilo<br />
di <strong>Mantova</strong> è parte <strong>del</strong>la Basilica di<br />
Sant’Andrea, capolavoro di progettazione<br />
di <strong>Le</strong>on Battista Alberti,<br />
autore anche <strong>del</strong>la Chiesa di San<br />
Sebastiano, ora Famedio dei Caduti.<br />
Di fattura più composita ma notevole per l’interno di<br />
Giulio Romano e per le opere che ospita, è il Duomo.<br />
<strong>Mantova</strong> conosce un altro periodo di fervore<br />
artistico nel Settecento, negli anni <strong>del</strong>l’imperatrice<br />
Maria Teresa: le testimonianze più importanti sono<br />
il Palazzo Vescovile, il Palazzo d’Arco e soprattutto<br />
il Teatro Scientifico Bibiena (1769). Nel 1770 il<br />
padre <strong>del</strong> grande Wolfgang Amadeus Mozart, accompagnandovi<br />
il figlio non ancora quattordicenne<br />
per un memorabile concerto, affermerà davanti allo<br />
scintillio degli ori e degli affreschi: Non ho mai veduto<br />
in vita mia niente di più bello in questo genere. Ed è<br />
mantova
76 77<br />
mantova<br />
nella storica cornice mantovana dei palazzi cittadini,<br />
nelle vie e nelle piazze, che ogni anno a settembre<br />
si svolge il Festival <strong>del</strong>la <strong>Le</strong>tteratura, l’evento<br />
culturale principale che anima la città: cinque<br />
giorni di incontri con autori di fama internazionale,<br />
letture, concerti, interviste e spettacoli…<br />
Pubblico e autori spesso si incontrano in luoghi insoliti<br />
e di grande valore storico artistico, spettacolo<br />
unico nella cornice di una splendida e vibrante città<br />
d’arte.<br />
Oltre alle ricchezze artistiche e culturali che offre,<br />
<strong>Mantova</strong> è anche una città a misura di pedone<br />
e di ciclista, incorniciata in una bellissima<br />
scenografia d’acqua: è infatti abbracciata da tre<br />
laghi comunicanti, il Lago Superiore, il Lago Inferiore<br />
ed il Lago di Mezzo. Questi specchi d’acqua<br />
hanno tutto l’aspetto di laghi naturali ma sono<br />
originati da antichi sbarramenti <strong>del</strong> fiume Mincio,<br />
emissario <strong>del</strong> lago di Garda, regolato nel suo scorrere<br />
da geniali opere idrauliche realizzate nel 1190<br />
dall’ingegnere Pitentino. I laghi hanno un importante<br />
valore naturalistico e fanno parte <strong>del</strong> Parco <strong>del</strong> Mincio,<br />
un’area protetta da esplorare in bicicletta, a piedi<br />
o navigando. Nei Laghi di <strong>Mantova</strong>, nei mesi di luglio<br />
e agosto sbocciano le sorprendenti fioriture <strong>del</strong> loto:<br />
questa pianta acquatica originaria <strong>del</strong> Sudest asiatico<br />
venne introdotta qui ad opera di una giovane scienziata<br />
negli anni Venti, con lo scopo di ricavare farina<br />
alimentare dai rizomi. La crescita e la fioritura <strong>del</strong><br />
loto è spettacolare e così rigogliosa da rendere necessario<br />
un periodico sfoltimento <strong>del</strong>la vegetazione<br />
per non alterare l’equilibrio <strong>del</strong>l’ecosistema lacustre.<br />
Diversi percorsi ciclabili segnano il perimetro<br />
esterno <strong>del</strong>la città: la sponda inferiore dei laghi<br />
è costeggiata da una pista ciclabile che unisce<br />
Borgo Angeli a Porto Catena ed è collegata,<br />
all’altezza <strong>del</strong> Ponte dei Mulini, a quella che<br />
giunge sino al lago di Garda.<br />
INFO<br />
IAT Informazione e Accoglienza Turistica<br />
piazza Mantegna, 6 - <strong>Mantova</strong><br />
call center 0376.432432<br />
InfoPoint Rigoletto<br />
piazza Sor<strong>del</strong>lo, 23 tel .0376.288208<br />
www.turismo.mantova.it info@infopointmantova.it<br />
Parco <strong>del</strong> Mincio - Ufficio turistico<br />
piazza Porta Giulia 10, Citta<strong>del</strong>la, <strong>Mantova</strong><br />
tel. 0376.228320<br />
www.parco<strong>del</strong>mincio.it<br />
mantova
80 81<br />
1545<br />
1830<br />
<strong>Mantova</strong><br />
