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(yogakkhema), che abbiano udito molto, che conoscano la Buona Legge a memoria, che procedano secondo la Buona Legge, che procedano secondo il dovere, che vivano secondo la Buona Legge, accogliendo ciò che abbiano appreso dal loro proprio maestro, finché non saranno in condizione di proclamare, insegnare, dimostrare ulteriormente, stabilire, rivelare, analizzare e rendere facile [la Buona Legge]: fino a che non saranno capaci di confutare ogni errata dottrina che sorga e che possa essere ben confutata con giusto ragionamento, finché non insegneranno la Buona Legge, che porta con sé la Liberazione"". Ora, Signore, i monaci del Beato sono [ormai tali] discepoli bene esercitati, disciplinati, pieni di fede..... capaci di proclamare ed insegnare la Buona Legge, che porta con sé la Liberazione. Quindi ora, o Signore, si estingua il Beato! Si estingua Colui che è Bene Andato! Questo è il tempo, Signore, per l'estinzione del Beato! Perché fu detto, con la parola stessa del Beato: "" Non mi estinguerò, o Malefico, fintanto che i miei monaci, devoti laici, sia maschi" che femmine (eccetera) . Inoltre, questo fu detto dal "Beato: "" Io non mi estinguerò totalmente, o Maligno (105), fintanto che questa mia brahmanica disciplina non sia potente e prospera, diffusa ed ampiamente nota, resa popolare e proclamata lontano da dèi e da uomini"". Ed ora, Signore, questa brahmanica disciplina del Beato è potente e prospera, diffusa ed ampiamente nota, resa popolare e proclamata lontano da dèi e da uomini. Pertanto, voglia il Beato estinguersi totalmente! Voglia Colui che è Bene Andato estinguersi totalmente! È tempo, ormai, per la totale estinzione del Beato!""." "A queste parole così replicò il Beato a Mara, il Maligno: ""Non ti contristare troppo, tu, o Maligno! Fra non molto tempo avverrà la totale estinzione del Tathagata. Alla fine di tre mesi, a partire da oggi, il Tathagata si estinguerà totalmente""." Di conseguenza il Beato, nel santuario di Capala, pieno di consapevolezza e di dominio su se stesso, rigettò l'insieme delle strutture vitali (107). E, quando il Beato ebbe rigettato le strutture vitali, avvenne un grande terremoto, e si sentì dal cielo un formidabile tuono, tale da far rizzare i capelli. Ed il Beato, intuendo il significato di ciò, profferì in quel momento questo verso ispirato: Quanto era venuto ad essere, di misurabile e di non misurabile, "rigettò l'asceta; raccolto in se stesso, composto, egli spezzò, come una cotta a" "maglia, ciò che si era connaturato in lui"" (107)." 2. Così da me è stato udito. In una certa occasione il Beato si trovava presso Savatthi, nel parco orientale, nel

palazzo a molti piani della madre di Migara. In quel tempo, verso sera, il Beato, essendosi alzato dal suo raccoglimento, sedeva fuori di casa, sotto il portico. Allora giunse il re Pasenadi, il kosalese, per visitare il Beato, che lo salutò e gli si sedette accanto. In quella stessa occasione passarono non lungi dal Beato sette asceti dai lunghi capelli, sette Nigantha (Nirgrantha), sette nudi asceti, sette di quelli che portano addosso solo uno straccio e sette Erranti (paribbajaka), con le unghie lunghe, le ascelle pelose, portando il fardello in cima ad un palo, sulla spalla(105). "Ora quando il kosalese, il re Pasenadi, vide tutti quei gruppi di sette, si alzò da dove era seduto e, gettando il lembo della veste sulla spalla, piegando il ginocchio destro a terra, alzò le palme congiunte verso quei gruppi di sette e pronunciò tre volte il suo nome, dicendo così: "" Signori, io sono il re Pasenadi, il kosalese! "". Quindi, non molto tempo dopo che erano passati quei sette asceti dai lunghi capelli, i sette Nigantha, i sette asceti nudi, i sette asceti vestiti di un cencio solo" ed i sette erranti il re Pasenadi, il kosalese, tornò dal Beato e, avendolo nuovamente salutato, gli sedette accanto e gli "disse: ""Signore, vi è forse qualcuno, fra coloro, che possa" 69 essere annoverato fra quelli che nel mondo sono Arhat o "hanno raggiunto la via degli Arha?. ""Questa cosa, maharaja, è ben difficile che venga conosciuta da uno come te," che vive la vita delle passioni, che vive una vita assillata da moglie e figlio, che gode nell'uso del legno di sandalo di Benares, coperto di ghirlande ed unguenti, maneggiando oro "e argento - è difficile per te il dire: "" Costoro sono Arhat""," "o "" quegli altri hanno raggiunto il sentiero degli Arhat""." E trattando da vicino un uomo, o maharaja, che se ne conosce la virtù, e questo anche dopo molto tempo! Non certo da parte di qualcuno che ci pensi di sfuggita, o non ci pensi "affatto; da parte di un uomo saggio, non da parte di uno stupido. È vivendoci assieme, maharaja, che si conosce l'integrità morale di un uomo" è in tempo di sventure, maharajah, che la sua forza può essere conosciuta, è conversando con lui, maharaja, che si conosce la sua saggezza, e anche questo dopo lungo tempo, ma non da chi vi dedichi un pensiero fuggitivo, o non ci pensi affatto: da un saggio, non da "uno stupido!"" . È meraviglioso, Signore!: meraviglioso" "come questo è stato detto bene dal Beato: "" Questo, maharaja, è difficile che venga conosciuto da te" "[può venir conosciuto] da un saggio, non da uno stupido "" (109). Tutte queste"

