La rappresentazione della Giustizia e i tarocchi - semioticadelvisibile
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Tarocchi di Leonardo da Vinci<br />
I <strong>tarocchi</strong> di Leonardo da Vinci, pubblicati dallo scarabeo nel 2003 e<br />
illustrati da Iassen Ghiusilev (per gli arcani maggiori) e A.A. Atanassov<br />
(per gli arcani minori), costituiscono una meravigliosa sintesi dell’opera<br />
di uno dei maestri del Rinascimento italiano.<br />
Formato da 78 carte, ognuna delle quali reca il nome ai quattro angoli<br />
e il numero romano al centro nella parte superiore, ha con sé diverse<br />
particolarità: nella cornice esterna, sui due lati destro e sinistro, vi sono<br />
le estremità di quelli che sembrerebbero il quadrato e il cerchio entro<br />
cui l’uomo vitruviano è inquadrato. In ogni carta degli arcani maggiori<br />
vi è anche una parte dedicata, riprendendo l’abitudine leonardesca, ad<br />
un appunto, scritto da destra verso sinistra, proprio come spesso si<br />
trova nei manoscritti e negli studi dell’artista. All’interno del mazzo<br />
ricorrono molti soggetti tratti dalle opere (<strong>La</strong> Papessa-<strong>La</strong> Gioconda,<br />
Asso di Denari-L’uomo vitruviano).<br />
Nella carta <strong>della</strong> <strong>Giustizia</strong> nell’angolo superiore destro vi è la parte dedicata all’appunto: sotto<br />
la scritta la giustizia vi è una piccola bilancia schematizzata; la figura protagonista vestita di<br />
nero e seduta porta in mano una spada con la spada verso l’alto e uno specchio, di solito<br />
attributo <strong>della</strong> prudenza, nel quale si riflette un volto canuto con le sembianze di Leonardo<br />
da Vinci stesso.