1572<br />
1583<br />
1811<br />
1661<br />
1772<br />
1801<br />
1561<br />
1703<br />
1737<br />
1585<br />
I caseifici con vendita all’ingrosso<br />
1545 Cas. Pironda p.82<br />
1561 Magazzini Emiliani Stagionatura Formaggi p.82<br />
1572 Soc. Coop. Agr. Zoo. Portiolo p.82<br />
1583 Cas. Croce p.83<br />
1585 Latt. Agr. Arrivabene p.83<br />
1661 Casearia Sant’Antonio p.83<br />
1703 Latt. Agr. Venera Vecchia p.84<br />
1737 Nuovo Caseificio Andreasi p.84<br />
1772 Latt. Agr. di Polesine <strong>Mantova</strong>na Vecchia p.84<br />
1801 Cas. Frizza p.85<br />
1811 Latt. Nuova San Carlo p.85<br />
1830 Latt. Soc. Rocchetta p.85
82 caseifici vendita all’ingrosso<br />
caseifici vendita all’ingrosso 83<br />
1545<br />
1561<br />
1572<br />
1545<br />
valeriopincella@alice.it<br />
coordinate geografiche<br />
45° 02’ 07’’ N<br />
10° 42’ 37’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 8<br />
Produzione annuale forme (n°) 8.800<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 14<br />
Attivo dal 1949<br />
1561<br />
www.bergamaschiss.it<br />
gruppobergamaschi@gmail.com<br />
effettua vendita all’estero<br />
coordinate geografiche<br />
44° 58’ 32’’ N<br />
10° 58’ 35’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 9<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 15<br />
Attivo dal 2010<br />
1572<br />
coordinate geografiche<br />
45° 02’ 38’’ N<br />
10° 51’ 54’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 1<br />
Produzione annuale forme (n°) 4.500<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 7<br />
Attivo dal 1972<br />
Caseificio<br />
Pironda<br />
Via Matteotti, 8 - 46020 Torricella di Motteggiana (Mn)<br />
tel. 0376.590140 fax 0376.590133<br />
Via Pasine, 29/B - 46029 Suzzara (Mn)<br />
tel. 0376.531003 fax 0376.534536<br />
Caseificio risalente ai primi<br />
anni <strong>del</strong> secolo scorso; l’attuale<br />
struttura risale agli anni ‘60.<br />
Da 22.000 q di latte il caseificio<br />
ha progressivamente aumentato<br />
la sua capacità produttiva<br />
fino a 46.000 q<br />
di latte.<br />
Magazzini Emiliani<br />
Stagionatura Formaggi<br />
Struttura di recente acquisizione,<br />
raccoglie e trasforma il<br />
latte dei produttori <strong>del</strong>la zona<br />
nel rispetto <strong>del</strong>la tradizione.<br />
Società Cooperativa Agricola Zootecnica<br />
Portiolo<br />
Via Argine Po Sud, 47 - 46020 Portiolo di San Benedeto Po (Mn)<br />
tel. e fax 0376.611137<br />
Il Caseificio è aziendale. Da<br />
quando e’ stata costituita la<br />
cooperativa viene lavorato<br />
soltanto il latte prodotto in<br />
azienda (stalla sociale).<br />
Caseificio<br />
Croce<br />
Via Viola Sacca, 19/C - 46020 Pegognaga (Mn)<br />
tel. 0376.558263 fax 0376.553700<br />
Da fonti di tradizione orale<br />
sembra che il nostro caseificio<br />
sia stato il primo ad operare<br />
agli inizi <strong>del</strong> ‘900 nel comune<br />
di Pegognaga. L’etimologia <strong>del</strong><br />
nome “croce” va fatta risalire<br />
alla posizione <strong>del</strong>l’insediamento<br />
collocato su di una strada<br />
che si biforca a forma di croce.<br />
Antico caseificio risalente<br />
agli anni ‘30.<br />
Rinnovato negli anni ‘90 con 20<br />
soci che conferiscono 46.000<br />
q di latte annui; ad oggi i soci<br />
sono 12 e conferiscono circa<br />
90.000 q di latte all’anno.<br />
Nato negli anni ‘50 e in attività<br />
come caseificio cooperativo<br />
San Girolamo fino al ‘96.<br />
Sciolta la cooperativa a causa<br />
dei piccoli soci che hanno<br />
approfittato <strong>del</strong>la vendita <strong>del</strong>le<br />
quote latte viene fondata nel<br />
‘97 la casearia S. Antonio fino<br />
ad oggi con ottimi risultati in<br />
quantità e qualità.<br />
Latteria Agricola<br />
Arrivabene<br />
Via Segonda, 13 - 46025 Poggio Rusco (Mn)<br />
tel. e fax 0386.734222<br />
Casearia<br />
Sant’Antonio<br />
Via Chiaviche, 106 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />
