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di essa non si conosce il destino, mentre si va estinguendo, così è per quelli rettamente Liberati, che ha.... della brama che lega [alla vita], "che sono giunti alla feliciti incommovibile rintracciare la via!""" (Traduzione di Pio Filippani Ronconi) 85 NOTE "1) Udana significa propriamente ""elevazione"", ""esaltazione""." "Nella teoria fisio-psicologica delle Upanisad si denota la principale forma dello spirito vitale (prana), quella che esso assume ""ascendendo"" (udana) dal plesso laringeo alla sutura sagittale, o ""foro del Brahman"" (brahma-randhra), ove si ricongiunge con lo Spirito Universale ." "2. La permanenza di sette giorni nel luogo dell'illuminazione è un elemento rituale caratteristico, nell'antica India, dei sovrani consacrati dal battesimo regale (abhisaka). Il Buddha, infatti, venne considerato alla stregua di un Sovrano Universale (cakra-vartin, ""volgitore di ruota"") e, come tale, vennero tributati onori funebri regali alla sua salma." "3) Il testo denota unicamente tale posizione e posa a palanchino (-pallanka, sanscrito - poryanka), che probabilmente è la posizione yoghica di ""fiore di loto"", padmasana cioè con le palme dei piedi volte in su, piede sinistro su coscia destra, piede destro - al di sopra del malleolo sinistro, posato sulla coscia opposta, posizione nella quale si rappresenta il Buddha meditante." "4-4a) Huhumka-jati, o humhumka-iati, ""della gente che dice hum- hum"" Hum è una giaculatoria mistica (mantra), la cui ripetizione meditata è ritenuta aprire il varco verso esperienze superiori. A parte questo significato più evidente, il termine hjtiko può significare ""individuo che borbotta è, ""che si dà arie""' ecc., come appare nel verso seguente.." "5) F. L. WOODWARD, Cfr. bibl., pag. 4, traduce ""Master Gotama, cioè l'espressione bho Gotama, ciò che non sembra preciso, poiché bho è un termine familiare adoperato dai bradhmana per parlare con quelli di casta inferiore, tanto è vero che nel Canone essi vengono spesso designati come bho-vadin, gente che dice [agli altri] "" bho """"." 6) Il verso dimostra, contro coloro che ritengono il Buddha una specie di rivoluzionario anticastrale, come egli considerasse naturale e giusta la funzione dei brahmana nella società indiana, purché il loro rango corrispondesse ad una qualificazione interiore (v. i versi 363-423 del Dhammapada). 7) Ciò: brama, avversione, torpidità mentale orgoglio e false teorie (raga, dosa, moha, mana, ditthi). 8) Creatura sovrannaturale (sanscrito yaksa) di carattere demoniaco, ritenuta abitare nei boschi, generalmente
nemica degli uomini, talvolta invece benevola. Buddha è ritenuto aver convertito alla Buona Legge alcuni di questi fauni. 9) Figlio di un setthi, o capo di una corporazione di banchieri, che aveva ottenuto dal Buddha, il permesso di farsi monaco sebbene già ammogliato e padre, a condizione che i suoi genitori avessero acconsentito, il che era avvenuto. Insistere, per il ritorno allo stato di padre di famiglia presso uno che aveva lasciato il mondo costituiva, per gli Indiani, addirittura una ingiuria. Jatila, segno distintivo degli asceti ortodossi indiani. 12) Dei mesi Magha e Phalguna, che corrispondono circa ai nostri Gennaio e Febbraio. "13) Sanscrito Surparak, attualmente Sopara, a nord di Bombay; città successivamente nota ai mercanti greci e romani." 14) Secondo lo scol. deità del Brahma-loka, che in epoca precedente era stata e famosi monaci, cinque dei quali si reincarnarono all'epoca dei, come preminenti suoi discepoli. Uno di essi è lo stesso Bahiya. 15) Il testo è anche interpretabile nel senso che Bahiya compì il viaggio - di circa, un migliaio di chilometri - nello spazio di un. sola notte. 16-16 a) Il punto è di un'importanza capitali, perché il Buddha vi impartisce l'essenza del suo insegnamento. che, nel caso esposto, consiste nell'isolare le percezioni - puramente obbiettive - dalla risonanza soggettiva delle sensazioni, il che libera l'uomo dal complesso delle tendenze innata, sankhdra, e dalle abitudini contratte, vasana, restituendogli la coscienza della sua primordiale trasparenza. 17) Sanscrito steppa (o cetiva), classico edificio buddhista destinato a raccogliere le reliquie di qualche santo neppure oggetti e libri sacri, consistente - nella su forma più elaborata - di un cubo arrotondato e svasato in 86 alto, posato su una base e sormontato da un cono a sei o dieci gradini (quante sono le Perfeziona, paramitah). Però, in questo caso, si intende, naturalmente, un semplice tumulo di sassi sovrapposti. 18) Nome di un albero della specie Asoka (Barringtonia actutangula) e nome del re di quei genii serpiformi conosciuti dalla tradizione indiana come Naga (cfr. lat. Anguis). 19) Si tratta del gesto classico (mudrà) delle preghiera o della venerazione, simile a quello della preghiera cristiana occidentale. Consiste nel portare davanti al viso, o, meglio, davanti all'intercilio, le due mani con le palme unite (anjali), inchinando (namas) contemporaneamente il tronco in segno di devozione. 30) I due re contemporanei di Buddha. 21) Kuluputta (sanscrito kula-putra), figlio di famiglia, cioè nobile per antonomasia. 22) Ariyo tunihibhavo, il nobile silenzio, cioè la meditazione: così lo scoliaste.
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qualche santo<br />
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30) I due re contemporanei di Buddha.<br />
21) Kuluputta (sanscrito kula-putra), figlio di famiglia, cioè nobile per antonomasia.<br />
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