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centomila modi principali di esistere (8): gli ignoranti ed i dotti, trasmigrando e turbinando, porranno fine al dolore. Perciò non può dirsi: ' Costui con la condotta, con l'osservanza, con la castità, porterà a maturazione un immaturo karma, o realizzando porrà termine ad un maturo karma'. Non vi è possibilità di colmare la misura della gioia o del dolore, non di limitare il samsara, non di diminuzione, né di accrescimento, non di innalzamento né di abbassamento; come un gomitolo di filo gettato, dipanandosi si distende, così ignoranti e dotti, trasmigrando e turbinando, porranno fine al dolore""." "21. Così letteralmente, o signore, Makkhali-Gosala, interrogato sul visibile frutto dell'ascesi, mi rispose sulla non esistenza di alcunché al di fuori del samsara. Come interrogato sul mango mi parlasse dell'artocarpo, interrogato sull'artocarpo mi parlasse del mango, proprio così Makkhali- Gosala interrogato sul visibile frutto dell'ascesi a sproposito mi rispose. Allora, o signore, a me così fu: "" E come, di grazia, puoi pensare che vi sia un asceta o un brahmano dimorante vincitore a causa della rinuncia ? "". Così io, o signore, dissi a Makkhali-Gosala, ma non vi fu accettazione né ripulsa, e non avendo costui né accettato né respinto, scontento, senza proferire parola di insoddisfazione, preso da disgusto per questo discorso, per nulla convinto, levatomi da sedere, me ne andai." 132 "22. Un tempo, o signore, avvicinai di persona Ajita Kesakambala, e, avendo avvicinato Ajita Kesa-kambala, dopo aver scambiato cortesi e amichevoli parole, presi posto su un sedile accanto a lui. Dopo essermi seduto, io, o signore, così dissi ad Ajita Kesa-kambala: "" Per ciascuno che esercita una attività, o Ajita, cioè per coloro che: cavalcano elefanti e cavalli, guidano i cocchi, tirano d'arco, portano stendardi, Sono aiutanti di campo, distributori di vivande, nobili, principi, che saltano sui grandi elefanti, eroi, catafratti, figli di servi, cuochi, barbieri, bagnini, sguatteri, preparatori di ghirlande, lavandai, fabbricanti di ceste, di vasi, contabili, scrivani, o esercitano quelle altre attività che esistono, i frutti si manifestano sensibilmente in questo mondo, fanno lieto e soddisfatto colui che si occupa, lieti e soddisfatti madre e padre, figli e figlie, compagni ed amici; per gli asceti e brahmani, le opere che promuovono spirituale benessere, le opere espiatorie dolcemente fruttificano in mondi celesti, producono propensione ai cieli. Ora si possono, o Ajita, proprio qui in questo mondo riconoscere i frutti dell'ascesi? ""." "23. Avendo io così detto, o signore, Ajita Kesa-kambala così mi rispose: "" Non vi è, o gran re, elemosina,

non vi è sacrificio, non vi è olocausto, non vi è frutto delle azioni piacevoli o dolorose, non vi è questo mondo, non vi è l'altro mondo, non vi è madre né padre, non vi è spontaneo rinascere degli esseri, non vi sono al mondo asceti e brahmani perfetti che, con retta conoscenza, da sé coi propri occhi conoscono questo mondo e l'altro mondo; allorquando l'uomo, composto dei quattro grandi elementi, raggiunge la morte, ciò che nel suo corpo è terra si dirige, va verso la terra, ciò che nel suo corpo è acqua si dirige, va verso l'acqua, ciò che nel suo corpo è fuoco si dirige, va verso il fuoco, ciò che nel suo corpo è aria si dirige, va verso l'aria, ciò che è causa di coscienza si dissolve nello spazio. Composti di cinque elementi gli uomini vanno verso la morte che li afferra. Allora essi sperimentano le caratteristiche dei cimiteri, diventano grige ossa, abbandonano la religione. Dottrine da stolti sono quelle sulla religiosità, sull'empietà e quelle che bugiardamente proclamano inesistenti profitti. Ignoranti e sapienti, colla distruzione del corpo, sono distrutti, annientati, non esistono dopo la morte""." "24. Così letteralmente, o signore, Ajita Kesa-kambala, interrogato sul visibile frutto dell'ascesi, mi rispose colla teoria dell'annientamento. Come interrogato sul mango mi parlasse dell'artocarpo, interrogato sull'artocarpo mi parlasse del mango, proprio così Ajita Kesa-kambala interrogato sul visibile frutto dell'ascesi a sproposito mi rispose. Allora, o signore, a me così fu: "" E come, di grazia, puoi pensare che vi sia un asceta o un brahmano dimorante vincitore a causa della rinuncia? "". Così io, o signore, dissi ad Ajita Kesa-kambala, ma non vi fu accettazione né ripulsa, e, non avendo costui né accettato né respinto, scontento, senza proferire parola di insoddisfazione, preso da disgusto per questo discorso, per nulla convinto, levatomi da sedere me ne andai." "25. Un tempo, o signore, avvicinai di persona Pakudha Kaccayana, e, avendo avvicinato Pakudha Kaccayana, dopo aver scambiato cortesi e amichevoli parole, presi posto su un sedile accanto a lui. Dopo essermi seduto, io, o signore, così dissi a Pakudha Kaccayana: "" Per ciascuno che esercita una attività, o Kaccayana, cioè per coloro che: cavalcano elefanti e cavalli, guidano i cocchi, tirano d'arco, portano stendardi, sono aiutanti di campo, distributori di vivande, nobili, prìncipi, che saltano sui grandi elefanti, eroi, catafratti, figli di servi, cuochi, barbieri, bagnini, sguatteri, preparatori di ghirlande, lavandai, fabbricanti di ceste, di vasi, contabili, scrivani, o esercitano quelle altre attività che esistono, i frutti si