tel. e fax 0376.611163<br />
1583<br />
coordinate geografiche<br />
44° 00’ 32’’ N<br />
10° 50’ 18’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 15<br />
Produzione annuale forme (n°) 19.300<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />
Attivo dal 1902<br />
1585<br />
arrivabene78@virgilio.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 58’ 01’’ N<br />
11° 09’ 11’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 12<br />
Produzione annuale forme (n°) 14.166<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 30<br />
Attivo dal 1995<br />
1661<br />
az.agr.binacchi.fabio@conteanet.it<br />
coordinate geografiche<br />
45° 01’ 46’’ N<br />
10° 52’ 52’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 2<br />
Produzione annuale forme (n°) 5.500<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 8<br />
Attivo dal 1997<br />
1583<br />
1585<br />
1661
84 caseifici vendita all’ingrosso<br />
caseifici vendita all’ingrosso 85<br />
1703<br />
1737<br />
1772<br />
1703<br />
latteria.venera@virgilio.it<br />
coordinate geografiche<br />
44° 56’ 07’’ N<br />
10° 50’ 24’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 20<br />
Produzione annuale forme (n°) 32.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 48<br />
Attivo dal 1962<br />
1737<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 17’’ N<br />
11° 06’ 12’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />
Produzione annuale forme (n°) 9.400<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 15<br />
Attivo dal 1954<br />
1772<br />
coordinate geografiche<br />
44° 58’ 45’’ N<br />
10° 48’ 06’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 16<br />
Produzione annuale forme (n°) 13.800<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 21<br />
Attivo dal 1976<br />
Latteria Agricola<br />
Venera Vecchia<br />
Via Roncore, 36/A - 46023 Bondeno di Gonzaga (Mn)<br />
tel. e fax 0376.54068<br />
Nuovo Caseificio<br />
Andreasi<br />
Via Coazze, 2 - 46020 Villa Poma (Mn)<br />
tel. e fax 0386.565279<br />
Latteria Agricola di Polesine<br />
<strong>Mantova</strong>na Vecchia<br />
Antico caseificio già attivo<br />
negli anni ‘30. La cooperativa<br />
è stata costituita nel ‘62 da 39<br />
soci conferenti, nel ‘97 è stata<br />
costruita la nuova struttura<br />
con annesso magazzino di stagionatura<br />
per far fronte all’aumento<br />
<strong>del</strong> latte conferito.<br />
L’attività <strong>del</strong> caseificio consiste<br />
nella lavorazione <strong>del</strong> latte<br />
conferito dai soci giornalmente<br />
trasformato in burro e formaggio<br />
che dopo la stagionatura<br />
viene commercializzato, nel<br />
pieno rispetto <strong>del</strong> principio mutualistico<br />
a cui fin dal momento<br />
<strong>del</strong>la costituzione nel ‘54 la cooperativa<br />
si è sempre ispirata.<br />
Via <strong>Mantova</strong>na, 66 - 46020 Polesine di Pegognaga (Mn)<br />
tel. e fax 0376.58412<br />
Antico caseificio risalente agli<br />
anni ‘30. La struttura attuale<br />
nasce nel 1976 con 20.000 q di<br />
latte lavorato. Via via allargatosi,<br />
il caseificio oggi lavora<br />
75.000 q di latte.<br />
Nasce come antico casello<br />
aziendale ubicato in una corte<br />
con casa padronale <strong>del</strong> 1400.<br />
Diventa Soc. Coop. in affitto nel<br />
1954. Negli anni ‘80, allargatosi<br />
progressivamente, passa in<br />
proprietà dei soci.<br />
Situato a pochi chilometri dalla<br />
abbazia benedettina di San<br />
Benedetto Po, è in funzione con<br />
diversi nomi fin dai primi <strong>del</strong><br />
‘900. Completamente ristrutturato<br />
nel 1990 ha mantenuto<br />
le caratteristiche di piccolo<br />
caseificio <strong>del</strong>la zona.<br />
Nato nel 1960 con 17 soci che<br />
diventano 34 negli anni ‘70 con<br />
circa 20.000 q di latte lavorato.<br />
Successivamente i soci diminuiscono<br />
ma aumenta il latte lavorato.<br />
