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vedere il Beato, che è un Arhat ed uno rettamente Risvegliato "". "" Molto bene, molto bene! Vai," Sona! Tu vedrai quel Beato, che è sereno e rasserenante, calmo nelle sue facoltà e calmo nella sua mente: che ha raggiunto la massima pace e controllo su se stesso: quell'elefante (naga) domo, custodito e controllato nei suoi sensi. Quando Lo vedrai, venera in nome mio, col tuo capo, i piedi (96) del Beato, interrogalo circa la Sua salute e benessere, circa la Sua "leggerezza [d'umore], il Suo vigore e le Sue buone condizioni di vita. Ed aggiungi: ""Signore, il mio 65 maestro, il" venerabile Maha-Kaccana, venera col suo capo i piedi del Beato e chiede notizie circa la Sua salute e benessere . "o Molto bene, Signore "", rispose il venerabile Sona, rallegrandosi alle parole del venerabile Maha- Kaccana, e, ringraziandolo, si alzò da dove era seduto, lo salutò girandogli attorno verso destra, pose in ordine il suo giaciglio ed il suo" alloggio, prese la ciotola e la veste, indi iniziò il suo cammino verso Savatthi. Dopo aver compiuto il viaggio nell'ordine dovuto, raggiunse il bosco Jeta, nel parco di Anathapindika, a Savatthi. Indi venne dove si trovava il Beato, lo salutò... e gli riferì il messaggio del venerabile Maha-Kaccana... Il "Beato allora gli chiese: ""Dimmi, o monaco, sopporti [la vita" ascetica] ? Hai da mangiare? Ti ha un po' affaticato il "viaggio? Sei stanco della questua per il cibo?"". ""Sì, Signore, sopporto [la vita ascetica]. Ho da mangiare. Sono" un po' affaticato del viaggio. Non sono stanco di questuare "il cibo""." "Allora il Beato chiamò il venerabile Ananda, dicendo: ""Ananda, fai preparare letto ed alloggio per questo monaco giunto or ora!"". Ed il venerabile Ananda pensò: ""Per quanto riguarda l'ordine del Beato, che io debba far preparare letto ed alloggio per questo monaco arrivato or ora, il Beato desidera certamente avere lo stesso alloggio col venerabile Sona""." "Quindi egli preparò letto ed alloggio per il venerabile Sona nello stesso luogo ove dimorava il Beato. Ora il Beato, dopo aver trascorso gran parte della notte assiso all'aria aperta, si lavò i piedi e rientrò nel suo alloggio. Così pure fece il venerabile Sona. Quindi, alzandosi ancora di notte, verso l'alba, il Beato disse al venerabile Sona: ""Ti piaccia, o monaco, di recitarmi la dottrina!"". ""Molto bene, Signore"", disse il venerabile Sona, e, obbedendo al Beato, recitò a memoria tutte le sedici sezioni delle Ottave (atthakavaggikani), da capo a fondo. Quando il venerabile Sona ebbe finito di recitare il Beato lo ringraziò,
dicendo: ""Bene, bene, o monaco! Ben apprese a mente, ben considerate e riflettute, o monaco, sono queste sedici sezioni delle Ottave. Tu sei benedetto da una buona favella distintamente e chiaramente profferita, sì da rendere chiaro ciò che intendi dire. Quante stagioni di pioggia hai tu trascorso, monaco, [a studiare] ?"". ""Una soltanto, Signore"". ""Come mai hai rimandato tanto [il pronunciare i voti], o monaco?"" ""Da lungo tempo, Signore, avevo scorto il pericolo insito nelle passioni, ma la vita domestica, con tutti i suoi vincoli e le sue necessità, mi aveva trattenuto""." Allora il Beato, intuendo il significato di ciò, proferì in quel momento il verso ispirato: Vedendo la sofferenza nel mondo, avendo riconosciuto la Buona Legge come priva di substrato, "L'Ario non gode del male, nel male non si rallegra il Puro""." 7. Così da me è stato udito. In una certa occasione il Beato si trovava presso Savatthi, al bosco Jeta, nel parco di Anathapindika. Ora avvenne che, in quella medesima circostanza, il venerabile Revata il Dubbioso (Kankha-Revata) stesse seduto non lungi dal Beato, con le gambe incrociate, il corpo eretto, contemplando la propria purificazione nel passare di là da dubbio. Ed il Beato, vedendo lui che così operava e, allo stesso tempo, intuendo il significato di ciò, profferì questo verso ispirato: Qualunque siano i dubbi su questo mondo o sull'altro, o siano dubbi propri o altrui, i meditanti li abbandonano tutti, ardendo d'ascesi e conducendo " brahmanica esistenza!""