Scarica allegato - Orodialoe

Scarica allegato - Orodialoe Scarica allegato - Orodialoe

27.05.2013 Views

passionato che ne e la condizione, come pure la vivacita e la perfezione piu grande di ogni percezione, che ne sono inseparabili, danno alle emozioni cosi prodotte una violenza senza confronto piu forte; ora si sa che le emozioni dolorose sono molto piu frequenti che le piacevoli; finalmente bisogna anche ricordare che le alte facolta intellettuali fanno di chi le possiede un uomo straniero agli altri uomini ed alle loro agitazioni, visto che piu questi possede in se stesso, meno puo trovare in altrui. Mille oggetti per i quali costoro prendono un piacere infinito, a lui sembrano insipidi e ripugnanti. Forse in tal maniera la legge di compensazione che regna dovunque, domina egualmente qui pure. Non si e forse preteso bene spesso e non senza qualche apparenza di ragione, che in fondo l fuomo piu povero di spirito e il piu felice? Comunque si sia, nessuno gl finvidiera questa felicita. Io non voglio antecipare sul lettore per la soluzione definitiva di tale questione, tanto piu perche Sofocle stesso ha espresso su cio giudizi diametralmente opposti: Il sapere e di molto la porzione piu considerevole della felicita (Antigone). Un faltra volta disse: La vita del saggio non e la piu piacevole (Ajace). I filosofi dell fAntico Testamento non vanno meglio d faccordo tra loro; Gesu, figlio di Sirac, ha detto: La vita dello stolto e peggior della morte (22, 12); l fEcclesiaste invece (1, 18): Dove molta sapienza, ivi molto dolore. Frattanto ci tengo a ricordar qui che cio che si disegna piu particolarmente con una parola propria esclusivamente della lingua tedesca, Philister (borghese, droghiere, filisteo), si e precisamente l fuomo che, in seguito alla misura limitata e strettamente sufficente delle sue forze intellettuali, non ha bisogni spirituali; tale espressione appartiene alla vita da studenti, ed e stata messa in uso piu tardi in un rispetto piu elevato, ma analogo ancora al suo senso primitivo, per qualificare colui che e l fopposto d fun figlio delle Muse, vale a dire un uomo affatto prosaico. Costui infatti e e resta l fƒ¿ƒÊƒÍƒÒƒÐƒÍ. ƒ¿ƒËƒÅƒÏ (l fuomo non iniziato alle Muse). Ponendomi ad un punto di vista piu alto ancora vorrei definire i filistei dicendo che sono gente costantemente occupata, e cio colla piu gran serieta del mondo, d funa realta che non e realta. Ma questa definizione, gia d funa natura trascendentale, non sarebbe in 24 armonia col punto di vista popolare a cui mi son messo in questa dissertazione; potrebbe

quindi non esser compresa da tutti i lettori. La prima invece ammette piu facilmente un commento specifico, e disegna abbastanza l fessenza e la radice delle proprieta caratteristiche tutte del filisteo. Costui e dunque, come dicemmo, un uomo senza bisogni spirituali. Da cio derivano molte conseguenze: la prima, in rapporto a lui stesso, si e che non avra mai gioje spirituali, secondo la massima gia citata che non vi sono veri piaceri se non con veri bisogni. Nessuna aspirazione ad acquistar conoscenze e giudizi nuovi per le cose in se stesse anima la sua esistenza: e nessuna aspirazione ai piaceri estetici, perocche queste due aspirazioni sono strettamente legate assieme. Quando la moda o qualche altro stimolo gl fimpone tali piaceri ei se ne sbriga nel modo piu breve possibile, come un galeotto si sbriga del suo lavoro forzato. Soli piaceri per lui sono i sensuali, su di essi egli prende il suo compenso. Mangiar ostriche, bever vino di Champagne, ecco per lui l fapice dell fesistenza; procurarsi tutto quanto contribuisce al benessere materiale, ecco lo scopo della sua vita. Troppo felice quando tale scopo lo occupa abbastanza! Perocche se questi beni gli sono stati gia concessi antecipatamente, ei diventa preda della noia; per cacciarla prova tutto cio che si puo immaginare; balli, teatri, societa, giuochi di carte, giuochi d fazzardo, cavalli, donne, ebbrezza, viaggi, ecc. E nullameno tutto questo non basta quando l fassenza di bisogni intellettuali rende impossibili i piaceri dello spirito. Cosi una serieta fosca e secca, molto simile a quella dell fanimale, e propria del filisteo e lo caratterizza. Niente lo diverte, niente lo scuote, niente risveglia il suo interesse. I piaceri materiali sono presto esauriti; la societa, composta di filistei suoi pari, gli viene ben tosto a noia; il giuoco delle carte finisce collo stancarlo. Gli restano rigorosamente parlando le soddisfazioni della vanita alla sua maniera: esse consisteranno a sorpassare gli altri nelle ricchezze, nel grado, nell finfluenza o nel potere, cio che allora gli vale la loro stima; oppure anche ei cerchera di potersi almeno fregare intorno a coloro che brillano per tali vantaggi, e di riscaldarsi ai riflessi del loro splendore (in inglese questo si chiama snob). La seconda conseguenza che risulterebbe dalla proprieta fondamentale che abbiamo riscontrata nel filisteo, si e che in rapporto agli altri, siccome e privo di bisogni intellettuali,

