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causa. La buona azione [compiuta] è piacevole quando si dice addio alla vita: è piacevole abbandonare ogni dolore. 332. Nel mondo è piacevole lo stato di madre, è piacevole lo stato di padre, è piacevole lo stato di monaco, è piacevole lo stato di brahmana (73). 333. È piacevole la virtù che dura sino alla vecchiaia, è piacevole la fede ben radicata, è piacevole l'acquisto di superiore conoscenza, è piacevole non aver commesso malanni. CAPITOLO XXIV TANHA-VAGGA (LA SETE) (74) 334. Nell'uomo che vive con la mente distratta la sete cresce come una liana: egli guizza di vita in vita, come 197 la scimmia che desidera un frutto [salta di albero in albero]. 335. Colui che tale sete velenosa, difficile a superare in questo mondo, tormenta, le sofferenze di costui crescono come la folta erba birana. 336. Però colui che sopporta tale sete velenosa, difficile a superare in questo mondo, da lui scivolano via tutti i dolori, come goccia d'acqua dal [la foglia di] loto. I "337. Io vi dico questa buona parola, giacché siete qui riuniti: ""Svellete la radice della sete, come chi cerca l'usira [odorosa] strappa l'erba birana. Non possa schiantarvi Mara di nuovo e di nuovo, come la corrente del fiume [fa] con le canne !""." 338. Come un albero, anche quando è stato tagliato, cresce di nuovo finché non è stata divelta la salda radice, così pure, finché i vincoli della sete non siano troncati, questo dolore ricresce di nuovo e di nuovo. 339. Quando le trentasei correnti (75) scorrono impetuose verso il piacere, le onde trascineranno quell'uomo mal guidato, cioè i desideri diretti dalla passione. 340. Le correnti fluiscono ovunque lussureggiante si espande la liana. Se vedete che la liana è nata, tagliatene la radice con la conoscenza superiore. 341. Impetuosi ed inebrianti sono gli appetiti dell'uomo. Dediti ai piaceri ed alle gioie che ne derivano gli uomini soggiacciono [continuamente] a nascita e vecchiaia. 342. Dominati dalla sete, gli uomini balzano qua e 1è come lepri incappate nella rete. Soggetti a vincoli e legami continuamente ed a lungo vanno verso il dolore. 343. Dominati dalla sete, gli uomini balzano qua e là come lepri incappate nella rete. Di conseguenza cacci lontano da sé il monaco la sete, col volere il distacco interiore. 344. Chi, libero da desiderio, è intento al desiderio, liberatosi dalla foresta [dei desideri (76)] corre di nuovo verso la foresta, quell'uomo, deh, guardate: una volta liberato si getta nuovamente nei lacci.
345. I Saggi non chiamano saldo legame quello che è fatto di ferro, di legno o di canapa: appassionatamente più forte è l'affetto per le gemme e gli anelli, per i figli e per la moglie. 340. Questo i Saggi chiamano saldo legame, che trascina in basso, che è molle, eppure difficile a sciogliere. Una volta che hanno tagliato anche questo, [i Saggi] se ne vanno, libri da pensieri, avendo abbandonato tutti i dolori. 347. Coloro che sono attaccati alle passioni scivolano giù nella corrente da loro stessi provocata, come il ragno nella rete. Una volta che hanno interrotta anche questa, [i Saggi] se ne vanno, liberi da pensieri, avendo abbandonato tutti i dolori. 348. Abbandona le cose passate, abbandona le cose avvenire, abbandona ciò che sta in mezzo (= il presente), quando tendi verso l'altra sponda dell'essere. Se la tua mente è libera in ogni senso, non ritornerai più nel [ciclo di] nascita e vecchiaia. 349. In quell'uomo che è agitato da dubbi, fortemente appassionato, che bada solo al piacere, cresce la sete: egli rende, invero, più forti i legami. 350. Colui che, invece, gode nel sedare i dubbi e, sempre memore, si rende consapevole di ciò che è impuro, costui allontanerà da sé, anzi troncherà, il legame di Mara. 351. Chi ha raggiunto la consumazione [dell'esistenza], che non trema più, la cui sete è scomparsa, che è senza macchia, che ha troncato i pungoli dell'esistenza [di costui questo qui è l'ultimo corpo [di cui si riveste]. 