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riflessioni sui primi undici capitoli della genesi - Rocco Li Volsi – Saggi

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Il peccato originale<br />

Genesi 3<br />

1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio.<br />

I <strong>primi</strong> tre <strong>capitoli</strong> <strong>della</strong> Genesi appaiono, dal punto di vista <strong>della</strong> continuità narrativa, alquanto slegati; e benché facciano parte di<br />

un’unica antichissima tradizione, presentano delle omissioni e delle diversità di rilievo che non ci fanno ben comprendere il contesto e<br />

il processo degli avvenimenti. In modo particolare, con l’introduzione dell’episodio del serpente quale “la più astuta delle bestie<br />

selvatiche fatte dal Signore”, ci troviamo davanti ad una discrepanza che solo altri testi riescono in parte ad eliminare. Infatti, con<br />

l’espressione “la più astuta di tutte le bestie selvatiche”, si dà per ormai presente il male nel mondo; e tanto più è strana la cosa, in<br />

quanto Dio aveva benedetto tutti gli animali, e li aveva considerati ‘cosa buona’; e inoltre, Adamo aveva imposto loro i nomi secondo<br />

un senso certamente positivo, volto all’armonia, al bene dell’Universo. È vero che si parla di “bestie selvatiche”, cioè non ancora<br />

addomesticate dall’uomo, ma questo non sembra togliere nulla a quanto abbiamo detto.<br />

Qualcosa dunque doveva essere accaduto tra la nascita di Eva e la sua tentazione da parte del serpente. Un passo di Isaia colma<br />

questo vuoto.<br />

“12 Come mai sei caduto dal cielo,<br />

Lucifero, figlio dell’aurora?<br />

Come mai sei stato steso a terra,<br />

signore di popoli?<br />

13 Eppure tu pensavi:<br />

Salirò in cielo,<br />

sulle stelle di Dio<br />

innalzerò il trono,<br />

dimorerò sul monte dell’assemblea,<br />

nelle parti più remote del settentrione.<br />

14 Salirò sulle regioni superiori delle nubi,<br />

mi farò uguale all’Altissimo.<br />

15 E invece sei stato precipitato negli inferi,<br />

nelle profondità dell’abisso!<br />

16 Quanti ti vedono ti guardano fisso,<br />

ti osservano attentamente.” (14)<br />

Ancora nell’Apocalisse troviamo un riferimento al “serpente antico”: “1 Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave<br />

dell’Abisso e una gran catena in mano. 2 Afferrò il dragone, il serpente antico - cioè il diavolo, satana - e lo incatenò per mille anni; 3<br />

lo gettò nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille<br />

anni.” (20) Si tratta <strong>della</strong> così detta ribellione di una schiera di Angeli che, secondo una tradizione, avrebbero rifiutato di riconoscere<br />

la possibilità che l’uomo divenisse superiore a loro. Nel Salmo 8 leggiamo:<br />

“4 Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,<br />

la luna e le stelle che tu hai fissate,<br />

5 che cosa è l’uomo perché te ne ricordi<br />

e il figlio dell’uomo perché te ne curi?<br />

6 Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli,<br />

di gloria e di onore lo hai coronato:<br />

7 gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,<br />

tutto hai posto sotto i suoi piedi”.<br />

Si deve concludere che gli Angeli non conoscevano il disegno di Dio relativo al nuovo Adamo: il Verbo incarnato. San Paolo nella<br />

Lettera ai Romani scrive: “[…] Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.” (5, 14) E nel Salmo 39 si legge:<br />

“7 Sacrificio e offerta non gradisci,<br />

gli orecchi mi hai aperto.<br />

Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.<br />

8 Allora ho detto: «Ecco, io vengo.<br />

Sul rotolo del libro di me è scritto,<br />

9 che io faccia il tuo volere.<br />

Mio Dio, questo io desidero,<br />

la tua legge è nel profondo del mio cuore».”<br />

Questo passo si riferisce al Messia, ed è in stretto rapporto con altri passi veterotestamentari, e con alcuni dell’Apocalisse, tra cui<br />

il seguente:<br />

“1 E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno,<br />

sigillato con sette sigilli. 2 Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e sciogliere i sigilli?» 3<br />

Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4 Io piangevo molto perché non si<br />

trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5 Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ecco, ha vinto il leone <strong>della</strong><br />

tribù di Giuda, il Germoglio di Davide; egli dunque aprirà il libro e i suoi sigilli.»” (5)<br />

La tradizione mesoamericana parla di una divinità che sembra avere i caratteri negativi di Lucifero.<br />

“Vi era allora pochissimo chiarore sulla faccia <strong>della</strong> terra. Non vi era ancora sole. Vi era però un essere fiero di se stesso che si<br />

chiamava Vucub-Caquix. Esistevano già il cielo e la terra, ma era celata la faccia del sole e <strong>della</strong> luna. E diceva [Vucub-Caquix]: -<br />

In verità, essi portano chiaramente lo stampo di quegli uomini che morirono affogati e la loro natura è simile a quella di esseri<br />

soprannaturali. - Io sarò grande ora su tutti gli esseri creati e formati. Io sono il sole, sono il chiarore, la luna, - esclamò. - Grande<br />

9

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