Attualmente i soci sono<br />
7 con circa 53.000 q all’anno.<br />
Nel 2000 è stato ampliato il<br />
magazzino di stagionatura e si<br />
sta lavorando all’ampliamento<br />
<strong>del</strong>la sala latte.<br />
Caseificio<br />
Frizza<br />
Via Birla, 55 - 46020 Pegognaga (Mn)<br />
tel. 0376.558419 fax 0376.553259<br />
Latteria<br />
Nuova San Carlo<br />
Via Crema, 27 - 46027 San Benedetto Po (Mn)<br />
tel. e fax 0376.622946<br />
Latteria Sociale<br />
Rocchetta<br />
Via Pecore, 3 - 46029 Suzzara (Mn)<br />
tel. 0376.590356<br />
1801<br />
caseificiofrizza@gmail.com<br />
coordinate geografiche<br />
44° 59’ 02’’ N<br />
10° 55’ 10’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 25<br />
Produzione annuale forme (n°) 27.000<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 35<br />
Attivo dal 1954<br />
1811<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 57’’ N<br />
10° 54’ 32’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 4<br />
Produzione annuale forme (n°) 4.200<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 7<br />
Attivo dal 2007<br />
1830<br />
coordinate geografiche<br />
45° 00’ 50’’ N<br />
10° 44’ 42’’ E<br />
Allevamenti conferenti latte (n°) 7<br />
Produzione annuale forme (n°) 10.999<br />
Caldaie sala lavorazione (n°) 14<br />
Attivo dal 2002<br />
1801<br />
1811<br />
1830
88 89<br />
Bibliografia di approfondimento<br />
Il territorio <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />
Omnia <strong>Mantova</strong>. La guida, Stefano Scansani, Tre Lune Edizioni<br />
Itinerari a <strong>Mantova</strong> e Ferrara, Touring Club Italiano<br />
<strong>Mantova</strong>. con cartina, Roberta D’Adda Lorenzo Bonoldi, Skira<br />
Metafisica <strong>del</strong> Tortello: Storia, filosofia, ricette <strong>del</strong>la pasta ripiena, Stefano Scansani, Tre Lune Edizioni<br />
Il <strong>Mantova</strong>no da gustare. Un territorio meraviglioso, Giovanni Urbani, Cairo Publishing<br />
Profilo mantovano: vini, sapori, ospitalità, a cura <strong>del</strong> Consorzio Provinciale Tutela Vini <strong>Mantova</strong>ni e <strong>del</strong>la Strada dei<br />
Vini e Sapori <strong>Mantova</strong>ni<br />
Agriturismo e fattorie didattiche nella provincia di <strong>Mantova</strong>, a cura <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />
Prodotti tipici e tradizionali <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong>, a cura <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />
Rigoletto e la cucina mantovana, Anselmo Attardi, Elisa de Luigi, Ugo Mursia Editore<br />
Delle pietanze e minestre di sostanza. A tavola in una casa mantovana <strong>del</strong>l’Ottocento, Gilberto Scuderi,<br />
Tre Lune Edizioni<br />
Musei, cultura e territorio. Guida ai musei di <strong>Mantova</strong> e provincia, AA.VV., Tre Lune Edizioni<br />
I Gonzaga - Quattro secoli per una dinastia, Roberto Brunelli, Tre Lune edizioni<br />
Cucinare e mangiare alla mantovana, <strong>Le</strong> ricette <strong>del</strong>la tradizione che sono buone oggi, Renzo Dall’Ara,<br />
Tre Lune edizioni<br />
Il Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong> non si assume alcuna responsabilità<br />
in relazione ai dati dei caseifici, i quali sono direttamente forniti dai produttori interessati.<br />
© immagini fotografiche<br />
Enrico Valenti e Francesca Zanetti (Eccentrico)<br />
foto caseifici, pag. 10, 22, 23 alto, 25 basso, 30, 33, 35 basso, 40 - 41, 59<br />
Carlo Guttadauro<br />
pag. 5, 14 - 15, 18 - 19, 24, 25, 28, 29, 32, 35, 78 - 79, 86 - 87<br />
Archivio fotografico <strong>del</strong> Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
pag. 27, 31, 32, 44<br />
Archivio Claudio Guidetti<br />
pag. 23 basso<br />
Lucio Rossi - Foto R.C.R. Parma<br />
36 - 37<br />
Archivio GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no - Maria Sole Porcelli<br />
pag. 48 basso, 50, 52 basso, 53 basso, 55 basso<br />
