La rappresentazione della Giustizia e i tarocchi - semioticadelvisibile
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la sgocciolatura.<br />
Tarocchi dell’Orror<br />
Questo mazzo di <strong>tarocchi</strong>, disegnato da Giovanni Maiotti e pubblicato<br />
nel 1987, presenta un vasto repertorio di personaggi e temi presenti<br />
nei migliori film e fumetti dell’orrore.<br />
Il mazzo, formato da 78 carte, presenta i 22 arcani maggiori, che<br />
raffigurano personaggi o situazioni orrorifiche, capovolgendo, e quindi<br />
stemperando, la solennità e la serietà propria <strong>della</strong> maggior parte dei<br />
mazzi di <strong>tarocchi</strong>; i 56 arcani minori, che recano la divisione in semi<br />
tradizionali, presentano la stessa immagine per le carte numerali da<br />
uno a dieci e immagini più articolate per le carte figurali.<br />
I numeri utilizzati per gli arcani maggiori sono quelli romani, mentre<br />
quelli arabi sono utilizzati per gli arcani minori.<br />
Ogni carta reca il suo nome scritto in maiuscolo con un font che simula<br />
<strong>La</strong> <strong>Giustizia</strong> qui rappresentata è anomala: non presenta né l’attributo <strong>della</strong> bilancia né la<br />
spada; più che una <strong>Giustizia</strong> allegorica e simbolica sembra una <strong>Giustizia</strong> molto terrena,<br />
caratterizzata dalla toga (mal rattoppata), dal martelletto (inoperoso, poiché caduto giace a<br />
terra), e dalla fascia di rappresentanza. Ciò che lascia spaesati è il fatto che la <strong>Giustizia</strong> sia in<br />
realtà un manichino malridotto, che indossi una maschera, dietro la quale si nota<br />
l’espressione malevola, e che sotto la toga nasconda scheletri e ossa.