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dalle acque. Come sopra latte bollito e poi raffreddato si forma una pelle, proprio così si manifestò, e fu dotata di colore, dotata di odore, dotata di consistenza (4), il suo sapore fu quale di burro chiarificato, di burro fresco. Quale il chiaro miele di api tale fu la sua dolce consistenza. "12. Allora, o Vasettha, un certo essere che viveva in agitazione: "" oh che sarà mai ciò ? "" saggiò col dito la terra come sapore. Ecco che la, saggiata col dito (5), terra come sapore ricoprì costui, e la sete entrò in lui. Allora altri esseri, o Vasettha, vollero imitare quell'essere e saggiarono col dito la terra come sapore. E la, saggiata col dito, terra come sapore ricoprì costoro, e la sete entrò in loro. Allora, o Vasettha, gli esseri incominciarono per sostenersi a nutrirsi a piene mani della terra come sapore, e così cessò loro la facoltà di emettere luce. Cessata agli esseri la facoltà di emettere luce, ecco apparire il sole e la luna (6). Apparsi sole e luna, apparvero le costellazioni e la luce delle stelle. Apparse le costellazioni e la luce delle stelle, si conobbero il giorno e la notte, noti giorno e notte, si conobbero il plenilunio ed il novilunio, noti plenilunio e novilunio si conobbe il ciclo delle stagioni (7)." "13. Allora, o Vasettha, gli esseri che si erano nutriti della prima terra, in tale nutrimento, in tale cibo, rimasero per lungo lasso di tempo. E man mano che quegli si nutrivano di tale nutrimento, di tale cibo, entrava nel loro corpo la: grossolanità e così furono noti il bello ed il brutto. Alcuni esseri, o Vasettha, erano belli, ed alcuni esseri erano brutti: gli esseri belli disprezzano gli esseri brutti. "" Noi siamo più, belli di costoro, costoro sono più brutti di noi"". Allora, o Vasettha, agli esseri, a causa di coloro che erano sprezzanti per alta opinione della loro bellezza, venne a mancare la terra come sapore. E per la mancanza della terra come sapore si riunirono, si lamentarono: ""oh il sapore! oh il sapore!"" E così, o Vasettha, anche ora gli uomini, quando hanno gustato un buon sapore a loro è: "" oh il sapore ! oh il sapore ! "". E così pronunciano un'antica primordiale frase senza conoscerne il significato." "14. Allora, o Vasettha, agli esseri, cui era venuta a man care la terra come sapore, si manifestò sulla terra la capacità di germogliare. E come i funghi si manifestano, proprio così si manifestò. E ciò che germogliava fu 101 dotato di colore, fu dotato di odore, fu dotato di consistenza. Il suo sapore fu quale di burro chiarificato, di burro fresco. Quale il chiaro miele di api tale fu la sua dolce consistenza. Allora gli esseri si avvicinavano a ciò che germogliava dalla terra per nutrirsene. E costoro, o Vasettha, in tale nutrimento, in tale cibo rimasero
per lungo lasso di tempo. E man mano che quegli esseri si nutrivano di tale nutrimento, di tale cibo, entrava nel loro corpo la grossolanità: e così furono noti il bello ed il brutto. Alcuni esseri, o Vasettha, erano belli, ed alcuni esseri erano brutti: gli esseri belli disprezzarono gli esseri brutti "" Noi siamo più belli di costoro, costoro sono più brutti di. noi"". Allora, o Vasettha, agli esseri, a causa di coloro che erano sprezzanti per l'alta opinione della loro bellezza, venne a mancare ciò che germogliava dalla terra. Venuto a mancare ciò che germogliava dalla terra apparvero le piante rampi canti. E come il bambù, proprio così apparvero. E furono dotate di colore, di odore, di consistenza. Ed il loro sapore fu quale di burro chiarificato, fu quale di burro fresco. Quale il chiaro miele di api, tale fu la loro dolce consistenza." "15. Allora, o Vasettha, gli esseri si avvicinarono alle piante rampicanti per nutrirsi. E costoro, o Vasettha, in tale nutrimento, in tale cibo, rimasero per lungo lasso di tempo. E man mano che quegli esseri si nutrivano di tale nutrimento, di tale cibo, entrava nel loro corpo la grossolanità: e così furono noti il bello ed il brutto. Alcuni esseri, o Vasettha, erano belli ed alcuni esseri erano brutti: gli esseri belli disprezzarono gli esseri brutti. "" Noi siamo più belli di costoro, costoro sono più brutti di noi "". Allora, o Vasettha, agli esseri, a causa di coloro che erano sprezzanti per l'alta opinione della loro bellezza, vennero a mancare le piante