Archivio GAL Oltrepò <strong>Mantova</strong>no - Marcello Calendi<br />
pag. 47<br />
Archivio fotografico <strong>del</strong>la Galleria <strong>del</strong> Premio di Suzzara<br />
pag. 54, 55 alto<br />
Egidio Foglia<br />
pag. 16 - 17, 46<br />
Francesca Menna<br />
pag. 45<br />
Angelo Damiano<br />
pag. 48 alto<br />
Archivio fotografico <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Mantova</strong><br />
pag. 49, 5, 52 alto, 53 alto, 56 alto, 57 alto, 75 basso<br />
iStockphoto<br />
pag. 26, 27, 72 basso, 74, 75, 76<br />
Fotolia<br />
pag. 56 basso © subbotina anna, 57 © silvana comugnero, 70 - 71 © massimiliano mattion, 72 alto © christa eder, 73 © maurizio targhetta, 74<br />
basso © olga demchishina, 77 © lulù,<br />
L’editore ha fatto il possibile per rintracciare i titolari dei diritti <strong>del</strong>le immagini pubblicate<br />
ed è disponibile ad assolvere ai propri impegni nel caso di eventuali errori o omissioni
Indice dei caseifici per matricola<br />
1537 Cas. Fratelli Visconti p.62<br />
1545 Cas. Pironda p.82<br />
1559 Cas. Caramasche p.62<br />
1561 Magazzini Emiliani Stagionatura Formaggi p.82<br />
1567 Latt. Vo’ Grande p.63<br />
1572 Soc. Coop. Agr. Zoo. Portiolo p.82<br />
1579 Latt. Soc. Gonfo p.63<br />
1583 Cas. Croce p.83<br />
1585 Latt. Agr. Arrivabene p.83<br />
1661 Casearia Sant’Antonio p.83<br />
1703 Latt. Agr. Venera Vecchia p.84<br />
1714 Latt. Agr. Marzette p.64<br />
1720 Latt. Agr. Begozzo p.64<br />
1721 Natura Agricola p.65<br />
1724 Latt. San Fiorentino p.65<br />
1737 Nuovo Caseificio Andreasi p.84<br />
1772 Latt. Agr. di Polesine <strong>Mantova</strong>na Vecchia p.84<br />
1801 Cas. Frizza p.85<br />
1811 Latt. Nuova San Carlo p.85<br />
1829 Latt. Mortaretta p.66<br />
1830 Latt. Soc. Rocchetta p.85<br />
1831 Latt. Soc. Carlo Poma p.66<br />
1832 Latt. Agr. Quistello p.67<br />
1833 Latt. Agr. San Martino p.67<br />
1834 Latt. Agr. San Giuseppe p.68<br />
1835 Latt. Agr. Mogliese p.68<br />
0000 caseifici con vendita al pubblico<br />
0000 caseifici con vendita all’ingrosso<br />
91
Indice Tematico<br />
Castelli e Architetture<br />
La Pieve di San Lorenzo p.49<br />
San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />
L’Abbazia di Polirone p.51<br />
L’Oratorio romanico di Ghisione p.56<br />
Musei<br />
L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />
San Fiorentino ed il Museo Gorni p.51<br />
L’abbazia di Polirone p.51<br />
Sapori tipici ed enogastronomia<br />
La torta di tagliatelle p.45<br />
Dolcezza ardente p.47<br />
Un’Americana a <strong>Mantova</strong> p.47<br />
I tortelli di zucca p.48<br />
Il Lambrusco <strong>Mantova</strong>no DOP p.52<br />
Il Melone e la Cipolla di Sermide p.53<br />
La Pera tipica mantovana p.56<br />
Lungo la Strada <strong>del</strong> Tartufo p.57<br />
La Sbrisolona p.57<br />
Natura, sport e attività all’aria aperta<br />
L’Ecomuseo <strong>del</strong>le Bonifiche p.45<br />
Il Parco di San Lorenzo p.48<br />
<strong>Le</strong> golene <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> Secchia p.50<br />
Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />
San Colombano p.55<br />
Cultura e storia<br />
Archeologia e natura lungo il Po p.53<br />
L’Abbazia di Polirone p.51<br />
Un Premio diverso p.54<br />
Manifestazioni e tradizioni<br />
La Fiera Millenaria di Gonzaga p.44<br />
93
eccentrico.eu<br />
Per tutte le informazioni aggiornate<br />
sul mondo <strong>del</strong> <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
e i caseifici che lo producono<br />
consultate il sito www.parmigiano-reggiano.it<br />
Dal sito è possibile scaricare anche<br />
la guida ai caseifici in versione GPS<br />
per i principali navigatori satellitari.
Consorzio <strong>del</strong> Formaggio <strong>Parmigiano</strong>-<strong>Reggiano</strong><br />
Sezione di <strong>Mantova</strong><br />
Via Cappello, 13 - 46100 <strong>Mantova</strong><br />
Tel. 0376.327621 Fax 0376.322502<br />
www.parmigiano-reggiano.it