La rappresentazione della Giustizia e i tarocchi - semioticadelvisibile
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Tarocchi marsigliesi di N. Conver<br />
Questo mazzo, stampato a Marsiglia nel 1760 da Nicolas Conver, fa parte<br />
<strong>della</strong> serie di mazzi detti impropriamente marsigliesi. Tale denominazione<br />
risale al 1930, quando Paul Marteau decide di ristampare i <strong>tarocchi</strong><br />
denominati fino ad allora Italiani sotto il nome di Antichi Tarocchi di<br />
Marsiglia.<br />
<strong>La</strong> nascita di questo mazzo si deve all’importazione dalla Lombardia,<br />
grazie alle truppe di Carlo VIII, del gioco dei <strong>tarocchi</strong>, che si diffuse come<br />
gioco d’azzardo subendo alcuni cambiamenti nell’iconografia: nei mazzi<br />
francesi seicenteschi, infatti, è possibile notare alcuni punti in comune tra<br />
i marsigliesi e i <strong>tarocchi</strong> italiani.<br />
All’epoca molti mazzi simili furono prodotti in tutta la Francia e Conver<br />
assieme all’incisore Grimaud, non fece altro che riprodurre il mazzo più<br />
diffuso fra i giocatori francesi.<br />
<strong>La</strong> <strong>Giustizia</strong>, coronata e seduta sul trono, porta i suoi attributi canonici di bilancia in pari e<br />
spada con la punta verso l’alto.<br />
I colori sia del trono sia delle vesti sono giallo, rosso, verde, blu e azzurro.<br />
Ogni carta, all’interno del mazzo, è accompagnata dal nome (eccetto per <strong>La</strong> Morte) posto al<br />
centro (eccetto per <strong>La</strong> Forza, in cui il nome è spostato a sinistra) e dal numero (eccetto per Il<br />
Matto, che è senza numero).