rampicanti. Essendo venute a mancare le piante rampicanti, gli esseri si radunarono e si lamentarono: ""a noi prima erano, ma ora sparirono le piante "". E così, o Vasettha, anche ora gli uomini quando a loro vien a mancare qualcosa a loro così è: "" a noi prima era, ma ora sparì ciò "". E così pronunciano un'antica primordiale frase senza conoscerne il significato." "16. Allora, o Vasettha, agli esseri, cui erano venute a mancare le piante rampicanti si manifestò il riso che non richiedeva aratura e cottura, libero da polvere, libero da loppa, ben odorante, in grani. E quanto alla sera consumavano per il loro pasto serale, altrettanto al mattino rigermogliava pronto. E quanto al mattino consumavano per il pasto mattutino altrettanto alla sera rigermogliava pronto. E così non era noto il pilare. E, o Vasettha, allora quegli esseri che si cibavano di quel riso che non richiedeva aratura e cottura, in tale nutrimento, in tale cibo rimasero per lungo lasso di tempo. E man mano che gli esseri si cibavano di tale nutrimento di tale cibo entrava nel loro corpo la grossolanità, e così furono noti il bello ed il brutto. E nelle donne apparve la matrice, e negli uomini la verga. E la donna troppo a lungo ammirò l'uomo, l'uomo troppo a
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dalle acque. Come sopra latte bollito e poi raffreddato si forma una pelle, proprio così si<br />
manifestò, e fu<br />
dotata di colore, dotata di odore, dotata di consistenza (4), il suo sapore fu quale di burro<br />
chiarificato, di<br />
burro fresco. Quale il chiaro miele di api tale fu la sua dolce consistenza.<br />
"12. Allora, o Vasettha, un certo essere che viveva in agitazione: "" oh che sarà mai ciò ? ""<br />
saggiò col dito la<br />
terra come sapore. Ecco che la, saggiata col dito (5), terra come sapore ricoprì costui, e la sete<br />
entrò in lui.<br />
Allora altri esseri, o Vasettha, vollero imitare quell'essere e saggiarono col dito la terra come<br />
sapore. E la,<br />
saggiata col dito, terra come sapore ricoprì costoro, e la sete entrò in loro. Allora, o Vasettha,<br />
gli esseri<br />
incominciarono per sostenersi a nutrirsi a piene mani della terra come sapore, e così cessò<br />
loro la facoltà di<br />
emettere luce. Cessata agli esseri la facoltà di emettere luce, ecco apparire il sole e la luna (6).<br />
Apparsi sole e<br />
luna, apparvero le costellazioni e la luce delle stelle. Apparse le costellazioni e la luce delle<br />
stelle, si<br />
conobbero il giorno e la notte, noti giorno e notte, si conobbero il plenilunio ed il novilunio,<br />
noti plenilunio e<br />
novilunio si conobbe il ciclo delle stagioni (7)."<br />
"13. Allora, o Vasettha, gli esseri che si erano nutriti della prima terra, in tale nutrimento, in<br />
tale cibo,<br />
rimasero per lungo lasso di tempo. E man mano che quegli si nutrivano di tale nutrimento, di<br />
tale cibo,<br />
entrava nel loro corpo la: grossolanità e così furono noti il bello ed il brutto. Alcuni esseri, o<br />
Vasettha, erano<br />
belli, ed alcuni esseri erano brutti: gli esseri belli disprezzano gli esseri brutti. "" Noi siamo<br />
più, belli di<br />
costoro, costoro sono più brutti di noi"". Allora, o Vasettha, agli esseri, a causa di coloro che<br />
erano<br />
sprezzanti per alta opinione della loro bellezza, venne a mancare la terra come sapore. E per<br />
la mancanza<br />
della terra come sapore si riunirono, si lamentarono: ""oh il sapore! oh il sapore!"" E così, o<br />
Vasettha, anche<br />
ora gli uomini, quando hanno gustato un buon sapore a loro è: "" oh il sapore ! oh il sapore ! "".<br />
E così<br />
pronunciano un'antica primordiale frase senza conoscerne il significato."<br />
"14. Allora, o Vasettha, agli esseri, cui era venuta a man care la terra come sapore, si manifestò<br />
sulla terra la<br />
capacità di germogliare. E come i funghi si manifestano, proprio così si manifestò. E ciò che<br />
germogliava fu<br />
101<br />
dotato di colore, fu dotato di odore, fu dotato di consistenza. Il suo sapore fu quale di burro<br />
chiarificato, di<br />
burro fresco. Quale il chiaro miele di api tale fu la sua dolce consistenza. Allora gli esseri si<br />
avvicinavano a<br />
ciò che germogliava dalla terra per nutrirsene. E costoro, o Vasettha, in tale nutrimento, in tale<br />
cibo rimasero