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delle ricchezze che le ricchezze sono care: è per l'amore del sé che le ricchezze sono care. Non è per l'amore del Brahman che si ama Brahman: è per l'amore del sé che si ama il Brahman... "" Brh.-up., II, 4 5. nostra traduzione in upanisad Antiche e Medie, vol. Il Torino 1961 pag. 63). È importante osservare come il Buddhismo pur affermando l'inessenzialità (anatta) del Sé trasponga proprio in questa inessenzialità il significato autocosciente dell'esperienza umana." "76) (Sanscr. Tubista, o Tusitah, [degli dèi] ""Deliziati"" paradiso ove dimorano i Buddha, prima di discendere sulla Terra." 89 "77) ""Coloro la cui essenza (sattva) è illuminazione (bodhi)"". Esseri allo stadio anteriore a quello della Buddheità vera e propria." 78) Cioè le Quattro Nobili Verità. E la formula classica mediante la quale si entra nella Chiesa buddhista. La leggenda narra che Suppabuddha chiese di entrare come semplice devoto laico (upasaka) e non come monaco, probabilmente per giustificare la proibizione successiva che vietava di accogliere nell'Ordine - quali monaci - i malati di malattie inguaribili i minorenni ecc. "81) Sanscrito Pratyeka-buddha, ""Buddha di per sé"", un essere illuminatosi per la propria salvezza non un Maestro Universale." 82) In segno di disprezzo. La circumambulazione a destra intendendo imitare il corso del sole attorno alla terra è, come si è visto in altri passi, l'espressione di omaggio verso luoghi immagini e personaggi sacri. 83) Si tratta naturalmente di un tempo interiormente, concepito, non di quello cronologicamente misurato sulla terra. 84) Variante generalmente espunta metri causa. "85) Sanscrito upavasarha; giorno di digiuno astinenza e confessione patimokkha, oltre che di festa, Della comunità buddhista. Si celebra nei quattro giorni cardinali del mese lunare: luna piena, quarto, ottavo e luna nuova." "86) Si tratta del patimokhha (sanscrito pratimoksa), già citato nel quale vengono elencati e rammentati i voti ai quali i monaci debbono sottostare trasgredendo i quali soggiacciono a varie pene, fino all'espulsione dall'Ordine. In tale occasione i monaci compiono collettivamente una specie di "" confessione dei peccati""." 87) Gli Asura sono dèi primordiali di carattere piuttosto magico che la religione, vedicobrahmanica considera generalmente nemici dei Deva, gli dèi propriamente detti luminosi e giusti. "88) Interpretazione incerta di termini favolosi (timi timngalo, timirapingilo), appartenenti oltre tutto ad una
civiltà ""non marinara""." 89)V. nota 68. "90) Geni di sostanza iperfisica, che sovraintendono al mondo degli impulsi passionali specialmente amorosi. Ritenuti ora musici celesti, ora medici miracolosi ora custode della bevanda dell'immortalità, i gandharva sono i compagni delle ninfe apsaras, seduttrici di quei saggi la cui ascesi mette in pericolo la sovranità degli dèi. Son detti anche Kinnara (cfr. i "" Centauri "" della mitologia greco-latina)." 91) Misura di circa 8-9 miglia. "92) Il Buddha precisa qui polemicamente la differenza fra la sua disciplina che si fonda su un graduale allenamento, commisurato alle possibilità di un uomo normale e gli esercizi dello Yoga ""violento"" (hathayoga ecc.), già si suoi tempi seguiti dai vari asceti degli ordini settari." 93) Le quattro caste dell'India tradizionale: guerrieri. sacerdoti agricoltori allevatori-mercanti e servi (indigeni non Arii). Come in alcune upanisad antiche, il Buddha pone in primo luogo i guerrieri, anziché i sacerdoti forse perché gli stesso come anche Jina ed altri innovatori appartengono a quella casta. "94) Cioè là dove si è inverato il nibbana, scompaiono le limitazioni e le reciproche opposizioni (dolorepiacere male-bene vincolo-liberazione): non vi è quindi più bisogno di ""coprire"" di un solido tetto la casa della mente (v. Dhammapada, 13), onde non vi penetri la pioggia dei pensieri distraenti, ecc." "95) Pabbajjd (sanscrito pravrajya = dipartita). È una semplice cerimonia per la quale il devoto presentandosi all'abate di un monastero assistito dal capitolo di almeno cinque (o dieci) monaci con la veste di monaco chiede di venire ordinato. Egli recita quindi il Credo (Saranattaya) ed i Dieci Comandamenti (Dassasila), viene raso, rivestito dalla veste, e diventa membro attivo del Sangha, come novizio (samanera) o diacono. Il grado superiore è quello di ""anziano "" (thera) (V. nota 74)." 