." 66 8. Così da me è stato udito. In una certa occasione il Beato si trovava presso Rajagaha, nel Bosco di Bambù, presso la Radura ove si nutrono gli Scoiattoli. Ora avvenne che, in quella medesima circostanza, il venerabile Ananda, [pur] "essendo quello il giorno uposatha (97) (quindi festivo), apprestatosi ad uscire il mattino, presa la ciotola ed indossata la veste, entrò in Rajagaha per la questua. E Devadatta (98), vedendo il venerabile Ananda che così faceva, gli venne incontro e gli disse: ""Da questo giorno in avanti, Ananda, mio" caro, indipendentemente dal Beato e indipendentemente dal "l'Ordine dei Monaci, osserverò [la prescrizione di ogni attività nel]l'uposatha e la Disciplina dell'Ordine"". Il venerabile" Ananda, finito il giro della questua e ritornatone, dopo aver consumato la sua refezione, andò dal Beato e gli disse: a Ecco, Signore, apprestatomi questa mattina ad uscire, presa la ciotola e indossata la veste, entrai in Rajagaha. Devadatta, che mi aveva visto questuare il cibo in Rajagaha, è venuto da "me dicendomi: "" Da questo giorno in avanti, Ananda, mio" "caro, indipendentemente dal Beato e indipendentemente dall'Ordine dei monaci, osserverò l'uposatha e la
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Vai,"<br />
Sona! Tu vedrai quel Beato, che è sereno e rasserenante,<br />
calmo nelle sue facoltà e calmo nella sua mente: che ha raggiunto la massima pace e controllo<br />
su se stesso:<br />
quell'elefante<br />
(naga) domo, custodito e controllato nei suoi sensi. Quando<br />
Lo vedrai, venera in nome mio, col tuo capo, i piedi (96) del<br />
Beato, interrogalo circa la Sua salute e benessere, circa la Sua<br />
"leggerezza [d'umore], il Suo vigore e le Sue buone condizioni di vita. Ed aggiungi: ""Signore, il<br />
mio<br />
65<br />
maestro, il"<br />
venerabile Maha-Kaccana, venera col suo capo i piedi del<br />
Beato e chiede notizie circa la Sua salute e benessere .<br />
"o Molto bene, Signore "", rispose il venerabile Sona, rallegrandosi alle parole del venerabile<br />
Maha-<br />
Kaccana, e, ringraziandolo, si alzò da dove era seduto, lo salutò girandogli attorno verso<br />
destra, pose in<br />
ordine il suo giaciglio ed il suo"<br />
alloggio, prese la ciotola e la veste, indi iniziò il suo cammino<br />
verso Savatthi. Dopo aver compiuto il viaggio nell'ordine<br />
dovuto, raggiunse il bosco Jeta, nel parco di Anathapindika,<br />
a Savatthi. Indi venne dove si trovava il Beato, lo salutò... e<br />
gli riferì il messaggio del venerabile Maha-Kaccana... Il<br />
"Beato allora gli chiese: ""Dimmi, o monaco, sopporti [la vita"<br />
ascetica] ? Hai da mangiare? Ti ha un po' affaticato il<br />
"viaggio? Sei stanco della questua per il cibo?"". ""Sì, Signore, sopporto [la vita ascetica]. Ho da<br />
mangiare.<br />
Sono"<br />
un po' affaticato del viaggio. Non sono stanco di questuare<br />
"il cibo""."<br />
"Allora il Beato chiamò il venerabile Ananda, dicendo: ""Ananda, fai preparare letto ed<br />
alloggio per questo<br />
monaco giunto or ora!"". Ed il venerabile Ananda pensò: ""Per quanto riguarda l'ordine del<br />
Beato, che io<br />
debba far preparare letto ed alloggio per questo monaco arrivato or ora, il Beato desidera<br />
certamente avere lo<br />
stesso alloggio col venerabile Sona""."<br />
"Quindi egli preparò letto ed alloggio per il venerabile Sona nello stesso luogo ove dimorava il<br />
Beato. Ora il<br />
Beato, dopo aver trascorso gran parte della notte assiso all'aria aperta, si lavò i piedi e rientrò<br />
nel suo<br />
alloggio. Così pure fece il venerabile Sona. Quindi, alzandosi ancora di notte, verso l'alba, il<br />
Beato disse al<br />
venerabile Sona: ""Ti piaccia, o monaco, di recitarmi la dottrina!"". ""Molto bene, Signore"",<br />
disse il<br />
venerabile Sona, e, obbedendo al Beato, recitò a memoria tutte le sedici sezioni delle Ottave<br />
(atthakavaggikani), da capo a fondo. Quando il venerabile Sona ebbe finito di recitare il Beato<br />
lo ringraziò,