quindi non esser compresa da tutti i lettori. La prima invece ammette piu facilmente un<br />

commento specifico, e disegna abbastanza l fessenza e la radice delle proprieta<br />

caratteristiche tutte del filisteo. Costui e dunque, come dicemmo, un uomo senza bisogni<br />

spirituali.<br />

Da cio derivano molte conseguenze: la prima, in rapporto a lui stesso, si e che non<br />

avra mai gioje spirituali, secondo la massima gia citata che non vi sono veri piaceri se non<br />

con veri bisogni. Nessuna aspirazione ad acquistar conoscenze e giudizi nuovi per le cose in<br />

se stesse anima la sua esistenza: e nessuna aspirazione ai piaceri estetici, perocche queste<br />

due aspirazioni sono strettamente legate assieme. Quando la moda o qualche altro stimolo<br />

gl fimpone tali piaceri ei se ne sbriga nel modo piu breve possibile, come un galeotto si<br />

sbriga del suo lavoro forzato. Soli piaceri per lui sono i sensuali, su di essi egli prende il suo<br />

compenso. Mangiar ostriche, bever vino di Champagne, ecco per lui l fapice dell fesistenza;<br />

procurarsi tutto quanto contribuisce al benessere materiale, ecco lo scopo della sua vita.<br />

Troppo felice quando tale scopo lo occupa abbastanza! Perocche se questi beni gli sono<br />

stati gia concessi antecipatamente, ei diventa preda della noia; per cacciarla prova tutto cio<br />

che si puo immaginare; balli, teatri, societa, giuochi di carte, giuochi d fazzardo, cavalli,<br />

donne, ebbrezza, viaggi, ecc. E nullameno tutto questo non basta quando l fassenza di<br />

bisogni intellettuali rende impossibili i piaceri dello spirito. Cosi una serieta fosca e secca,<br />

molto simile a quella dell fanimale, e propria del filisteo e lo caratterizza. Niente lo diverte,<br />

niente lo scuote, niente risveglia il suo interesse. I piaceri materiali sono presto esauriti; la<br />

societa, composta di filistei suoi pari, gli viene ben tosto a noia; il giuoco delle carte finisce<br />

collo stancarlo. Gli restano rigorosamente parlando le soddisfazioni della vanita alla sua<br />

maniera: esse consisteranno a sorpassare gli altri nelle ricchezze, nel grado, nell finfluenza o<br />

nel potere, cio che allora gli vale la loro stima; oppure anche ei cerchera di potersi almeno<br />

fregare intorno a coloro che brillano per tali vantaggi, e di riscaldarsi ai riflessi del loro<br />

splendore (in inglese questo si chiama snob).<br />

La seconda conseguenza che risulterebbe dalla proprieta fondamentale che abbiamo<br />

riscontrata nel filisteo, si e che in rapporto agli altri, siccome e privo di bisogni intellettuali,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!