28.05.2013 Views

riflessioni sui primi undici capitoli della genesi - Rocco Li Volsi – Saggi

riflessioni sui primi undici capitoli della genesi - Rocco Li Volsi – Saggi

riflessioni sui primi undici capitoli della genesi - Rocco Li Volsi – Saggi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

dalla necessità: così per esempio i vari tipi di cacciatori, gli imitatori, i molti che si occupano di figure e di colori o di musica,<br />

poeti con i loro valletti, rapsodi, attori, coreuti, impresari, fabbricanti di ogni sorta di suppellettili per di versi usi, soprattutto per la<br />

moda femminile. Avremo poi bisogno anche di un maggiore numero di servi: non ti sembra che accorreranno pedagoghi, balie,<br />

nutrici, acconciatrici, barbieri e poi cucinieri e cuochi?” 30<br />

Nella storia del popolo eletto incontriamo la contradizione di un popolo di pastori che aspira sempre più a divenire sedentario e<br />

legato alle città. La vita nomade, ad ogni modo, nella forma dell’attività pastorizia, rimarrà comunque nel simbolo dell’agnello<br />

sacrificale <strong>della</strong> pasqua, e nell’Agnello di Giovanni Battista, 31 come pure nell’Agnello dell’Apocalisse, già ricordato.<br />

La vocazione di Abele è dunque quella di attraversare la vita senza la velleità di costruire nulla sulla terra. Caino, al contrario,<br />

vuole ricavare da essa non solo il sostentamento, ma anche tutti i vantaggi possibili. Sembra che la conoscenza del bene e del male<br />

abbia qui una prima divaricazione, in ordine, da una parte, alla saggezza, e dall’altra, al sapere tecnologico; alla semplicità di vita, e<br />

alla vita artefatta, che ha bisogno di molto superfluo.<br />

Questa diversità di scelta di vita prelude già all’intenzione dell’umanità dopo il diluvio radicarsi sulla terra mediante la<br />

costruzione di una città (e di una torre che arrivasse al cielo) “per non disperderci su tutta la terra”, a cui si contrapporrà invece la<br />

dispersione dei vari gruppi ‘etnici’ a causa <strong>della</strong> confusione delle lingue. Viene in questo modo ribadita la negatività del radicarsi in<br />

questo mondo, e di contro si ricava che la diaspora babelica non è una punizione divina, ma un intervento provvidenziale per un<br />

ripristino di un corretto rapporto tra l’uomo e la sua temporanea dimora.<br />

3 Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; 4 anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e<br />

il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta, 5 ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il<br />

suo volto era abbattuto. 6 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto? 7 Se agisci<br />

bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo<br />

istinto, ma tu dòminalo». 8 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!». Mentre erano in campagna, Caino alzò<br />

la mano contro il fratello Abele e lo uccise.<br />

Tutto il passo ha qualcosa di misterioso, a cominciare dal fatto che l’iniziativa di una offerta a Dio parte da Caino; ma proprio la<br />

sua offerta ‘non è gradita a Dio’, mentre lo è quella di Abele. Viene però detto subito che “Caino ne fu molto irritato”, quasi che con il<br />

sacrificio offerto avesse voluto accampare un diritto su Dio.<br />

Anche qui leggiamo un passo di Platone che ci può riguardare. “Nessuno di coloro che credono all’esistenza degli dèi, come vuole<br />

la legge, volontariamente ha mai commesso azioni empie, né si è lasciato sfuggire parole illecite. Qualora agisca o parli così, ciò<br />

accade per una di queste tre affezioni che egli subisce, o perché non crede a ciò di cui ho parlato [l’esistenza degli dèi], o, in secondo<br />

luogo, perché pensa che pur esistendo gli dèi non si interessino degli uomini, o finalmente, in terzo luogo, perché ritiene che con<br />

sacrifici e preghiere si possono facilmente placare e sedurre.” 32<br />

Sembra, d’altra parte, che Dio voglia mettere alla prova Caino, o meglio indicargli la via per evitare il male e le sue tentazioni. La<br />

risposta di Caino è invece una risposta insensata: egli elimina il rivale, quasi che, rimanendo solo, divenga ben accetto a Dio.<br />

La morte, quale effetto naturale <strong>della</strong> disobbedienza a Dio, viene anticipata con un atto volontario di un uomo su un altro uomo, di<br />

un fratello su di un fratello, e in questo modo diviene un prodotto dell’uomo prima di diventare costitutivo <strong>della</strong> natura umana. Così,<br />

la ristretta comunità dei <strong>primi</strong> uomini vede la scomparsa di uno di loro, fatto tanto più tragico quanto più era sparuto il loro numero.<br />

Si è avverata la parola di Dio (“certamente morireste”), mentre siamo lontani dalla possibilità che si avveri quella del serpente<br />

(“diventerete simili a Dio”). Nell’Apocalisse la vittoria del bene sul male è descritta con la doppia precisazione del diventare gli<br />

uomini “simili a Dio” e <strong>della</strong> scomparsa <strong>della</strong> morte, come abbiamo letto, in questo momento finale, nel quale il tempo non è più<br />

soltanto un’appendice dell’eternità, ma una sua possibile ‘manifestazione’, la vittoria <strong>della</strong> luce è completa, e le tenebre che coprivano<br />

l’abisso e l’abisso stesso sono tolti senza residuo, e si realizza il Regno di Dio.<br />

9 Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio<br />

fratello?». 10 Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! 11 Ora sii maledetto lungi<br />

da quel suolo che per opera <strong>della</strong> tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. 12 Quando lavorerai il suolo, esso non ti<br />

darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra». 13 Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa<br />

per ottenere perdono! 14 Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e<br />

fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere». 15 Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà<br />

Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l’avesse<br />

incontrato. 16 Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.<br />

Analogamente a come aveva fatto con Adamo, Dio anche in questo caso interviene con una domanda a Caino: “«Dov’è Abele, tuo<br />

fratello?»” Dio sembra voler sollecitare la coscienza di Caino, ma l’effetto che ottiene è opposto. Mentre “La voce del sangue” è<br />

l’espressione che potrebbe indicare il ‘ritorno’ a Dio di un’anima strappata al proprio corpo. È la prima anima che torna a Dio:<br />

l’anima del giusto Abele, figura di innocente, come era stato Adamo prima <strong>della</strong> disobbedienza: egli è colui che viene ucciso per<br />

invidia, perché alcuni si rifiutano di fare il bene, e che altri lo faccia.<br />

Leggiamo la tragica pagina, non unica, che Platone scrive a riguardo di chi vuole aiutare i propri simili ad intraprendere la via<br />

<strong>della</strong> giustizia e del bene, mentre costoro, secondo il mito da lui creato, sono incatenati in una caverna davanti ad ombre ingannevoli,<br />

e nulla sanno <strong>della</strong> ‘vera’ realtà che ne sta fuori, alla quale egli vuole condurli.<br />

“E se dovesse discernere nuovamente quelle ombre e contendere con coloro che sono rimasti sempre prigionieri, nel periodo in cui<br />

ha la vista offuscata, prima che gli occhi tornino allo stato normale? e se questo periodo in cui rifà l’abitudine fosse piuttosto<br />

lungo? Non sarebbe egli allora oggetto di riso? e non si direbbe di lui che dalla sua ascesa torna con gli occhi rovinati e che non<br />

30 Platone, Repubblica II 372 e-373 c.<br />

31 “Il giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! […]»”. Giovanni 1, 29.<br />

32 Platone, Leggi 885 b.<br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!