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184 certo coloro che vanno in cerca di piaceri. CAPITOLO VIII SAHASSA VAGGA (LE MIGLIAIA) 100. Di un discorso anche di mille [detti], composto & frasi prive di senso, meglio è una frase sola sensata, udita la quale l'uomo si calma. 101. Di un poema anche di mille [strofe], composto di frasi prive di senso, meglio è un verso solo, udito il quale l'uomo si calma. 102. [Per] chi reciti cento poemi composti di frasi prive di senso, meglio è un solo verso udito il quale egli si calma. 103. [Fra] chi vince in battaglia mille volte mille nemici e chi soltanto vince se stesso, costui è il migliore dei vincitori di ogni battaglia. 104. Chi vince se stesso certamente è migliore delle altre creature. Dell'uomo che ha domato se stesso, che vive sempre controllandosi, 105. La vittoria di un essere siffatto non potrebbero mutarla in sconfitta né un dio, né un gandharva (34) e neppure Mara assieme a Brahma (35). 106. Se anche uno sacrifica mese per mese durante cento anni, [quando invece] per un solo momento rende omaggio a chi abbia lo spirito concentrato (36), questa sola onoranza è migliore di un'oblazione durata cent'anni. 107. Se un uomo per un secolo presta culto ad Agni (37) nella foresta (38), ma, per un solo momento, rende omaggio a chi ha lo spirito concentrato, questa sola onoranza è migliore di un'oblazione durata cent'anni. 108. Qualunque cosa si sacrifichi in questo mondo, come sacrificio od oblazione per un anno allo scopo di ottenere un beneficio, tutto questo non vale un quattrino: è meglio render onore a coloro che vivono rettamente. 109. Per colui che costantemente onora e riverisce gli Anziani, quattro cose prosperano: vita, bellezza, felicità, forza. "110. Viva un uomo cent'anni vizioso e distratto; vale più un giorno di vita di quegli che vive saggio e meditante." "111. Viva un uomo cent'anni ignorante e sbadato; vale più un giorno di vita di quegli che vive saggio e meditante." "112. Viva un uomo cent'anni indolente e fiacco; vale più un giorno di vita di quegli che opera con virile energia."
"113. Viva un uomo cent'anni senza considerare il nascere e il perire [delle cose]; vale più un giorno di vita di quegli che li osserva." "114. Viva un uomo cent'anni senza mirare al Luogo Immortale (39); vale più un giorno di vita di quegli che lo considera." "115. Viva un uomo cent'anni senza considerare la Suprema Legge; vale più un giorno di vita di colui che la osserva." 185 CAPITOLO IX PAPA-VAGGA (IL PECCATO) 116. Si affretti l'uomo verso il bene, custodisca la mente dal male. Di chi fa il bene fiaccamente, la mente si delizia nel male. 117. Se qualcuno commette un male, non lo faccia di nuovo e di nuovo, non consenta interiormente al male. Il Dolore è cumulo di peccato. 118. Se qualcuno compie il bene, lo faccia di nuovo e di nuovo ed in esso si diletti. La Felicità è cumulo di bene. 119. Anche il peccatore se la passa bene, finché il male commesso non [gli] matura: allorché matura il peccatore sperimenta [ogni sorta di] mali. 120. Il Buono se la passa male, finché il bene commesso non [gli] matura: allorché matura, il virtuoso sperimenta [ogni sorta di] beni. "121. Non stimi da poco il peccato, pensando: "" non verrà sopra di me!"". L'acqua, cadendo goccia a goccia, riempie anche una giara. Lo stolto si colma di peccato, anche se lo accumula poco a poco." "122. Non stimi da poco il bene compiuto, dicendo: "" non verrà sopra di me!"". L'acqua, cadendo goccia a goccia, riempie anche una giara. L'uomo saldo si colma di bene, anche se lo accumula poco a poco." 123. Come di un mercante che, avendo molte ricchezze e poca scorta, evita la strada pericolosa, e come chi ama la vita evita il veleno, così si deve evitare il peccato. 124. Colui nella cui mano non sia ferita può prendere con la mano il veleno: il veleno non penetra ove non c'è ferita, né vi è peccato per chi non lo commetta. 125. Chi reca offesa ad un uomo innocente, puro e senza peccato, il male di ciò ricade su lui stolto, come sottile polvere gettata contro vento. "126. Alcuni [tornano] a nascere in un utero; vanno all'inferno coloro che fanno il male; vanno al cielo coloro che seguono la buona via; si sciolgono nel nibbana i privi di attaccamento." 127. Non nell'atmosfera, non in mezzo al mare e nemmeno se si penetra in un antro montano si potrà trovare un luogo terreno, stando nel quale il peccatore si liberi.
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certo coloro che vanno in cerca di piaceri.<br />
CAPITOLO VIII<br />
SAHASSA VAGGA<br />
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100. Di un discorso anche di mille [detti], composto & frasi prive di senso, meglio è una frase<br />
sola sensata,<br />
udita la quale l'uomo si calma.<br />
101. Di un poema anche di mille [strofe], composto di frasi prive di senso, meglio è un verso<br />
solo, udito il<br />
quale l'uomo si calma.<br />
102. [Per] chi reciti cento poemi composti di frasi prive di senso, meglio è un solo verso udito<br />
il quale egli si<br />
calma.<br />
103. [Fra] chi vince in battaglia mille volte mille nemici e chi soltanto vince se stesso, costui è<br />
il migliore dei<br />
vincitori di ogni battaglia.<br />
104. Chi vince se stesso certamente è migliore delle altre creature. Dell'uomo che ha domato<br />
se stesso, che<br />
vive sempre controllandosi,<br />
105. La vittoria di un essere siffatto non potrebbero mutarla in sconfitta né un dio, né un<br />
gandharva (34) e<br />
neppure Mara assieme a Brahma (35).<br />
106. Se anche uno sacrifica mese per mese durante cento anni, [quando invece] per un solo<br />
momento rende<br />
omaggio a chi abbia lo spirito concentrato (36), questa sola onoranza è migliore di<br />
un'oblazione durata<br />
cent'anni.<br />
107. Se un uomo per un secolo presta culto ad Agni (37) nella foresta (38), ma, per un solo<br />
momento, rende<br />
omaggio a chi ha lo spirito concentrato, questa sola onoranza è migliore di un'oblazione<br />
durata cent'anni.<br />
108. Qualunque cosa si sacrifichi in questo mondo, come sacrificio od oblazione per un anno<br />
allo scopo di<br />
ottenere un beneficio, tutto questo non vale un quattrino: è meglio render onore a coloro che<br />
vivono<br />
rettamente.<br />
109. Per colui che costantemente onora e riverisce gli Anziani, quattro cose prosperano: vita,<br />
bellezza,<br />
felicità, forza.<br />
"110. Viva un uomo cent'anni vizioso e distratto; vale più un giorno di vita di quegli che vive<br />
saggio e<br />
meditante."<br />
"111. Viva un uomo cent'anni ignorante e sbadato; vale più un giorno di vita di quegli che vive<br />
saggio e<br />
meditante."<br />
"112. Viva un uomo cent'anni indolente e fiacco; vale più un giorno di vita di quegli che opera<br />
con virile<br />
energia."