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Bullettino malacologico italiano - Società Italiana di Malacologia

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quanto, inferiormente invece presenta ima convessità assai mar-<br />

cata, un' ombelico profondo, ampio, Del quale si poimo contare<br />

senza, fatica tutte le spire della conchiglia. L'apertura è 'piasi ro-<br />

tonda, i margini avvicinati, la fauce fosca, il peristoma albo e<br />

reflesso un poco meno del tipo. La conchiglia è ^rifasciata in color<br />

oscuro. La prima fascia occupa la parte superiore della conchiglia ed<br />

è <strong>di</strong>luta : la seconda <strong>di</strong> un fosco tendente al nero, marcata, decisa,<br />

scopresi solo nell'ultimo giro. La terza del colore istesso che la<br />

prima, e si sparge in tutta la parte inferiore. Questa conchiglia<br />

essendo piana superiormente e molto convessa al <strong>di</strong> sotto, presenta<br />

una sorta <strong>di</strong> carena, ottusa, <strong>di</strong>segnata quasi dalla fascia me<strong>di</strong>ana.<br />

Questa graziosissima conchiglia pervennemi per le mani del genti-<br />

lissimo signor Professor Cesare d'Ancona, al quale mi credo in<br />

dovere <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carla. Egli la raccolse sulla vetta dell' Alvernia in<br />

Casentino (Toscana), unitamente ad una Vitrina, giu<strong>di</strong>cata nuova,<br />

e della quale son lieto potere annunziare essermene stata promessa<br />

descrizione e figura.<br />

Veramente, stu<strong>di</strong>ando con accuratezza V Helix della qua! ci oc-<br />

cupiamo e trovandovi nella forma alcuni caratteri spiccati, fui per<br />

un momento indeciso, se denominarla una mutazione dell' li<strong>di</strong>e<br />

cinguìata, Studer. Ed infatti la carena, ottusa è vero, ma che co-<br />

stantemente si trova nella conchiglia, e quella depressione decisa<br />

della sua parte superiore, della quale la prima è conseguenza, mi<br />

faceano inclinare a ritenerla quale una mutazione dell' H. Presili<br />

Schmidt. Ma un più attento esame facendomi osservare la forma<br />

rotonda dell' apertura, la <strong>di</strong>sposizione delle macchie nebulose e <strong>di</strong>-<br />

Iute, l'apertura evasa e profonda dell'ombelico, dovetti persuadermi<br />

essere affine alla vera Helix cinguìata, la quale non sarebbe per<br />

la prima volta trovata in Toscana, possedendone io pure autentici<br />

esemplari delle Alpi Apuane, benché non della forma istessa <strong>di</strong><br />

quella che ora presento, e molto più prossima a quella sì svilup-<br />

pata e <strong>di</strong>ffusa nell' Italia settentrionale ; nel mentrechè sembrami<br />

potere asserire che la forma della mutazione ora descritta, è fra<br />

le moltiplici mutazioni dell' Helix cinguìata, quella che dal tipo più<br />

si allontana e <strong>di</strong>stacca.<br />

Gentiluomo.

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