96) In tutte le sette indiane il discepolo usa onorare i piedi del Maestro. Le stesse prime raffigurazioni del 90 Buddha, puramente simboliche, lo rappresentavano con due piante dei piedi entro le quali era tracciata lo svastika, simbolo della Buona Legge. 97) L'uposatha essendo giorno festivo era implicitamente dedicato alle attività religiose come il sabbath ebraico. La questua ed il lavoro ne erano esclusi. 98) Il celebre cugino discepolo e poi rivale del Buddha, iniziatore di una setta rigorista . 99) Cioè: per il simile è facile il simile o meglio comunque agisce - anche violando la legge esteriore - il Buono resta sulla retta via mentre il cattivo, anche se segue apparentemente la Legge (v. il caso dell'uposatha), agisce implicitamente seguendo la propria malvagia natura.
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amorosi. Ritenuti ora musici celesti, ora medici miracolosi ora custode della bevanda<br />
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gandharva sono i compagni delle ninfe apsaras, seduttrici di quei saggi la cui ascesi mette in<br />
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"92) Il Buddha precisa qui polemicamente la differenza fra la sua disciplina che si fonda su un<br />
graduale<br />
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""violento"" (hathayoga<br />
ecc.), già si suoi tempi seguiti dai vari asceti degli ordini settari."<br />
93) Le quattro caste dell'India tradizionale: guerrieri. sacerdoti agricoltori allevatori-mercanti<br />
e servi<br />
(indigeni non Arii). Come in alcune upanisad antiche, il Buddha pone in primo luogo i<br />
guerrieri, anziché i<br />
sacerdoti forse perché gli stesso come anche Jina ed altri innovatori appartengono a quella<br />
casta.<br />
"94) Cioè là dove si è inverato il nibbana, scompaiono le limitazioni e le reciproche<br />
opposizioni (dolorepiacere<br />
male-bene vincolo-liberazione): non vi è quindi più bisogno di ""coprire"" di un solido tetto la<br />
casa<br />
della mente (v. Dhammapada, 13), onde non vi penetri la pioggia dei pensieri distraenti, ecc."<br />
"95) Pabbajjd (sanscrito pravrajya = dipartita). È una semplice cerimonia per la quale il<br />
devoto presentandosi<br />
all'abate di un monastero assistito dal capitolo di almeno cinque (o dieci) monaci con la veste<br />
di monaco<br />
chiede di venire ordinato. Egli recita quindi il Credo (Saranattaya) ed i Dieci Comandamenti<br />
(Dassasila),<br />
viene raso, rivestito dalla veste, e diventa membro attivo del Sangha, come novizio<br />
(samanera) o diacono. Il<br />
grado superiore è quello di ""anziano "" (thera) (V. nota 74)."<br />
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raffigurazioni del<br />
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Buddha, puramente simboliche, lo rappresentavano con due piante dei piedi entro le quali era<br />
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svastika, simbolo della Buona Legge.<br />
97) L'uposatha essendo giorno festivo era implicitamente dedicato alle attività religiose come<br />
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ebraico. La questua ed il lavoro ne erano esclusi.<br />
98) Il celebre cugino discepolo e poi rivale del Buddha, iniziatore di una setta rigorista .<br />
99) Cioè: per il simile è facile il simile o meglio comunque agisce - anche violando la legge<br />
esteriore - il<br />
Buono resta sulla retta via mentre il cattivo, anche se segue apparentemente la Legge (v. il<br />
caso<br />
dell'uposatha), agisce implicitamente seguendo la propria malvagia natura.