352. Colui la cui sete è scomparsa, che è privo di attaccamento, che conosce la composizione delle lettere e la loro collocazione (= che intende l'insegnamento e lo interpreta rettamente), costui, che ha ricevuto il suo ultimo corpo, lo si chiama Gran Saggio e Grande Uomo (77). "353. Io sono il Conquistatore Universale, il Conoscitore Universale, incontaminato in ogni condizione di vita; tutto ho abbandonato con la distruzione della sete: ora che ho conosciuto me stesso, chi potrei indicare [come mio maestro (78)] ?" "354. Il dono della Buona Legge supera ogni dono; il sapore della Buona Legge vince ogni sapore; la gioia 198 della Buona Legge sorpassa ogni gioia; l'estinzione della sete sormonta ogni dolore." "355. I godimenti uccidono lo stolto, non certo quelli che cercano l'altra sponda; per sete di godimento lo stolto uccide gli altri e se stesso." 356. I campi sono danneggiati dalle erbacce, le creature [sono guaste] da passione. Perciò il dono fatto a chi è privo di attaccamento reca gran frutto [al donatore]. 357. I campi sono danneggiati dalle erbacce, le creature [sono guaste] da avversione. Perciò il dono fatto a chi è privo 1
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causa. La buona azione [compiuta] è piacevole quando si dice addio alla vita: è piacevole<br />
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di monaco, è<br />
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333. È piacevole la virtù che dura sino alla vecchiaia, è piacevole la fede ben radicata, è<br />
piacevole l'acquisto<br />
di superiore conoscenza, è piacevole non aver commesso malanni.<br />
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TANHA-VAGGA<br />
(LA SETE) (74)<br />
334. Nell'uomo che vive con la mente distratta la sete cresce come una liana: egli guizza di vita<br />
in vita, come<br />
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335. Colui che tale sete velenosa, difficile a superare in questo mondo, tormenta, le sofferenze<br />
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crescono come la folta erba birana.<br />
336. Però colui che sopporta tale sete velenosa, difficile<br />
a superare in questo mondo, da lui scivolano via tutti i dolori,<br />
come goccia d'acqua dal [la foglia di] loto. I<br />
"337. Io vi dico questa buona parola, giacché siete qui riuniti: ""Svellete la radice della sete,<br />
come chi cerca<br />
l'usira [odorosa] strappa l'erba birana. Non possa schiantarvi Mara di nuovo e di nuovo, come<br />
la corrente del<br />
fiume [fa] con le canne !""."<br />
338. Come un albero, anche quando è stato tagliato, cresce di nuovo finché non è stata divelta<br />
la salda radice,<br />
così pure, finché i vincoli della sete non siano troncati, questo dolore ricresce di nuovo e di<br />
nuovo.<br />
339. Quando le trentasei correnti (75) scorrono impetuose verso il piacere, le onde<br />
trascineranno quell'uomo<br />
mal guidato, cioè i desideri diretti dalla passione.<br />
340. Le correnti fluiscono ovunque lussureggiante si espande la liana. Se vedete che la liana è<br />
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tagliatene la radice con la conoscenza superiore.<br />
341. Impetuosi ed inebrianti sono gli appetiti dell'uomo. Dediti ai piaceri ed alle gioie che ne<br />
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342. Dominati dalla sete, gli uomini balzano qua e 1è come lepri incappate nella rete. Soggetti<br />
a vincoli e<br />
legami continuamente ed a lungo vanno verso il dolore.<br />
343. Dominati dalla sete, gli uomini balzano qua e là come lepri incappate nella rete. Di<br />
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lontano da sé il monaco la sete, col volere il distacco interiore.<br />
344. Chi, libero da desiderio, è intento al desiderio, liberatosi dalla foresta [dei desideri (76)]<br />
corre di nuovo<br />
verso la foresta, quell'uomo, deh, guardate: una volta liberato si getta nuovamente nei lacci.