palazzo a molti piani della madre di Migara. In quel tempo, verso sera, il Beato, essendosi<br />

alzato dal suo<br />

raccoglimento,<br />

sedeva fuori di casa, sotto il portico. Allora giunse il re Pasenadi, il kosalese, per visitare il<br />

Beato, che lo<br />

salutò e gli si sedette accanto. In quella stessa occasione passarono non lungi dal Beato sette<br />

asceti dai lunghi<br />

capelli, sette Nigantha (Nirgrantha), sette nudi asceti, sette di quelli che portano addosso solo<br />

uno straccio e<br />

sette Erranti (paribbajaka), con le unghie lunghe, le ascelle pelose, portando il fardello in cima<br />

ad un palo,<br />

sulla spalla(105).<br />

"Ora quando il kosalese, il re Pasenadi, vide tutti quei gruppi di sette, si alzò da dove era<br />

seduto e, gettando il<br />

lembo della veste sulla spalla, piegando il ginocchio destro a terra, alzò le palme congiunte<br />

verso quei gruppi<br />

di sette e pronunciò tre volte il suo nome, dicendo così: "" Signori, io sono il re Pasenadi, il<br />

kosalese! "".<br />

Quindi, non molto tempo dopo che erano passati quei sette asceti dai lunghi capelli, i sette<br />

Nigantha, i sette<br />

asceti nudi, i sette asceti vestiti di un cencio solo"<br />

ed i sette erranti il re Pasenadi, il kosalese, tornò dal Beato<br />

e, avendolo nuovamente salutato, gli sedette accanto e gli<br />

"disse: ""Signore, vi è forse qualcuno, fra coloro, che possa"<br />

69<br />

essere annoverato fra quelli che nel mondo sono Arhat o<br />

"hanno raggiunto la via degli Arha?. ""Questa cosa, maharaja, è ben difficile che venga<br />

conosciuta da uno<br />

come te,"<br />

che vive la vita delle passioni, che vive una vita assillata da<br />

moglie e figlio, che gode nell'uso del legno di sandalo di<br />

Benares, coperto di ghirlande ed unguenti, maneggiando oro<br />

"e argento - è difficile per te il dire: "" Costoro sono Arhat"","<br />

"o "" quegli altri hanno raggiunto il sentiero degli Arhat""."<br />

E trattando da vicino un uomo, o maharaja, che se ne conosce<br />

la virtù, e questo anche dopo molto tempo! Non certo da<br />

parte di qualcuno che ci pensi di sfuggita, o non ci pensi<br />

"affatto; da parte di un uomo saggio, non da parte di uno stupido. È vivendoci assieme,<br />

maharaja, che si<br />

conosce l'integrità morale di un uomo" è in tempo di sventure, maharajah, che la sua forza può<br />

essere<br />

conosciuta, è conversando<br />

con lui, maharaja, che si conosce la sua saggezza, e anche<br />

questo dopo lungo tempo, ma non da chi vi dedichi un pensiero fuggitivo, o non ci pensi<br />

affatto: da un<br />

saggio, non da<br />

"uno stupido!"" . È meraviglioso, Signore!: meraviglioso"<br />

"come questo è stato detto bene dal Beato: "" Questo, maharaja, è difficile che venga<br />

conosciuto da te" "[può<br />

venir conosciuto] da un saggio, non da uno stupido "" (109). Tutte queste"

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