centomila modi principali di esistere (8): gli ignoranti ed i dotti, trasmigrando e turbinando,<br />

porranno fine al<br />

dolore. Perciò non può dirsi: ' Costui con la condotta, con l'osservanza, con la castità, porterà a<br />

maturazione<br />

un immaturo karma, o realizzando porrà termine ad un maturo karma'. Non vi è possibilità di<br />

colmare la<br />

misura della gioia o del dolore, non di limitare il samsara, non di diminuzione, né di<br />

accrescimento, non di<br />

innalzamento né di abbassamento; come un gomitolo di filo gettato, dipanandosi si distende,<br />

così ignoranti e<br />

dotti, trasmigrando e turbinando, porranno fine al dolore""."<br />

"21. Così letteralmente, o signore, Makkhali-Gosala, interrogato sul visibile frutto dell'ascesi,<br />

mi rispose<br />

sulla non esistenza di alcunché al di fuori del samsara. Come interrogato sul mango mi<br />

parlasse<br />

dell'artocarpo, interrogato sull'artocarpo mi parlasse del mango, proprio così Makkhali-<br />

Gosala interrogato sul<br />

visibile frutto dell'ascesi a sproposito mi rispose. Allora, o signore, a me così fu: "" E come, di<br />

grazia, puoi<br />

pensare che vi sia un asceta o un brahmano dimorante vincitore a causa della rinuncia ? "".<br />

Così io, o<br />

signore, dissi a Makkhali-Gosala, ma non vi fu accettazione né ripulsa, e non avendo costui né<br />

accettato né<br />

respinto, scontento, senza proferire parola di insoddisfazione, preso da disgusto per questo<br />

discorso, per nulla<br />

convinto, levatomi da sedere, me ne andai."<br />

132<br />

"22. Un tempo, o signore, avvicinai di persona Ajita Kesakambala, e, avendo avvicinato Ajita<br />

Kesa-kambala,<br />

dopo aver scambiato cortesi e amichevoli parole, presi posto su un sedile accanto a lui. Dopo<br />

essermi seduto,<br />

io, o signore, così dissi ad Ajita Kesa-kambala: "" Per ciascuno che esercita una attività, o Ajita,<br />

cioè per<br />

coloro che: cavalcano elefanti e cavalli, guidano i cocchi, tirano d'arco, portano stendardi, Sono<br />

aiutanti di<br />

campo, distributori di vivande, nobili, principi, che saltano sui grandi elefanti, eroi, catafratti,<br />

figli di servi,<br />

cuochi, barbieri, bagnini, sguatteri, preparatori di ghirlande, lavandai, fabbricanti di ceste, di<br />

vasi, contabili,<br />

scrivani, o esercitano quelle altre attività che esistono, i frutti si manifestano sensibilmente in<br />

questo mondo,<br />

fanno lieto e soddisfatto colui che si occupa, lieti e soddisfatti madre e padre, figli e figlie,<br />

compagni ed<br />

amici; per gli asceti e brahmani, le opere che promuovono spirituale benessere, le opere<br />

espiatorie<br />

dolcemente fruttificano in mondi celesti, producono propensione ai cieli. Ora si possono, o<br />

Ajita, proprio qui<br />

in questo mondo riconoscere i frutti dell'ascesi? ""."<br />

"23. Avendo io così detto, o signore, Ajita Kesa-kambala così mi rispose: "" Non vi è, o gran re,<br />

elemosina,

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